Minoranze religiose, media e crimini d’odio. Intervista con la psicologa Raffaella Di Marzio

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Amalia 52
00domenica 5 novembre 2023 09:47



Roma – Alcuni giorni fa abbiamo dato notizia della pubblicazione del libro della psicologa e studiosa delle religioni Raffaella Di Marzio direttrice del Centro Studi Lirec dal tema Scelta e abbandono di una comunità spirituale. Percorsi di cambiamento e sviluppo personale (https://www.dimarzio.info/recensioni-1)

Con la dottoressa Di Marzio abbiamo discusso sulla situazione delle minoranze religiose in Italia, spesso additate come comunità chiuse che esercitano forti pressioni sulle scelte individuali e dalle quali è difficile andarsene o disaffiliarsi.

Dottoressa Di Marzio, stiamo parlando di minoranze religiose; ma per avere un quadro preciso della situazione religiosa oggi, quanti sono in Italia i non cattolici?

In Italia i dati sulla diffusione delle minoranze religiose forniti dal CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) certificano la presenza di 866 minoranze religiose sul territorio, considerando da una parte i 53.789.453 cittadini italiani e confrontandoli con il totale della popolazione residente ‒ fissata a 58.983.122 unità, siamo a una percentuale del 4,2% di persone manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica in Italia. Se si considerano i residenti sul territorio la percentuale di appartenenti a minoranze religiose sale al 10,6% (www.cesnur.com).

In base ai suoi studi e ricerche è così traumatico abbandonare un gruppo religioso minoritario come descritto da alcuni media?

Generalmente, le esperienze di disaffiliazione dai nuovi movimenti religiosi, prese in considerazione da una minoranza di studiosi, dai mezzi di informazione e diffuse da organizzazioni antisette, sono quelle di ex-membri ostili al gruppo che hanno abbandonato, spesso impegnati a rendere pubblica la loro esperienza negativa con tutti i mezzi a loro disposizione. Considerando l’esiguo numero di ex-membri appartenenti a questa tipologia, come documentato anche da numerose ricerche che ho citato nel mio libro, è del tutto plausibile che tutti gli altri disaffiliati rappresentino un campione molto più ampio, se si guarda ai dati relativi al numero complessivo di fuoriusciti.

I sette soggetti disaffiliati che ho intervistato (che hanno abbandonato questi cinque movimenti: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Damanhur, Chiesa di Scientology, Hare Krishna e Testimoni di Geova) non manifestano atteggiamenti di ostilità, rivalsa o rancore verso il gruppo che hanno lasciato e sei di loro, a differenza di quanto spesso si legge sui media, sono rimasti in buoni rapporti con i membri e la dirigenza dei gruppi, e dichiarano di aver ricevuto anche molti benefici, sia durante l’affiliazione sia dopo. Il tempo nel quale hanno frequentato il movimento ha lasciato nella loro vita dei frutti positivi che sono maturati nel periodo successivo. Nel caso dei soggetti presi in esame in questo lavoro, si è trattato di decisioni sofferte, ma libere, prese all’interno di un contesto sostanzialmente rispettoso e solidale che, per nessuno dei soggetti intervistati, ha significato l’inizio di un periodo travagliato nel quale si sono manifestati sintomi di disturbi mentali, tali da richiedere l’intervento di un professionista o di un gruppo di supporto. Sicuramente ci sono altre persone che si sono disaffiliate in modo diverso, con conseguenze tali da arrecare danni alla loro salute mentale, ma io ritengo che la loro esperienza non possa essere generalizzata.

Le stesse dinamiche di abbandono stigmatizzate da alcuni, si verificano anche nelle religioni maggioritarie come all’interno della Chiesa Cattolica?

Certamente anche la disaffiliazione da movimenti cattolici può essere traumatica e spesso si leggono testimonianze molto simili a chi ha abbandonato un movimento minoritario, perché l’abbandono di una comunità è sempre doloroso e i processi psicologici che ne sono alla base sono gli stessi.

Ci saranno altri studi in futuro che potranno ampliare le dinamiche dell’affiliazione o disaffiliazione?

Io spero di aver dato, con questo libro, un contributo alla ricerca in questo campo. Se la ricerca risponde ai criteri della metodologia scientifica, può individuare quali fattori siano in gioco e in che misura la scelta di aderire, rimanere o lasciare un nuovo movimento religioso contribuisca o meno a promuovere lo sviluppo individuale e sociale dell’individuo. Il compito della psicologia della religione è proprio quello di individuare sia gli elementi liberanti che quelli limitanti la crescita e la scelta libera in campo religioso. Un altro ambito che ho trattato nel mio libro, poco esplorato dalla ricerca, riguarda le dinamiche relazionali tra membri ed ex-membri, che ho rilevato dall’esame delle esperienze dei soggetti intervistati e illustrate nel secondo capitolo.

Di recente, in seguito a un caso di brutale omicidio che ha coinvolto una signora Testimone di Geova a Rimini, alcuni popolari programmi televisivi hanno parlato di “comunità chiusa dove avvengono cose oscure”. Inoltre la terminologia utilizzata dai media in questi giorni, tipo “tempio dei testimoni di Geova” o “luogo di incontri di preghiere” non corrisponde esattamente alla definizione di “Sala del Regno” che invece campeggia pubblicamente e in bella vista all’esterno di ogni Sala. Non c’è un certo grado di superficialità e forse di malafede da parte di alcuni giornalisti?

Certamente l’informazione sulle minoranze religiose rimane superficiale e spesso tendenziosa, fino ad arrivare alla diffamazione. Purtroppo la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è una delle confessioni religiose più bersagliate. Il Centro Studi LIREC ha segnalato numerosi e gravi casi di disinformazione e diffamazione (un esempio:https://lirec.net/comunicati/2021/12/23/testimoni-di-geova-e-vaccini-ancora-disinformazione ), organizzato eventi sul tema e trattato questo grave problema nell’ambito di alcuni importanti Master universitari. In molti casi purtroppo la superficialità e l’ignoranza vanno di pari passo alla malafede dei giornalisti.

