di Rinaldo Frignani e Ilaria Sacchettoni
Ricostruita la dinamica dell'incidente: il giovane guidava a 110 km/h. L'arresto potrebbe arrivare anche per i 4 ragazzi che erano con Di Pietro sul Suv che ha travolto l'auto sulla quale viaggiava il piccolo Manuel. Accertamenti su chi ha noleggiato la supercar in un concessionario
Drogato, a 110 chilometri all’ora su una strada dove il limite è di 30km/h! impegnato in una challenge su YouTube, una gara di resistenza da 50 ore al volante. Matteo Di Pietro, 20 anni, figlio di un impiegato del Quirinale, rischia l’arresto per omicidio stradale. E con lui, in concorso, anche gli altri 4 youtuber della crew «TheBorderline» da 600 mila iscritti e oltre 152 milioni di visualizzazioni dal 2020, che potrebbero averlo istigato o disturbato mentre guidava il Suv Lamborghini Urus lanciato a folle velocità mercoledì pomeriggio con il quale ha ucciso il piccolo Manuel Proietti, il bimbo di cinque anni che si trovava in auto, una Smart ForFour, con la sorellina Aurora, di 4, e la madre 29enne, Elena Uccello. La posizione del giovane al volante, al momento solo indagato, potrebbe aggravarsi sulla base dei riscontri dei vigili urbani. Il drugtest in particolare — e poi anche le analisi del sangue — hanno rilevato la positività del conducente ai cannabinoidi.
Gli agenti della Municipale, coordinati dalla Procura, hanno acquisito i telefonini di tutti e gli ultimi video girati che potrebbero coinvolgerli direttamente nell’incidente, come le frasi pronunciate durante il percorso del Suv a Casal Palocco, comprensorio di Roma sud. Vito Loiacono, 23 anni, è sospettato di aver noleggiato la Lamborghini dal concessionario «Skylimit» nel quartiere di Giardinetti, comparso anche negli spot pubblicitari dei «TheBorderline» e fornitore abituale delle vetture utilizzate per le sfide a premi su Internet.
Se davvero lui, che ha girato un surreale sketch da solo a bordo dell’Urus solo poche ore prima dell’incidente, ha siglato il contratto di affitto — ma non si esclude il coinvolgimento di persone estranee al quintetto — allora potrebbe finire subito sotto inchiesta, come anche gli altri tre amici, soprattutto nel caso abbiano istigato Di Pietro a guidare in maniera ancora più spregiudicata e pericolosa. Senza contare che alcuni di loro, come hanno raccontato i residenti, si sarebbero fermati a filmare con gli smartphone le auto incidentate. «Sorridevano senza ritegno», ricorda un testimone, al punto che il padre di un altro bambino, sdegnato dal loro comportamento, è venuto alle mani con gli youtuber ed è stato anche denunciato.
La rabbia nel quartiere residenziale fra Roma e Ostia è tangibile: la Lamborghini azzurra da 238 mila euro (versione base), noleggiata a 1.500 euro al giorno — sulla “Skylimit”, amministrata da Gabriele Morabito, potrebbero scattare accertamenti —, scorrazzava da almeno 48 ore per le strade di Casal Palocco e le forze dell’ordine non l’hanno intercettata. Da chiarire se qualcuno ne avesse segnalato la presenza al 112, anche mercoledì scorso quando, secondo la ricostruzione della polizia municipale, Di Pietro ha tentato un sorpasso azzardato di un’auto schiantandosi a tutta velocità contro la Smart che stava svoltando a sinistra.
Corriere della Sera