PIER LUIGI IGHINA

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Ghergon
00lunedì 13 marzo 2006 14:25
Pier Luigi Ighina, ricercatore originale e prolifico, per molti anni assistente segreto di Guglielmo Marconi.





Nato nel 1908 a Milano, di professione radiotecnico, nel 1936 si trasferisce ad Imola e nella sua abitazione istalla un laboratorio dalle caratteristiche assai strane, frutto delle sue particolari conoscenze che tramuta in numerose invenzioni. Ighina a 16 anni scoprì l’atomo magnetico e, attraverso una serie di fortunate peripezie, arrivò a collaborare segretamente con Marconi per almeno 10 anni.
Anche dopo la scomparsa dello scienziato, Ighina ha continuato nella ricerca per tutta la sua lunga vita, basata sulla spirale che è il movimento dell’energia.
Parlando con lui ad Imola, ho potuto scoprire la parte misteriosa di Marconi, soprattutto sul raggio della morte. A Villa Marconi, Ighina riuscì per puro caso a scoprire sperimentalmente il monopolo magnetico.

Dopo aver studiato a fondo il campo magnetico, generato da alcune elettrocalamite e dal quale non riusciva a concludere il suo progetto, Ighina, preso da uno strano nervosismo, mise tanta di quella corrente elettrica da determinare la bruciatura totale del congegno. La meraviglia fu tanta perché non avvenne nulla di tutto questo.
Fu proprio Guglielmo Marconi a chiarire l’esperimento: era stato inventato il monopolo magnetico. Secondo la sua definizione, il monopolo magnetico non è altro che la divisione dell’atomo magnetico.

A tal riguardo Ighina ha detto:
"Avevo così costatato che l’atomo magnetico è il promotore di tutti gli altri atomi. In altre parole avevo notato che l’atomo magnetico si trova in mezzo agli altri atomi per dar loro il movimento continuo. Pensai che se si fosse riusciti ad isolare gli atomi della materia dagli atomi magnetici, i primi non avrebbero più la possibilità di muoversi. E questo ottenni: gli atomi della materia isolati da quelli magnetici rimanevano fermi e la materia non si trasformava. Pensai allora che se l’atomo magnetico poteva influenzare tutti gli atomi esistenti, avrebbe anche potuto produrre tutte le variazioni degli atomi della materia. E anche ciò costatai dopo essere riuscito a regolare il movimento dell’atomo magnetico."




Questo è l’atomo magnetico che è stato fotografato nel laboratorio di Pier Luigi Ighina nell’anno 1940, per mezzo di un microscopio atomico, con ingrandimento dell’atomo di un miliardo di volte.

Nella foto dell'atomo magnetico si vedono i cinque canaletti d’atomi assorbenti che servono a frenare l’atomo magnetico; nel centro si nota la dilatazione prodotta dalla pulsazione dell’atomo stesso.

Ognuna di queste pulsazioni produce e lancia attorno all’atomo magnetico un’energia, che nella foto è raffigurata dal sottile circoletto luminoso attorno all’atomo centrale. Il circoletto luminoso si espande a sua volta tanto da formare un circolo più grande così fino all’esaurimento della sua pulsazione.

Il susseguirsi dei circoletti generati dalle pulsazioni produce l’adagiamento dei circoletti stessi uno sempre più vicino dell’altro, come a coprire e nascondere completamente, come uno scudo protettivo, l’atomo centrale. Quest’atomo è il più piccolo di tutti gli altri atomi e per legge atomica più piccolo è l’atomo più veloce è la sua pulsazione. Esso è quello che imprime a tutti gli altri atomi il loro movimento diventando così promotore di essi. (Informazioni riprese dal libro: "La scoperta dell’atomo magnetico" di P.L.Ighina).

Tornando al concetto di monopolo, ho chiesto direttamente a lui spiegazioni più dettagliate. Il signor Ighina ha così risposto:
"Il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare. L’energia solare è la parte principale della polarità; bloccandola e riflettendola, diventa negativa. L’energia solare arriva sulla Terra, viene bloccata e riflessa e quindi diventa energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia. Tutto qui. Semplice no?"
Ho chiesto poi come avevano, lui e Marconi, applicato la conoscenza sul monopolo. La risposta è stata immediata e scioccante:

"Difatti Marconi è morto per quello. Io ero dal ’36 che abitavo già qui ad Imola. Glielo avevo detto: 'Mi raccomando Guglielmo, telefona se hai bisogno di fare qualche esperimento, mi raccomando...'. Lo avevo già salvato due volte. In una stavo per rimetterci la pelle anch’io. Perché lui adoperava i monopoli con facilità. E i monopoli cosa fanno? Fanno la scomposizione della materia sulla materia stessa. Lui ha fatto l’esperimento e c’è rimasto. Si, effettivamente aveva messo lo schermo magnetico, ma non era sufficiente. Quando sono andato a Roma a vederlo nella bara, ho notato che egli aveva sotto la pelle come degli gnocchetti neri. Allora ho capito che era morto perché non era più circolato il sangue. I medici avevano detto che aveva una cosa nel cuore, come la chiamano loro? Boh... Tutti dicevano che Marconi era morto di Angina Pectoris..."

