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18/04/2011 22:04

Secondo l'ANSA non è fuggito, ma è stato portato dal Vaticano in un luogo segreto.

Pedofilia: Belgio,'fermate l'ex vescovo'
La chiesa lo allontana da convento e impone silenzio stampa
18 aprile,



(ANSA) - BRUXELLES, 18 APR - Fermate l'ex vescovo pedofilo, quanto meno riducetelo al silenzio: dopo l'intervista shock di monsignor Roger Vangheluwe, convinto che abusare sessualmente di due suoi nipoti fosse poco piu' che un gioco, il Belgio attende il pugno di ferro del Vaticano. Roma, intanto, senza clamore, lo ha allontanato dal convento francese dove era stato inviato a meditare e gli ha imposto il silenzio stampa.

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fabius039, 18/04/2011 22.04:

Secondo l'ANSA non è fuggito, ma è stato portato dal Vaticano in un luogo segreto.
Pedofilia: Belgio,'fermate l'ex vescovo' La chiesa lo allontana da convento e impone silenzio stampa
18 aprile, 2011 ANSA


Chiesa Cattolica indagata:

Pedofilia, migliaia di vittime dei preti pedofili in Olanda

Lo ha stabilito la commissione d'inchiesta all'Aja
Durante l'inchiesta individuati «800 autori di abusi sessuali»


 

La corte penale dell'Aja (Ansa)
La corte penale dell'Aja

(Ansa)

Vaticano - «Decine di migliaia» le vittime di abusi sessuali da parte di circa 800 preti pedofili tra il 1945 e il 2000 in Olanda.
Lo ha stabilito una commissione d'inchiesta istituita all'Aja.
Il rapporto chiude l'indagine sulla Chiesa Cattolica e la pedofilia e punta il dito proprio contro
il Vaticano perché, «pur sapendo non ha aiutato le vittime».

«Sulla base di 1.795 segnalazioni, la Commissione è riuscita ad individuare i nomi di 800 autori di abusi», si legge nel rapporto. «Di questi, 105 sono ancora vivi».

LE INDAGINI- Sotto la spinta dell'opinione pubblica, la Conferenza episcopale olandese aveva deciso nel 2010 di istituire una Commissione d'inchiesta sugli abusi commessi dai preti pedofili. La Commissione era presieduta dall'ex ministro, Wim Deetman, e includeva 6 membri, tra cui un ex giudice, uno psicologo e docenti universitari. Secondo la Commissione,

«il problema degli abusi sessuali era ben noto agli Ordini e nelle diocesi della Chiesa cattolica, ma non furono prese le misure appropriate».

Fonte: Corriere della Sera 16 dicembre 2011 | 12:08
[Modificato da Etrusco 16/12/2011 14:21]

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10/03/2012 15:41

Como - Al vaglio degli inquirenti i documenti sequestrati

Il prete e la ragazzina: gli sms
raccontano una storia d'amore

Don Marco sarà interrogato lunedì. Lei aveva 13 anni:
il rapporto non può che configurarsi come violenza sessuale


 

Don Marco Mangiacasale

Don Marco Mangiacasale [SM=g1470351]


COMO - Sms, lettere, mail, scambi di tenerezze. L'economo della diocesi, Don Marco Mangiacasale, arrestato con l'accusa di violenza sessuale continuata su una minorenne, [SM=x44497]
aveva intrecciato una vera e propria relazione con la giovanissima parrocchiana (la mamma se n'era accorta ed era andata a parlargli, ma lui l'aveva rassicurata). Il rapporto è iniziato quando la ragazzina aveva 13 anni e, secondo l'accusa, è proseguito fino al mese scorso.
 Il Sacerdote, 48 anni, fino al 2009 parroco di San Giuliano, in centro Como, è in isolamento nel carcere del Bassone.
Ieri mattina ha incontrato il suo legale, Renato Papa, con il quale ha parlato a lungo. L'interrogatorio con il giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Lo Gatto è fissato per lunedì prossimo. In quella occasione, il sacerdote dovrebbe raccontare per la prima volta la sua versione dei fatti.

I parrocchiani di don Marco sono indignati. Nelle scorse ore sono trapelate le prime informazioni sulla delicata inchiesta, scattata il 28 febbraio scorso, dopo la denuncia dei genitori della ragazzina, e sfociata una settimana dopo nell'arresto di don Marco. Tutti gli elementi raccolti dagli inquirenti fanno pensare che tra il sacerdote e la giovanissima parrocchiana ci fosse una relazione del tutto analoga a un normale rapporto amoroso. Un rapporto che non può che configurarsi come una violenza sessuale, visto che la ragazzina aveva 13 anni quando è iniziata la relazione e tuttora è minorenne. Nelle contestazioni non si farebbe comunque riferimento a rapporti sessuali completi.

