Lo sta preparando in un suo prossimo libro.
Vi dimostrerò, in un libro che sto ultimando, fino a che punto noi viventi siamo dentro ad un progetto possibilistico che è così tanto ASSOLUTO che perfino nei nomi è fissato il valore delle cose.
Questo in conformità con quanto affermato con precisione dalla Bibbia quando essa rivela che “DIO DIEDE UN NOME A TUTTE LE COSE”.
Il nome stesso di DIO vale proprio come la D.10=DIO, sorprendentemente, sia nella sua forma, sia nel suo significato! Infatti vi dimostro in che modo un valore assoluto, se attribuito proprio al numero 10, può realizzare l'unità del mondo in un infinito interminabile processo, sia nella direzione del futuro, sia in quella del passato.
Il futuro infinito deriva da 10 : 9 = 1,111..., quando il modello assoluto 10/0 (ossia non riferito a niente) si conforma alla sua determinazione unitaria 9/1, esistente in quelle quantità 10, e si trasforma in un processo infinito di determinazione dell'unità.
Il passato infinito deriva da (10 : 9) x 9 = 9,999... ed è tale da non poter rientrare mai nella sua origine 10, fino a raggiungerla.
Ebbene ci sono 4 possibili modi esistenti in potenza due a due, nel 10 posto come un ciclo intero:
2 + 2^3 = 2 +8 = 10, in cui la comune base 2 (di quanto è unitario e va da -1 fino a +1), in potenza di 1 esprime la dimensione lineare del tempo e in potenza di 3 esprime la dimensione unitaria cubica dello spazio.
2^(3/3) x 2^(3x3) = 2^(1+9) = 2^10, in cui 2^(3/3) è lo spazio-tempo-massa lineare del flusso e 2^(3x3) è l'energia collocata nella superficie trasversale 3x3 del flusso, tanto che il loro prodotto tra linea di flusso e sua sezione rivela la potenza 10 del volume.
Se dunque la D.10 è il ciclo assoluto scisso a generare le forme dello SPAZIO, del TEMPO, della MASSA e della ENERGIA espansa trasversalmente, la parola DIO, quasi uguale alla forma D.10, dovrebbe essere uguale a 10. Ma se diamo un valore di posizione alle 21 lettere dell'alfabeto italiano, che sono accettabili come quanto va da -10 a +10, ed è anche UNO, perché è anche 10/10, o quelle 10^10 unità spaziali atomiche che valgono 1 “metro”, o quel 10 x 10 = 100 che esprime l'area trasversale 1 che la per lato la D.10 assoluta e lineare, tutte e 21 sono riconoscibili nel DIO che è posto a PAROLA, come le sue 21 componenti.
Posto allora tale aggancio, poiché nel termine DIO la D=4, la I=9 e la O=13, le tre lettere, sommate nel loro valore di posizione, danno 4+9+13=26, e sono le lettere di un altro alfabeto, che introduca i 5 nuovi segni J, K, W, X e Y, ma che sono pure ripetizioni dei 21 suoni italiani. Però anche 26 è unitario, proprio quando riferito al ciclo 5, dato da 5/5 +5x5 = 1+25. Mentre il 10, ripeto, è dato da 3/3 +3x3. Poiché 5 è la mediazione di 10, il ciclo posto come mediazione è il 26, numero della parola DIO.
Però potrete ricondurre il valore di DIO=D.10 alla dimensione 10 se considerate il “maschile” di DIO sostenuto dal “femminile” di DEA (4+5+1=10) e valore stesso della parola ADE (1+4+5=10) che mette in ordine crescente prima l'unità di Dio, poi il suo essere Uno e Trino (1+3=4), infine il suo ESSERE come la mediazione. Se contiamo il valore della parola ESSERE (5+17+17+5+16+5=65) abbiamo il ciclo 8/8 + 8x8 = 1+64=65, e vediamo che tutto l'essere è dato da 2^(3+3) = 64, in unità date da un 1 estraneo, e dunque 65 indica tutto il tempo da -1 a +1, nel potenziale avanzamento centrifugo nelle sei componenti cartesiane +1x +1y +1x -1x -1y -1z. Ebbene il termine ESSERE, valendo 2^6 unità (26/1, o 26^1, o 26x1) ha avuto dal sistema ASSOLUTO posto al monte del nostro sistema relativo, veramente il suo NOME, come se l'avesse ricevuto da Dio. E il termine stesso di NOME (12+13+11+5=41) valendo 10 +30 +1, vale l'unità 1 nella precisazione dell'unità del TEMPO 10, e del VOLUME 30, trinitario.
