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Olio Extravergine

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2016 00:08
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21/12/2015 22:34

volevo scrivere olivocoltore

cmq chi viene dalla fatica come me non sei li scorda quelli che stanno peggio e bisogna farsi volere bene da tutti questi bravi picciotti che ci danno pure il sangue

cmq ho lavorato con un pastore quando ero ragazzo per 6 mesi, bellissima esperienza vissuta in campagna anche se bisognava fare la doccia ogni giorno sennò la puzza...

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21/12/2015 23:31

Re:
their, 15/12/2015 17:38:

ovicoltore no ma ho lavorato in un frantoio per 8 mesi e cmq trovare gente che ti venda prodotti della terra non è facile




Nemmeno 1 anno sei durato? Come mai ti hanno cacciato via subito?


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26/12/2015 00:48

no me ne andai io perchè trovai posto in una macelleria, lavorare in frantoio è davvero dura [SM=x44465]

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26/12/2015 17:30

Re:
their, 15/12/2015 17:38:

ho lavorato in un frantoio per 8 mesi e cmq trovare gente che ti venda prodotti della terra non è facile




Peccato che sia un lavoro stagionale che dura al massimo 3 mesi e mezzo, non esiste frantoio al mondo dove si lavori 8 mesi continuativi come dici tu
e dalle domande trabocchetto che ti sono state fatte ti era stata data l'opportunità di correggerti e spiegare che avevi accumulato 8 mesi in 3 anni, ma non hai colto... [SM=g1700002]
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27/12/2015 11:20

Re:
their, 15/12/2015 17:38:

ovicoltore no ma ho lavorato in un frantoio per 8 mesi e cmq trovare gente che ti venda prodotti della terra non è facile



E infatti in questa risposta si sbugiarda da solo [SM=x44459] [SM=x44457]
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si vede che non avete mai lavorato in vita vostra, siete sempre stati con il culo al caldo in qualche ufficio a rigirarvi i pollici, ma per chi viene dalla fatica come me le cose sono diverse

in calabria i frantoi rimangono aperti anche 10 mesi se devono raffinare dell'olio troppo acido

ma che ne sapete voi figli di papà, io ho lavorato anche in miniera per 15 giorni e non lo auguro a nessuno [SM=x44465]
[Modificato da their 28/12/2015 06:03]

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Re:
their, 28/12/2015 06:01:

...in calabria i frantoi rimangono aperti anche 10 mesi se devono raffinare dell'olio troppo acido

Il frantoio è deputato alla sola molitura delle olive. Eventuali trattamenti chimici, come quelli che trasformano l'olio lampante in EVO vengono fatti altrove, per ovvie ragioni. [SM=x44465]

their, 28/12/2015 06:01:

io ho lavorato anche in miniera per 15 giorni ...

Ah, certo, le famose "miniere calabresi" [SM=x44452]


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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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29/12/2015 00:10

Bisogna aggiungere alla gia lunga lista dei lavori di Their anche il frantoiano,
a una persona normale non basterebbero 4 vite per fare tutti quei lavori che dice...
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28/01/2016 20:35

Questi due europarlamentari del PD che - teoricamente - dovrebbero fare gli interessi dell'Italia, hanno votato a favore dell'invasione di 35.000 tonnellate di olio d'oliva dalla Tunisia. Tutto senza dazi né i severi controlli dei frantoi italiani!

Ecco chi gli agricoltori e gli olivicoltori italiani devono ringraziare per l'ennesimo colpo subito.

imagebam.com


Il voto finale nel Parlamento europeo ci sarà nei prossimi giorni. Speriamo che l'indignazione monti e che questi due traditori dell'interesse nazionale cambino opinione.
[Modificato da Arcanna Jones 28/01/2016 20:35]
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15/11/2016 22:58


Marciumi e funghi sulle olive italiane. Non c'è da lottare solo contro la mosca


Chi conosce Camarosporium dalmaticum, Colletotrichum gloeosporioides e Lasioptera berlesiana?
Si tratta di due funghi e un insetto che possono compromettere qualità e quantità del raccolto tanto quanto Bactrocera oleae.
Occorre fare prevenzione e monitorare attentamente i sintomi per scongiurare danni

L'attenzione degli olivicoltori, nelle ultime settimane, è tutta per la mosca delle olive.

