AC Fiorentina

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IperSerie A 2011/12
14/11/2008 15:38

di Cosetta Zanotti per Il Messaggero di Sant'Antonio
«Ho deciso di raccontare la mia storia per dire alle persone che soffrono che, anche nelle circostanze più dolorose, è possibile trovare la forma più alta d’amore. Questo sentimento rimarrà dentro di noi anche dopo e paradossalmente ci farà stare bene». A un anno dalla scomparsa dell’amata moglie Manuela, Cesare Prandelli si racconta e ci spiega come ha giocato la partita della vita. La prima conferma dell’affetto sincero che Firenze prova per Cesare Prandelli l’ho avuta al mio arrivo in taxi allo stadio Franchi: sul cruscotto dell’auto campeggia uno scudo viola. «Tifoso?» chiedo al tassista. «Certo! – risponde garbatamente –. Chi deve intervistare?». «Prandelli» rispondo. «Gli vogliono tutti bene, qui!». Poco più tardi capisco perché. Ci presentano. Mi metto in ascolto con una buona dose di emozione che, col passare dei minuti, si trasforma in felice stupore. Quello che ne esce non è solo il racconto di una morte, ma della gioia di esistere, quella vera, tipica di chi si affida… nonostante tutto.

«Lei frequentava il liceo». Inizia così il suo racconto, con una voce che, via via, s’intenerisce. «Abbiamo cominciato a vederci come tutti i ragazzini e da lì è nata la nostra storia… una bella storia. Nicolò è nato a Torino e Carolina a Bergamo. Io e Manuela abbiamo sempre cercato di farli crescere lontano dal mio ambiente. E adesso sono veramente orgoglioso di quella scelta: niente privilegi, niente raccomandazioni. Ho due ragazzi meravigliosi».

Msa. E la nostalgia?

Prandelli. Ogni tanto hai bisogno di ricordare e di coccolarti, e così, con la memoria, vai a rivedere tante cose. In altri momenti, invece, capisci di dover andare avanti. Io e i ragazzi ne parliamo spesso. Ci diciamo di aver avuto la fortuna di conoscere una persona meravigliosa: la mamma, ma non dobbiamo fare paragoni mettendo come punto di confronto sempre e comunque lei, perché diventerebbe difficile andare avanti. Il rimando è troppo forte (un attimo di silenzio poi continua). A molti le mie parole potrebbero suonare strane: abbiamo vissuto un dramma, ma l’abbiamo vissuto serenamente. Non so che alchimia sia capitata. Credo sia per il fatto che eravamo uniti anche dal punto di vista della fede e, in questo percorso, siamo stati accompagnati anche da fra’ Elia. Ricordo che parecchie persone, venute a trovare Manuela in quei giorni, avevano avvertito un’aria particolare, diversa rispetto a quella che si respira visitando una persona morta. Anche noi avevamo, e abbiamo tuttora, la stessa percezione. Non nego che ci siano momenti duri in cui i miei ragazzi hanno più difficoltà. Tuttavia credo che dobbiamo essere orgogliosi di noi, riconoscendo di essere fortunati. Chi ha vissuto un’esperienza tanto drammatica, non sempre ha avuto la possibilità di affrontarla in modo così sereno.

Sono belle le sue parole.

È difficile parlarne, ma credo sia giusto farlo. Bisogna dare fiducia e speranza alle persone che stanno vivendo momenti come questi. Oltre a fra’ Elia, che è stata una figura straordinaria, abbiamo conosciuto dei medici che ci hanno aiutato a vivere gli ultimi mesi. Manuela li chiamava «i miei angeli». Ci hanno spiegato che, in questi casi, l’ultimo senso che si perde è l’udito. Quindi, se fino alla fine il malato ascolta una voce familiare, si sente comunque e sempre coccolato. In questa situazione i miei figli sono stati bravissimi. Non era facile. E Manuela, nonostante il dolore e la difficoltà, ha accettato di attraversare questo momento, l’ha proprio accettato.

Una malattia che non perdona lascia il tempo di salutare la vita. Possiamo chiederle l’ultimo ricordo bello?

I sorrisi che ci ha fatto qualche ora prima.

Molte persone attraversano il dolore accompagnati dalla solitudine. Com’è stato per la sua famiglia?