Nell'appartamento dell'ex parroco - sollevato da tutti gli incarichi dal Vescovo di Como Monsignor Diego Coletti subito dopo la pubblicazione della notizia dell'arresto - gli uomini delle forze dell'ordine hanno sequestrato oggetti e documentazione, anche informatica. Sembra che gli inquirenti abbiano in mano i testi di messaggi, lettere e mail che sarebbero inequivocabili.
«Dite una preghiera», si è limitato a ripetere ieri l'attuale parroco di San Giuliano, don Roberto Pandolfi. [SM=x44516]
 Con lui nelle scorse settimane si era confidata la giovane vittima ed è stato lui a spiegare ai genitori della ragazzina la situazione, facendo di fatto scattare l'indagine. Ieri però, il sacerdote ha scelto la strada del silenzio, anche con i fedeli che hanno partecipato alla messa. L'intera comunità è sotto shock per l'arresto di don Marco, descritto come una persona «buona, preparata, sempre disponibile». «Aveva dato un nuovo slancio all'oratorio e alla parrocchia», ripetono i fedeli di San Giuliano.

Fonte: Corriere della Sera - Anna Campaniello 9 marzo 2012 (modifica il 10 marzo 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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10/03/2012 15:43

Fonte: Redazione Il Fatto Quotidiano | Rimini | 22 febbraio 2012

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327
Festini con cocaina e sesso, la doppia vita del parroco “integerrimo”

Alberto Bastoni, 48 anni, un curriculum ecclesiastico di tutto rispetto ha fatto perdere le sue tracce da giorni

Cocaina e presunte frequentazioni gay.
A finire nei guai è un sacerdote di 48 anni di Rimini, Don Alberto Bastoni, che da giorni, come riporta oggi www.panorama.it, ha fatto perdere le proprie tracce.

Bastoni ha un curriculum ecclesiastico di tutto rispetto:

è stato tenore nel coro dei “pueri cantores” della Cappella Sistina, animatore degli incontri del Centro di azione liturgica promosso dalla Cei e addirittura Rettore del Santuario dell’Amore misericordioso di Collevalenza, dove i vescovi italiani svolgevano le assemblee generali (la comunità dell’Amore misericordioso, fra l’altro, gestisce una casa annessa al santuario dove sono ospitati sacerdoti con problemi che vanno dall’alcool alla pedofilia).

Peccato che Bastoni abbia o almeno abbia avuto una doppia vita, come rivelano i verbali dei carabinieri di Todi. Il prete riminese- che è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di cocaina dopo una soffiata che ha portato le forze dell’ordine sotto casa di Massimo Giraldi, istruttore di pattinaggio artistico a Torgiano- la notte del 30 gennaio scorso è stato fermato dagli uomini dell’Arma mentre era alla guida della sua Fiat Punto. Ai carabinieri il sacerdote ha consegnato “spontaneamente” 3 dosi di cocaina nascoste nel portafogli, pagate 200€.
Non solo. Bastoni ha consegnato anche 10 grammi di “tolylacetoethyle-thylamine”, un “fertilizzante” che viene inalato per ottenere effetti eccitanti.
Questa la confessione del prete ai carabinieri: “Fumo la cocaina, tale metodo prevede che la droga venga sciolta con il calore in un cucchiaio, poi si versa in una bottiglia e si aspira”. E ancora: “Ho iniziato a fare uso di droga da 6 anni, da quando mi trovavo a Roma per motivi professionali”. [SM=g1470351]

Gli ambienti gay emergono dalle parole di Giraldi, a sua volta interrogato dai carabineri e a sua volta pizzicato quella sera con della coca (un grammo). Giraldi ha ammesso di aver ospitato Bastoni a casa sua e ha detto che il Sacerdote più volte avrebbe portato amici per fare sesso: “Utilizzavano casa mia perché lui non ha la piena disponibilità di un’abitazione. A volte aveva con sé droga che consumava coi suoi amici, offrendone occasionalmente anche a me”. Ai militari che hanno perquisito la camera singola e lo studio in viale Madre Speranza, a due passi dal Santuario, il parroco ha espresso la propria disponibilità a collaborare alle indagini.

Indagini che hanno già portato ad alcuni arresti nell’ambito dell’inchiesta ancora in corso (uno degli indagati patteggerà la pena nel processo per direttissima che riprenderà la prossima settimana davanti al giudice monocratico del tribunale di Perugia, Marco Verola).
 Sulla rubrica del cellulare di Don Bastoni fioccano i numeri degli spacciatori: ad esempio, c’è quello dell’albanese Rudy che gli ha venduto la coca poco prima dell’intervento dei carabinieri in un parcheggio a Perugia. Ma anche quello di un argentino rappresentante di macchine per il caffè, conosciuto vicino ad una discoteca, e quello di un altro spacciatore. A questi il parroco riminese parlava in codice, dicendo “…siamo in due… oppure siamo in tre…” per fargli capire quanta droga serviva ad ogni occasione. C’è pure Cristian, che “ogni tanto cambia numero” e spaccia droga “di più alta qualità”, ha aggiunto Bastoni, mentre Jonathan si mostrava invece molto caro (“120 euro al grammo”) seppure dotato di buon cuore (“talvolta mi omaggiava di qualche dose”).

Il punto è che da quella notte il prete è scomparso:
 “Don Alberto purtroppo non sta bene, ha bisogno di cure e non tornerà per molto tempo”, fanno sapere dalla canonica. [SM=x44516]


 


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15/06/2012 16:45

Pedopornografia, maxi-operazione: 109 denunciati, 8 arrestati in flagranza.
I video alcuni dei quali di quasi trenta minuti, ritraevano bambini costretti ad atti sessuali, anche con adulti.


