Ombra

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Salidum
00lunedì 18 giugno 2007 22:13
cito Maestrale E Jungle, i nick name di due miei amici:

«Ciò che [uno] non vorrebbe essere» .
E' la più chiara e immediata definizione di Ombra fornitaci da Jung. Ombra, dunque, come parte infima della personalità, somma di qualità sgradevoli e ripugnanti di sé che si preferisce nascondere, lato inferiore, spregevole e primitivo della natura umana. Infatti, scrive Jung nel 1942:
«Con Ombra intendo la parte "negativa" della personalità, la somma cioè delle qualità svantaggiose che sono tenute possibilmente nascoste e anche la somma delle funzioni difettosamente sviluppate e dei contenuti dell'inconscio personale» .
Ma è lo stesso autore a avvertirci che Ombra non è solo "L'altro lato" della personalità, il lato oscuro, inferiore, indifferenziato, che si contrappone all'Io cosciente.
«Ognuno di noi è seguito da un'ombra e, meno questa è incorporata nella vita conscia dell'individuo, tanto più è nera e densa […] Se le tendenze dell'ombra, che vengono rimosse, non rappresentassero altro che il male, non esisterebbe alcun problema. Ma l'ombra rappresenta solo qualcosa di inferiore, primitivo, inadatto e goffo e non è male in senso assoluto. Essa comprende fra l'altro delle qualità inferiori, infantili e primitive, che in un certo senso renderebbero l'esistenza umana più vivace e bella; ma urtano contro regole consacrate della tradizione» .
E' chiara in queste parole la relazione tra Ombra e capacità creativa: nell'atto in cui la coscienza si china sull'Ombra, ponendosi in dubbioso ascolto, assieme alle espressioni inaccettabili ode anche la voce del creativo che sta in noi faticosamente facendosi strada.

MIE RISPOSTE:
considerando anche l'epoca in cui è vissuto Jung, il suo paesaggio di formazione, si puo capire perchè abbia fatto l'esempio del'apparenza e della morale "borghese"..
il meccanismo mentale è comunque simile, ma oggi le persone tendono a dar sfogo alle sensazioni della "pancia", esplodono con facilità, basta il caldo, o una diatriba per un parcheggio e si menano col crick.
oggi si reprime la bellezza, e si fanno cose brutte di cui la coscienza è consapevole, si fanno molti più compromessi ed è questo, secondo me il motivo principale della sofferenza mentale e conseguentemente della malattia.
oggi Ahimè, si non si inventano pensieri sull'inconscio personale e collettivo, si studia sulle pagine di un libro o di un sito.

vivendo in un contesto sociale, volente o nolente, l'essere umano deve decidere insieme agli altri: smetto di fumare ma respiro i fumi passivi ecc.

l'ombra attualmente è pericolosamente relazionata al compromesso? e come?

e la pancia ha la meglio sullo spirito, cari miei prostituti, caro io prostituto?



Citazione:
Giustissimo quello che dici, se fossimo in preda ai nostri istinti senza filtro sarebbe così. Ma "ascoltare" non vuol dire "attuare". Per fare filtro è necessario prima ascoltare cosa c'è da filtrare, ed è proprio lì che la ragione è utile per mediare. Secondo me la via migliore è ascoltare tutto e attuare il giusto, il + possibile almeno, chiaramente la perfezione non esiste... ma in questo modo si rimane collegati alla pancia senza reprimerla e allo stesso tempo senza essere "pericolosi"


jungle ha scritto:
Se uno ascolta tutto ciò che dice la propria pancia, allora può essere che dal cannolicchio si passi alle violenze sessuali, al furto, alle liti furibonde, etc...


Giustissimo quello che dici, se fossimo in preda ai nostri istinti senza filtro sarebbe così. Ma "ascoltare" non vuol dire "attuare". Per fare filtro è necessario prima ascoltare cosa c'è da filtrare, ed è proprio lì che la ragione è utile per mediare. Secondo me la via migliore è ascoltare tutto e attuare il giusto, il + possibile almeno, chiaramente la perfezione non esiste... ma in questo modo si rimane collegati alla pancia senza reprimerla e allo stesso tempo senza essere "pericolosi"

jungle ha scritto:
Se con la ragione (e altro) si fa filtro sulle cose che la pancia ci dice, torniamo alla condizione normale di tutti i giorni, di luci e ombre.
Non bisogna secondo me reprimere gli istinti di pancia, ma conviveci e canalizzarli in modo profiquo, trasformarli in modo positivo e padroneggiarli.
Funziona - più o meno - allo stesso modo di quando un fumatore incallito decide e smette di fumare.


Jungle


Sono pienamente d'accordo


scusate se insisto ma è un periodo in cui, soprattutto nel lavoro, sento molto la pancia e do risposte, -anche se razionalizzate e giustificate- di pancia e soffro come l'ano durante la dissenteria. (non in questo thread in cui rifletto e cerco risposte)

il filtro.
vorrei mettere in relazione le ombre con la coerenza e la contraddizione.

la schizofrenia potrebbe essere l'apoteosi della contraddizione?
sento una cosa, ne penso un'altra, ne faccio un'altra ancora?
il filtro non è l'azione unitiva degli elementi umani?

dirigere pensiero, sentimento e azione verso la nostra intenzione?

e c'è chi unisce tutto verso la "pancia"...
exemplum: sento odio, mi risento, uccido, o provoco nocumento, senza rimorso, (come un felino. un carnivoro o un rettile)


ps: grazie per la stimolazione neuronale ed emotiva




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