Quali sono le critiche che non avete digerito?

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AtobeTezuka
00venerdì 28 ottobre 2016 16:59
Anni fa, ancora prima d'iscrivermi su efp, stavo scrivendo una storia su una ragazza metà umana e metà angelo che per diventarlo effettivamente doveva superare un esame e alla fine s'innamorava del suo esaminatore.
Così avevo scritta la trama su un sito chiedendo se potesse essere adatta per una yaoi/slash e alcuni mi avevo detto “Gli angeli sono asessuati” ma a me pareva che in moltissimi film, telefilm, romanzi e anime, lo fossero stati eccome.
Per citarne uno “Charmed” meglio conosciuto come “Streghe”.

Ok fatto sta che me ne sono assolutamente fregata, ma dire queste cose quando alcune persone storpiano di tutto lo trovo assurdo.

Altra critica che non m è andata giù è stata quando ho scritto la trama di “Death for love” su un sito, bene tutti mi avevano accusata che era la copia di “Death Note” solamente perché c'erano gli Shinigami, senza nemmeno aver letto neanche un briciolo della storia e la cosa m'irritò parecchio.
Ripensando ora comunque per via della presenza di guerra tra “Streghe” e “Shinigami” ha più punti in comune con Soul Eather che all'epoca non sapevo nemmeno esistesse.
Tide-EFP
00mercoledì 2 novembre 2016 18:42
Non ho molto da dire in realtà ... ma mi dispiaceva che questa interessante discussione fosse senza risposte ... Per cui ...Eccomi!
Nella mia non troppo lunga carriera di fanfictioner ho ricevuto una sola recensione neutra, a una storia che peraltro ero consapevole potesse avere delle pecche. Nella suddetta recensione mi si diceva che la storia era un po'ripetitiva ... Fin qui tutto bene. Siccome però non riuscivo a capire in che senso fosse ripetitiva, chiesi delucidazioni,forse un po' troppo in ritardo ... Fatto sta che il recensore non si è mai più sentito!
Tutto qui. La cosa mi irritò un po', perché non avere spiegazioni su qualcosa che non si è capito è un'occasione per migliorare persa.
Alla prossima ;)
Hadako ne neko
10mercoledì 2 novembre 2016 20:13
Non ho trovato particolari criticità, o, perlomeno, nessuna che non sia rimediabile. Per prima cosa, però, mi preme consigliarti di leggere, soprattutto fantasy. Sicuramente già lo fai, ma non è abbastanza, oppure non è di buona qualità e ne hai ancora tanto bisogno.
Comunque, le mie ragioni principalmente sono due: l’introduzione, che ho a stento capito. Dovrebbe essere il biglietto di visita per una storia, essere grandiosa e talmente ben fatta, da farti invogliare a entrare e passare tutto il giorno a leggerla, anche se sai di dover fare altre cose ben più importanti.
La seconda, più importante, è che non conosci nemmeno le regole più basilari dell’ortografia. Non sai usare la punteggiatura e sembra che le virgole, per te, siano un accessorio superfluo che si può tralasciare. Non parliamo degli accenti e, a volte, anche delle maiuscole (vedi intro). Eppure, sono elementi essenziali di un testo, perchè aiutano a stabilire le pause, sia in quantità, che in lunghezza, permettendoci di non arrivare boccheggiando alla fine del paragrafo.

Quasta è l'unica recensione negativa che mi è stata fatta. Le critiche sono essenziali, ma l'educazione anche, trovo sia una nota fondamentale. Non si deve mai dimenticare che dall'altra parte ci sono delle persone reali a cui ci si rivolge nel tentativo di aiutarle a correggersi, non a suicidarsi. [SM=g27993]
Dollarbaby
00mercoledì 7 dicembre 2016 17:15
Solitamente sono abbastanza brava ad "incassare" le critiche (ne ho ricevute tre in tutta la mia carriera) ma le recensioni negative che non criticano lo stile, né il lessico, bensì il genere o le avvertenze che non piacciono particolarmente al lettore mi fanno infuriare. Una volta ricevetti una critica che demoliva la fanfiction non perché scritta male, bensì perché troppo AU, che a lei non piacevano, quando la prima cosa che avevo scritto nella trama era "estremamente AU", per di più scritto in grassetto. Cosa l'hai letta a fare se non ami le AU? Alla fine della recensione però mi scrive "però è scritta benissimo ed è molto emozionante"... insomma, bandiera rossa solo perché non le piaceva il genere... [SM=g27993]
Dian87
00giovedì 2 febbraio 2017 14:08
Sinceramente?
Quelli riguardanti la punteggiatura dei discorsi diretti in mezzo alla narrazione -_-
Cendrillon89
00giovedì 2 febbraio 2017 17:12
Re:
Dollarbaby, 07/12/2016 17.15:

Solitamente sono abbastanza brava ad "incassare" le critiche (ne ho ricevute tre in tutta la mia carriera) ma le recensioni negative che non criticano lo stile, né il lessico, bensì il genere o le avvertenze che non piacciono particolarmente al lettore mi fanno infuriare. Una volta ricevetti una critica che demoliva la fanfiction non perché scritta male, bensì perché troppo AU, che a lei non piacevano, quando la prima cosa che avevo scritto nella trama era "estremamente AU", per di più scritto in grassetto. Cosa l'hai letta a fare se non ami le AU? Alla fine della recensione però mi scrive "però è scritta benissimo ed è molto emozionante"... insomma, bandiera rossa solo perché non le piaceva il genere... [SM=g27993]




O_O Queste sì che son critiche ridicole.
A me una volta hanno criticato la scelta dei nomi. Troppo internazionali.
De gustibus.

