Berlinale/ A Jennifer Lopez il premio Amnesty: racconta la storia delle ragazze stuprate e uccise in Messico
Mercoledí 14.02.2007 19:04
E' stata Jennifer Lopez ad assicurarsi il premio "Artists for Amnesty" al Film Festival di Berlino.
La cantante e attrice di origini portoricana è produttrice e protagonista di
"Bordetown", il film-denuncia che racconta 13 anni di omicidi seriali di donne a Ciudad Juarez, in Messico. Nel film, diretto da Gregory Nava e interpretato anche da Antonio Banderas e Martin Sheen, la Lopez è una giornalista che indaga su questi delitti irrisolti.
Il riconoscimento è stato consegnato alla Lopez dal premio Nobel per la pace Josè Ramos-Horta e da Norma Andrade, fondatrice dell'associazione "Riportate a casa le nostre figlie", che riunisce le madri e i familiari delle donne assassinate a Ciudad Juarez. Oggi, 14 febbraio, è il sesto anniversario del sequestro della figlia 17enne di Norma Andrade, Lilia, stuprata e uccisa
a Ciudad Juarez nel 2001. "Sono molto onorata di ricevere questo premio", ha dichiarato Jennifer Lopez. "Ho interpretato questo film per attirare l'attenzione mondiale su questa tragedia e per spingere il governo messicano ad assicurare alla giustizia i responsabili di questi orrendi crimini". E ha continuato: "Ammiro l'operato delle attiviste e degli attivisti per i diritti umani e quello di colleghe come Salma Hayek, Eve Ensler, Jane Fonda, Sally Field e della giornalista Diana Washington Valdez. Sono veramente lieta di unirmi a loro e continuare a lavorare su una questione così importante".
Secondo Amensty, dal 1993 più di 400 donne sono state barbaramente assassinate a Ciudad Juarez e in altre città dello Stato messicano di Chihuahua. Le indagini locali, spesso condotte tra depistaggi e ritardi, non hanno portato ad alcun colpevole.
Il film sarà presto nelle sale italiane.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.