Viaggio nella semiperiferia di Milano
per verificare gli effetti dell'ordinanza del sindaco
«Le multe? Me le fanno e le butto via»
La prostituzione si è soltanto spostata
Sabrina: «Che mi pignorino i capelli».
Luana: «Multa mentre andavo in farmacia. Ma non pago»
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Video: dal finestrino dell'auto
S. per non dare nell’occhio alla polizia municipale lavora in maglietta e scarpe da tennis
(foto Ketty Areddia)
MILANO - Basta farsi un giro dopo la mezzanotte, nelle vie della semi-periferia di Milano
- viale Zara, viale Sarca, viale Ortles, fra i cantieri aperti delle ex Varesine, in piazza Napoli, o più a sud, in viale Toscana -
per rendersi conto che il mestiere più vecchio del mondo continua a far girare economia e macchine attorno alle lucciole.
Il vicesindaco Riccardo De Corato ha annunciato che le vie dello sconcio sono dimezzate e le ammende raddoppiate (oltre mille nel mese di marzo), grazie all’ordinanza del sindaco Moratti firmata a novembre.
L. è stata multata mentre andava in farmacia
(foto Ketty Areddia)
Ma il giro di prostituzione in città si è soltanto spostato di un passo, nell’anello più ampio della città, adottando alcuni accorgimenti.
Il primo fra tutti? Stracciare le multe.
R., 22 anni, aspetta i suoi clienti nella sua 500 rossa, in via Sassetti
(foto Ketty Areddia)
«Mi possono pignorare giusto i capelli», alza le spalle Sabrina, 30 anni, che ha collezionato sei ammende, ma non ha intenzione di pagarne nemmeno una.
«Non ho casa, non ho macchina, ho giusto me stessa – si consola -.
Ci hanno solo complicato la vita. Io non vado più in minigonna, ma in jeans, maglietta e scarpe da tennis, ma tanto i clienti lo sanno chi siamo».
Sabrina guadagna 100-150 euro a notte, vorrebbe smettere, ci ha provato facendo la commessa, ma: «Non ho alternative, dopo un mese è punto e a capo e
il richiamo della strada, del soldo facile è più forte, mi sto facendo curare da uno psicologo per cercare di smettere».
In jeans e maglietta anche Sophia, 24 anni, rumena, che lavora in viale Ortles e si guarda intorno continuamente, infastidita o impaurita: «Ne ho nove, me le fanno e le butto via, anche se ho dato la residenza e i documenti. Ho chiesto ai poliziotti e ci dicono che devono farcele, ma hanno capito anche loro che non le paghererò». Intorno a via Sassetti, chi se lo può permettere, sta in macchina, un po’ per il freddo, un po’ perché così può scappare via. Rafaela, viado di 22 anni, aspetta i suoi clienti dentro una piccola 500 rossa che profuma di fragola, le dà più sicurezza. Continua a presentare ricorsi: «Una volta mi hanno multata mentre andavo in discoteca da un’amica, un’altra mentre attraversavo la strada. Non è dignitoso, dipende solo dal fatto che vado in giro scollata?».
Piazzale Lagosta, il ritrovo dei travestiti in zona Isola
(foto Ketty Areddia)
Un viado brasiliano in piazzale Lagosta
(foto Ketty Areddia)
L’ordinanza del sindaco Moratti impone 500 euro di sanzione a «chi si ferma a piedi sul demanio pubblico, su spazi aperti al pubblico o visibili al pubblico». Così molte fanno finta di aspettare un autobus alla fermata. Luana, 24 anni, è stata fermata dalla polizia municipale addirittura mentre andava in farmacia. «Ti trattano come un cane: "Sgombrare, via, stai zitta". Ci hanno reso la vita un inferno, ma non pagherò, venissero a sequestrarmi i vestiti, è l’unica cosa che posseggo».
Due trans di fronte alla Stecca, in mezzo ai cantieri della futura città della moda
(foto Ketty Areddia)
Le altre strade della prostituzione in città sono virtuali. Le più avanzate, tecnologicamente si fanno adescare in Rete, su alcuni forum, i clienti scrivono anche i commenti sulle prestazioni. Sui siti specializzati si trovano le inserzioni di girls, trans e accompagnatrici in tutta Italia, con tanto di foto e cellulare. Ma anche Elvira e Zaira, travestiti di 35 anni, frequentatrici della Stecca (nella futura città della moda), usano le e-mail per farsi contattare dagli habitué.
Lucciole in viale Sarca
(foto Ketty Areddia)
Il vicesindaco De Corato ha annunciato che le vie dello sconcio sono dimezzate (da 100 a 47)
e le ammende raddoppiate, che nei primi 3 mesi del 2009 le ammende sono state 2.355, per una media di 26 sanzioni al giorno, un terzo applicate ai clienti e due terzi alle squillo.
Lucciole in jeans in via Piccinni (foto Ketty Areddia)
In via Piccinni
(foto Ketty Areddia)
Per le casse del Comune l’incasso potenziale di questi 3 mesi sarebbe di oltre un milione 177 mila euro (nei primi due mesi del 2008 si arrivava al massimo a 442 mila euro).
Ma chi le pagherà?
Lucciole romene in viale Ortles (foto Ketty Areddia)
Ketty Areddia
20 aprile 2009
Corriere della Sera