Altre critiche, che per me non stanno né in cielo né in terra, le ho ricevute alle mie versioni di storie sulla mitologia.
Non mi è stato criticato tanto le mie scelte originali, ma quelle che rispettavano l'opera originale O_O. Sulle mie scelte personali avrei anche potuto capire, son gusti, ma le cose che ho mantenuto fedeli quelle no.
Stainless_
00mercoledì 5 aprile 2017 16:04
Anche se dico sempre di non prendere le critiche sul personale (contando che ne ho ricevute pochissime, di negative), ricordo di una volta in cui ricevetti una recensione neutra in cui la lettrice diceva che la mia storia era sì, un'ottima prova di scrittura, ma non trasmetteva niente.
A mio parere è probabilmente è la cosa più brutta che un autore potrebbe sentirsi dire. Insomma, avrei accettato puntualizzazioni sugli errori grammaticali: tutto sommato questi sono rimediabili. Ma quel commento non riesco a dimenticarlo tutt'ora.
Non che la storia fosse spettacolare, ma declinarla a così poco mi è parso... non so, non offensivo, ci sono rimasta semplicemente male.


Ad ogni modo mi spiace per la tua esperienza. Detesto questo tipo di situazioni, in cui la gente pensa solo a sputare sentenze non sapendo neanche di cosa si parla. Evidentemente non hanno capito nulla della tua storia.
AtobeTezuka
00mercoledì 5 aprile 2017 16:39
Re:
Stainless_, 05/04/2017 16.04:


Ad ogni modo mi spiace per la tua esperienza. Detesto questo tipo di situazioni, in cui la gente pensa solo a sputare sentenze non sapendo neanche di cosa si parla. Evidentemente non hanno capito nulla della tua storia.




Non era una storia, ma solo la trama di essa, il fatto è che mi sembra poco per giudicare tutta l'opera ed è poco per farsi un'idea.
Cosa puoi sapere di cosa parla senza averla nemmeno letta? Altrimenti tutti i manga e anime in cui ci sono dovrebbero essere copie gli uni degli altri?
Devo dirti che a me diedero fastidio anche i commenti su Rinne che lo paragonavano a Bleach, semplicemente perché entrambi i protagonisti hanno i capelli rossi e sono Shinigami, ma le storie sono diverse fra loro (non so come procede Rinne perché non l'ho più comprato).
Il concetto è lo stesso, non si possono paragonare titoli sono in base alla trama.
Stainless_
00mercoledì 5 aprile 2017 16:46
Re: Re:
AtobeTezuka, 05/04/2017 16.39:




Non era una storia, ma solo la trama di essa, il fatto è che mi sembra poco per giudicare tutta l'opera ed è poco per farsi un'idea.
Cosa puoi sapere di cosa parla senza averla nemmeno letta? Altrimenti tutti i manga e anime in cui ci sono dovrebbero essere copie gli uni degli altri?
Devo dirti che a me diedero fastidio anche i commenti su Rinne che lo paragonavano a Bleach, semplicemente perché entrambi i protagonisti hanno i capelli rossi e sono Shinigami, ma le storie sono diverse fra loro (non so come procede Rinne perché non l'ho più comprato).
Il concetto è lo stesso, non si possono paragonare titoli sono in base alla trama.





Sono completamente d'accordo con te.
Se le cose fossero così come dicono loro nessuno potrebbe più scrivere storie, perché alla fine sarebbero tutte riscritture della stessa trama. Altro che cliché poi.
fiore di girasole
00lunedì 18 settembre 2017 09:47
Una critica che non ho incassato bene è stata quando ci avevo messo il cuore per una fanfic, si trattava di una missing moment (e me la ricordo bene perché è scrivendo quella che sentii parlare per la prima volta di "missing moment").
E mi commentò una ragazza dal tono seccato e quasi intimidatorio, per dire che avevo solo "copiato il film".
Ci restai male perché dimostrò di aver dato una mezza lettura superficiale e di non aver neanche dato un'occhiata ai disclaimers, per l'atteggiamento di quella ragazza che era quello di chi se la prende per un nonnulla e non scherza, e poi mi dispiacque in quanto non era una critica costruttiva. Per come la vedo io, se si scrive una missing moment bisogna iniziare e terminare il racconto con riferimenti precisi alla scena che ci ispira, anche riportando le frasi clou del manga-cartone-film. E se una storia non ci piace, ha senso commentare solo per dire che cosa andrebbe cambiato.

Ma ci restai male soprattutto perché in quei giorni d'improvviso era pieno di ragazzine che commentavano storie senza averle lette solo per far passare la fantasia agli altri e per rovinare il clima su efp, sembrava una pioggia di cavallette, o come se si fossero messe d'accordo per spargere zizzania. Infatti io e un sacco di mie amiche in quel periodo, a malincuore, abbiamo cancellato tutto (io avevo lasciato una sola fanfic a cui sono legata) e ci siamo allontanate dal sito.
Adesso io, su invito di una persona sono ritornata e mi sto trovando bene, specie da quando ho scoperto che c'è questo forum, ma quelle altre mie amiche da allora non sono tornate.