Catania, 15 giugno 2012 - Si chiama «Strike» ed è l'ultima, vasta operazione contro la pedopornografia online condotta dalla polizia postale di Catania. Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale etnea, sono state rese possibili anche grazie alla collaborazione con gli inquirenti della polizia tedesca. Centinaia le perquisizioni effettuate in diverse città italiane.

Complessivamente sono 109 le persone denunciate per divulgazione e detenzione di immagini di pornografia minorile; 8 quelle tratte in arresto in flagranza di reato.
Alcuni indagati sono recidivi.

Le indagini sono partite nel 2010 e si sono avvalse della collaborazione dell'Interpol. Due i filoni confluiti nell'operazione. Da una parte è stato individuato un sito web ubicato in Germania che diffondeva immagini di pedopornografia e sono stati identificati gli utenti italiani che avevano acquisito foto dal sito che in meno di due mesi aveva avuto oltre 44 mila accessi nella sezione nominata «Teen group» contenente centinaia di immagini di bambini coinvolti in atti sessuali. Quasi contemporaneamente, per alcuni mesi, assieme ai colleghi tedeschi la polizia ha seguito le tracce telematiche di utenti che divulgavano on line video dal contenuto pedo-pornografico. Sono migliaia le persone, residenti in vari paesi del mondo, sospettate di avere divulgato o comunque acquisito video di pornografia minorile. I video pedopornografici, alcuni dei quali di quasi trenta minuti, ritraevano bambini costretti ad atti sessuali, anche con adulti; in moltissimi casi le vittime erano in età preadolescenziale. Le persone arrestate risiedono a Siracusa, Napoli, Firenze, Massa Carrara, Modena e Bolzano.

In particolare, l'arrestato di Napoli, tra il numeroso materiale pedopornografico, era in possesso di immagini autoprodotte raffiguranti adolescenti e minorenni ripresi nel bagno di casa con le parti intime scoperte. Un altro degli arrestati ha tentato la fuga portando con sé gli hard disk; un altro ancora possedeva oltre 436.000 file di pornografia minorile.

È stata adesso avviata l'attività di approfondimento tecnico-investigativo per verificare se nelle immagini siano coinvolti bambini italiani. Le province interessate dall'operazione, dove risiedono gli indagati, sono Alessandria, Arezzo, Avellino, Bari, Belluno, Bolzano, Biella, Brescia, Brindisi, Carbonia Iglesias, Catania, Chieti, Cosenza, Crotone, Cuneo, Ferrara, Firenze, Foggia, Grosseto, Imperia, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Parma, Pavia, Pisa, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siracusa, Torino, Trieste, Trapani, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Viterbo.

Fonte:
corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/15-giugno-2012/pedopornografia-maxi-operazione109-denunciati-8-arrestati-flagranza-2016142245...
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20/09/2012 10:23

- ULTIME DA UN POST-PAESE...
"La pedofilia inserita nel codice" (Corriere, p. 29).
Ma per il reato di tortura, che in Italia non è previsto, aspettiamo la prossima Bolzaneto...

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16/02/2013 15:33

UN PAPA IN FUGA DA UNA CHIESA MARCIA - RATZINGER SI ERA GIÀ DIMESSO: NEL 1995, DA CARDINALE, QUANDO ERA PREFETTO DEL SANT’UFFIZIO - VOLEVA SANZIONARE HANS HERMANN GROER, ARCIVESCOVO DI VIENNA ACCUSATO DI MOLESTIE SESSUALI, MA LA CURIA FACEVA QUADRATO A SUA DIFESA - WOJTYLA LO CONVINSE IN EXTREMIS A RESTARE, POI PUNÌ (LIEVEMENTE) GROER - PARADOSSO: IL CARDINALE MAHONY, ACCUSATO DI AVER COPERTO 129 CASI DI ABUSI, NON CELEBRA PIÙ MESSA MA VOTERÀ IN CONCLAVE…

 

Giovanni Paolo II e l'allora Cardinale Joseph RatzingerGIOVANNI PAOLO II E L'ALLORA CARDINALE JOSEPH RATZINGER

Giacomo Galeazzi per "La Stampa"

Joseph Ratzinger si era già dimesso: nel 1995, da cardinale. Quand'era prefetto dell'ex Sant'Uffizio, si scontrò duramente con ministri della Santa Sede e stretti collaboratori di Giovanni Paolo II. Ratzinger voleva subito sanzionare il cardinale Hans Hermann Groer, arcivescovo di Vienna accusato di molestie sessuali, mentre la Curia faceva quadrato a sua difesa.

HANS HERMANN GROERHANS HERMANN GROER

Di fronte alle resistenze dei maggiorenti d'Oltretevere, il futuro Benedetto XVI rinunciò all'incarico e decise di lasciare il Vaticano per tornare agli studi teologici e dedicarsi esclusivamente alla preghiera e allo studio. Fu Karol Wojtyla a dissuaderlo «in extremis» dall'abbandono e a convincerlo a proseguire nella sua missione cardinalizia alla Congregazione per la dottrina della fede.

