La polmonite è un’infiammazione della parte terminale dei polmoni, gli alveoli polmonari, piccoli palloncini elastici (0,2 mm) che hanno lo scopo di estrarre dall’aria l’ossigeno necessario alla funzione di tutte le cellule e cedere l’anidride carbonica che è il prodotto di “scarto” dell’attività cellulare. La polmonite è la principale causa di morte infantile nel mondo.
CAUSE: La causa più comune di polmonite negli adulti è un batterio chiamato Streptococcus pneumoniae. Questa forma di polmonite, nota anche come “polmonite da pneumococco”, uccide ogni anno 1.600.000 persone nel mondo. Si tratta di un microrganismo che raggiunge i polmoni attraverso il tratto respiratorio superiore per via inalatoria o per aspirazione. Un’altra grave forma di polmonite batterica è quella da Haemophilus influenzae, un batterio che durante la pandemia del 1889 venne erroneamente chiamato in causa come responsabile dell’influenza. I virus sono una causa comune di polmonite nei bambini piccoli. I virus più comuni sono il virus respiratorio sinciziale (RSV), e il virus dell’influenza di tipo A o B. Raramente, la polmonite può essere causata dall’aspirazione di: vomito, un oggetto estraneo, ad esempio una nocciolina o una sostanza nociva, come il fumo o una sostanza chimica. L’inalazione provoca irritazione e danni ai polmoni. Questo tipo di polmonite è nota anche come “polmonite da aspirazione”. La polmonite da fungo è rara. Può colpire le persone che viaggiano in luoghi dove queste infezioni sono più comuni, come alcune parti degli Stati Uniti, del Messico, del Sud America e dell’Africa.
SINTOMI: I sintomi variano a seconda dell’età delle persona e la causa della polmonite. Tuttavia la maggior parte delle persone che sviluppano una polmonite inizialmente hanno sintomi di raffreddore, seguiti poi da febbre alta con brividi, difficoltà respiratorie (mancanza di fiato), escreato, tosse con dolore toracico acuto che peggiora di solito col respiro profondo. Spesso i sintomi si sommano tutti insieme oppure, più raramente, si presentano isolati. Nelle polmoniti batteriche, si ha catarro giallo-verdastro abbondante, che risulta invece assente e biancastro in quelle virali. I segnali d’allarme sono la poca aria inspirata ed espirata e la tosse. In presenza dei seguenti sintomi che non si risolvono, è necessario rivolgersi al medico: tosse, respiro affannoso, dolore al petto durante la respirazione, febbre di origine sconosciuta, soprattutto se superiore ai 39 °C, che dura per più di 2 giorni, accompagnata da brividi e forte sudorazione, sentirsi improvvisamente male dopo un raffreddore o un’influenza.
Il batterio
Legionella pneumophila tende a colonizzare gli impianti idrici e tutti i luoghi dove l’acqua ristagna. Gil ambienti ideali per proliferare sono infatti quelli caldi e umidi dove la temperatura oscilla tra i 25 e i 55 gradi.
La malattia si trasmette inalando goccioline di acqua infetta dal batterio, e dunque non da persona a persona né bevendo acqua contaminata. Una volta entrato nel corpo attraverso le vie aeree, il microrganismo può penetrare e proliferare nei polmoni. Ecco perché particolarmente pericolose sono le docce ma anche l’aria che si respira in ambienti dove sono attivi dei condizionatori o umidificatori, gli spruzzi di irrigatori da giardino, fontane, strumenti dentistici, vasche idromassaggio, ecc.
Dalle statistiche sembra che in Italia ogni anno ci siano circa 1300 casi di legionella, in particolare ad ammalarsi sono anziani, persone affette da patologie croniche o con il sistema immunitario debole. Più colpiti sono gli uomini rispetto alle donne soprattutto nel periodo compreso tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
SINTOMI
I sintomi della legionella sono soprattutto di tipo respiratorio: tosse secca o grassa, difficoltà a respirare ma anche febbre alta e brividi. Sono molto simili a quelli della più comune polmonite e per questo spesso la diagnosi non è immediata. Possono comparire però anche dolori muscolari, perdita di appetito, problemi gastrointestinali come la diarrea, neurologici e cardiaci.
Esiste una forma più leggera (febbre di Pontiac) e una più pesante della malattia (malattia del legionario), la prima ha un periodo di incubazione di 1-2 giorni, la seconda invece di 5-6 e se non tempestivamente riconosciuta può portare al decesso.
La terapia per contrastare la malattia è a base di antibiotici specifici.
COME EVITARLA
Sicuramente il mezzo più efficace che abbiamo per evitare di far proliferare la legionella è quello di mantenere sempre costantemente puliti i condizionatori e gli umidificatori. Sia quelli che abbiamo in casa che nei luoghi di lavoro o nei centri sportivi, dovrebbero essere regolarmente sottoposti a manutenzione periodica che, tra le altre cose, riesce appunto a prevenire contaminazioni e diffusioni batteriche.
Nello specifico va effettuata la pulizia e la disinfezione dei filtri, la decalcificazione di rubinetti e docce, lo svuotamento e la disinfezione dei serbatori di accumulo dell’acqua.
Naturalmente anche le reti idriche dovrebbero essere sempre costruite e controllate in modo tale da evitare ristagni d’acqua. Molto spesso, però, tutto ciò non è in nostro potere e ci dobbiamo rimettere nelle mani (e nella coscienza) di coloro che gestiscono i nostri comuni e i luoghi che frequentiamo (alberghi, impianti ricreativi, ecc.).