L'altra critica che incasso bene perché me ne frego inoltre quando la fanno a qualcuno è sempre una critica all'intera categoria di autori di fanfic: "Perché scrivere una fanfic quando puoi cambiare nome ai personaggi e fare un'original?" o "Le fanfic vanno bene per cominciare, poi bisogna passare alle original."

Insomma, sono un'accanita sostenitrice de "una storia va scritta come merita", se un'idea ce l'ho come fanfic scrivo una fanfic, se ho idee per le original scrivo original, se voglio scrivere una fanfic e poi trasformarla in original o fare il contrario, perché non dovrei? E se per la storia è meglio far morire un certo personaggio, salvarne un altro, etc. io lo faccio. A me non hanno mai fatto critiche di questo tipo, ma quante ne ho lette, e non le ho incassate anche se non erano rivolte a me. In generale fa male vedere così poco rispetto per le passioni altrui.

L'altra critica che mi ha veramente scocciato è stata "Ma sempre di gay scrivi? Non è che diventi gay pure tu?" Certo, è scrivendo di gay o lesbiche o etero o bisex che si diventa gay o lesbica o etero o bisex. Questa critica me le fa girare più di tutte le altre, ma è quella che dimentico subito. A quanto pare l'umanità è divisa in due: chi sceglie i protagonisti CHE GLI PIACCIONO (per esempio guardavo soprattutto cartoni animati con protagonisti maschili perché trovavo incantevoli quegli uomini; quando seguivo Sailor Moon era per Marzio e da bambina guardavo Candy Candy solo finché c'era Arthur e Georgie solo finché c'era Lowell), e chi invece sceglie i protagonisti IN CUI SI PUO' IMMEDESIMARE (della serie che se avessi ragionato così avrei guardato Ken il guerriero sognando di essere femminile come Julia; Sailor Moon e altre eroine per fantasticare di essere io la ragazza che salva il mondo). E naturalmente chi fa quel tipo di critiche dà per scontato che i gusti non esistono, che ognuno segue ciò che lo rappresenta. Ma per me la scrittura è svago, è evasione dal quotidiano, quindi perché dovrei scrivere di ciò che mi rappresenta invece di scrivere ciò che mi piace, ciò che mi fa sognare, ciò che stuzzica la mia curiosità?

Le critiche costruttive invece le incasso benissimo. Sono davvero grata a chi mi risparmia una figuraccia, e uno dei commenti che più mi è stato d'aiuto è---> "Grazie al cielo non scrivi più così". Son bastate 7 parole per farmi capire che quella fanfic era pessima, con personaggi OC e che dimostrava un'immaturità che per fortuna mi ero lasciata alle spalle e che bastava evitare questi errori per continuare a migliorarmi. *_*
Evil Lady Nanto
00mercoledì 20 settembre 2017 00:06
Ne ho ricevuta una recente.
Al suddetto genio non piaceva la storia (e me lo ha ripetuto tre volte) perché avevo fatto morire il suo personaggio preferito.
Ma dannata miseria questa è una scelta soggettiva! Nessuna valutazione sui contenuti, solo questo.
Elgass
00lunedì 30 ottobre 2017 13:53
Una critica vecchia e ingiustificata risale a una Recensione di La Legione Unna. La storia aveva avvivi OOC, Crack, Het, eppure il tipo/tipa ha avuto da ridire.
Risposi che gli avvisi c'erano quindi sapeva benissimo che genere di storia andava a leggere.
Stranezze ...
Fujiko91
00giovedì 2 novembre 2017 18:32
Le mie prime critiche le ho ricevute per la prima One shot che ho pubblicato su EFP, ed erano costruttive!
Poi con il passare degli anni ho notato che le critiche costruttive sono andate a quel paese -.-
Tipo "questo capitolo è semplice!" cosa significa? D:
Non ha alcun significato, non poteva dirmi qualcosa in più ... visto che era la mia prima FF su Harry Potter!

Poi per una One shot scritta sempre sul fandom di Harry Potter
Tutte le altre erano positive tranne questa

"E' carina, ma è scritta troppo in fretta, come se non vedessi l'ora di finirla...

A presto!"
Giuro che non l'avevo scritta in fretta, ma comunque non so come definirla ma sicuramente non è costruttiva, perchè non mi dice cos'è che ho sbagliato u.u