HANS HERMANN GROER CON PAPA WOJTYLAHANS HERMANN GROER CON PAPA WOJTYLA

18 anni dopo la storia si è ripetuta. Stavolta Ratzinger è sul soglio di Pietro, ma le resistenze curiali alla sua azione riformatrice si sono riproposte con la stessa logica corporativa. Ad ostacolare la «purificazione» anti-abusi sono stati, infatti, settori degli episcopati nazionali e del Sacro Collegio, come nella vicenda dell'arcivescovo emerito di Los Angeles, Roger Mahony, reo di aver coperto i preti pedofili della sua diocesi.

RATZINGER SI E FATTA NA CERTARATZINGER SI E FATTA NA CERTA

La linea papale di «tolleranza zero» inciampò 4 mesi fa anche nell'allontanamento imprevisto del pm anti-pedofilia Charles Scicluna, trasferito a fare il vescovo a Malta in seguito a scontri con conferenze episcopali e porporati contrari alla rimozione dei presuli accusati di aver insabbiato abusi. La lotta alla pedofilia nel clero è stato il principale fronte dell'infinito scontro tra Ratzinger e il Sacro Collegio. Una linea di acquiescenza si era affermata dopo il Concilio.

Roncalli e Montini ignorarono il dramma che si sviluppava. Con Wojtyla, che arrivava da una realtà dove la Chiesa era stata osteggiata dal regime comunista con ogni mezzo (comprese accuse calunniose di pedofilia) il problema fu ancora sottovalutato. L'unico in Curia a difendere le vittime e cercare di rendere loro giustizia era Ratzinger che divenuto Papa ha cambiato il quadro normativo.

Roger MahonyROGER MAHONY

Nessuna legge statale persegue i rapporti sessuali con i minorenni con la stessa severità, nessuna fa decorrere i termini di prescrizione (10 anni, cioè il doppio che in Italia) dal raggiungimento del 18° anno della vittima. Prima i vescovi cercavano di non istruire i processi magari convincendo i sacerdoti pedofili a chiedere la riduzione allo stato laicale per potersi sposare, come accaduto nel caso Kiesle. O coprivano i pedofili perché rei anch'essi degli stessi crimini, come l'ex arcivescovo benedettino Weakland.

Roger Mahony imagesROGER MAHONY IMAGES

Quanto ai 2 casi nei quali Ratzinger fu fermato da Wojtyla (Maciel e Groer), Ratzinger ebbe maggiore percezione delle tremende e impensabili realtà che riguardavano il fondatore di un importante ordine religioso e il cardinale di Vienna rispetto al predecessore.

maciel - wojtylaMACIEL - WOJTYLA

Su Groer, alla fine Wojtyla si convinse, tanto che prima gli affiancò Schoenborn e poi lo confinò in un monastero in Germania. Analogo trattamento Ratzinger (che poté punire Maciel solo dopo l'elezione) ha riservato al cardinale Mahoney (accusato di aver coperto 129 reati di pedofilia), che ha prima affiancato e poi sostituito arrivando infine ad autorizzare il successore, José Gomez, a sollevarlo da tutti gli incarichi e dalle celebrazioni pubbliche. Ora i porporati Mahoney e il primate irlandese Brady parteciperanno al conclave [SM=x44497] mentre Ratzinger se ne starà «nascosto dal mondo, in preghiera». Ma nella Cappella Sistina entrerà anche il ratzingeriano Schoenborn, che a Vienna «purificò« la diocesi dagli scandali sessuali del predecessore.

Christoph SchoenbornCHRISTOPH SCHOENBORN

    [Fonti: Giacomo Galeazzi per "La Stampa" -  Dagospia - 16-02-2013]

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Il Cardinale Mahony
www.lanuovabq.it/it/articoli-conclave-attaccano-mahony-per-punire-la-chiesa-...
[Modificato da Etrusco 15/03/2013 18:22]
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Pedofilia, il Papa allontana il cardinale Law. [SM=g51505]

Incontro imbarazzante, ieri, per papa Francesco durante la visita a Santa Maria Maggiore.
Il nuovo pontefice ha incrociato il cardinale Bernard Law, in pensione, accusato di aver coperto i preti pedofili nella diocesi di Boston, non prendendo le adeguate misure. "Non voglio che frequenti questa basilica", avrebbe detto il Papa. Il portavoce della Santa Sede ha cercato di minimizzare l'accaduto.

Secondo quanto racconta Il Fatto quotidiano, infatti, la presenza del cardinale 82enne è stata discreta e sarebbe stata una sua volontà incontrare il nuovo Pontefice. Che però non avrebbe gradito più di tanto. Papa Francesco avrebbe intenzione di allontanare l'alto prelato, coinvolto nello scandalo pedofilia in Nord America, costringendolo a una vita di clausura.

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"È spaventoso che in ciascuno, dovunque sia nato, vengano impresse fin dalla primissima giovinezza determinate asserzioni, mentre gli si assicura che, se non vuol mettere a repentaglio la propria salvezza eterna, non dovrà mai metterle indubbio. Si tratta, infatti, di asserzioni che riguardano la base di tutte le nostre conoscenze ulteriori, e, di conseguenza, determinano per sempre il nostro punto di vista nei loro confronti; così che, se quelle asserzioni sono false, quel punto di vista sarà falsato per sempre."

