Daniele De Rossi

giove(R), 07/05/2024 23:05:

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Detto ciò...
Abbiamo, ho, parlato dei cambi di De Rossi, ma stasera Luis Enrique toglie l'unico attaccante di peso, che stava anche sbagliando molto, Gomes, ex Benfica (oddio mo mica sò sicuro, Gomez, Mendes, vabbè quello), per mettere Asensio.

Ok, stava avendo un occasione al minuto in quel momento (una sbagliata da 'Gomes'), e poi ne ha avuto comunque tante.

Però come minimo, ha fermato quel momento clou di pressione, di gasamento loro e di ambasce del Dortmund.
In quel momento, dentro Asensio, il PSG ha perso per almeno 10 minuti quel filo.

E' un errore.
Ok "Gomes" stava sbagliando, o meglio, aveva sbagliato un gol facile.
Però........

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il mio senso di ragno mi diceva che c'era un bug.

E oggi, dicendo le stesse cose al pizzettaro a pranzo, mi ha corretto "Ramos".

Siccome Cristo non abbotta fiaschi, nemmeno De Rossi al contrario fa i miracoli

Da quando il calendario si è complicato non hai più vinto una partita.

Ha rivitalizzato un gruppo ormai alla frutta ma il redde rationem prima o poi arriva.

Il rischio è che si voglia tenere i "suoi" e portarli all'agonia un altro anno.

Boh, vediamo. Io penso che se si dimosterà un allenatore mai banale capirà che stiamo alla frutta. Sennò sarà il solito pacchettaro sulle spalle.

Il problema sarà sempre chi stracazzo lì sceglierà questi nuovi giocatori

Alla fine avere giocatori inutili come Aouar, Sanches, Karsdorp un peso ce l'ha. O averne altri inadeguati o altri con problemi fisici cronici.
Poi scopri pure però che quelli che al rientro ti dovevano da una mano come Smalling o Abraham ti hanno affossato nei momenti decisivi.
Non mi sono piaciute proprio alcune scelte in queste due sfide..penso che giocatori come Bove, Baldanzi e Lllorente avrebbero potuto offrire un contributo migliore di quelli che ha scelto. Ma pure il Celik visto contro Leao, troppo penalizzato da quel rosso.
Spero riesca a scemare meglio il gruppo.

Le difficoltà oggettive del calendario con questa rosa poi avrebbero creato problemi a chiunque. La Roma le ha pagate ma neanche è crollata. Alla fine questi ultimi risultati rispecchiano il nostro valore di squadra.

Io lo dico adesso:
per me a confermare De Rossi stiamo prendendo un abbaglio e spero di sbagliarmi

Sound72, 10/05/2024 11:46:

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Alla fine avere giocatori inutili come Aouar, Sanches, Karsdorp un peso ce l'ha. O averne altri inadeguati o altri con problemi fisici cronici.
Poi scopri pure però che quelli che al rientro ti dovevano da una mano come Smalling o Abraham ti hanno affossato nei momenti decisivi.
Non mi sono piaciute proprio alcune scelte in queste due sfide..penso che giocatori come Bove, Baldanzi e Lllorente avrebbero potuto offrire un contributo migliore di quelli che ha scelto. Ma pure il Celik visto contro Leao, troppo penalizzato da quel rosso.
Spero riesca a scemare meglio il gruppo.

Le difficoltà oggettive del calendario con questa rosa poi avrebbero creato problemi a chiunque. La Roma le ha pagate ma neanche è crollata. Alla fine questi ultimi risultati rispecchiano il nostro valore di squadra.

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Ieri invece c'è stato il crollo, ma continuo con questa valutazione.
Nel complesso il suo rendimento come risultati rimane buono e questo è un pò il problema: se vince ultime due chiude con 37 punti in 18 partite. Se non le vince chiude comunque in attivo rispetto a quando prese la squadra.
Il problema vero è che invece di migliorare la squadra peggiora. Il rischio concreto è che con lui si sia già visto il meglio.

Male molto male le scelte nelle ultime partite.
E questo mi preoccupa perchè se non sa leggere lo stato di forma psico-fisica dei giocatori e antepone il modulo o il film tattico che si fa nel prepartita è un problema irrisolvibile.
Oltre al fatto che la squadra questo lo capisce e perde fiducia nell'allenatore.
Poi capirai questi a un certo punto hanno avuto la crisi di rigetto co Mourinho, figuriamoci con un De Rossi senza curriculum.

