Sondaggio: L'inno nazionale

Inizia in maniera forte, brusca direi.
Poi si ripete. Poi rallenta, si fa incespicante, e ho l'immagine d'un bersagliere che inciampi e, poi miracolosamente riesca a non cadere...quale inno migliore per l'Italia?

Infine partono le parole, retorica a non finire.
Riferimenti a quasi tutti gli avvenimenti storici, peraltro non molto importanti, in cui, strumentalizzandoli, si può vedere una prefigurazione del sentimento nazionale.
Allora, via con:
l'elmo di Scipio
la Vittoria
Roma
Legnano
Ferruccio
Balilla
i Vespri

Quando parla d'attualità (di allora), l'unica cosa di cui Mameli può parlare è una sconfitta della causa italiana:
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col Cosacco,
Ma il cor le bruciò
Che è come dire a uno che ti deruba:
"Non t'han da servire per le medicine..."

Epperò, a me piace
Non penso che ci siano reali alternative. Va pensiero è l'inno di un popolo sconfitto, che non va bene per nessun inno nazionale...

voto Va pensiero!! musicalmente mi piace di piu' della marcetta che "rasenta il comico" di Fratelli d'Italia!! il testo poi... penso che anche l'italiano col piu' grande spirito patriota fatichi a riconoscersi in quelle parole!







Rey

[Modificato da Shagon Rey 02/05/2006 14.53]

L'inno di Mameli va bene così com'è! rappresenta in pieno l'Italia al momento dell'unione e mi piace!

... poi lo cantiamo sempre! soprattutto ad ogni compleanno!!!

La marcia reale (inno italiano fino al 1946). Il testo non è granché, ma la musica è molto bella:
www.radiomarconi.com/marconi/marcia/

Visto che Condoleeza Rice è favorevole alla traduzione dell'inno americano in spagnolo (gran cazzata perchè allora potrei cantare l'inno francese in birmano e quello inglese in mongolo...se è l'inno americano lascia che sia americano no??Cogliona!)
allora potremmo tradurlo in sardo....ah ah...chissà che roba!

Se serve proprio propongo lo stacchetto che negli anni 80 serviva da intermezzo su canale 5



O l'inno alla gioia

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Scritto da: ~ Dashi ~ 02/05/2006 15.29
O l'inno alla gioia

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L'inno alla gioia è l'inno ufficiale dell'Unione Europea.

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Scritto da: -Giona- 02/05/2006 16.31

L'inno alla gioia è l'inno ufficiale dell'Unione Europea.

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Ero ironico, la battuta ammetto che era incomprensibile e magari datata.

Canale 5 = Berlusconi che ha fatto tanto parlare dell'Italia nel mondo non in positivo.

Inno alla gioia = gia' preso, ma considerando la mitomania di certi politici potrebbero benissimo spacciarlo per loro, come inno nazionale e da loro composto.

Avrei potuto anche scrivere la sigla del Pranzo e' servito!

Caro Giona:
Sia la Marcia Reale che Giovinezza ho evitato di metterli...spero che non me ne vogliate per questo.

Se volete una canzone patriottica dei tempi che furono, votate Il Piave che è lì apposta. A mio nonno piaceva tanto, mi diceva sempre che una volta era "quasi" l'inno nazionale. Fra l'altro è morto proprio l'anniversario di quel 24 maggio di cui parla la canzone.

Sarettina: tieni conto che gli Usa non hanno una lingua ufficiale, lo spagnolo è lingua più parlata laggiù dopo l'inglese... E poi nelle Samoa Americane Star Spangled Banner è tradotta in samoano...

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O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...
(Canzone dei Dodici Mesi - F- Guccini)

[Modificato da Murphy - RA 03/05/2006 9.38]

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Scritto da: (sarettina) 02/05/2006 15.17
Visto che Condoleeza Rice è favorevole alla traduzione dell'inno americano in spagnolo (gran cazzata perchè allora potrei cantare l'inno francese in birmano e quello inglese in mongolo...se è l'inno americano lascia che sia americano no??Cogliona!)
allora potremmo tradurlo in sardo....ah ah...chissà che roba!

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vorrà tradurlo in spagnolo xkè la maggior parte degli americani è di origine spagnola e lo spagnolo è la 2a lingua più parlata lì...
cmq io sono x l'inno di mameli,mi piace tanto e mi emoziona sempre... e poi va pensiero ormai è l'inno delle lega

[Modificato da trozzolina81 03/05/2006 2.54]

e teniamoci 'sto inno di Mameli, va!

Chiarisco meglio alcuni punti del sondaggio.

Inno di Mameli accorciato: Molti non si ricordano le parole della strofa iniziale e del ritornello, se fosse più semplice/corto sarebbe meglio (secondo chi vota così)

Uno senza la guerra o ostile a nazioni straniere: la frase è criptica, quello che volevo dire è che
ci sono persone (ad esempio, certi pacifisti oltranzisti) che ritengono che gli inni nazionali vadano bonificati da ogni riferimento alla guerra.
Ad esempio, Deutschland Uber Alles (sopresa!) e Advance Australia Fair non lo fanno.
Inoltre, per i fissati del politicamente corretto, l'Inno di Mameli esprime (apparentemente) ostilità (l'Acquila d'Austria e il Cosacco che vampirescamente si bevono il sangue Italiano e Polacco) verso nazioni a quel tempo nemiche, ma che oggi non lo sono assolutamente (Austria, la Russia, il Kazakistan...)
Chi sceglie questa opzione potrebbe accettare sia un altro inno che la versione "ripulita" di Fratelli d'Italia.