Lei spesso ha parlato di crimini d’odio verso le minoranze religiose. La diffusione di racconti “tragici” di ex appartenenti alle minoranze religiose, può contribuire, anche se indirettamente, ad azioni cruente nei confronti delle confessioni o gruppi in questione?

Io credo che questo sia possibile. L’OSCE definisce i crimini di odio come “atti criminali motivati ​​da preconcetti o pregiudizi nei confronti di particolari gruppi di persone. I crimini di odio comprendono due elementi: un reato penale e una motivazione basata sul pregiudizio”. Le motivazioni di pregiudizio possono essere definite come pregiudizio, intolleranza o odio diretti verso un particolare gruppo che condivide un tratto identitario comune, come la religione. Molto spesso non è la testimonianza in sé che crea il problema, ed è giusto che le persone possano liberamente manifestare le loro opinioni e il loro vissuto. Quello che è pericoloso e ingiusto è il ripetersi martellante di testimonianze di ex-membri che accusano il gruppo di cui hanno fatto parte di abusi o crimini, testimonianze eccezionali che vengono generalizzate e amplificate dai media. Questo può contribuire a creare un clima di istigazione all’odio. Questo è molto pericoloso, in particolare, per le organizzazioni religiose che hanno lo status di minoranza in un dato territorio e la politica ei media si concentrano su di loro in un particolare momento.

Penso che le forze dell’ordine dovrebbero monitorare tutte le persone e le organizzazioni che diffondono informazioni false usando un linguaggio di odio nei confronti di una particolare minoranza. Mentre è difficile per le forze dell’ordine identificare preventivamente un individuo capace di compiere attentati, come è avvenuto ad Amburgo e in Kerala ai danni dei Testimoni di Geova, spetta loro indagare su chiunque inciti all’odio verso una particolare minoranza. Accade spesso, infatti, che dall’hatespeech si passi all’incitamento all’odio e infine all’azione diretta e violenta contro certe minoranze che diventano facili “bersaglio”, anche grazie allo stigma “settario” amplificato dai media senza alcun discernimento.

Quanto è importante la giusta comunicazione diffusa dai media in questo campo?

Credo sia determinante. Il Centro Studi LIREC ha recentemente organizzato il primo workshop destinato ai giornalisti di una radio italiana per sostenere una formazione adeguata in questo specifico ambito lirec.net/eventi/2023/4/25/lirec-organizza-workshop-migliorare-la-qualita-dellinformazione-su-minoranze-religiose-e-spi... Speriamo che questo tipo di iniziative trovi la disponibilità di altre testate e che la formazione dei giornalisti sia potenziata in questo settore così importante.

Fonte
Cesare
00domenica 5 novembre 2023 10:12
Amalia 52, 05/11/2023 09:47:




Roma – Alcuni giorni fa abbiamo dato notizia della pubblicazione del libro della psicologa e studiosa delle religioni Raffaella Di Marzio direttrice del Centro Studi Lirec dal tema Scelta e abbandono di una comunità spirituale. Percorsi di cambiamento e sviluppo personale (https://www.dimarzio.info/recensioni-1)

Con la dottoressa Di Marzio abbiamo discusso sulla situazione delle minoranze religiose in Italia, spesso additate come comunità chiuse che esercitano forti pressioni sulle scelte individuali e dalle quali è difficile andarsene o disaffiliarsi.

Dottoressa Di Marzio, stiamo parlando di minoranze religiose; ma per avere un quadro preciso della situazione religiosa oggi, quanti sono in Italia i non cattolici?

In Italia i dati sulla diffusione delle minoranze religiose forniti dal CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) certificano la presenza di 866 minoranze religiose sul territorio, considerando da una parte i 53.789.453 cittadini italiani e confrontandoli con il totale della popolazione residente ‒ fissata a 58.983.122 unità, siamo a una percentuale del 4,2% di persone manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica in Italia. Se si considerano i residenti sul territorio la percentuale di appartenenti a minoranze religiose sale al 10,6% (www.cesnur.com).

In base ai suoi studi e ricerche è così traumatico abbandonare un gruppo religioso minoritario come descritto da alcuni media?

Generalmente, le esperienze di disaffiliazione dai nuovi movimenti religiosi, prese in considerazione da una minoranza di studiosi, dai mezzi di informazione e diffuse da organizzazioni antisette, sono quelle di ex-membri ostili al gruppo che hanno abbandonato, spesso impegnati a rendere pubblica la loro esperienza negativa con tutti i mezzi a loro disposizione. Considerando l’esiguo numero di ex-membri appartenenti a questa tipologia, come documentato anche da numerose ricerche che ho citato nel mio libro, è del tutto plausibile che tutti gli altri disaffiliati rappresentino un campione molto più ampio, se si guarda ai dati relativi al numero complessivo di fuoriusciti.

I sette soggetti disaffiliati che ho intervistato (che hanno abbandonato questi cinque movimenti: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Damanhur, Chiesa di Scientology, Hare Krishna e Testimoni di Geova) non manifestano atteggiamenti di ostilità, rivalsa o rancore verso il gruppo che hanno lasciato e sei di loro, a differenza di quanto spesso si legge sui media, sono rimasti in buoni rapporti con i membri e la dirigenza dei gruppi, e dichiarano di aver ricevuto anche molti benefici, sia durante l’affiliazione sia dopo. Il tempo nel quale hanno frequentato il movimento ha lasciato nella loro vita dei frutti positivi che sono maturati nel periodo successivo. Nel caso dei soggetti presi in esame in questo lavoro, si è trattato di decisioni sofferte, ma libere, prese all’interno di un contesto sostanzialmente rispettoso e solidale che, per nessuno dei soggetti intervistati, ha significato l’inizio di un periodo travagliato nel quale si sono manifestati sintomi di disturbi mentali, tali da richiedere l’intervento di un professionista o di un gruppo di supporto. Sicuramente ci sono altre persone che si sono disaffiliate in modo diverso, con conseguenze tali da arrecare danni alla loro salute mentale, ma io ritengo che la loro esperienza non possa essere generalizzata.

Le stesse dinamiche di abbandono stigmatizzate da alcuni, si verificano anche nelle religioni maggioritarie come all’interno della Chiesa Cattolica?