All’inizio della malattia abbiamo mantenuto il riserbo. Manuela non voleva far sapere della sua condizione e, benché io sia per certi aspetti un solitario, ammetto che questa esperienza è davvero difficile da vivere isolati dagli altri. È importante avere qualcuno vicino. Noi non siamo stati lasciati mai soli. La fede ci ha dato tanta energia. Soprattutto la preghiera, fatta insieme ai familiari e ai figli. Abbiamo avuto la fortuna di avere legami importanti e veri già da prima. Penso che la preparazione sia fondamentale per affrontare il dopo. Se arrivi preparato, dopo aver fatto delle tappe, credo sia meno difficile. Se non sei pronto e hai vissuto da solo, poi da solo devi uscirne ed è un lavoro estremamente faticoso. La famiglia di mia moglie è stata straordinaria. Abbiamo organizzato tutto insieme. Io in quel periodo dovevo comunque allenare ed erano mio cognato Franco o mia cognata Raffaella a portare Manuela a fare gli ultimi controlli. Poi c’erano le mie sorelle. La nostra è una tribù, una famiglia allargata, da trent’anni andiamo in vacanza in non meno di venti persone. Tutti erano consapevoli del problema di Manu e tutti hanno partecipato. Nel dopo, con Nicolò e Carolina, abbiamo continuato ad avere gli stessi riferimenti.

Se facessimo un paragone calcistico: come va giocata la relazione tra due persone che si amano?

Dipende da come vuoi impostare la partita. Se giochi pensando solo al risultato, allora prima o poi perdi e non c’è possibilità di continuità nel rapporto. La partita va giocata con l’amore, la partecipazione, con il saper ascoltare l’altro e saper fare un passo indietro se necessario.

In un’intervista lei parla della paura di amare di cui capita di discutere coi suoi ragazzi e con i suoi figli. Bisogna esagerare nell’amare?

Fin da piccolo sono stato abituato alla fisicità e a un contatto fatto di abbracci, quasi a «stropicciare» le persone a cui voglio bene. Esprimo ancora in questo modo i miei sentimenti alle mie sorelle o a mia madre che ha ottant’anni. Ho trasmesso questo anche ai miei figli. Molto spesso i ragazzi hanno paura di dire a una persona «ti voglio bene» o «ti voglio abbracciare». I ragazzi hanno paura dei propri sentimenti. Fanno fatica a confidarsi e a dire a una persona certe parole così intime. Ho sempre detto ai miei figli di custodire l’entusiasmo nel comunicare i propri sentimenti, sia che li debbano esprimere sul piano dell’amicizia sia che lo debbano fare nell’ambito del lavoro. Amare significa darsi completamente all’altro, essere a sua disposizione. Bisogna quindi esagerare, non possiamo limitarci concedendo solo pezzettini di noi.

Dopo un anno come avete vissuto i momenti che solitamente trascorrevate insieme?

Abbiamo passato del tempo insieme agli amici veri, siamo andati al mare, ci siamo coccolati, abbiamo ricordato, cercando comunque di superare il disagio di parlare di alcuni ricordi per noi piacevoli ma che, richiamati alla mente di altre persone, creano sempre un po’ di commozione. Ci siamo detti anche che ci volevamo divertire perché è giusto così. Dopo mesi nei quali la mia indole riservata mi aveva portato a chiudermi ancor di più in me stesso, ero diventato, di fatto, un orso. Quest’estate, grazie agli amici più cari, ho ritrovato il piacere di aprirmi. Con i miei figli abbiamo pensato fosse giusto.

Sono molte le manifestazioni d’affetto nei suoi riguardi. Come le frasi di alcuni striscioni, esposti in occasione della partita Inter-Fiorentina del 2007: «Noi scuola di calcio, tu maestro di vita!». e «Uniti nelle vittorie, ancor più nel dolore». Nella sua squadra lei è considerato più un padre e un maestro di vita che un allenatore. Come si spiega la buona fama che l’accompagna?

Bisogna sfatare un mito. Mi piace tirar fuori il meglio dalle persone. Tuttavia ci sono momenti in cui alcuni modi di fare non sono accettabili, sono situazioni difficili e di confronto. Se ci pensiamo bene in tutti gli ambienti, anche nelle famiglie, ci sono dei conflitti che, se non sfociano mai nel confronto, precludono la possibilità di poter sanare un rapporto. Lasciare un conflitto nel cassetto e tirarlo fuori dopo mesi significa rovinare una relazione. Bisogna avere la forza e l’energia – non sempre ce l’hai – di cogliere i messaggi che una persona ti sta mandando. Cerco quindi di capire e prevenire. Ovviamente, non sempre ci riesco. In certe situazioni devo essere autoritario, in altre autorevole, in altre democratico. Il fatto di considerare i miei ragazzi degli adulti, li porta a rispettarmi di più.

Alcuni media hanno pensato di lanciare la proposta per riconoscerle la cittadinanza onoraria e il «Fiorino d’Oro» della città di Firenze.