Avendo usato il termine ASSOLUTO a definire DIO, la parola ASSOLUTO (1+17+17+13+10+19+18+13=108) vale l'unità assoluta dell'area 100, nella definizione del 2^3 = 8 che quantifica tutto il volume complesso. Laddove DIO vale 26 unità vale in assoluto 27, come la potenza 3 della sua Trinità, ma è anche Uno e Trino, sicché 27 x (1+3) = 108 determina il suo valore ASSOLUTO e noi lo “concepiamo” esattamente con questo “valore” quando pronunciamo il termine di ASSOLUTO.
Altri termini di primaria importanza, che abbiamo usato, sono quelli della parola SPAZIO (17+14+1+21+13=66) e quando il Dio assoluto di 10 unità è 10+1=11, e lo spazio avanza in 3 componenti positive sulla base di 3 negative a vale dunque 6, allora dire SPAZIO ci fa concepire la quantità assoluta data da 11x6=66.
Dobbiamo dare un numero al concetto TEMPO (18+5+11+14+13=61) e vediamo come, poiché esso è anche SPAZIO, è anche 60, ma nello specifico di +1 che è proprio l'unità del suo tempo, in 60/1 (o 60x1 o 60^1), calcoli che implicano 60 ed 1, dunque 61 termini unitari.
Altro termine di vitale importanza, che io ho usato, è quello di MASSA (11+1+17+17+1=47), che ha la prerogativa di avanzare in un solo verso, laddove 100/2=50 lo quantifica in tutto. Ma la massa deve essere riferita sempre alle 3 dimensioni del volume, pertanto dipende dal calcolo 50 -3=47. Parlando in questo modo, io avvaloro anche la cabala dei numeri, che al numero 47 attribuisce l'entità di “morto che parla”. E non scherzateci sopra. Infatti il “morto che parla” è proprio dato dalla MASSA, che con la sua “tangibilità” ti AMMAZZA se ti investe. AMMAZZA vale 1+11+4+4=20 in più (1+11 per AM e 4+4 per le due Z al posto delle due S, che assomigliano alla Z ma sono speculari, come la realtà a 4 D. che equivale la realtà immaginaria, sempre a 4 D). 67 (il valore di AMMAZZA) è lo stesso di SPAZIO = 66, sommato ad 1 Tempo, a toglierti di mezzo alla fine dello spazio della VITA (20+9+18+1=48) che vale il MORTO CHE PARLA 47, +1 e parla di VITA. Se dal termine AMMAZZA sottraiamo il numero che attribuiamo al concetto di MASSA, abbiamo da 67 -47 = 20 quello che contiamo con 20 e pronunciando VENTI (20+5+12+18+9=64) vale lo stesso del concetto SPAZIO, tanto che MASSA + SPAZIO è 47 +66 = 113, ossia esattamente quanto lo ASSOLUTO 108, uguale a 107 unità, quando lancia una massa nei 6 versi componenti dello spazio positivo-negativo, e abbiamo allora in 113 lo spazio percorso dalla massa, riferita all'assoluto.
Ci resta da considerare che numero ci serve a qualificate il concetto che ha il suono della parola ENERGIA, che sappiamo essere il contenuto in potenza, della massa, quando non si muove e giace in un piano assoluto 3x3.