Certamente anche la disaffiliazione da movimenti cattolici può essere traumatica e spesso si leggono testimonianze molto simili a chi ha abbandonato un movimento minoritario, perché l’abbandono di una comunità è sempre doloroso e i processi psicologici che ne sono alla base sono gli stessi.

Ci saranno altri studi in futuro che potranno ampliare le dinamiche dell’affiliazione o disaffiliazione?

Io spero di aver dato, con questo libro, un contributo alla ricerca in questo campo. Se la ricerca risponde ai criteri della metodologia scientifica, può individuare quali fattori siano in gioco e in che misura la scelta di aderire, rimanere o lasciare un nuovo movimento religioso contribuisca o meno a promuovere lo sviluppo individuale e sociale dell’individuo. Il compito della psicologia della religione è proprio quello di individuare sia gli elementi liberanti che quelli limitanti la crescita e la scelta libera in campo religioso. Un altro ambito che ho trattato nel mio libro, poco esplorato dalla ricerca, riguarda le dinamiche relazionali tra membri ed ex-membri, che ho rilevato dall’esame delle esperienze dei soggetti intervistati e illustrate nel secondo capitolo.

Di recente, in seguito a un caso di brutale omicidio che ha coinvolto una signora Testimone di Geova a Rimini, alcuni popolari programmi televisivi hanno parlato di “comunità chiusa dove avvengono cose oscure”. Inoltre la terminologia utilizzata dai media in questi giorni, tipo “tempio dei testimoni di Geova” o “luogo di incontri di preghiere” non corrisponde esattamente alla definizione di “Sala del Regno” che invece campeggia pubblicamente e in bella vista all’esterno di ogni Sala. Non c’è un certo grado di superficialità e forse di malafede da parte di alcuni giornalisti?

Certamente l’informazione sulle minoranze religiose rimane superficiale e spesso tendenziosa, fino ad arrivare alla diffamazione. Purtroppo la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è una delle confessioni religiose più bersagliate. Il Centro Studi LIREC ha segnalato numerosi e gravi casi di disinformazione e diffamazione (un esempio:https://lirec.net/comunicati/2021/12/23/testimoni-di-geova-e-vaccini-ancora-disinformazione ), organizzato eventi sul tema e trattato questo grave problema nell’ambito di alcuni importanti Master universitari. In molti casi purtroppo la superficialità e l’ignoranza vanno di pari passo alla malafede dei giornalisti.

Lei spesso ha parlato di crimini d’odio verso le minoranze religiose. La diffusione di racconti “tragici” di ex appartenenti alle minoranze religiose, può contribuire, anche se indirettamente, ad azioni cruente nei confronti delle confessioni o gruppi in questione?

Io credo che questo sia possibile. L’OSCE definisce i crimini di odio come “atti criminali motivati ​​da preconcetti o pregiudizi nei confronti di particolari gruppi di persone. I crimini di odio comprendono due elementi: un reato penale e una motivazione basata sul pregiudizio”. Le motivazioni di pregiudizio possono essere definite come pregiudizio, intolleranza o odio diretti verso un particolare gruppo che condivide un tratto identitario comune, come la religione. Molto spesso non è la testimonianza in sé che crea il problema, ed è giusto che le persone possano liberamente manifestare le loro opinioni e il loro vissuto. Quello che è pericoloso e ingiusto è il ripetersi martellante di testimonianze di ex-membri che accusano il gruppo di cui hanno fatto parte di abusi o crimini, testimonianze eccezionali che vengono generalizzate e amplificate dai media. Questo può contribuire a creare un clima di istigazione all’odio. Questo è molto pericoloso, in particolare, per le organizzazioni religiose che hanno lo status di minoranza in un dato territorio e la politica ei media si concentrano su di loro in un particolare momento.

Penso che le forze dell’ordine dovrebbero monitorare tutte le persone e le organizzazioni che diffondono informazioni false usando un linguaggio di odio nei confronti di una particolare minoranza. Mentre è difficile per le forze dell’ordine identificare preventivamente un individuo capace di compiere attentati, come è avvenuto ad Amburgo e in Kerala ai danni dei Testimoni di Geova, spetta loro indagare su chiunque inciti all’odio verso una particolare minoranza. Accade spesso, infatti, che dall’hatespeech si passi all’incitamento all’odio e infine all’azione diretta e violenta contro certe minoranze che diventano facili “bersaglio”, anche grazie allo stigma “settario” amplificato dai media senza alcun discernimento.

Quanto è importante la giusta comunicazione diffusa dai media in questo campo?

Credo sia determinante. Il Centro Studi LIREC ha recentemente organizzato il primo workshop destinato ai giornalisti di una radio italiana per sostenere una formazione adeguata in questo specifico ambito lirec.net/eventi/2023/4/25/lirec-organizza-workshop-migliorare-la-qualita-dellinformazione-su-minoranze-religiose-e-spi... Speriamo che questo tipo di iniziative trovi la disponibilità di altre testate e che la formazione dei giornalisti sia potenziata in questo settore così importante.

Fonte

Grazie articolo molto bello e imparziale
Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 10:27
Cesare (SxmV230405), 11/5/2023 10:12 AM:

Grazie articolo molto bello e imparziale

L’articolo va in contraddizione con quanto affermato su questo forum, Roberto Guidotti è un TdGeova come te.
Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 10:37
A me, fa po un sorridere che degli “esperti” abbiano qualcosa da dire a due giorni dall’accaduto.

Cristiano
Giandujotta.50
00domenica 5 novembre 2023 11:40
Guidotti un tdG? buon per lui!
ma secondo te possiamo conoscere i tdG di tutta Italia ?
Tu che sei informato, anche la Di Marzio è tdG?
Giandujotta.50
00domenica 5 novembre 2023 11:47
Comunque dire che non sia onesto un giornalista che scrive per un periodico o quotidiano che di cui non è responsabile ma ce al contrario viene validato dal direttore e/o proprietà, direi che come giudizio, questo si, non pare onesto..
Tra l'altro se rileggi l'articolo parla di tutte le minoranze religiose.
Cristiano, sicuro di non avere una idoisincrasia verso per i tdG?
Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 19:41
Re:
Giandujotta.50, 11/5/2023 11:47 AM:

Comunque dire che non sia onesto un giornalista che scrive per un periodico o quotidiano che di cui non è responsabile ma ce al contrario viene validato dal direttore e/o proprietà, direi che come giudizio, questo si, non pare onesto..
Tra l'altro se rileggi l'articolo parla di tutte le minoranze religiose.
Cristiano, sicuro di non avere una idoisincrasia verso per i tdG?



