C’è un popolo che è ampia maggioranza in questo Paese. Un popolo che è da sempre spina dorsale della nostra società e che con indicibili sacrifici di nonni, nonne, padri e madri ha tenuto in piedi questo Paese nei momenti più bui. Ha combattuto guerre, superato dittature, è caduto e si è rialzato, ha lavorato, ha fatto impresa, ha prodotto, ha educato figli, pagato tasse inique ed è stato spremuto come un limone. Ha sopportato l’insopportabile. Ha creduto a tutti, ha votato tutti e da tutti è stato tradito. Un popolo che è rimasto aggrappato saldamente a quei valori cristiani che ora una minoranza ispirata a valori che mortificano la vita e la famiglia, ma che è ideologizzata e agguerritissima, vorrebbe fossero buttati via come carta straccia. Oggi questo popolo non ha più rappresentanza politica. È irriso, deriso, additato come retrogrado e medievale, ignorato dai mezzi d’informazione. Non ha microfoni, non ha giornali e nemmeno cantanti con nastrini arcobaleno. Eppure è talmente vivo da essere stato capace di dar vita alla più grande manifestazione di piazza della storia della Repubblica.
Davide Vairani