Arthur Schopenhauer
[Modificato da Etrusco 16/04/2013 18:39]
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16/04/2013 18:27

Abusi sessuali su minori, convalidato fermo prete
Vittime 16/enni quando era educatore a Castelletto Ticino

15 aprile, 2013
(ANSA) - NOVARA.
Il gip del tribunale di Novara ha convalidato l'arresto di don Marco Rasia. Il prete, accusato di abusi sessuali su minori, ha risposto alle domande che gli sono state fatte. 'Don Marco Rasia ha puntualizzato una serie di circostanze rispetto ai capi d'accusa, cercando di chiarire la sua posizione', spiega l'avvocato Renzo Inghilleri, precisando che gli abusi sessuali sarebbero stati commessi su ragazzi sedicenni, e non bimbi, quando prestava servizio come educatore a Castelletto Ticino.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Altre fonti: La Repubblica
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Che significa questo? Se sono 16enni possono essere abusati sessualmente o è meno grave? [SM=x44465]

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Il processo

Pedofilia, 14 anni a don Ruggero Conti: ex Garante di Alemanno per la Famiglia

don Ruggero Conti
Pd: "41 indagati nel cerchio magico del sindaco"
Condanna in appello per l'ex parroco della zona di Selva candida, accusato di aver abusato di sette ragazzini che erano stati affidati sia nell'oratorio della chiesa che in alcuni campi estivi. Arrestato nel 2008, quando il sindaco in campagna elettorale lo nominò suo consulente per le politiche familiari e quelle della periferia
ALEMANNO Dalla pajata all'esercito, 5 anni da dimenticare
La III Corte d'appello di Roma ha condannato a 14 anni e 2 mesi di reclusione  don Ruggero Conti, l'ex parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima, nella zona di Selva candida, colpevole di aver abusato sessualmente di 7 ragazzini che erano stati affidati sia nell'oratorio della chiesa sia in alcuni campi estivi.
Una lieve riduzione, visto che in primo grado gli era stata comminata una pena a 15 anni e 4 mesi di reclusione. La Corte d'Appello ha ritenuto prescritti 3 episodi di abusi avvenuti fino al 2000 e per questo prescritti nel novembre dello scorso anno. Gli episodi contestati a don Ruggero Conti sarebbero avvenuti dal 1998 al 2008.
L'EX CONSULENTE PER LA FAMIGLIA DEL SINDACO DI ROMA GIANNI ALEMANNO - Don Ruggero Conti, nel 2008, fu consulente per la famiglia e la periferia del Sindaco di Roma Gianni Alemanno, in piena campagna elettorale. Dopo l'arresto, l'opinione pubblica chiese al sindaco di costituire il Comune di Roma parte civile al processo contro il parroco, ma Alemanno non lo fece.
"41 INDAGATI NEL CERCHIO MAGICO DEL SINDACO" -  "Arrivano a 41 gli indagati e condannati del cerchio magico di Alemanno - dichiara il consigliere comunale del Pd Paolo Masini -  un primato che nessuno mai era riuscito a raggiungere e che speriamo sinceramente non aumenti prima del passaggio di consegne tra Alemanno e Marino, che arriverà a giorni. Fortunatamente si sta concludendo uno dei periodi più oscuri che il Campidoglio e la Capitale ricordino, e tutto a causa del peggior sindaco che Roma abbia mai avuto: Gianni Alemanno". "Questo sindaco non è quasi mai riuscito a scegliere collaboratori che prima o poi hanno avuto problemi, anche gravissimi, con la giustizia. Per fortuna l’era Alemanno volge al termine" commenta il deputato del Pd, Marco Miccoli. "Il futuro vicesindaco di Alemanno (o almeno così avrebbe sperato l’ex-vice della Polverini), usa toni accesi per chiamare a raccolta i cattolici contro il futuro sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Al cattolico Ciocchetti ora però chiediamo cosa ne pensa di Don Ruggero Conti, collaboratore di Alemanno per le famiglie e le periferie, oggi condannato in appello a 14 anni di reclusione. Siamo certi però che questa volta Ciocchetti non dirà una parola" [SM=g51505] dichiara in una nota l’esponente del Pd, Enzo Foschi.
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ONU

MONDO > EUROPA > CITTÀ DEL VATICANO


Mercoledì 4 dicembre 2013



IL NO DEL VATICANO



La Santa sede rifiuta di rispondere alle Nazioni Unite sugli abusi sessuali commessi dal clero


Il no del Vaticano (Reuters/Stefano Rellandini)

I casi di abusi sessuali sui bambini di preti, monaci e suore sono di competenza del sistema giudiziario del Paese in cui sono avvenuti.
Così il Vaticano ha risposto alla Commissione per i diritti dei bambini delle Nazioni Unite, che aveva richiesto lo scorso luglio alla Santa Sede di fornire informazioni sui tanti abusi sessuali messi in atto dal clero cattolico dal 1995.

Tra le domande sottoposte al Vaticano da un questionario dell'Onu, vi erano quelle riguardo le azioni legali intraprese contro i preti pedofili e l'allontanamento o meno di questi dall'esercizio clericale.