Detto questo, egli ha continuato con la sua spiegazione:
"Ho portato avanti tutto quello che Marconi mi ha lasciato. I monopoli, la composizione della materia, le lumache, ecc.. Ho ripetuto tutto quello che mi diceva quando era vivo."
Ighina mi ha spiegato poi che la materia è tenuta insieme dalla colla magnetica. Le due energie, solare e terrestre, producono la colla magnetica. Quindi la differenza sostanziale tra due materie di diversa natura consiste nel possedere più o meno energia. È come il cemento. Se nell’impasto si mette molto cemento, la materia diventa più dura; se ne viene messo poco allora si ottiene una materia morbida. Mi è nata spontanea, a questo punto, una domanda sulle energie nucleari, come tutte le energie elettromagnetiche, generate dalla nostra società attuale possono causare danni irreparabili.

Ighina, con la massima cortesia, ha dato la seguente risposta:
"Non è che disturbano. Dunque... la colla magnetica è formata da due energie, come dei fili invisibili che sono nell’aria. Se questi fili invisibili sono perturbati in continuazione da qualsiasi altra sostanza come i campi magnetici, telefoni, energia nucleare e cose similari, creano continuamente della corrosione vale a dire vanno a distruggere il campo magnetico che è poi quello che crea la colla magnetica. Ciò produce lo scioglimento della materia."

Ho potuto visitare il suo laboratorio e tutte le varie apparecchiature da lui costruite. È stato per me un incontro proficuo, ma ho avuto netta l’impressione che il signor Ighina avesse rivelato una minima quantità delle sue conoscenze e che non avesse voluto parlare assolutamente dei suoi più importanti esperimenti. L’ultima occasione è stata la visita nel suo giardino di una macchina capace di controllare le nuvole nel cielo.

Mentre aspettavamo che il cielo si aprisse per effetto dell’energia sprigionata dalla macchina attraverso le sue due pale rotanti, Ighina mi ha raccontato molti fatti, molti aneddoti sulla sua lunga sperimentazione. Mi ha infine fatto notare che sotto il terreno di sua appartenenza ha sepolto diversi quintali di polvere d’alluminio per trasformare il prato in un grande monopolo magnetico. Ho potuto dedurre poi che i suoi studi, effettuati nella collaborazione con Guglielmo Marconi, hanno portato alla seguente considerazione: unendo o separando i monopoli si può comporre o scomporre la materia.

Questi due ricercatori hanno però scelto diverse strade per promuovere le scoperte suddette. Marconi si è inserito nella logica terrestre e non si è potuto esimere dall’influenza del potere politico, economico, militare e religioso.
Ighina invece è rimasto nell’ombra, consapevole che se l’umanità avesse cambiato la sua logica di vita, poteva tranquillamente esprimere le proprie conoscenze per il benessere dell’umanità stessa.
La morte misteriosa di Marconi innescò un’altra leggenda che lo volle in Sud America insieme con altri 98 scienziati (incluso il suo fedelissimo Landini) per costruire una città segreta nel cratere spento di un vulcano situato nella giungla nel sud del Venezuela. Marconi, del resto, aveva lasciato un filone di studio che, nonostante le varie situazioni contingenti, si basava sull’amore per la natura.

Egli desiderava che l’uomo seguisse gli insegnamenti dei Maestri e si sforzasse di capire Madre Natura e le sue esigenze. Se questo si realizzasse, sicuramente non ci sarebbero più catastrofi e il pericolo della scomparsa della vita sulla Terra. Nikola Tesla si trovò nella stessa condizione di Marconi, ma anche lui non cedette alle lusinghe del potere. Per puri scopi propagandistici le dicerie su raggi d’ogni genere si diffusero durante la seconda guerra mondiale ed anche dopo.