E poi la prima... quella è stata un delirio, critiche ma nessuno a dire " aspetta un attimo è la sua prima One shot, forse ha solo bisogno di tempo per migliorarsi!" No nessuna pietà! ewe
Ciuffettina
00venerdì 8 dicembre 2017 12:30
Su un altro sito mi sono ritrovata questa recensione: "Ho iniziato ad apprezzare questo storia solo dalla seconda metà in poi e nemmeno allora proprio completamente per molte ragioni, prima fra tutte i due protagonisti. Samuele, è un quasi avvocato che, in attesa di laurearsi, è assunto come stagista in uno studio legale, di quelli non proprio d’eccellenza, e qui incontra una serie di personaggi un po’ troppo stereotipati per i miei gusti, tra cui Riccardo, suo collega e superiore, che lo prende sotto la sua supervisione. Tutta la storia gira attorno alla loro professione, con casi più o meno seri, e qui ho trovato delle imprecisioni che potevano essere evitate semplicemente facendo una rapida ricerca su Google, anche per i non esperti del mestiere. D’altro canto anche i due protagonisti sono caratterizzati in modo maldestro e risultano più caricature che persone in carne e ossa. Samuele è molto poco avvocato e molto più ragazzino che non si sa imporre su niente, nemmeno sul proprio lavoro ed è volontariamente succube della fidanzata Patrizia, una ragazza che da sola incarna tutti i cliché della donna avida e manipolatrice che vuol fare la bella vita sulle spalle di Samuele, che è troppo cieco per accorgersene. Un Samuele debole che riesce a tirare fuori il coraggio solo da metà libro in poi e infatti da quel momento la lettura risulta più coinvolgente, anche se non riesce mai a “spiccare il volo”. Riccardo è, tra tutti, il personaggio più apprezzabile, ma di lui alla fine sappiamo poco o nulla a parte rimarcare sul fatto che abbia un po’ di pancetta. Un modo diverso di caratterizzare un personaggio, ma poco funzionale alla storia. Un’altra cosa che si nota è l’assenza di qualsivoglia interazione tra i due e non parlo di sesso: spesso del sesso nemmeno c’è bisogno perché i sentimenti si sentono anche senza una vera vicinanza fisica; qui quello che manca è proprio l’emozione, che si riduce nelle ultime poche righe in cui i due si rendono conto di amarsi dopo che, per più di 100 pagine, Samuele era prima fidanzato con una donna e nella seconda metà del libro ne cercava un’altra. Ho trovato questa narrazione troppo sbilanciata e di conseguenza poco credibile. Riccardo risulta più verosimile, si dichiara fin da subito bisessuale e sono praticamente solo suoi i deboli tentativi di approccio, che però sono sistematicamente respinti da Samuele che nemmeno per un attimo si pone dei dubbi sulla propria sessualità, se non proprio alla fine. Purtroppo ho notato anche, per quanto riguarda la forma, alcune imprecisioni e dimenticanze che non ne hanno compromesso la lettura, ma che risultano comunque visibili. Una lettura molto semplice che purtroppo non mi ha colpito."
Vi rendete conto che questa ragazza ha impiegato almeno mezz'ora della sua vita per dirmi che la mia storia le faceva schifo? [SM=g28000]
Fujiko91
00sabato 9 dicembre 2017 23:50
Re:
Desiree.Bravi, 08/12/2017 12.30:

Su un altro sito mi sono ritrovata questa recensione: "Ho iniziato ad apprezzare questo storia solo dalla seconda metà in poi e nemmeno allora proprio completamente per molte ragioni, prima fra tutte i due protagonisti. Samuele, è un quasi avvocato che, in attesa di laurearsi, è assunto come stagista in uno studio legale, di quelli non proprio d’eccellenza, e qui incontra una serie di personaggi un po’ troppo stereotipati per i miei gusti, tra cui Riccardo, suo collega e superiore, che lo prende sotto la sua supervisione. Tutta la storia gira attorno alla loro professione, con casi più o meno seri, e qui ho trovato delle imprecisioni che potevano essere evitate semplicemente facendo una rapida ricerca su Google, anche per i non esperti del mestiere. D’altro canto anche i due protagonisti sono caratterizzati in modo maldestro e risultano più caricature che persone in carne e ossa. Samuele è molto poco avvocato e molto più ragazzino che non si sa imporre su niente, nemmeno sul proprio lavoro ed è volontariamente succube della fidanzata Patrizia, una ragazza che da sola incarna tutti i cliché della donna avida e manipolatrice che vuol fare la bella vita sulle spalle di Samuele, che è troppo cieco per accorgersene. Un Samuele debole che riesce a tirare fuori il coraggio solo da metà libro in poi e infatti da quel momento la lettura risulta più coinvolgente, anche se non riesce mai a “spiccare il volo”. Riccardo è, tra tutti, il personaggio più apprezzabile, ma di lui alla fine sappiamo poco o nulla a parte rimarcare sul fatto che abbia un po’ di pancetta. Un modo diverso di caratterizzare un personaggio, ma poco funzionale alla storia. Un’altra cosa che si nota è l’assenza di qualsivoglia interazione tra i due e non parlo di sesso: spesso del sesso nemmeno c’è bisogno perché i sentimenti si sentono anche senza una vera vicinanza fisica; qui quello che manca è proprio l’emozione, che si riduce nelle ultime poche righe in cui i due si rendono conto di amarsi dopo che, per più di 100 pagine, Samuele era prima fidanzato con una donna e nella seconda metà del libro ne cercava un’altra. Ho trovato questa narrazione troppo sbilanciata e di conseguenza poco credibile. Riccardo risulta più verosimile, si dichiara fin da subito bisessuale e sono praticamente solo suoi i deboli tentativi di approccio, che però sono sistematicamente respinti da Samuele che nemmeno per un attimo si pone dei dubbi sulla propria sessualità, se non proprio alla fine. Purtroppo ho notato anche, per quanto riguarda la forma, alcune imprecisioni e dimenticanze che non ne hanno compromesso la lettura, ma che risultano comunque visibili. Una lettura molto semplice che purtroppo non mi ha colpito."
Vi rendete conto che questa ragazza ha impiegato almeno mezz'ora della sua vita per dirmi che la mia storia le faceva schifo? [SM=g28000]



