Caro Aldo,
Io non sto difendendo nessun dualismo. Sto solo ripetendo le parole di Paolo circa il Paradiso come luogo celeste dove si può andare con il corpo o senza corpo
Il che non vedo come possa inficiare la visione unitaria biblica, Paolo qui ha avuto una visione, come lui stesso dice, dunque nel paradiso ci può essere andato senza il corpo, cioè
un'esperienza interiore, oppure con il corpo, cioè
concretamente, ma qui forse in riferimento alla concretezza dell'esperienza. Quello che semmai è interessante e dovrebbe turbare la tua visione è che Paolo credeva di poter andare in "paradiso" con il corpo, se è come tu dici letterale pare evidentemente il riferimento al paradiso terreno. Ma non devi pensare che "fuori dal corpo" significhi che
qualcosa è "uscito" da Paolo per andare altrove, significa semplicemente che
l'esperienza non è stata vissuta nella sua esistenza concreta (il corpo) ma interiore (lo spirito).
Non puoi certo dire che questo concetto non appartiene al NT
Quello che non capisci è che
non c'è alcuna rivoluzione. Anche l'AT distingue corpo, spirito, anima, cuore, e altro ancora per descrivere esperienze e aspetti differenti della persona, ma che la persona possa pensare, agire concretamente con un corpo, provare sentimenti, porsi delle domande introspettive, sia nel NT che nell'AT non dimostra l'esistenza di alcun dualismo di stampo ellenistico, con "parti" che si possono "staccare" e avere un'esistenza autonoma.
Abbiamo anche visto che la dicitura "carne e sangue" non centrano proprio nulla con il corpo che non può andare in cielo dato che si riferisce al regno di Dio che riguarda tutti e non solo i 144000
Davvero? E quando lo hai visto? Nella tua fantasia?
In che passi compare questa espressione e cosa significa se non la persona o esistenza terrena? Suvvia, non diciamo sciocchezza Aldo.
Veramente il passo di Ezechiele citato (l'unico) parla di essere trasportati in senso fisico e solo a destinazione avviene la visione. Rileggilo
Fammi capire... tu leggi che Dio ha
letteralmente trasferito il Profeta sul monte del tempio o nella valle delle ossa secche? Ezechiele dice: "mi posò su un monte altissimo, sul quale c’era qualcosa come la struttura di una città verso il sud". Davvero per te Dio ha portato letteralmente Ezechiele dentro quella struttura o era una visone? O ancora al capitolo 8 "
mi portò fra la terra e i cieli e mi condusse a Gerusalemme" secondo te è una visione o fu letteralmente condotto a Gerusalemme tra terra e cielo? O Al capitolo 11 "
E uno spirito stesso mi alzò e infine mi portò in Caldea dal popolo esiliato", ci andò letteralmente o in visione? Dai, non scherziamo Aldo!
Non è così, se leggi Ap. 20:13 ti accorgi che i morti sono anche nel mare oltre che nell'Ades, quindi non è vero che l'Ades raccoglie tutti i morti in senso simbolico
In Apocalisse il mare (che a volte diventa per alcuni una tomba acquea) è menzionato oltre all’Ades (la comune tomba terrena) per sottolineare che tutti questi morti sono inclusi quando Rivelazione 20:13,14 dice che il mare, la morte e l’Ades dovranno essere svuotati o rendere i loro morti. Dopo di che la morte e l’Ades (ma non il mare) sono scagliati nel “lago di fuoco”.
Si ma anche qui non cambia la sostanza del dualismo proprio della morte di Gesù
Non vedo alcun dualismo... la persona, l'anima di Gesù, è morta, è scesa nell'Ades e con essa anche la suo corpo, cioè la sua vita terrena concreta. Dove è il dualismo? Non c'è un'anima che si
stacca del corpo per vivere autonomamente.
Davide andò nello Scheol con i suoi antenati e il suo corpo vide la corruzione (nella tomba)
Perché Davide non fu risorto, mentre Gesù è stato risorto e dunque on ha visto la corruzione, guarda che lo dice chiaramente Atti: "vide in anticipo e parlò della risurrezione del Cristo". Dunque non parliamo di anime che si staccano dai corpi, ma il miracolo che impedisce la corruzione del corpo è la
risurrezione.
Come vedi questa spiegazione è perfettamente compatibile con un modello esegetico che vede la sorte dell'anima diversa da quella del corpo al momento della morte
Non vedo alcuna sorte diversa: l'anima, dunque il senso biblico la persona nella sua interessa, va nello Sheol. Non vedo che si separi il corpo separato dall'anima non più di quanto si faccia per Davide nell'AT, solo mentre Davide non è risorto e il suo corpo si decompone Gesù è risorto dopo tre giorni e non vede alcuna corruzione. Dove è il "dualismo"? Dove l'anima si stacca dal corpo per vivere autonomamente?
Nella Bibbia non si dice mai che il corpo vede la corruzione nell'Ades o che un corpo va nell'Ades, qui ci va solo l'anima
Veramente
lo si dice proprio di Davide, che a differenza di Cristo fu abbandonato nello Sheol e vide la corruzione... di Gesù non lo si dice perché fu risorto dopo tre giorno e il suo copro non vide la corruzione.
Non hai risposto alla mia precedente domanda: come vai Giovanni in Ap. 6:9 vede delle anime di persone morte in Cielo quando il corpo era in una tomba sottoterra? Questo non è un esempio di separazione dell'io personale dal corpo?
Ti abbiamo già risposto, qui le "anime" sono le "vite" dei martiri che gridano vendetta. Ma ripeto,
tu parli di rivoluzione copernicana e poi citi tre o quattro passi del NT dove si potrebbe vedere una certo dualismo e poi ignori le 100 occorrenze in cui psyche e pneuma continuano ad essere usati in termini biblici. Se per questa è filologia....
Shalom