Ciò non toglie che alcuni scienziati avessero intuito e probabilmente realizzato veramente qualcosa che avrebbe potuto cambiare definitivamente il corso della storia. Emerge però che nei quattro personaggi citati la loro coscienza abbia evidenziato il fatto che l’uomo non era ancora in grado di usufruire una generosa sorte e perciò ognuno di loro ha trovato un rimedio adeguato per non diffondere una probabile arma globale. Sono stati amanti della vita e naturalmente codesta invenzione doveva salvare l’umanità e non distruggerla.
Ghergon
00lunedì 13 marzo 2006 14:33
Pier Luigi Ighina

Egli è stato, per oltre dieci anni, il collaboratore segreto di Guglielmo Marconi, ovvero colui con cui Marconi condivideva gli esperimenti mai rivelati al mondo e mai lontanamente sospettati.

Pochi forse sanno che il Premio Nobel, prima di morire, chiese al suo fedele collaboratore Ighina di portare avanti le ricerche comuni e di realizzare il sogno mai realizzato, ovvero produrre i MONOPOLI MAGNETICI separati che altro non sono che le due energie esistenti in natura per mezzo delle quali tutta la materia viene costituita, forze naturali comprese.

E così avvenne.


Pier Luigi Ighina, scopritore a soli sedici anni del tanto ricercato atomo magnetico, riuscì ad ideare un congegno in grado di produrre i MONOPOLI MAGNETICI, attraverso il controllo e oculato uso dei quali tutto ciò che in natura viene disintegrato può essere RIGENERATO, e tutto ciò che finora è stato etichettato con l'epiteto di "fantascienza" diventa "realtà tangibile".

Per oltre sessant'anni, Pier Luigi Ighina ha portato avanti gli studi dei Maestro, divulgandone il frutto prezioso a tutti gli Enti Scientifici del mondo, in attesa di risposte, confronti e collaborazioni, al fine di

dimostrare le tesi sostenute e materializzare, inseguito (con i mezzi necessari) i congegni da lui stesso ideati e atti a produrre ciò che nei sofisticatissimi laboratori dei compartimenti scientifici ufficiali d'ogni parte del mondo non è mai stato lontanamente raggiungo.

In effetti, risale all'anno 1937 (anno della morte di Guglielmo Marconi) la nascita dei Centro Internazionale di Studi Magnetici, fondato da Pier Luigi Ighina, ricavato dal sottopiano di una casa rurale ove, con mezzi pressoché rudimentali e senza nessun aiuto economico, venivano prodotte le "meraviglie" ancora oggi rincorse dall'uomo canonico di scienza e mai raggiunte:

*

la neutralizzazione di ogni radiazione atomica esistente sul Pianeta;
*

la neutralizzazione di ogni inquinamento esistente in atmosfera, nelle acque marine e fluviali;
*

la neutralizzazione di terremoti
*

la neutralizzazione della forza di gravità;
*

la formazione e la rigenerazione delle cupole magnetiche spaziali;
*

la formazione di qualsiasi materia esistente nel nostro Pianeta,
*

la rigenerazione delle cellule vive difettose dell'uomo;
*

la ricostruzione della materia degenerata;
*

il controllo delle nuvole e la possibilità di produrre (secondo le necessità) variazioni atmosferiche evitando così tornadi, alluvioni e siccità.

Questo, e più di questo, Pier Luigi Ighina ce lo forniva già sessant'anni fa, ma ora è tempo che il mondo sappia che egli è stato vittima sacrificata dei boicottaggio di queste verità, lascia le volutamente cadere nel vuoto.

Lo stesso Marconi, nel suo sentire di uomo, al di là dei limiti del razionale, ebbe premonizioni di tutto ciò, predicendo ad Ighina quelli che si sarebbero effettivamente rivelati, poi, depistaggi e diffamazioni su conoscenze e scoperte reali.

Ora è giunto il tempo della verità e della conoscenza globale.


Io, Giusy Zitoli, ho scritto e pubblicato un libro su quest'uomo straordinario, padre e detentore della scienza futura, rimasto, umile, vero e inintaccato da ogni tarlo prodotto da questo sistema. Rimasta integro e coerente in questa sua umiltà perpetuata nel tempo, nella quale è racchiuso il segreto della "Pietra Filosofale" che può materializzarsi soltanto mantenendo integra la purezza interiore, ove bramosia e potere non hanno spazio ne, possibilità di esistere.


Egli mi ha insegnato che si può avere tutto soltanto non desiderando nulla per avidità, ma tutto a beneficio di tutti.

Mai nella vita ho conosciuto uomo tanto sapiente, unite e, allo stesso tempo, tanto potente in scienza e conoscenza. Per chissà quale ispirazione mi sono sentita in dovere di divulgare le sue verità e a farmi promotrice del suo operato e delle sue ricerche.