Mi dispiace! Io ho letto alcune tue storie su EFP e le ho trovate molto belle e ben scritte! Le ho anche recensite *^*
Comunque non ci devi fare caso purtroppo ci sono sempre persone così -.-

E.Comper
00venerdì 12 gennaio 2018 16:32
Premetto che, solitamente, sono abbastanza brava a incassare le critiche.
Non sono il tipo da prendersela troppo e, finchè costruttive e adeguatamente pensate, sono sempre felice di ottenere delle recensioni (sia pure a bandierina bianca o gialla) in grado di portare a galla fattori che io personalmente non ho notato.
Tuttavia, questo vale per le critiche costruttive.
Se c'è qualcosa che, infatti, non riesco proprio a mandare giù sono i discorsi come "Non mi piace, l'ho trovato troppo monotono", o ancora, "Personalmente non mi ha entusiasmato tanto, penso che il ritmo sia troppo frenetico" e chiusa lì. Spesso queste cosiddette "critiche" non vengono nemmeno spiegate.
Il recensore viene, vede che la storia non è di suo gusto e spara la bandiera gialla di turno senza nemmeno dire perchè OGGETTIVAMENTE la storia dovrebbe essere modificata.
Ora, i gusti son gusti, ma quando si fa una recensione, almeno a mio parere, sarebbe sempre opportuno essere il più obiettivo e razionale possibile. Quindi spiegando le proprie perplessità e facendo esempi concreti, con limitando il tutto a un vaghissimo "Non è il mio genere", che rischia solo di confondere maggiormente l'autore.
E' qualcosa che anch'io cerco di portare avanti.
Anche quando leggo generi che non mi piaccio, cerco di essere sempre il più obiettiva (e rispettosa) possibile verso l'autore.
Faccio un esempio: solitamente non vado pazza per le AU, ma ci sono stati casi in cui, a dispetto dei miei gusti personali, una AU era scritta così bene da non poter non apprezzarla. Quindi, almeno personalmente penso che, a volte, sia opportuno mettere da parte i propri gusti, e capire da sè se una storia è buona o meno, anche se magari non è il nostro genere preferito.
Dario_suikotsu
00mercoledì 24 gennaio 2018 23:38
Re:
E.Comper, 12/01/2018 16.32:


Se c'è qualcosa che, infatti, non riesco proprio a mandare giù sono i discorsi come "Non mi piace, l'ho trovato troppo monotono", o ancora, "Personalmente non mi ha entusiasmato tanto, penso che il ritmo sia troppo frenetico" e chiusa lì. Spesso queste cosiddette "critiche" non vengono nemmeno spiegate.





Mi hai fatto pensare a tanti anni fa, avevo scritto una storia, ma uno del fandom mi criticava, dicendo solo che mancava "qualcosa", ma dovevo capirlo io da solo.
La mia critica preferita invece non l'ho ricevuta su EFP, ed era qualcosa tipo "non m'interessa se il vocabolario (treccani, e pure l'accademia della crusca) dice testualmente che hai ragione, hai sbagliato!"
criceto84
00martedì 22 ottobre 2019 14:25
Re: Re:
Dario_suikotsu, 24/01/2018 23.38:



La mia critica preferita invece non l'ho ricevuta su EFP, ed era qualcosa tipo "non m'interessa se il vocabolario (treccani, e pure l'accademia della crusca) dice testualmente che hai ragione, hai sbagliato!"



Questa cosa in realtà ha senso perché la lingua non è statica ma si evolve continuamente nel modo in cui le persone usano la lingua stessa.

La maggior parte delle volte la grammatica "registra" un cambiamento d'uso della lingua in ritardo, quando cioè tutti i parlanti di una lingua usano una certa variazione già da tempo.

Magari tu hai usato una forma grammaticalmente corretta ma non più usata nel linguaggio parlato cosa che ha fatto percepire ciò che hai scritto come sbagliato.

E' successo qualcosa di simile con il mio ex ragazzo: io avevo usato un verbo in un modo che lui credeva essere scorretto. Quando è andato all'università ha scoperto che il modo in cui io usavo quel verbo era accettato nell'italiano parlato moderno e quindi non era più un errore
anche se non c'era ancora una regola formale a regolarne l'uso.

In poche parole avevamo ragione entrambi.

A parte questo penso che le critiche sulla grammatica siano sterili: l'ortografia si può sempre correggere ma se mancano le idee e una trama solida allora non c'è niente da prendere.

Preferisco una storia affascinante ma sgrammaticata ad una con uno stile perfetto che non dice niente( questo è l'errore principale dei laureati in lettere che esibiscono uno stile meraviglioso che non compensa la mancanza di trama e organizzazione interna del libro.

Io la penso così.

(setsuna)
00lunedì 28 ottobre 2019 10:23
Ecco i miei due centesimi.
In un certo fandom, su cui ho sempre amato scrivere, un giorno mi viene a rompere le palle quella che si crede la signora e padrona del luogo (che, per inciso ha cominciato a pubblicare DOPO di me, ma dettagli) dicendomi, dopo aver letto solo il primo capitolo della storia che "se questa storia ha 0 recensioni è perché non hai scritto niente di nuovo e quello che hai scritto l'hai raccontato in maniera tipica" quando io avevo detto e stradetto che il primo capitolo era tratto da una parte del fandom, che avevo chiaramente citato.
La stessa persona, due anni dopo, in una raccolta di drabble mi scrisse che "lei non avrebbe scritto in quel modo e le storie erano troppo corte".... ha davvero senso commentare? Da quella volta me la sono legata al dito e non sopporto neanche di leggere il suo nome nella sezione.
Lord Larry
00sabato 8 febbraio 2020 15:20
criceto84, 22/10/2019 14.25:



A parte questo penso che le critiche sulla grammatica siano sterili: l'ortografia si può sempre correggere ma se mancano le idee e una trama solida allora non c'è niente da prendere.