Da questo punto di vista Firenze è esagerata, si parlava di amore prima… Firenze ama veramente molto.
Non posso lasciare Cesare Prandelli senza chiedergli chi vincerà il campionato. Ride. Mi dice che quella è la domanda perfetta, poi si sbilancia: «Vedo bene l’Inter». Ci salutiamo, lo seguo con la coda dell’occhio mentre se ne va e penso a una frase di Madeleine Delbrel: «Ogni piccola azione è un avvenimento immenso nel quale ci viene dato il paradiso, nel quale possiamo dare il paradiso. Non importa quel che dobbiamo fare: tenere in mano una scopa o una stilografica. Parlare o tacere, rammendare, (allenare una squadra) o fare una conferenza, curare un malato o battere a macchina.(…) è Dio che viene ad amarci. Lasciamolo fare».
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14/11/2008 19:30

sinceramente devo dire che questa intervista mi ha commosso in ogni sua frase e sfumatura.altro non ho da dire

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14/11/2008 22:39

Davvero toccante!
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IperSerie A 2011/12
15/11/2008 18:31

Ecco i convocati per la partita di domani dal tecnico Cesare Prandelli:
Almiron, Avramov, Comotto, Da Costa, Donadel, Frey, Gamberini, Gilardino, Gobbi, Jovetic, Kroldrup, Kuzmanovic, Melo, Montolivo, Pazzini, Santana, Semioli, Storari, Vargas, Zauri.
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IperSerie A 2011/12
24/11/2008 17:03

Queste le parole di Cesare Prandelli nella sala stampa della vigilia di Fiorentina-Lione: "Siamo tutti concentrati sulla partita di domani, perché sappiamo che è la gara che ci potrà dare ancora speranze. C'è grandissima voglia di fare una grande partita in Champions e vincere. Cosa mi sento di chiedere ai tifosi? Chiedo entusiasmo, partecipazione e voglia di stare con la squadra come hanno sempre fatto. E di stimolarci perché no... Per la gara d'andata contro il Lione i maggiori rimpianti? Le polemiche ce le siamo dimenticate. Ogni gara ha una sua storia e vogliamo scrivere la storia di questo match, con la voglia e la determinazione giuste per vincere la partita. La squadra vista nel secondo tempo contro l'Udinese? In questi tre anni abbiamo sempre dimostrato di avere grandi reazioni. Quello che ci è mancato quest'anno è la reazione dopo aver preso un gol. Passiamo dei minuti in cui siamo frastornati. I giocatori più rappresentatitvi ci possono dare una mano sotto questo punto di vista, ma poi è la squadra che ne esce nel suo complesso. Dobbiamo lavorare molto sotto il punto di vista psicologico perché in una gara ci sta di subire ma non così tanto. Devi riuscire a rimettere la testa a posto e ricominciare a giocare. Quanto sono servite le lezioni di Monaco e di Lione per migliorare e portare a casa la vittoria di domani? Qualsiasi esperienza diretta in queste competizioni serve molto per acquisire consapevolezza e non ripetere gli errori commessi. Abbiamo dimostrato che se abbiamo attenzione possiamo giocare grandi partite anche contro formazioni del calibro di Bayern e Lione. Dobbiamo stare attenti a non concedere ripartenze pericolose a questo tipo di squadre. Il comportamento di Montolivo al momento dell'uscita sabato contro l'Udinese? Avrei invece rimarcato che tutta la curva ha inneggiato a Riccardo e lui ha applaudito. Per me il problema è finito lì. Se poi si vuole andare a caccia di streghe faccia pure... L'episodio dell'andata contro il Lione a favore della Fiorentina? In quelle situazioni il tecnico non fa nulla se non hai lavorato nei mesi passati. E' l'arbitro che deve decidere in un certo tipo di situazioni. L'atteggiamento tattico del Lione? Leggendo le loro dichiarazioni vogliono ripartire in profondità. Cercheranno quindi di aspettare un nostro errore. Ci vorrà un buon possesso palla da parte nostra e dipenderà dal nostro atteggiamento e dalla nostra voglia di vincere quello che riusciremo a fare in concreto. Indisponibili? Donadel molto probabilmente non ci sarà dopo l'infortunio di sabato. Per quanto riguarda Jovetic dobbiamo aspettare l'allenamento di oggi..."
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25/11/2008 21:59

Dai che questa sera va di moda fare un gol ogni 22 pali presi

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25/11/2008 23:14

Alla fine ancora pali ! Oggi ho visto 3 gol, 8 pali. Mica male !!!