La Santa Sede, che rappresenta il governo e la giurisdizione del magistero del papa, ha detto di essere “distinta e separata” dalla Chiesa cattolica romana, e quindi non tenuta a fornire informazioni riservate ad autorità diverse da quelle del Paese in cui i suoi preti, monaci e suore esercitano la loro attività.  

Secondo la National Secular Society, un'organizzazione britannica che promuove i valori del secolarismo laico, la Chiesa romana si sta nascondendo dietro cavilli legali.
La Santa sede, ha dichiarato, gestisce “una società di comando e una struttura di controllo sulla Chiesa in tutto il mondo”.

Fonte: The Post International

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17/01/2014 14:48

Cari amici, l'uomo che vedete in foto si chiama Józef Wesolowski, ed é un importante Arcivescovo di origine Polacca. Voi vi starete chiedendo: e quindi? Beh, e quindi nelle ultime ore, le autorità Polacche hanno rilasciato un mandato di cattura internazionale nei confronti dell'Arcivescovo, Józef Wesolowski, per aver costretto alcuni giovani domenicani, ad avere rapporti di sesso orale con lui. Ma il Vaticano ha risposto picche: "il nostro confratello Wesolowski, gode di immunità diplomatica e, in ogni caso, la Santa Sede non autorizza l'estradizione dei suoi cittadini." Insomma senza usare mezzi termini... il Vaticano protegge e nasconde l'ennesimo Prete-Pedofilo. Vedete, amici, come scritto più volte trovo indecente ed inammissibile il comportamento del Vaticano... che puntualmente protegge questi Pedo-Criminali. Le violenze sui bambini, sono un crimine contro l'umanità TUTTA... chi le compie andrebbe rinchiuso a vita, chi vede e chi sa, ma non denuncia, ne diventa complice a tutti gli effetti. Il Vaticano, una volta coperto questo Pedo-Criminale, si limiterà a spostarlo in una località lontana da quella dove aveva commesso gli abusi... Anche questa mancanza è stata una costante che, fino ad oggi, ha permesso la reiterazione dei reati! Il Pedo-Criminale in queste condizioni continuerà indisturbato a commettere abusi, protetto dall'immunità diplomatica Vaticana che non ha alcun obbligo di denuncia. Nella grande maggioranza dei casi, per non dire la totalità, il Pedo-Criminale verrà spostato di parrocchia in parrocchia, dove nessuno lo conosce... Ed ecco qui la giostra della pedofilia...

Approfondimenti su La Repubblica . . .

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Il Fatto Quotidiano > Diritti > Pedofilia, Onu:...

Pedofilia, Onu: “Vaticano ha permesso gli abusi dei preti”. La Chiesa: “Interferenza”

Il comitato delle Nazioni Unite sull'applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo alla Santa Sede: "A causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica i casi di violenza sono stati anche difficilmente riferiti alle autorità giudiziarie nei Paesi in cui sono stati commessi". Nota dello Stato Pontificio: "In alcuni passaggio vediamo il tentativo di interferire sul nostro insegnamento". Monsignor Silvano Maria Tomasi: "Onu ci invita a rivedere nostre visioni su omosessulità? Ci saranno state pressioni di Ong pro gay"

Vaticano

“La Santa Sede ha permesso abusi su migliaia di bambini”. Durissimo atto di accusa delle Nazioni Unite contro il Vaticano per i preti pedofili. In un rapporto del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia, diffuso dall’ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra, si chiede che vengano “immediatamente rimossi” e consegnati alle autorità civili tutti i prelati coinvolti in abusi su minori o sospettati di esserlo. Sono “decine di migliaia” nel mondo, secondo il Comitato Onu, le vittime degli abusi perpetrati dai preti pedofili. Il Comitato, che appena due settimane fa aveva ascoltato i rappresentanti vaticani, ha anche chiesto alla Santa Sede di rendere accessibili i propri archivi in modo che chi ha abusato e “quanti ne hanno coperto i crimini” possano essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia. Altrettanto dura la risposta del Vaticano: “Tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”.

Il Comitato, un organismo formato da 18 esperti indipendenti di diritti umani, “è gravemente preoccupato dal fatto che la Santa Sede non abbia riconosciuto l’ampiezza dei crimini commessi, non abbia preso le necessarie misure per affrontare i casi di abusi sessuali e per proteggere i bambini, e abbia adottato politiche e pratiche che hanno portato a una continuazione degli abusi e all’impunità dei responsabili”. Il rapporto condanna la pratica di trasferire i responsabili di abusi di parrocchia in parrocchia all’interno dello stesso Paese o anche in un altro, nel tentativo di coprirne i crimini e di sottrarli alla giustizia. Una pratica, viene sottolineato, che “mette a rischio i minori di molti Paesi, con decine di autori di abusi sessuali che sono ancora in contatto con minori. Il Comitato critica aspramente il Vaticano anche per il suo atteggiamento verso l’omosessualità, la contraccezione e l’aborto. Nel documento la Santa sede viene invitata a rivedere le proprie politiche per assicurare il rispetto dei diritti dei bambini e la loro possibilità di accedere alle cure mediche. “Probabilmente – è stato il commento a caldo di monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore vaticano presso l’Onu di Ginevra – delle organizzazioni non governative, che hanno interessi sull’omosessualità, sul matrimonio gay e su altre questioni, hanno certamente avuto le loro osservazioni da presentare e in qualche modo hanno rafforzato una linea ideologica”.

