Crescere e mantenere i figli costa più caro complice l’inflazione. Gli italiani spendono mediamente quasi 500 euro al mese per ogni figlio,
il 15% in più rispetto a un anno fa. A fare i conti è l’ Osservatorio mensile di Findomestic che rileva una spesa media di 462 euro per ogni figlio che dipende ancora dal nucleo familiare. L’indagine indica tra i costi che incidono maggiormente quelli legati all’abbigliamento, alle spese scolastiche e agli alimentari. Voci percepite dal campione di intervistati come maggiormente colpite dai rincari. Seguono nella classifica degli aumenti: viaggi, trasporti e salute.
Il sondaggio
La reazione delle famiglie? Limitare i danni dove possibile. Il 14% taglia le spese non strettamente necessarie dedicate ai figli, il 36% rinvia altri acquisti per la famiglia, il 32% rinuncia ad altre spese. Le motivazioni di natura economica incidono così sulla scelta di avere o meno figli: tra chi non ne ha oggi, 4 su 10 non hanno intenzione di averne in futuro. Chi ha figli e chi non li ha è d’accordo sulla necessità di maggiori sostegni economici da parte dello stato per sostenere la genitorialità (53%), mentre per chi non è ancora genitore anche la stabilità lavorativa (55%) o il sostegno nelle spese per asilo o babysitter (51%) rappresentano elementi chiave per avere un figlio.
«L’inflazione – commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – rappresenta costantemente da un anno a questa parte la preoccupazione principale degli italiani seguita dal calo del potere d’acquisto della propria famiglia. Le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic evidenziano come anche nel corso del 2023, nonostante il rallentamento dell’inflazione, 8 su 10 continuino ad avvertire rincari più o meno consistenti e per il 64% i prezzi continueranno a salire». Elementi che contribuiscono a frenare la propensione al consumo e che comportano un aumento in percentuale «di chi guarda al futuro con pessimismo (59% dal 50% di giugno)».