Stai confondendo due discussioni...sei un po' stanca.....

Personalmente penso che quest'articolo sia scorretto, come tu stessa hai dichiarato, è facile dare la colpa agli ex membri( di ogni minoranza religiosa)per dare un senso a delle tristi vicende.

Trovo scorretto strumentalizzare una tragedia per dare la colpa agli ex e ai mezzi d'informazione.

Nessuna idosincrasia verso i TdG, dato che il piccolo mondo che hai creato su questo forum, non rappresenta la totalità di 8 milioni di membri ........, più che altro, mi piace stuzzicare persone come te che non sono trasparenti nel loro ragionamento e non rispondono alle domande dirette......

P.S. Mi sembra strano che non conosci Guidotti, giornalista e addetto stampa dei TdGeova (Ascoli Piceno), anche Steno Sari , il giornalista che ti piace molto, é un TdGeova che scrive articoli del genere..., per quanto riguarda la Di Marzio concordo con Simon, ovvero penso che sia una "presunta" esperta di religioni.....

Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 19:50
Re:
Cesare (SxmV230405), 11/5/2023 10:12 AM:

Grazie articolo molto bello e imparziale



Ciao, una curiosità...quanti anni hai?????E cosa più importante: Perché pensi che che quest'articolo sia molto "bello".....????
Semplice curiosità........


Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 20:05
Re:
Giandujotta.50, 11/5/2023 11:40 AM:

Guidotti un tdG? buon per lui!
ma secondo te possiamo conoscere i tdG di tutta Italia ?
Tu che sei informato, anche la Di Marzio è tdG?



Te l'avevo detto che Guidotti è un TdG, avresti potuto chiedere alla tua sorella Amalia o FARE UNA PICCOLA RICERCA, dato che lo conosce bene......

I suoi articoli sono presenti in molti gruppi di Testimoni di Geova, come fai a non saperlo......?Dubbio eterno...





www.facebook.com/exsclusivePopolodiDio
Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 20:16
Comunque, a questo punto, aspettiamo l'intervento di Simon che ha dichiarato:

Cristiano
00domenica 5 novembre 2023 20:28
Re:
Amalia 52, 11/5/2023 9:47 AM:




Roma – Alcuni giorni fa abbiamo dato notizia della pubblicazione del libro della psicologa e studiosa delle religioni Raffaella Di Marzio direttrice del Centro Studi Lirec dal tema Scelta e abbandono di una comunità spirituale. Percorsi di cambiamento e sviluppo personale (https://www.dimarzio.info/recensioni-1)

Con la dottoressa Di Marzio abbiamo discusso sulla situazione delle minoranze religiose in Italia, spesso additate come comunità chiuse che esercitano forti pressioni sulle scelte individuali e dalle quali è difficile andarsene o disaffiliarsi.

Dottoressa Di Marzio, stiamo parlando di minoranze religiose; ma per avere un quadro preciso della situazione religiosa oggi, quanti sono in Italia i non cattolici?

In Italia i dati sulla diffusione delle minoranze religiose forniti dal CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) certificano la presenza di 866 minoranze religiose sul territorio, considerando da una parte i 53.789.453 cittadini italiani e confrontandoli con il totale della popolazione residente ‒ fissata a 58.983.122 unità, siamo a una percentuale del 4,2% di persone manifestano un’identità religiosa diversa dalla cattolica in Italia. Se si considerano i residenti sul territorio la percentuale di appartenenti a minoranze religiose sale al 10,6% (www.cesnur.com).

In base ai suoi studi e ricerche è così traumatico abbandonare un gruppo religioso minoritario come descritto da alcuni media?

Generalmente, le esperienze di disaffiliazione dai nuovi movimenti religiosi, prese in considerazione da una minoranza di studiosi, dai mezzi di informazione e diffuse da organizzazioni antisette, sono quelle di ex-membri ostili al gruppo che hanno abbandonato, spesso impegnati a rendere pubblica la loro esperienza negativa con tutti i mezzi a loro disposizione. Considerando l’esiguo numero di ex-membri appartenenti a questa tipologia, come documentato anche da numerose ricerche che ho citato nel mio libro, è del tutto plausibile che tutti gli altri disaffiliati rappresentino un campione molto più ampio, se si guarda ai dati relativi al numero complessivo di fuoriusciti.

I sette soggetti disaffiliati che ho intervistato (che hanno abbandonato questi cinque movimenti: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Damanhur, Chiesa di Scientology, Hare Krishna e Testimoni di Geova) non manifestano atteggiamenti di ostilità, rivalsa o rancore verso il gruppo che hanno lasciato e sei di loro, a differenza di quanto spesso si legge sui media, sono rimasti in buoni rapporti con i membri e la dirigenza dei gruppi, e dichiarano di aver ricevuto anche molti benefici, sia durante l’affiliazione sia dopo. Il tempo nel quale hanno frequentato il movimento ha lasciato nella loro vita dei frutti positivi che sono maturati nel periodo successivo. Nel caso dei soggetti presi in esame in questo lavoro, si è trattato di decisioni sofferte, ma libere, prese all’interno di un contesto sostanzialmente rispettoso e solidale che, per nessuno dei soggetti intervistati, ha significato l’inizio di un periodo travagliato nel quale si sono manifestati sintomi di disturbi mentali, tali da richiedere l’intervento di un professionista o di un gruppo di supporto. Sicuramente ci sono altre persone che si sono disaffiliate in modo diverso, con conseguenze tali da arrecare danni alla loro salute mentale, ma io ritengo che la loro esperienza non possa essere generalizzata.