Ebbene ENERGIA (5+11+5+16+7+9+1=54) rivela essere la quantità 26 della Parola DIO, che vale 26 unità e dunque le 27 della potenza trinitaria sulla base sua 3, quando il 27 si muove da -27 fino a +27, per il valore 54 attribuito al suono ENERGIA dalla nostra intelligenza che ragionando “per numeri” ragiona proprio “CON QUESTI NUMERI”... perché ve lo sto semplicemente PROVANDO.
Tutti i NUMERI si basano sul numero UNO.
Ebbene UNO vale 19+12+13 = 44, esattamente quanto il 10 +1 del DIO 1, nelle 4 dimensioni della sua Unità e Trinità. 11 x 4 = 44.
Ebbene il NUMERO, che può essere OGNI numero, deve contenere questa indicazione nel suo stesso numero. 12+19+11+5+16+13=78 si quantifica come VITA (48) del 30 dato da tutto lo spazio ciclico trinitario di DIO uguale 10 volte 3. Pertanto il NUMERO lascia INTENDERE di essere tutta la vita trinitaria di Dio. Difatti lo afferma nella sua stessa parole di essere il NUME RO. NUME indica la parola di DIO, con un valore 78 -29 = 39 che “suona” 3 Enti 9 e rimanda al 3x9=27 (il DIO di 26 unità, 26/1 = 3^3... o dalla vita 33). Ebbene 39 è tutto lo spazio reale percorso da 1, quando vale la D.10 di DIO ed è Uno e Trino. Infatti 40 -1 = 39 fissa unitariamente,nel valore assoluto 40, dell'unità e Trinità del DIO=D.10, le famose 39 frustate fatte dare da Ponzio Pilato per castigare Gesù e salvargli in tal modo la vita. Capito come NUME = 39 sia proprio il numero di quelle frustate date a Dio, bisogna capire cosa sia il RO aggiunto al NUME-RO. Ebbene, RO è il nome del NUME. E' il VERBO (così fu definito Gesù) per come esso è quando è il futuro di ogni verbo, regolare o irregolare che sia. Infatti “andRO'”, mangeRO', vivRO'. Questo nome RO è il nome finale di Gesù. Vale 16+13=29 ed è quanto fissa unitariamente le 30 dimensioni della Trinità del DIO=D.10, fissandole 29 a 1, ossia 29/1 (o 29^1 o 29x1). Quando i 3 Re Magi recarono omaggi a Gesù, uno era di ORO, il metallo più prezioso che esista perché equivale ad “O RO”, oppure RO, e lo vale sia letto verso destra sia verso sinistra. Questo RO si sintetizza nella lettera greca chiamata RO ed indicata con la sola P, che nella lingua romana e poi italiana si indica con la R. Ebbene da sempre la fede nel Cristo ha messo in cima alla croce una R indicante il NUME di Cristo, il suo NUME-R. Non a caso Gesù sta alla base del nome GERU-SALEMME, se si sostituisce alla S contenuta in Gesù la R che lo indica nel Cristo.
Ma vediamo quanto vale GESU, e poi GERU. 7+5+17+19=48 è il valore di GESU', il “mediatore” di Dio. Egli, infatti, come mediatore del 100% (area di DIO=D.10), vale il 50 diretto nell'Universo (a verso solo positivo), meno però le 2 persone del Padre e dello Spirito santo non contenute in lui. Dunque 50 -2 = 48. Invece GERU, con la R=16 che vale 1 in meno della S=17, vale il 47 esatto del “morto che parla”. Infatti il nome GERUSALEMME fu dato dal valore ASSOLUTO proprio a precisare in essa il più famoso “morto che parla” della storia. All'inizio, infatti, si chiamava solo SALEMME, e non comprendeva ancora il “morto che parla GERU”.