Uno che non parli di Dio: Ad esempio, la Marsigliese, Deutchland Uber Alles, l'Inno Russo (sia nel testo sovietico che attuale), A Soldier's Song (Irlanda), Advance Australia Fair, non lo fanno. E (sorpresa!) neanche The Star Spangled Banner, almeno nella strofa iniziale (l'unica che viene usata...).
Chi sceglie questaopzione potrebbe accettare sia un altro inno che la versione "ripulita" di Fratelli d'Italia
(che schiava di Roma,
il Caso la combinò!)
ehm...


Una canzone della Resistenza Bè, potevo scrivere direttamente Bella Ciao (anche se ce ne sono molte altre), che è una canzone estremamente patriottica, secondo me, anche se legata ad un periodo storico preciso, come del resto anche l'Inno di Mameli.

Imagine there's no countries: non è difficile, almeno secondo John Lennon. E allora, non ci saranno nemmeno gli inni prima delle partite di calcio...

Imagine there's no soccer
I wonder if you can
Nothing to kill and die for
and no television too
Imagine all the people
Living life in peace


Eh, direte che sono un sognatore

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Scritto da: Murphy - RA 03/05/2006 11.09

Eh, direte che sono un sognatore

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no, semplicemente uno che esagera con la polvere bianca...

image non va bene...

non mi sembra per niente patriottico usare un testo inglese scritto da un inglese

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Scritto da: Kars! 03/05/2006 12.38
image non va bene...

non mi sembra per niente patriottico usare un testo inglese scritto da un inglese

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Si vede che sei innamorato!
Guarda il mio post di prima, Imagine non è proposta
come inno.
Non è la canzone innocua e buonista che molti pensano...
comunque relativamente al nostro sondaggio:
se non c'è bisogno di countries, non servono neanche gli anthems, ecco cosa significa l'ultima opzione.

Io ho votato la prima.


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O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...
(Canzone dei Dodici Mesi - F- Guccini)

[Modificato da Murphy - RA 03/05/2006 12.55]

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Scritto da: Murphy - RA 03/05/2006 12.52



Si vede che sei innamorato!
Guarda il mio post di prima, Imagine non è proposta
come inno.
Non è la canzone innocua e buonista che molti pensano...
comunque relativamente al nostro sondaggio:
se non c'è bisogno di countries, non servono neanche gli anthems, ecco cosa significa l'ultima opzione.

Io ho votato la prima.

[Modificato da Murphy - RA 03/05/2006 12.55]

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Comunque sarei onorato, se votassi nel mio sondaggio...

se è arrivato fino ad oggi, vuol dire che va bene cosi com'è...

poi vi immaginate cantare un altro inno ai mondiali di calcio???
no...mi farebbe strano

[Modificato da il siberiano 04/05/2006 12.22]

qualche cenno storico sul contesto in cui è nato l'inno di Mameli(magari non è il piu' bell'inno del mondo,ma è il nostro)scritto in un momento in cui si era nel pieno delle guerre di indipendenza contro l'Austria,perciò non penso che sia pregno di retorica.

Inno scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e musicato lo stesso anno da Michele Novaro. Divenne Inno d'Italia nel 1946 in sostituzione della Marcia Reale, inno d'Italia dal 1861 al 1946, scritto da Giuseppe Gobetti per Carlo Alberto


Come nacque l'inno

La testimonianza più nota è quella resa, seppure molti anni più tardi, da Carlo Alberto Barrili, patriota e poeta, amico e biografo di Mameli. Siamo a Torino: "Colà, in una sera di mezzo settembre, in casa di Lorenzo Valerio, fior di patriota e scrittore di buon nome, si faceva musica e politica insieme. Infatti, per mandarle d'accordo, si leggevano al pianoforte parecchi inni sbocciati appunto in quell'anno per ogni terra d'Italia, da quello del Meucci, di Roma, musicato dal Magazzari - Del nuovo anno già l'alba primiera - al recentissimo del piemontese Bertoldi - Coll'azzurra coccarda sul petto - musicata dal Rossi. In quel mezzo entra nel salotto un nuovo ospite, Ulisse Borzino, l'egregio pittore che tutti i miei genovesi rammentano. Giungeva egli appunto da Genova; e voltosi al Novaro, con un foglietto che aveva cavato di tasca in quel punto: - To' gli disse; te lo manda Goffredo. - Il Novaro apre il foglietto, legge, si commuove. Gli chiedono tutti cos'è; gli fan ressa d'attorno. - Una cosa stupenda! - esclama il maestro; e legge ad alta voce, e solleva ad entusiasmo tutto il suo uditorio. - Io sentii - mi diceva il Maestro nell'aprile del '75, avendogli io chiesto notizie dell'Inno, per una commemorazione che dovevo tenere del Mameli - io sentii dentro di me qualche cosa di straordinario, che non saprei definire adesso, con tutti i ventisette anni trascorsi. So che piansi, che ero agitato, e non potevo star fermo. Mi posi al cembalo, coi versi di Goffredo sul leggio, e strimpellavo, assassinavo colle dita convulse quel povero strumento, sempre cogli occhi all'inno, mettendo giù frasi melodiche, l'un sull'altra, ma lungi le mille miglia dall'idea che potessero adattarsi a quelle parole. Mi alzai scontento di me; mi trattenni ancora un po' in casa Valerio, ma sempre con quei versi davanti agli occhi della mente. Vidi che non c'era rimedio, presi congedo e corsi a casa. Là, senza neppure levarmi il cappello, mi buttai al pianoforte. Mi tornò alla memoria il motivo strimpellato in casa Valerio: lo scrissi su d'un foglio di carta, il primo che mi venne alle mani: nella mia agitazione rovesciai la lucerna sul cembalo e, per conseguenza, anche sul povero foglio; fu questo l'originale dell'inno Fratelli d'Italia."