Le stesse dinamiche di abbandono stigmatizzate da alcuni, si verificano anche nelle religioni maggioritarie come all’interno della Chiesa Cattolica?

Certamente anche la disaffiliazione da movimenti cattolici può essere traumatica e spesso si leggono testimonianze molto simili a chi ha abbandonato un movimento minoritario, perché l’abbandono di una comunità è sempre doloroso e i processi psicologici che ne sono alla base sono gli stessi.

Ci saranno altri studi in futuro che potranno ampliare le dinamiche dell’affiliazione o disaffiliazione?

Io spero di aver dato, con questo libro, un contributo alla ricerca in questo campo. Se la ricerca risponde ai criteri della metodologia scientifica, può individuare quali fattori siano in gioco e in che misura la scelta di aderire, rimanere o lasciare un nuovo movimento religioso contribuisca o meno a promuovere lo sviluppo individuale e sociale dell’individuo. Il compito della psicologia della religione è proprio quello di individuare sia gli elementi liberanti che quelli limitanti la crescita e la scelta libera in campo religioso. Un altro ambito che ho trattato nel mio libro, poco esplorato dalla ricerca, riguarda le dinamiche relazionali tra membri ed ex-membri, che ho rilevato dall’esame delle esperienze dei soggetti intervistati e illustrate nel secondo capitolo.

Di recente, in seguito a un caso di brutale omicidio che ha coinvolto una signora Testimone di Geova a Rimini, alcuni popolari programmi televisivi hanno parlato di “comunità chiusa dove avvengono cose oscure”. Inoltre la terminologia utilizzata dai media in questi giorni, tipo “tempio dei testimoni di Geova” o “luogo di incontri di preghiere” non corrisponde esattamente alla definizione di “Sala del Regno” che invece campeggia pubblicamente e in bella vista all’esterno di ogni Sala. Non c’è un certo grado di superficialità e forse di malafede da parte di alcuni giornalisti?

Certamente l’informazione sulle minoranze religiose rimane superficiale e spesso tendenziosa, fino ad arrivare alla diffamazione. Purtroppo la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è una delle confessioni religiose più bersagliate. Il Centro Studi LIREC ha segnalato numerosi e gravi casi di disinformazione e diffamazione (un esempio:https://lirec.net/comunicati/2021/12/23/testimoni-di-geova-e-vaccini-ancora-disinformazione ), organizzato eventi sul tema e trattato questo grave problema nell’ambito di alcuni importanti Master universitari. In molti casi purtroppo la superficialità e l’ignoranza vanno di pari passo alla malafede dei giornalisti.

Lei spesso ha parlato di crimini d’odio verso le minoranze religiose. La diffusione di racconti “tragici” di ex appartenenti alle minoranze religiose, può contribuire, anche se indirettamente, ad azioni cruente nei confronti delle confessioni o gruppi in questione?

Io credo che questo sia possibile. L’OSCE definisce i crimini di odio come “atti criminali motivati ​​da preconcetti o pregiudizi nei confronti di particolari gruppi di persone. I crimini di odio comprendono due elementi: un reato penale e una motivazione basata sul pregiudizio”. Le motivazioni di pregiudizio possono essere definite come pregiudizio, intolleranza o odio diretti verso un particolare gruppo che condivide un tratto identitario comune, come la religione. Molto spesso non è la testimonianza in sé che crea il problema, ed è giusto che le persone possano liberamente manifestare le loro opinioni e il loro vissuto. Quello che è pericoloso e ingiusto è il ripetersi martellante di testimonianze di ex-membri che accusano il gruppo di cui hanno fatto parte di abusi o crimini, testimonianze eccezionali che vengono generalizzate e amplificate dai media. Questo può contribuire a creare un clima di istigazione all’odio. Questo è molto pericoloso, in particolare, per le organizzazioni religiose che hanno lo status di minoranza in un dato territorio e la politica ei media si concentrano su di loro in un particolare momento.

Penso che le forze dell’ordine dovrebbero monitorare tutte le persone e le organizzazioni che diffondono informazioni false usando un linguaggio di odio nei confronti di una particolare minoranza. Mentre è difficile per le forze dell’ordine identificare preventivamente un individuo capace di compiere attentati, come è avvenuto ad Amburgo e in Kerala ai danni dei Testimoni di Geova, spetta loro indagare su chiunque inciti all’odio verso una particolare minoranza. Accade spesso, infatti, che dall’hatespeech si passi all’incitamento all’odio e infine all’azione diretta e violenta contro certe minoranze che diventano facili “bersaglio”, anche grazie allo stigma “settario” amplificato dai media senza alcun discernimento.

Quanto è importante la giusta comunicazione diffusa dai media in questo campo?

Credo sia determinante. Il Centro Studi LIREC ha recentemente organizzato il primo workshop destinato ai giornalisti di una radio italiana per sostenere una formazione adeguata in questo specifico ambito lirec.net/eventi/2023/4/25/lirec-organizza-workshop-migliorare-la-qualita-dellinformazione-su-minoranze-religiose-e-spi... Speriamo che questo tipo di iniziative trovi la disponibilità di altre testate e che la formazione dei giornalisti sia potenziata in questo settore così importante.

Fonte



Ciao Amalia , da brava sorella, puoi confermare di aver sempre saputo che Roberto Guidotti fosse un TdGeova?Grazie.


Amalia 52
00domenica 5 novembre 2023 21:57
Re: Re:
Cristiano (55DX230903), 05.11.2023 20:28:



Ciao Amalia , da brava sorella, puoi confermare di aver sempre saputo che Roberto Guidotti fosse un TdGeova?Grazie.





Non l'ho sempre saputo.Solo da qualche mese l'ho saputo,ma questo non ti autorizza a dire che il giornalista è di parte.Quell'articolo è un'intervista alla dottoressa Di Marzio sul tema delle minoranze religiose in Italia su cui lei ha scritto un libro.