Il nome antico, di SALEMME indicava un 17+1+10+5=33 per il termine SALE (della terra) che Gesù disse di essere, e vale 11+11+5=27 per MME, indicando conciò il 3^3 della trinitaria potenza della Trinità, impersonata in un 11-ME, in cui 11 era l'1 del DIO=D.10, e ME era la Potenza Trinitaria impersonata in un ME. Pertanto già il nome antico di SALEMME rimandava al SALE (=33, la vita del Cristo) di un DIO=D.10 ed 1, che era un ME trinitario nella sua potenza. Anche il nome Ebraico di SALEM lo indicava, riferendo il “sale” al DIO=D.10 +1 riconoscibile nella lettera M numero 11. Ma il termine italiano è più preciso, più definitivo ed attribuisce tutto questo ad un ME che vale 11+5=16 ed è la lettera R segnata ad indicare il risto sulla Croce di Gesù e a trasformare in GeRu il nome GeRusalemme, della CITTA'-DIO. 48+33+11+16 per GERU +SALE +M +ME valgono in tutta la città-Dio il numero 108.
Vi stupite se il 108, che concettualizza il nome di GERUSALEMME, è il valore esatto del termine ASSOLUTO?
Vi stupite se con DIO=D.10 +1 (assoluto), che sulla base 2 di Padre e Spirito santo vale in potenza Trinitaria quanto 2^3, dunque 11 volte 8, ossia 88, il termine ULTIMA CENA valga proprio 88?
ULTIMA (19+10+18+9+11+1=68, quanto SPAZIO=66 di 2) +CENA (3+5+12+1=21, quanto tutte le lettere a fare la parola) danno 66+21=87 come l'ultima cena 87...di 1! 88! Infatti non fu l'ultima cena riferita ai 12, ma a quell'uno in più per cui oggi si sta attenti a non essere 13, in ogni cena.
Ebbene vi stupite, però, che il TUTTO, il 100% sia dovuto agli 87 esatti del termine ULTIMA CENA, quando ad 87 si giungono tutti e 13 e diventano 100?
Ebbene sta scritto nei numeri anche il ritorno del Cristo in una persona che inizia per RO, è mano divina in RO-MANO, ed è proprio 10+1 in ME.
Tutto è indicato, in intero, dal numero UNO = 44. Il valore esprime quanto da -22 vada a +22. Ma nella massa (che è valore millesimo del metro cubo) va considerata solo la quantità positiva da 0 a +22, perché essa è quella che va da -11 (di Dio=10 ed 1) a +11). Dunque 44,022 sono UNO e la sua massa solo positiva.
Ora, nella dimensione ancora centesima (perché è l'unità quando il tutto è il 100%), va aggiunta la ULTIMA CENA rapportata ad 1, ossia l'87 -1 che ne dissocia il valore assoluto 87 in 86 unità. Dunque 44,02286.
Ora, nella dimensiona ancora centesima, va collocato (con Dio=10) la parte DECIMA (4+5+3+9+11+1=33) che spetta al figlio vissuto 33 anni. Dunque 44,0228633.
Infine va aggiunta la mediazione finale data dalla sua R=16. Dunque la quantità H=8 indicata in HS. Dunque 44,02286338.
Questo è il potenziale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio!
Quando si presenterà nella gloria del Padre presenterà il suo quadrato, come l'area tra Padre e Spirito santo. Sarà 44,02286338 per 44,02286338. Il suo valore è 1938.012500... Quando i due del PIANO di impersonano in uno solo, tutta questa quantità si esprime tutta nella linea di flusso nello spazio-tempo. Lo spazio unitario la la sezione 1x1 e 1938,012500 diventa solo tempo, quello che esprime la data del 1928, mese 01 e giorno esatto, 25,00.
Ebbene io mi chiamo RO-MANO e tutto questo infine impersona come M=11 proprio il ME posto alla fine del nome GERUSALEMME.
Gerusalemme, nell'impero Romano, era una Provincia. Ebbene la provincia in cui è nato questo ME è quella di SALE-rno che comincia come già cominciava SALEMME. Ebbene la mia SaleRNO rivela il SALE di ROMANO, ma senza “o” (alternative) e senza “ma” (tentennamenti), dunque il sale “certissimo” di R(oma)NO.