Peccato per la Fiorentina. Ora per andare in Uefa deve almeno pareggiare a Bucarest.

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26/11/2008 09:08

Usciamo dalla Champions con la consapevolezza di aver fatto il massimo. D'altra parte Bayern e Lione si sono dimostrate superiori, non per niente sono i campioni di Germania e Francia rispettivamente.
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26/11/2008 09:44

Re:
bernacca1, 26/11/2008 9.08:

Usciamo dalla Champions con la consapevolezza di aver fatto il massimo. D'altra parte Bayern e Lione si sono dimostrate superiori, non per niente sono i campioni di Germania e Francia rispettivamente.




No, non so per niente d'accordo. La Fiorentina in casa ha buttato via la qualificazione. Non è fantascienza battere il Lione in casa così come non lo è battere la Steaua. Sarebbero stati 5 punti in più. Senza contare come si è fatta raggiungere dal bayern....bayern allora in piena crisi di gioco e risultati e dal Lione, quando si trovava sul 2-0 fuori casa, con diverse palle gol sprecate.



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Io non ho mai rinnegato o disconosciuto i meriti di Mancini. Semplicemente non li ho mai rinnegati.
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IperSerie A 2011/12
26/11/2008 11:03

Re: Re:
alexosit, 26/11/2008 9.44:




No, non so per niente d'accordo. La Fiorentina in casa ha buttato via la qualificazione. Non è fantascienza battere il Lione in casa così come non lo è battere la Steaua. Sarebbero stati 5 punti in più. Senza contare come si è fatta raggiungere dal bayern....bayern allora in piena crisi di gioco e risultati e dal Lione, quando si trovava sul 2-0 fuori casa, con diverse palle gol sprecate.






Ma sono squadre più esperte: questo abbiamo pagato. Sia Bayern che Lione sono anni che fanno la champions e che si qualificano.
Comunque che il nostro obbiettivo fosse stato il 3° posto nel girone l'ho detto sin dal momento del sorteggio.


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26/11/2008 12:35

Re:
bernacca1, 26/11/2008 9.08:

Usciamo dalla Champions con la consapevolezza di aver fatto il massimo. D'altra parte Bayern e Lione si sono dimostrate superiori, non per niente sono i campioni di Germania e Francia rispettivamente.


Pienamente d'accordo, il Lione ha dimostrato ieri di essere una signora squadra, che gioca un bellissimo calcio, fatto di tecnica e potenza. Difficile dire cosa manca alla Fiorentina, esperienza a parte, per fare il salto di qualità e giocarsela alla pari.


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[SM=x44522] IO NON L'HO VOTATO !


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26/11/2008 19:06

Re: Re:
alexosit, 26/11/2008 9.44:




No, non so per niente d'accordo. La Fiorentina in casa ha buttato via la qualificazione. Non è fantascienza battere il Lione in casa così come non lo è battere la Steaua. Sarebbero stati 5 punti in più. Senza contare come si è fatta raggiungere dal bayern....bayern allora in piena crisi di gioco e risultati e dal Lione, quando si trovava sul 2-0 fuori casa, con diverse palle gol sprecate.







Vabbè ma è come dire che la fiorentina è ancora più scarsa........e quindi avvalori la tesi che meritasse di uscire

penso che i viola quest'anno non hanno una squadra da vertice soprattutto perchè mutu non è più lui e perchè i nuovi(vargas in primis)son stati un flop.
si salva gila ma poi manca il carattere della grande

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26/11/2008 19:43

Più che una sconfitta, a mè quella di ieri sera è sembrato un ...

... paleggio !!! Pali Pali Pali !!!

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27/11/2008 10:09

Re: Re: Re:
bernacca1, 26/11/2008 11.03:



Ma sono squadre più esperte: questo abbiamo pagato. Sia Bayern che Lione sono anni che fanno la champions e che si qualificano.
Comunque che il nostro obbiettivo fosse stato il 3° posto nel girone l'ho detto sin dal momento del sorteggio.






Guarda, questa è la tipica giustificazione all'italiana. [SM=x44452]
L'Anortosis, che non credo abbia più esperienza della Fiorentina in champions è ad un passo dalla qualificazione in un giorne con Inter, Werder e Panatinaikos.

Ma ti posso fare tanti altri esempi come Basilea, Bayern Leverkusen, Monaco etc....

Quello che dici tu lo ha pensato Prandelli che lo ha involontariamente trasmesso ai giocatori. La Fiorentina in casa è capacissima di battere Inter, Milan e Juve. Che, con tutto il rispetto sono superiori a Lione/Steaua ed equivalenti (sono generoso) al bayern.