Cio' che tu pensi dei Testimoni di Geova e di ogni singolo individuo di questo Forum e nel mondo,per me è irrilevante,perchè io amo tutti i miei fratelli e sorelle,giornalisti,dottori,scienziati,cantanti,musicisti,attori,attrici,sportivi.Quindi,caro Cristiano cerca di essere un pochino meno critico verso chi sta solo facendo il proprio lavoro con buona coscienza,e abbi un po' piu' rispetto per chi modera le dicussioni di questo Forum.Rischi di essere non solo premoderato ma anche di essere bannato.
E adesso a nanna perchè credo che tu un lavoro ce l'avrai ancora,quindi Buonanotte! [SM=g7367]
Cristiano
00mercoledì 8 novembre 2023 05:29
Domanda
L'utente Amalia non ha gradito il mio intervento ed è rispettabile( anche se non capisco) ma chiedo davvero se ho sfidato o non rispettato la moderazione ....cosa ho detto ? Ho fatto solo una domanda e sono sincero, ma se davvero ho sbagliato fatemi capire e chiederò scusa, dopotutto, sono stato cresciuto da cristiani TdGeova che mi hanno sempre insegnato ad essere onesto e chiedere scusa.
Amalia 52
00mercoledì 8 novembre 2023 08:11
Re: Re:
Cristiano (55DX230903), 05.11.2023 19:41:



Stai confondendo due discussioni...sei un po' stanca.....

Personalmente penso che quest'articolo sia scorretto, come tu stessa hai dichiarato, è facile dare la colpa agli ex membri( di ogni minoranza religiosa)per dare un senso a delle tristi vicende.

Trovo scorretto strumentalizzare una tragedia per dare la colpa agli ex e ai mezzi d'informazione.

Nessuna idosincrasia verso i TdG, dato che il piccolo mondo che hai creato su questo forum, non rappresenta la totalità di 8 milioni di membri ........, più che altro, mi piace stuzzicare persone come te che non sono trasparenti nel loro ragionamento e non rispondono alle domande dirette......

P.S. Mi sembra strano che non conosci Guidotti, giornalista e addetto stampa dei TdGeova (Ascoli Piceno), anche Steno Sari , il giornalista che ti piace molto, é un TdGeova che scrive articoli del genere..., per quanto riguarda la Di Marzio concordo con Simon, ovvero penso che sia una "presunta" esperta di religioni.....




Ti piace stuzzicare?Quindi lo fai apposta a scrivere cose contrarie a quello che altri scrivono.
Adesso non ho tempo per cercare tutti i tuoi post e le tue frasi verso i moderatori.Comunque,se qualcuno ti dice di non sapere qualcosa,credici.Non possiamo conoscere tutti la stessa persona,ed essendo su un Forum non siamo tutti della stessa zona o nazione,quindi abbi un po' di riguardo per gli altri.L'educazione si mostra anche con il modo in cui ci si relaziona con chi non conosci personalmente.E con questo,ti auguro una buona giornata.Ciaoooooooo
Enzo
00lunedì 13 novembre 2023 06:30
Scusatemi,
Perché vi autodefinito minoranze?

Ok a pietra che si staccherà dal monte riempirà tutta la terra e sarà la maggioranza non la minoranza.

Pace
(SimonLeBon)
00lunedì 13 novembre 2023 06:51
Re: Domanda
Cristiano (55DX230903), 08.11.2023 05:29:

L'utente Amalia non ha gradito il mio intervento ed è rispettabile( anche se non capisco) ma chiedo davvero se ho sfidato o non rispettato la moderazione ....cosa ho detto ? Ho fatto solo una domanda e sono sincero, ma se davvero ho sbagliato fatemi capire e chiederò scusa, dopotutto, sono stato cresciuto da cristiani TdGeova che mi hanno sempre insegnato ad essere onesto e chiedere scusa.




Caro Cristiano,
speroc he i tuoi parenti tdG ti abbiano insegnato anche a leggere il regolamento, che dice di non fare commenti pubblici sulla moderazione... ma di rivolgersi direttamente ai moderatori.

Simon
(SimonLeBon)
00lunedì 13 novembre 2023 06:53
Re:
Cristiano (55DX230903), 05.11.2023 10:37:

A me, fa po un sorridere che degli “esperti” abbiano qualcosa da dire a due giorni dall’accaduto.

Cristiano



Quasi esatto, ma sei molto impreciso anche nel citarmi.

E dunque?

Simon
Seabiscuit
00lunedì 13 novembre 2023 08:49
Re:
Enzo (Lp9E230310), 13.11.2023 06:30:

Scusatemi,
Perché vi autodefinito minoranze?

Ok a pietra che si staccherà dal monte riempirà tutta la terra e sarà la maggioranza non la minoranza.

Pace




“Entrate per la porta stretta; perché larga e spaziosa è la via che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi passano; mentre stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. — Matt. 7:13, 14.

Ti sembra che secondo le parole predette da Gesù, sarà la maggioranza a trovare la via per la salvezza?
Enzo
00lunedì 13 novembre 2023 11:25
Re: Re:
Seabiscuit, 13/11/2023 08:49:




“Entrate per la porta stretta; perché larga e spaziosa è la via che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi passano; mentre stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. — Matt. 7:13, 14.

Ti sembra che secondo le parole predette da Gesù, sarà la maggioranza a trovare la via per la salvezza?

Facciamo a versettate:


Apocalisse 7:9
Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano.


Ti sembra che i salvati che stavano davanti al Trono siano pochi?

Era una folla immensa che Giovanni non riesce a contare.

Pensa che i soldati che andavano contro Gerusalemme erano 200 milioni e Giovanni li ha contati.

Quindi la grande folla deve essere molta di più di 200 milioni. Altro che 8/10 milioni

Comunque l'importante per me è esserci anch'io.