Preferisco una storia affascinante ma sgrammaticata ad una con uno stile perfetto che non dice niente( questo è l'errore principale dei laureati in lettere che esibiscono uno stile meraviglioso che non compensa la mancanza di trama e organizzazione interna del libro.

Io la penso così.




Meeh.
Dissento abbastanza.
Grammatica e sintassi sono la base della scrittura, e sono fondamentali non meno della costruzione della trama nel prodotto finale. Anche perché una storia infarcita di errori di grammatica risulta semplicemente illeggibile.

Mi si può dire che grammatica e sintassi sono "facili da imparare" e quindi anche se non le sai puoi rimediare... Ma non è mica tanto vero. Di solito le impari alle elementari e medie, e le affini durante il liceo, ma se arrivato a diciotto anni ancora fai errori seri è difficile che cose così basilari le recuperi dopo, il tuo cervello inizia a perdere elasticità.

Capisco che senz'altro non basti la grammatica a saper scrivere una storia. Ma se è per questo, allora, non basta nemmeno una trama interessante, anzi: in effetti è forse l'aspetto che conta di meno. Conta molto di più la caratterizzazione dei personaggi, conta molto di più il world building, e forse più di tutto il resto conta lo stile... anche se, questo lo condivido, spesso gli studenti di lettere sanno scrivere sì in un bell'Italiano, ma non necessariamente sono dei buoni narratori. Una cosa è l'Italiano con cui scriveresti un saggio di filosofia, una è quello con cui scriveresti un articolo di giornale, un'altra ancora è quello con cui racconti una storia; talora non hanno presente la differenza. Ma in ogni caso lo stile è fondamentale.

Ho sempre notato una certa tendenza, spesso auto-consolatoria, degli scrittori in erba a sottovalutare l'importanza del saper scrivere bene, perché "ciò che conta è la storia". Che se ci si pensa è un'assurdità, è come dire che "per saper dipingere non è importante saper miscelare i colori e muovere il pennello, ma immaginare un bel soggetto". Io so immaginare bellissimi soggetti in testa, ma metterli su carta o tela è tutta un'altra questione, ed è quella la parte difficile, ed è quella la parte che solo gli artisti sanno fare. Con la scrittura non è diverso: le "buone storie" te le tirano dietro, non c'è niente di speciale nell'avere in mente una buona storia; la cosa difficile è trasformarla in un buono scritto. E quello richiede pratica, studio... insomma preparazione tecnica.
Earth
00sabato 8 febbraio 2020 19:43
Re:
@Lord Larry Ciao! Piacere di fare la tua conoscenza ^.^ non avevo ancora mai risposto in questa discussione, ma adesso che è stata "ritirata su" mi ci è caduto l'occhio e me la sono messa a leggere... e volevo dirti che sono davvero d'accordissimo su tutto quello che hai detto nell'ultimo commento!
In particolare:


Conta molto di più la caratterizzazione dei personaggi, conta molto di più il world building, e forse più di tutto il resto conta lo stile..




Ho sempre notato una certa tendenza, spesso auto-consolatoria, degli scrittori in erba a sottovalutare l'importanza del saper scrivere bene, perché "ciò che conta è la storia". Che se ci si pensa è un'assurdità, è come dire che "per saper dipingere non è importante saper miscelare i colori e muovere il pennello, ma immaginare un bel soggetto". Io so immaginare bellissimi soggetti in testa, ma metterli su carta o tela è tutta un'altra questione, ed è quella la parte difficile, ed è quella la parte che solo gli artisti sanno fare. Con la scrittura non è diverso: le "buone storie" te le tirano dietro, non c'è niente di speciale nell'avere in mente una buona storia; la cosa difficile è trasformarla in un buono scritto. E quello richiede pratica, studio... insomma preparazione tecnica.



Quoto in toto! Davvero non avrei saputo dirlo meglio!

Lord Larry
00sabato 8 febbraio 2020 20:36
Re: Re:
_Earth_, 08/02/2020 19.43:

@Lord Larry Ciao! Piacere di fare la tua conoscenza ^.^




Piacere mio! ;)

Ma mi viene in mente che in effetti non sono intervenuto sulla domanda del topic...

Ok, ho ricevuto la mia parte di recensioni critiche... e secondo me meno critiche di quanto mi meritassi. Non sono praticamente mai soddisfatto di quello che scrivo, quindi mi aspetto di essere trattato con una certa severità e lo gradisco.

Solo una volta "non ho digerito" la recensione, molti anni fa. Praticamente il recensore, invece di commentare in maniera costruttiva la mia storia, dichiarò di di averne lette un po', e di essersi fatto un giro sul mio profilo, e di averne concluso che ero una persona molto superba e bisognosa di una lezione di umiltà.
In pratica mi scrisse tipo quindici righe di recensione, e di queste solo due erano davvero recensione della storia, il resto erano commenti sulla mia persona, sul fatto che me la credevo troppo, che mi prendevo troppo sul serio etc etc.
Tutte cose dedotte peraltro solo da quello che avevo scritto nel profilo; praticamente mi aveva recensito il profilo invece della storia.