A questo scopo ho fondato un'associazione che ho voluto titolare "PROGETTO IGHINA" il cui obiettivo è divulgare le scoperte di questo scienziato, sensibilizzare le persone dotate di intelligenza viva e cosciente ad un coinvolgimento materiale sia di diffusione quanto di ricerca di mezzi ed enti preposti a collaborare seriamente.


Giusy Zitoli

Fonte: Nexus
Ghergon
00lunedì 13 marzo 2006 14:45
Marconi, spiega Ighina, aveva scoperto l’energia attraverso la forma a spirale del guscio della lumaca.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Girando a destra, noi possiamo capovolgere la lumaca. Va sempre a destra ma capovolgendola va a sinistra. E quindi noi viviamo dentro a questa riflessione di energia.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Dal sole parte una spirale gialla. Dalla terra, invece, una spirale blu. Proseguendo gli studi di Marconi, Ighina ha determinato che l’incontro dell’energia solare, positiva, e dell’energia terrestre, negativa, forma la materia. La pulsazione di questo incontro è l’atomo magnetico.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

L’atomo magnetico prende l’energia solare e si apre, prende quella terrestre e si chiude. Questa è la vita nostra. Pulsare sempre, tutto pulsa.

Quello che non pulsa non vale niente.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Tutti gli esperimenti di Ighina sono basati sul ritmo di energia solare e terrestre. Attraverso questo ritmo si possono rigenerare cellule vive, neutralizzare terremoti, allontanare e avvicinare le nuvole.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Mamma mia, cosa vuol dire l’energia, eh?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore (mostrando un’apparecchiatura)

Ecco, questa è la valvola dei terremoti. Antisismica. Che cos’è il terremoto? Il terremoto è nato con gas compresso. Se noi andiamo in bicicletta, affinché non scoppi la gomma, dobbiamo metterci la valvola. No? E così anche questo fa lo stesso. Tale e quale, ma non lo vogliono capire. E allora io sono della lega di chi se ne frega. Peggio per loro, no?

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

E lei ci può provare che attraverso questa valvola si evita il terremoto?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Si, se ho ancora i giornali glieli porterò: a Modena è venuto il terremoto, a Faenza è venuto il terremoto e a Imola niente.


VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Lei l’ha proposta a qualcuno questa valvola?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

A tutti.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE
E cosa le hanno risposto?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Che se ne fregano.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Perché?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Perché gli costerebbe troppa fatica. E poi non ci credono.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Lei ha mai provato a brevettare una sua invenzione per commercializzarla?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Non serve.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Perché non serve?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Perché se lo sanno lo fanno tutti. Perché frenare una cosa che posso divulgare a tutti per farla adoperare?

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Allora adesso ci sono le nuvole in giro. Lei cosa farà?

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Ecco, si vede la rotazione.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

No, non c’è ancora!

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

(su immagini delle nuvole)

Come no, guarda là! Non vedi che ruota?

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Ighina dice che le nuvole sono in rotazione. In effetti si comincia a vedere uno spiraglio.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Guarda come si apre, sopra l’elica! Non lo crede nessuno.


VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Dopo 10 minuti lo spiraglio si allarga.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

(su immagini delle nuvole)

Vedi che si apre tutto? Puoi dire che non è vero?

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Dopo appena mezzora il cielo sopra all’elica di Ighina è ormai completamene aperto, letteralmente spaccato in due. Sarà un caso? Chi lo sa? Sta di fatto che tutti quelli che sono venuti qui hanno sempre visto la stessa cosa: le nuvole che si aprono.

Lei potrebbe far piovere dove c’è la siccità praticamente.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Ma non vogliono.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Risolverebbe il problema della siccità nel mondo.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

Ci ho provato, ho mandato questa idea in Africa. Sa cosa mi hanno detto? Se la prenda e la porti via perché noi guadagniamo sulla mancanza di acqua.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Ma Ighina, come ama sottolineare, se ne frega. La soddisfazione lui la trova da altre parti: per esempio nello stupore e nella meraviglia dei bambini di fronte al cielo che si apre sopra la sua elica.

PIERLUIGI IGHINA – Assistente di G. Marconi e ricercatore

E’ la più grande soddisfazione della mia vita.




di Bernardo Iovene
Ghergon
00lunedì 13 marzo 2006 14:58
Video

Per vedere l'esperimento sulle nubi:
cliccare sul video Idee, Invenzioni, Brevetti a metà pagina circa.

http://www.report.rai.it/argomenti.asp?e=1999
LiviaGloria
00lunedì 13 marzo 2006 18:34
Ghergon
Dici che ci puo essere quale collegamento con quello che todeschini affermava?

Certo che insomma...quache dubbio sulla buona fede della scienza ...arriva!Eh!
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:33.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com