Pace
Giandujotta.50
00lunedì 13 novembre 2023 11:59
Enzo, non so se ti è mai capitato di vedere in tv una manifestazione di piazza...
quella di sabato per esempio.. (se non ci hai fatto caso, forse basta vedere un quotidiano)
tu saresti in grado di dire quante persone sono?
10mila? 50mila? 100mila?

ecco, davanti al trono staranno tantissime persone da nn essere in grado di numerarle, perchè, solo per riferirci a questo secolo, sulla terrci sono 8 miliardi di persone..
e quindi pur nella grandezza dei numeri, se Gesù non mente, la strada stretta sarà scelta da pochi, in paragone con i tanti vissuti fino ad ora. Una questione di proporzioni.
Enzo
00lunedì 13 novembre 2023 13:13
Giandujotta.50, 13/11/2023 11:59:

Enzo, non so se ti è mai capitato di vedere in tv una manifestazione di piazza...
quella di sabato per esempio.. (se non ci hai fatto caso, forse basta vedere un quotidiano)
tu saresti in grado di dire quante persone sono?
10mila? 50mila? 100mila?

ecco, davanti al trono staranno tantissime persone da nn essere in grado di numerarle, perchè, solo per riferirci a questo secolo, sulla terrci sono 8 miliardi di persone..
e quindi pur nella grandezza dei numeri, se Gesù non mente, la strada stretta sarà scelta da pochi, in paragone con i tanti vissuti fino ad ora. Una questione di proporzioni.

Premesso che Dio vuole che tutti giungano al ravvedimento.

Comunque la grande folla che sicuramente è di centinaia e centinaia di milioni è sempre minoritaria rispetto alle decine decine di miliardi vissuti fino ad adesso.

Quello che ho voluto fare notare con il mio post è che la salvezza riguarda molti ma molti di più dei fedeli che una minoranza religiosa può accaparrarsi.

Quindi, quindi......

Non è l' appartenenza ad una religione che salva ma è la fede in Cristo Gesù nostro Signore

Pace
Angelo Serafino53
00lunedì 13 novembre 2023 13:57
Re: Re: Re:

Facciamo a versettate:


Apocalisse 7:9
Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano.

Ti sembra che i salvati che stavano davanti al Trono siano pochi?

Era una folla immensa che Giovanni non riesce a contare.

Pensa che i soldati che andavano contro Gerusalemme erano 200 milioni e Giovanni li ha contati.

Quindi la grande folla deve essere molta di più di 200 milioni. Altro che 8/10 milioni

Comunque l'importante per me è esserci anch'io.

Pace



Enzo

Te lo auguriamo ma quella grande folla non è trinitaria come te, e non crede come te che la salvezza ha senso unico su Gesù,loro alzano la voce come noi, non come te.

(Rivelazione 7:10) ...E gridano a gran voce: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello!”


la grande folla distingue Dio con Gesù e li vede separatamente e sanno che non ci può essere uno Spirito santo seduto su qualche trono quindi ci auguriamo che tu sappi fare questa distinzione

altrimenti non ci sarai mai in quella grande folla

ciao
Enzo
00martedì 14 novembre 2023 19:24
Re: Re: Re: Re:
Angelo Serafino53, 13/11/2023 13:57:


Facciamo a versettate:


Apocalisse 7:9
Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano.

Ti sembra che i salvati che stavano davanti al Trono siano pochi?

Era una folla immensa che Giovanni non riesce a contare.

Pensa che i soldati che andavano contro Gerusalemme erano 200 milioni e Giovanni li ha contati.

Quindi la grande folla deve essere molta di più di 200 milioni. Altro che 8/10 milioni

Comunque l'importante per me è esserci anch'io.

Pace



Enzo

Te lo auguriamo ma quella grande folla non è trinitaria come te, e non crede come te che la salvezza ha senso unico su Gesù,loro alzano la voce come noi, non come te.

(Rivelazione 7:10) ...E gridano a gran voce: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello!”


la grande folla distingue Dio con Gesù e li vede separatamente e sanno che non ci può essere uno Spirito santo seduto su qualche trono quindi ci auguriamo che tu sappi fare questa distinzione

altrimenti non ci sarai mai in quella grande folla

ciao

Tu mi inviti ad andare fuori tema.

A chi appartiene la salvezza?

Lo hai citato tu il verso

.E gridano a gran voce: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello!”


Conosci il significato di "e" congiunzione?

Senza l'Agnello il nostro Dio non ci salva.

C'è bisogno di Dio "E" dell' Agnello per essere salvati.

Se hai capito questo posso dire che hai capito tutto.

Pace
(SimonLeBon)
00martedì 14 novembre 2023 21:11
Re: Re: Re: Re: Re:
Enzo (Lp9E230310), 14.11.2023 19:24:

Tu mi inviti ad andare fuori tema.

A chi appartiene la salvezza?

Lo hai citato tu il verso

.E gridano a gran voce: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello!”


Conosci il significato di "e" congiunzione?

Senza l'Agnello il nostro Dio non ci salva.

C'è bisogno di Dio "E" dell' Agnello per essere salvati.

Se hai capito questo posso dire che hai capito tutto.

Pace



Direi che non c'entra nulla con l'odio religioso.
Rientramo in tema.

Simon
Angelo Serafino53
00martedì 14 novembre 2023 21:16
Re: Re: Re: Re: Re:
Enzo (Lp9E230310), 14/11/2023 19:24:

Tu mi inviti ad andare fuori tema.

A chi appartiene la salvezza?

Lo hai citato tu il verso

.E gridano a gran voce: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello!”


Conosci il significato di "e" congiunzione?

Senza l'Agnello il nostro Dio non ci salva.

C'è bisogno di Dio "E" dell' Agnello per essere salvati.

Se hai capito questo posso dire che hai capito tutto.

Pace


Enzo
avevi detto che tu farai parte della grande folla

ma la grande folla distingue Dio da Gesù

la tua trinità (modalismo) permette di vederli distinti?

sentiamo

ciao
Enzo
00giovedì 16 novembre 2023 13:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Angelo Serafino53, 14/11/2023 21:16:


Enzo
avevi detto che tu farai parte della grande folla

ma la grande folla distingue Dio da Gesù

la tua trinità (modalismo) permette di vederli distinti?

sentiamo

ciao

Il mio credo l'ho sempre rappresentato e difeso.

Io do lo stesso onore, la stessa gloria a Dio e a Gesù perché così ci insegna la Bibbia.

Invece da te non ho mai letto gloria a Dio e gloria a Gesù.