Ora, io accetto tutte le critiche che vuoi alla storia che stai commentando, ma che tu ti metta a recensire me invece della mia storia, questo no, non lo accetto. Non sei nessuno per dare giudizi sul mio valore umano.

Se poi si conta che alla fine non mi ha neanche indicato i difetti o i punti da migliorare di nessuna delle mie storie, si capisce ancora di più l'irritazione.


GiuniaPalma
10sabato 8 febbraio 2020 21:10
Alcune ripetizioni (volute, tra l'altro) mi hanno fruttato una bandierina bianca. SOLO per le ripetizioni e unica bandierina bianca da me ricevuta ahah
Non l'ho incassata perchè mi sembra ridicolo mettere una bandiera bianca per qualche ripetizione. Ma soprattutto perchè le ripetizioni a volte servono per sottolineare concetti... Inventare stupidi sinonimi e ardite parafrasi per non far incrociare due termini a volte è solo controproducente - sfatiamo questo mito che le ripetizioni di parole sono il male assoluto (dipende sempre dal contesto e dalla funzione narrativa) 😊
Evil Lady Nanto
00domenica 9 febbraio 2020 13:44
Non concordo.
L'italiano (e lo stile) contano, ma non devono, come importanza, superare una idea costruita in modo sensato, altrimenti proliferano fanfic scritte in italiano buono, ma assurde e cretine.
Premettendo che gli errori esagerati mi fanno attorcigliare gli occhi, preferisco una storia con qualche errore in più, ma costruita in maniera sensata, rispetto ad una storia scritta con grande proprietà di linguaggio, ma che precipita nel WTF per l'idiozia conclamata.

Vecchia critica che non digerii: che schifo, due gay che scopano.
Ma scusa, fallocefalo, ho messo l'avvertimento YAOI, che ti aspettavi? Polli che ballavano la macarena? (?)
Lord Larry
10domenica 9 febbraio 2020 15:15
Re:
Evil Lady Nanto, 09/02/2020 13.44:


rispetto ad una storia scritta con grande proprietà di linguaggio, ma che precipita nel WTF per l'idiozia conclamata.


Ti capita spesso? Mai successo a me. Di solito chi scrive con proprietà di linguaggio mette un minimo di cura anche nella storia. Rispetto a grammatica, sintassi e lessico, la capacità di costruire una storia è un'abilità più avanzata, che di solito viene acquisita dopo e presuppone le prime.
Metti la virgola fra soggetto e verbo, ripeti la stessa parola cinquecento volte, scrivi "se lui sarebbe", e io dovrei supporre che tu sia capace di stendere il nuovo Signore degli Anelli? Tolkien lavorò per anni su tutti i più sottili dettagli della sua storia, inventando addirittura le lingue in cui parlano i suoi popoli e curando ogni aspetto della cosmologia e storiografia del suo mondo: riuscite a immaginare che uno con questa dedizione al dettaglio commettesse errori di grammatica e sintassi?
È ovvio che se ti manca la base non potrai andare oltre; una casa la inizi dalle fondamenta, non dal soffitto. Non ho mai visto questo proliferare di storie cretine scritte in un Italiano buono; semmai ci sono tante storie appena passabili scritte in un Italiano appena passabile.

Poi ovviamente è solo la dose che fa il veleno: oltre un certo livello di indecenza grammaticale, non c'è storia che possa salvarti; oltre un certo livello di indecenza narrativa, non c'è proprietà di linguaggio che possa salvarti.
Ma questi casi estremi si presentano di rado.
Mari Lace
00domenica 9 febbraio 2020 15:38
Re: Re:
Lord Larry, 09/02/2020 15.15:


Ti capita spesso? Mai successo a me. Di solito chi scrive con proprietà di linguaggio mette un minimo di cura anche nella storia. Rispetto a grammatica, sintassi e lessico, la capacità di costruire una storia è un'abilità più avanzata, che di solito viene acquisita dopo e presuppone le prime.
Metti la virgola fra soggetto e verbo, ripeti la stessa parola cinquecento volte, scrivi "se lui sarebbe", e io dovrei supporre che tu sia capace di stendere il nuovo Signore degli Anelli? Tolkien lavorò per anni su tutti i più sottili dettagli della sua storia, inventando addirittura le lingue in cui parlano i suoi popoli e curando ogni aspetto della cosmologia e storiografia del suo mondo: riuscite a immaginare che uno con questa dedizione al dettaglio commettesse errori di grammatica e sintassi?
È ovvio che se ti manca la base non potrai andare oltre; una casa la inizi dalle fondamenta, non dal soffitto. Non ho mai visto questo proliferare di storie cretine scritte in un Italiano buono; semmai ci sono tante storie appena passabili scritte in un Italiano appena passabile.

Poi ovviamente è solo la dose che fa il veleno: oltre un certo livello di indecenza grammaticale, non c'è storia che possa salvarti; oltre un certo livello di indecenza narrativa, non c'è proprietà di linguaggio che possa salvarti.
Ma questi casi estremi si presentano di rado.