Puntuale è arrivata la risposta del Vaticano. “Secondo le particolari procedure previste per le parti della Convenzione, la Santa Sede prende atto delle osservazioni conclusive sui propri rapporti, le quali saranno sottoposte a minuziosi studi ed esami nel pieno rispetto della Convenzione sui diritti del fanciullo nei differenti ambiti presentati dal Comitato secondo il diritto e la pratica internazionale come pure tenendo conto del pubblico dibattito interattivo con il Comitato svoltosi il 16 gennaio 2014″. Poi la risposta (con polemica): “Alla Santa Sede – prosegue la nota – rincresce, tuttavia, di vedere in alcuni punti delle osservazioni conclusive un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”.

Due settimane fa si era saputo che sono stati quattrocento i sacerdoti ridotti allo stato laicale da Benedetto XVI tra il 2011 e il 2012 perché accusati di pedofilia. “L’accusa alla Santa Sede che avrebbe ostacolato l’attuazione della giustizia – aveva affermato monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore vaticano presso l’Onu di Ginevra – mi sembra essere un po’ campata in aria: impedire il corso della giustizia, in qualsiasi Paese, a detrimento della sua legittima giurisdizione sarebbe un’interferenza indebita e ingiusta da parte di qualsiasi soggetto. La Santa Sede – aveva aggiunto Tomasi – sostiene il diritto e il dovere di ogni Paese a perseguire ogni crimine contro i minori; quindi, non regge la critica per cui si cerca di interferire od ostacolare il corso della giustizia. Al contrario, si vuole, come Papa Francesco insiste, che ci sia trasparenza e che la giustizia abbia il suo corso”.

Non a caso il primo provvedimento suggerito a Bergoglio dal consiglio degli otto “saggi” cardinali che lo aiutano nel governo della Chiesa universale e nella riforma della Curia romana, è stato quello di istituire una commissione per la protezione dei minori. Provvedimento che fu annunciato ai giornalisti dal cardinale arcivescovo di Boston, il cappuccino Sean O’Malley, a capo della diocesi americana dove scoppiò in modo impressionante lo scandalo della pedofilia nel 2002, costringendo Giovanni Paolo II a trasferire a Roma l’allora arcivescovo, il cardinale Bernard Francis Law. Altro provvedimento importante preso da Papa Francesco, due mesi dopo l’elezione, è stato l’esilio dalla Scozia imposto al “cardinale molestatore” Keith Patrick O’Brien. Dopo le dimissioni di Benedetto XVI, infatti, il porporato scozzese decise di non prendere parte al conclave ammettendo che “la sua condotta sessuale era scesa al di sotto degli standard che ci si doveva aspettare da me come prete, arcivescovo e cardinale”.

Incontrando i 120 superiori generali degli ordini religiosi, quasi due mesi fa, Papa Francesco aveva sottolineato il grande lavoro compiuto da Benedetto XVI per contrastare la pedofilia ecclesiale: “Ci deve servire da esempio per avere il coraggio di assumere la formazione personale come sfida seria avendo in mente sempre il popolo di Dio”. Negli otto anni di pontificato di Ratzinger, infatti, lo scandalo della pedofilia dei sacerdoti è scoppiato in modo impressionante. Significativo fu l’atteggiamento di Benedetto XVI con il fondatore dei Legionari di Cristo, padre Marcial Maciel Degollado, autore di numerosi abusi sui suoi seminaristi, il cui comportamento fu definito da Ratzinger “immorale”. “Purtroppo – ammise Benedetto XVI – abbiamo affrontato la questione solo con molta lentezza e con grande ritardo. In qualche modo era molto ben coperta e solo dal 2000 abbiamo iniziato ad avere dei punti di riferimento concreti”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano Twitter: @FrancescoGrana


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[Modificato da Etrusco 05/02/2014 17:12]
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24/09/2014 23:39

in: Il Fatto Quotidiano > Cronaca > Preti pedofili,...


Preti pedofili, in Vaticano arrestato ex arcivescovo con il sì di Papa Francesco


Monsignor Wesolowski, 66 anni, polacco, è stato nunzio apostolico a Santo Domingo. E' il più alto in grado mai indagato in Santa Sede per abusi sessuali. Bergoglio lo aveva richiamato a Roma nel 2013 proprio in seguito alle accuse di violenze su minori emerse nella capitale della Repubblica Dominicana.
Anche l'Onu aveva chiesto di intervenire. L'uomo è agli arresti domiciliari

Preti pedofili, in Vaticano arrestato ex arcivescovo con il sì di Papa Francesco

Un fulmine a ciel sereno in Vaticano. Agli arresti domiciliari l’ex Nunzio Apostolico nella Repubblica Dominicana, Monsignor Jozef Wesolowski, condannato in primo grado alla dimissione dallo stato clericale dalla Congregazione per la dottrina della fede per gravi reati di pedofilia. L’arresto dell’ex diplomatico della Santa Sede, annunciato per primo dal Tg La7 di Enrico Mentana, è stato deciso direttamente da Papa Francesco, come ha spiegato ai giornalisti il portavoce della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi e si tratta del più alto in “grado” mai indagato presso la Santa Sede per abusi sessuali. “Il promotore di giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano – ha precisato Lombardi – ha convocato l’ex nunzio monsignor Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale. Al prelato, già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico, sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana”.