Riguardo all' altro aspetto del credo Gesù essendo della stessa natura del Padre è uguale al Padre pur essendo Figlio

Come piaceva scrivere ad un tuo confratello "anch'io ho la stessa natura di mio padre, quindi......."

Quindi sei uguale a tuo padre.

Infatti i nostri figli non sono minori in natura e dignità, ma sono uguali.

Questa uguaglianza c'è anche tra Dio e Gesù.

Ma questo la tua dottrina non lo accetta.

Pace
Seabiscuit
00giovedì 16 novembre 2023 13:29
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Enzo (Lp9E230310), 16.11.2023 13:09:




Come piaceva scrivere ad un tuo confratello "anch'io ho la stessa natura di mio padre, quindi......."

Quindi sei uguale a tuo padre.




Sta qui il tuo errore.
padre Geova = Dio, (*genitore/capofamiglia)
Gesù = figlio di Geova (non può essere anche lui il capofamiglia)

mio padre umano = *genitore/capofamiglia
io figlio = sono e resto suo figlio. Non divento come mio padre il capofamiglia della sua famiglia o persino suo genitore.
Abbiamo entrambi la stessa natura umana, ma restiamo due entità diverse con ruoli diversi


Infatti i nostri figli non sono minori in natura e dignità, ma sono uguali.



non lo sono, ma non sono la stessa entità. Loro sono i figli, noi i genitori. Non è che mio figlio è anche mio genitore


Questa uguaglianza c'è anche tra Dio e Gesù.



entrambi di natura divina, certo, ma uno è Dio Padre Geova l'Onnipotente, mentre l'altro è suo figlio, il quale non è l'Onnipotente e non ha generato suo padre



Angelo Serafino53
00giovedì 16 novembre 2023 14:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Enzo (Lp9E230310), 16/11/2023 13:09:

Il mio credo l'ho sempre rappresentato e difeso.

Io do lo stesso onore, la stessa gloria a Dio e a Gesù perché così ci insegna la Bibbia.

Invece da te non ho mai letto gloria a Dio e gloria a Gesù.

Riguardo all' altro aspetto del credo Gesù essendo della stessa natura del Padre è uguale al Padre pur essendo Figlio

Come piaceva scrivere ad un tuo confratello "anch'io ho la stessa natura di mio padre, quindi......."

Quindi sei uguale a tuo padre.

Infatti i nostri figli non sono minori in natura e dignità, ma sono uguali.

Questa uguaglianza c'è anche tra Dio e Gesù.

Ma questo la tua dottrina non lo accetta.

Pace



non è una risposta ma è un modo per cambiare argomento

la tua trinità il modalismo

non è problema di natura è una questione tramandata da apostati e che è arrivata fino a te che sei un sostenitore

Il modalismo è la concezione teologica cristiana secondo la quale credere un unico Dio nella Trinità in un unico essere divino che si manifesta per le creature in tre modi diversi, ossia come Padre, come Figlio e come Spirito Santo.

in pratica in pieno contrasto con Matteo 3:16, 17 dove appaiono tutti separatamente

...Dopo essere stato battezzato, Gesù uscì immediatamente dall’acqua; ed ecco, i cieli si aprirono, e vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco, una voce dai cieli disse: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato”.

quando dici che il figlio fa arrivare al Padre (a se stesso) fa solo sorridere



Enzo
00giovedì 16 novembre 2023 19:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 16/11/2023 13:29:



Sta qui il tuo errore.
padre Geova = Dio, (*genitore/capofamiglia)
Gesù = figlio di Geova (non può essere anche lui il capofamiglia)

mio padre umano = *genitore/capofamiglia
io figlio = sono e resto suo figlio. Non divento come mio padre il capofamiglia della sua famiglia o persino suo genitore.
Abbiamo entrambi la stessa natura umana, ma restiamo due entità diverse con ruoli diversi


Infatti i nostri figli non sono minori in natura e dignità, ma sono uguali.



non lo sono, ma non sono la stessa entità. Loro sono i figli, noi i genitori. Non è che mio figlio è anche mio genitore


Questa uguaglianza c'è anche tra Dio e Gesù.



entrambi di natura divina, certo, ma uno è Dio Padre Geova l'Onnipotente, mentre l'altro è suo figlio, il quale non è l'Onnipotente e non ha generato suo padre




Non stiamo parlando del capofamiglia ma dell' uguaglianza.

Il figlio ha la stessa natura umana del padre.

Gesù ha la stessa natura divina di Dio padre.

Ecco spiegata la stessa natura.

Poi ci sono i ruoli.

La volontà di Dio è che noi andiamo e ubbidiamo al Figlio.

In nessuna parte del nuovo Testamento è scritto che bisogna andare a Dio senza prima andare da Gesù e Lui ci porterà al Padre.

Ma questo è contrario alla tua dottrina.

Pace
(SimonLeBon)
00giovedì 16 novembre 2023 19:24
Re:
Enzo (Lp9E230310), 16.11.2023 19:09:

Non stiamo parlando del capofamiglia ma dell' uguaglianza.

Il figlio ha la stessa natura umana del padre.

Gesù ha la stessa natura divina di Dio padre.

Ecco spiegata la stessa natura.



Caro Enzo,

Il discorso sulla "natura" del figlio è del tutto filosofico ed extra-biblico.
Non troverai nessuno scrittore biblico a parlare di queste tue ipotesi: da dove derivi le tue conclusioni, visto che nella Bibbia non ci sono?

Enzo (Lp9E230310), 16.11.2023 19:09:


Poi ci sono i ruoli.

La volontà di Dio è che noi andiamo e ubbidiamo al Figlio.

In nessuna parte del nuovo Testamento è scritto che bisogna andare a Dio senza prima andare da Gesù e Lui ci porterà al Padre.

Ma questo è contrario alla tua dottrina.

Pace



Dici bene, questo è la novità del NT: tutti gli adoratori di Dio dell'AT sono andati a Dio senza prima andare a Gesù, e la cosa era del tutto possibile.
POi è stato la stesso Dio padre a inviare il figlio in terra per la sua missione e poi a onorarlo sopra gli angeli, per la sua fedeltà.

Simon

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