Quoto tutto.
Evil Lady Nanto
00domenica 9 febbraio 2020 21:44
Sì, ho trovato molte storie scritte con proprietà di linguaggio, che presentavano situazioni insensate, anche per l'iperbole di quel fandom.
(faccio un esempio: in una due super guerrieri si facevano catturare e molestare da un maniaco a caso, che nella serie originale potevano stendere con facilità)
Non è che solo perché a te non succedono le cose non accadono. EFP è un sito grande, ci puoi trovare di tutto.
Lord Larry
00domenica 9 febbraio 2020 22:16
Ho visto vari film porno con una trama simile. Facevano il loro dovere, ovvero far eccitare coloro che trovano eccitanti questo tipo di situazioni. Non sto parlando di me, ovviamente. Di un mio amico. Anzi, un amico di un mio amico.

Le situazioni assurde di cui parli si trovano spesso nel campo Yaoi, ma il punto è che molte volte sono dei porno soft... O neanche tanto soft. Chi li ha scritti non s'è preoccupato/a troppo di intessere una trama avvincente, credo fosse più interessato/a a descrivere addominali d'acciaio e membri pulsanti. Probabilmente lo stile funzionava, per quello.

Comunque vorrei sviscerare di più l'argomento, ma temo che ciò richieda un topic apposito perché l'argomento è vasto.
Sokew86
00domenica 30 agosto 2020 14:40
Lord Larry, 08/02/2020 15:20:

criceto84, 22/10/2019 14.25:



A parte questo penso che le critiche sulla grammatica siano sterili: l'ortografia si può sempre correggere ma se mancano le idee e una trama solida allora non c'è niente da prendere.

Preferisco una storia affascinante ma sgrammaticata ad una con uno stile perfetto che non dice niente( questo è l'errore principale dei laureati in lettere che esibiscono uno stile meraviglioso che non compensa la mancanza di trama e organizzazione interna del libro.

Io la penso così.




Meeh.
Dissento abbastanza.
Grammatica e sintassi sono la base della scrittura, e sono fondamentali non meno della costruzione della trama nel prodotto finale. Anche perché una storia infarcita di errori di grammatica risulta semplicemente illeggibile.

Mi si può dire che grammatica e sintassi sono "facili da imparare" e quindi anche se non le sai puoi rimediare... Ma non è mica tanto vero. Di solito le impari alle elementari e medie, e le affini durante il liceo, ma se arrivato a diciotto anni ancora fai errori seri è difficile che cose così basilari le recuperi dopo, il tuo cervello inizia a perdere elasticità.

Capisco che senz'altro non basti la grammatica a saper scrivere una storia. Ma se è per questo, allora, non basta nemmeno una trama interessante, anzi: in effetti è forse l'aspetto che conta di meno. Conta molto di più la caratterizzazione dei personaggi, conta molto di più il world building, e forse più di tutto il resto conta lo stile... anche se, questo lo condivido, spesso gli studenti di lettere sanno scrivere sì in un bell'Italiano, ma non necessariamente sono dei buoni narratori. Una cosa è l'Italiano con cui scriveresti un saggio di filosofia, una è quello con cui scriveresti un articolo di giornale, un'altra ancora è quello con cui racconti una storia; talora non hanno presente la differenza. Ma in ogni caso lo stile è fondamentale.

Ho sempre notato una certa tendenza, spesso auto-consolatoria, degli scrittori in erba a sottovalutare l'importanza del saper scrivere bene, perché "ciò che conta è la storia". Che se ci si pensa è un'assurdità, è come dire che "per saper dipingere non è importante saper miscelare i colori e muovere il pennello, ma immaginare un bel soggetto". Io so immaginare bellissimi soggetti in testa, ma metterli su carta o tela è tutta un'altra questione, ed è quella la parte difficile, ed è quella la parte che solo gli artisti sanno fare. Con la scrittura non è diverso: le "buone storie" te le tirano dietro, non c'è niente di speciale nell'avere in mente una buona storia; la cosa difficile è trasformarla in un buono scritto. E quello richiede pratica, studio... insomma preparazione tecnica.

Concordo in parte quello che dici ma non del tutto ma forse sono di parte perché dislessica. Spesso ho avuto la percezione che criticare o valutare una storia in base alla corretta grammatica sia un modo per liquidare velocemente uno scrittore e senza dargli una reale possibilità. Nel mio caso specifico correggo la grammatica in modo ossessivo: correggo prima tutto da punto e a capo, poi parto dall'ultima frase alla prima e per finire correggo ogni paragrafo aiutandomi con word. Il risultato è frustante perché sempre qualcosa mi scappa e quindi inizio ad andare in ansia ogni volta che scrivo perché SO che sbaglierò qualcosa. Quindi quando una persona critica principalmente la mia grammatica mi sento ancora più frustata. Secondo me una persona normale si può rendere facilmente conto della persona che non corregge e la persona che ha corretto con tutte le sue forze, ma , ahimé, qualcosa le è scappato e quindi nell'ultimo caso può segnalarlo ma non farlo diventare il punto focale della recensione.
V.Spark
10martedì 2 febbraio 2021 20:02
Una persona mi ha detto che non comprendeva il narratore della mia storia (un narratore esterno con limitazioni, un po' estremizzato) e che aveva dovuto rileggere il capitolo più volte.
Per curiosità sono andata a leggere qualcosa di suo e non c'era un tempo verbale che tornasse..
Quindi ecco, non è che non l'ho digerito, più che altro mi ha fatto ridere.
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