Nel centro nord Italia, e da qualche giorno anche al Sud, Bactrocera oleae ha superato spesso la soglia economica di intervento, rendendo necessario un trattamento.

Purtroppo, in annate contraddistinte da una primavera umida e piovosa e da popolazioni elevate di mosca delle olive, tornano a far capolino altre 3 patologie che possono colpire le nostre olive.

Vi è innanzitutto la lebbra delle olive, dovuta al fungo Colletotrichum gloeosporioides.

Sulle foglie l’infezione provoca delle macchie clorotiche o giallastre che in seguito acquistano colore bruno chiaro o rossastro e seccano. Il fungo attacca i giovani rami di due o tre anni con un diametro al massimo di 4-5 cm, provocando macchie color nocciola, cui seguono necrosi e fessurazione dei tessuti corticali.

Spesso quando i sintomi si manifestano sulle olive è già tardi, il danno è fatto. Sui frutti, già a partire dall’invaiatura, la malattia si manifesta con maculature brune, che
si sviluppano generalmente a partire dal picciolo. Generalmente si ha una continua espansione del fungo, fino alla caduta dell'oliva. In ogni caso il frutto è inadatto alla produzione di olio, non solo a causa della bassa resa, ma soprattutto per l'alta acidità.

Contro la lebbra occorre agire in prevenzione, in particolare nelle aree umide e poco ventilate. Negli oliveti in cui si ha esperienza di danno da infezioni diffuse di lebbra, si consigliano trattamenti con prodotti a base di rame, a partire dalla fine di settembre sino ai primi di novembre, ponendo molta attenzione a rispettare il periodo di carenza.

In caso di alte infestazioni di mosca delle olive, generalmente si eleva anche la popolazione di Lasioptera berlesiana, anche conosciuta come Cecidomia dell'olivo. E' un piccolo moscerino, predatore della mosca delle olive. Le femmine fecondate di Cecidomia depongono le uova nelle olive già preda di Bactrocera oleae, approfittando del foro della deposizione fatto da questa. Molto spesso viene deposto un solo uovo, ma possono essercene molti. L'uovo ha uno sviluppo embrionale più rapido rispetto a quello della mosca dell'olivo e si schiude prima di quest'ultimo. La larva appena nata si attacca all'uovo della mosca dell'olivo e lo priva del suo contenuto succhiando.

Apparentemente, quindi, Lasioptera berlesiana è un'alleata degli olivicoltori, anche perchè, dopo essersi nutrita dell'uovo di mosca la larva esce dall'oliva e si impupa a terra.
Il problema è che la Cecidomia è in simbiosi col fungo Camarosporium dalmaticum, agente del marciume delle olive. Questo si sviluppa a spese di ciò che resta dell'uovo della mosca delle olive e poi a spese del tessuto del frutto, arrivando a volte fino al nocciolo.

All'esterno dell'oliva si forma un'area necrotizzata, la tacca, di circa un centimetro di diametro e di colore bruno, infossata, disseminata di piccoli punti neri, i picnidi, che costituiscono i conidiofori, le fruttificazioni del patogenono. Le olive colpite dal marciume vanno incontro ad una cascola precoce.

Essendo l'inoculo del fungo interno all'oliva, un trattamento rameico, che agisce per contatto, è assolutamente inutile. Qualche ricerca, condotta dal Crea, ha dimostrato una certa efficacia dell'utilizzo del caolino nella lotta contro il fungo. Resta tuttavia da evidenziare che per combattere efficacemente Camarosporium dalmaticum occorre agire a livello preventivo, abbassando l'infestazione di mosca delle olive che è alla base dell'ovideposizione di Lasioptera berlesiana.

Da notare che lo sviluppo del fungo avviene anche in condizioni di un meteo caldo secco poiché, essendosi insediato dentro l'oliva, ha a disposizione tutta l'umidità di cui necessita per lo sviluppo. E' questa la ragione per cui i danni da Camarosporium dalmaticum sono più evidenti nel caso il controllo dell'infestazione da mosca delle olive sia lasciato alla naturale mortalità larvale dovuta alla alte temperature estive.

Articolo di R. T.
pubblicato il 09 settembre 2016 in Strettamente Tecnico > L'arca olearia


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