Il portavoce vaticano ha inoltre precisato che “la gravità degli addebiti ha indotto l’Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell’imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all’interno dello Stato della Città del Vaticano”. Wesolowski, dunque, non occuperà la cella della Gendarmeria dove fu imprigionato per diversi mesi, nel 2012, l’ex maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, condannato dal Tribunale vaticano a seguito dei ripetuti furti dei documenti riservati del Papa tedesco, e poi graziato dallo stesso Ratzinger alla vigilia del suo ultimo Natale da Pontefice. L’ex nunzio, secondo quanto apprende l’Ansa, è stato posto agli arresti domiciliari nei locali del Collegio dei Penitenzieri, nel Palazzo del tribunale vaticano, all’interno delle mura leonine. Padre Lombardi ha spiegato anche che l’arresto di Wesolowski “è conseguente alla volontà espressa da Papa Francesco, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede”. Un’ulteriore dimostrazione della linea della tolleranza zero assunta da Bergoglio nel contrasto della pedofilia.

Ma anche la prova di ciò che il Papa ha spiegato più volte e cioè che nel trattare i procedimenti sugli abusi sui minori non ci sarà nessuna attenuante, e ciò vale anche per gli altri due vescovi attualmente sotto processo per gli stessi reati, di cui però non si conoscono ancora le identità. Wesolowski, il 25 agosto scorso, ha presentato appello alla sentenza di primo grado dell’ex Sant’Uffizio e il relativo giudizio è previsto entro il prossimo mese di ottobre. Francesco, però, non ha voluto attendere la sentenza di appello per dare il via libera agli arresti domiciliari dell’ex nunzio. Wesolowski, inoltre, fa sapere il Vaticano, avendo cessato le funzioni diplomatiche con la connessa immunità, potrebbe in futuro essere soggetto a procedimenti giudiziari anche da parte di altre magistrature che ne abbiano eventuale titolo. E comunque il procedimento penale presso gli organi giudiziari civili vaticani proseguirà non appena la sentenza canonica sarà definitiva.

Sulla pedofilia la posizione di Francesco è chiara ed è stata espressa alcuni mesi fa alle sei vittime di abusi ricevute nella sua residenza a Casa Santa Marta. In quell’occasione Bergoglio chiese loro perdono condannando duramente quei sacerdoti e vescovi che si erano macchiati di questo “culto sacrilego” dal Papa paragonato alle “messe nere”. Ma il Pontefice chiese anche “perdono per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso”. Un’omissione che Bergoglio ha deciso di combattere istituendo una Pontificia Commissione per la tutela dei minori, coordinata dal cardinale cappuccino di Boston Sean Patrick O’Malley. Nell’organismo fa parte anche una vittima della pedofilia, l’irlandese Marie Collins che, secondo alcune indiscrezioni de ilfattoquotidiano.it, sarà presto affiancata da nuovi membri nominati tra le vittime degli abusi. Una decisione che dovrebbe essere presa nella terza riunione della commissione in programma per il 4 e il 5 ottobre prossimi.

Twitter: @FrancescoGrana

Aggiornato da Redazione Web alle 22.29 Fonte: Il Fatto Quotidiano



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Ma.... avevano pure l'immunità pretale????
Unbelievable.

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25/09/2014 11:04

Anche in questo caso questo pseudopapa ha voluto distinguersi per narcisismo e mania di protagonismo.
Ferma restando la più completa esecrazione per qualsivoglia forma di pedofilia, non capisco perchè abbia preferito calpestare le più elementari norme di diritto canonico violando l'immunità sacerdotale all'interno della Santa Sede piuttosto che ridurre allo stato laico il pervertito di turno mediante la sospensione "a divinis".
Basterebbe scomunicare questa gentaglia ed invece si pensa di scomunicare chi non paga le tasse.
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Re:
patty48, 25/09/2014 11:04:

Anche in questo caso questo pseudopapa ha voluto distinguersi per narcisismo e mania di protagonismo.
Ferma restando la più completa esecrazione per qualsivoglia forma di pedofilia, non capisco perchè abbia preferito calpestare le più elementari norme di diritto canonico violando l'immunità sacerdotale all'interno della Santa Sede piuttosto che ridurre allo stato laico il pervertito di turno mediante la sospensione "a divinis".
Basterebbe scomunicare questa gentaglia ed invece si pensa di scomunicare chi non paga le tasse.



Beh, questo caso stava alzando da molto tempo un polverone tale che non accennava nemmeno a placarsi: era intervenuta anche l'ONU e bisognava dare un segnale forte.
Comunque: "Monsignor Jozef Wesolowski, condannato in 1°grado alla dimissione dallo stato clericale dalla Congregazione per la dottrina della fede per gravi reati di pedofilia. "

Per la questione tasse è ovvio l'interesse che ha la Chiesa cattolica italiana: ogni anno prende il famoso e contestatissimo "8 Per Mille" delle tasse pagate dagli italiani: quindi possiamo capir€... [SM=x44451] [SM=x44455]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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