[SM=x44462]

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27/11/2008 10:13

Re: Re: Re:
il moro30, 26/11/2008 19.06:




Vabbè ma è come dire che la fiorentina è ancora più scarsa........e quindi avvalori la tesi che meritasse di uscire

penso che i viola quest'anno non hanno una squadra da vertice soprattutto perchè mutu non è più lui e perchè i nuovi(vargas in primis)son stati un flop.
si salva gila ma poi manca il carattere della grande




Ma no Moro...dai la Fiorentina ha dei bei giocatori, un buon tecnico. E' un bel mix di talentini.

Deve semplicemente osare di più.

Non intedevo dire che la Fiorentina è scarsa....dico solo che si è già data per sconfitta prima ancora di giocare. Questa è una mentalità tipicamente italiana. Sola il Milan (non a caso la squadra che, aimè mi tocca dirlo, ha tenuto alto il nome dell'Italia in campo internazionale) ha una mentalità vincente anche quando l'inferiorità con altre squadre europee è evidente.

Mi ricordo la stagione 2006-2007, quella di Oliveira....un disastro fino ad aprile....poi hanno spezzato le gambe a Bayern, Manchester e Liverpool.

Un'altra squadra sarebbe sprofondata, loro sono andati a riprendersi la champions.



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27/11/2008 13:19

Re: Re: Re: Re:
alexosit, 27/11/2008 10.13:




Ma no Moro...dai la Fiorentina ha dei bei giocatori, un buon tecnico. E' un bel mix di talentini.

Deve semplicemente osare di più.

Non intedevo dire che la Fiorentina è scarsa....dico solo che si è già data per sconfitta prima ancora di giocare. Questa è una mentalità tipicamente italiana. Sola il Milan (non a caso la squadra che, aimè mi tocca dirlo, ha tenuto alto il nome dell'Italia in campo internazionale) ha una mentalità vincente anche quando l'inferiorità con altre squadre europee è evidente.

Mi ricordo la stagione 2006-2007, quella di Oliveira....un disastro fino ad aprile....poi hanno spezzato le gambe a Bayern, Manchester e Liverpool.

Un'altra squadra sarebbe sprofondata, loro sono andati a riprendersi la champions.






Mi sa che in campo europeo, abbiamo poco da insegnare, anche alla Fiorentina... [SM=x44463]


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28/11/2008 09:01

Io ritengo che Lione e Bayern siano squadre alla pari di Inter e Roma. Infatti in Italia, sono diversi anni che non le battiamo.Il problema della Fiorentina è stato quello di essere sorteggiata con la migliore squadra di fascia 2 (il bayern). Se fosse capitata una squadra di fascia 2 come il PSV, il Werder Brema o il Porto probabilmente ce la saremo giocata alla pari, come abbiamo dimostrato l'anno scorso.
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28/11/2008 09:54

Re:
bernacca1, 28/11/2008 9.01:

Io ritengo che Lione e Bayern siano squadre alla pari di Inter e Roma. Infatti in Italia, sono diversi anni che non le battiamo.Il problema della Fiorentina è stato quello di essere sorteggiata con la migliore squadra di fascia 2 (il bayern). Se fosse capitata una squadra di fascia 2 come il PSV, il Werder Brema o il Porto probabilmente ce la saremo giocata alla pari, come abbiamo dimostrato l'anno scorso.




Si, beh...sicuramente il vostro giorne era molto impegnativo, nulla a che vedere con il nostro. A memoria non mi ricordo un giorne più semplcie di quello dell'Inter, eppure...
detto questo, mi piacerebbe che le squadre italiane affrontassero gli impegni europei con quell'animus pugnandi che solo il Milan ha dimostrato di avere in questi ultimi anni.

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28/11/2008 23:53

Re: Re:
alexosit, 28/11/2008 9.54:




Si, beh...sicuramente il vostro giorne era molto impegnativo, nulla a che vedere con il nostro. A memoria non mi ricordo un giorne più semplcie di quello dell'Inter, eppure...
detto questo, mi piacerebbe che le squadre italiane affrontassero gli impegni europei con quell'animus pugnandi che solo il Milan ha dimostrato di avere in questi ultimi anni.




ma questa stima per il milan?ti sei fidanzato con una rossonera? [SM=x44455]

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Broccolo d'oro 2009
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29/11/2008 00:08

Re: Re: Re: Re: Re:
sbandieratore-solitario, 27/11/2008 13.19:



Mi sa che in campo europeo, abbiamo poco da insegnare, anche alla Fiorentina... [SM=x44463]




mi sa che se stai zitto per un po ci fai un regalo a tutti noi [SM=x44458]


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"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
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