Giocatori come Llorente, Celik, Bove sono stati praticamente emarginati nelle ultime partite a fronte di scelte francamente cervellotiche.
Ndicka in campo a Napoli dopo 10 giorni di stop assoluto per Udine, Smalling buttato in mezzo al rientro col Bayer in condizioni impresentabili, Mancini che boccheggia da un mese e gioca e difende "a modo suo", di reazione, anarchico.
Paredes e Cristante mai risparmiati, inamovibili ogni tre giorni.
Celik dopo il rosso col Milan bocciato pure nei confronti di Zalevski come ricambio.
In attacco scelte confuse con il gioco delle coppie dei centravanti messi insieme senza un minimo di amalgama a Baldanzi messo e tolto senza particolare convinzione.
Poi hai voglia a dire che servono i giocatori di gamba.

Ah..un'altra cosa

E' già finito il tempo degli spiegoni. Sarebbe ora di iniziare a parlare di meno.

La cosa non sorprende. Se vi ricordate anche da calciatore la parabola è stata la stessa (anche se chiaramente più lunghi e a livelli più alti):

-ottimo inizio, dimostra carattere e intelligenza
-periodo di appannamento, ma sempre giustificato per problemi fisici, e comunque bravo a vendersi come leader e filosofo

Poi ogni tanto il rendimento migliorava, ma complessivamente non ha mai raggiunto quanto prometteva nei primi 2 anni di carriera...eppure viene ricordato dalla vulgata come un leader in campo e fuori, la vena etc etc

Il problema è che ormai il rinnovo glielo hai fatto. Io spero che si autoconvinca che gli tocca fare le cose semplici, senza invenzioni particolari. Il rischio è che se creda Napoleone e invece al massimo è Sciaboletta.

In generale penso che se si appiattisce su certi giocatori, non vedendo che ormai il gruppo è spompato, e su di un paio di idee sbagliate (ma non perché lo dico io ma smentite dai fatti) allora andiamo allegramente contro un muro.

E comunque questo riassume un po' tutto...la merda vera (casualmente da st'articolo non ne ha più azzeccata mezza o quasi)

www.corriere.it/caffe-gramellini/24_aprile_20/profeta-in-patria-2aa66635-8fc0-414d-b0d1-b801836bex...


La letteratura è piena di eroi che, tornati in patria carichi di gloria e di aspettative, non vengono riconosciuti o apprezzati. Oppure, ed è il caso più frequente, vengono messi alla prova e falliscono. Daniele De Rossi, l’unica DDR sopravvissuta al crollo del Muro, incarna il rarissimo fenomeno contrario: un eroe appassito che l’aria di casa ha rivitalizzato. Per chi non segue il calcio, De Rossi è stato un formidabile centrocampista. Campione del mondo, romano, romanista ed eterno erede di capitan Totti: un po’ come Carlo rispetto alla regina Elisabetta. Intraprende la carriera di allenatore con risultati non eccelsi e, reduce da un esonero in B, viene chiamato al capezzale della squadra del cuore al posto dell’usurato vate Mourinho. Gli si chiede di tamponare la situazione per qualche mese, in attesa del prossimo fenomeno. E invece la Roma comincia a infilare una vittoria dietro l’altra e a giocare un calcio piacevolissimo.

Solo chi ama lo sport può intuire che cosa stanno provando i tifosi nel vedere un loro collega far bene in panchina. «Uno di noi», mentre Mourinho era pur sempre «uno di lui». De Rossi aggiunge alla competenza quella credibilità che ti consegna soltanto la passione. Osservandolo si capisce che, quando perde la Roma, non ci dorme la notte. E forse è anche per questo che, da quando l’allena lui, la Roma non perde quasi più. Testa e cuore: immaginate come funzionerebbe meglio il mondo, se in ogni posto di responsabilità ci fosse un De Rossi.

madonna Gramellini
che è più una bestemmia che altro

una di quelle reputazioni usurpate e incomprensibili che ogni tanto vengono fuori e diventano bravi a prescindere.