Alitalia, chi la salverà ?

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2023 20:07
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05/04/2008 00:03

Re: Re:
Etrusco, 04/04/2008 22.36:




Sei molto ardito a definire "azienda che non cresce" una che perde 1 Milione di Euro ogni 24 ore!
Forse l'aria del Cuppolone t'ha fatto diventare democristiano? [SM=x44467]




democristiano e berlusconi ci sarai! [SM=x44453]
E già che siamo in vena di complimenti, pure un pò gasparri!!! [SM=x44456]

Cmq la speranza che se la compri Air France è l'ultima a morire... [SM=x44450]
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05/04/2008 04:33

Re: Re: Re:
KuntaKinte77, 05/04/2008 0.03:


Cmq la speranza che se la compri Air France è l'ultima a morire... [SM=x44450]



ma i sindacati simpatizzano per Lufthansa [SM=x44473]
chi arriverà prima? Il fallimento, i francesi, i tedeschi o la corazzata da Arcore? [SM=x44466]

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06/04/2008 18:02

Alitalia e L'italia
Per chi non l'avesse ancora fatto, suggerisco di leggere il bellissimo articolo di Scalfari su Repubblica oggi domenica 6 aprile. In sintesi spiega come l'italia sia ancora un paese incapace di capire cos'è la modernità e cos'è l'Europa. E aggiungo che i primi a ragionare all'antica sono: Berlusconi, i sindacati e la sinistra fondamentalista. La vicenda Alitalia si spiega anche così.
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08/04/2008 08:37


Air France: "Nostro piano unico possibile"
Il governo convoca i sindacati per giovedì



tutto l'articolo su corriere.it


Tempi molto bui per Alitalia ... Tutti i sindacati dicono di aspettare il nuovo governo ma io temo due cose:
1 * vincendo Berlusconi la situazione non può che peggiorare;
2 * a tirare troppo la corda AirFrance-KLM si può anche rompere le p [SM=x44474] e e mollare tutto.

[SM=x44515]

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10/04/2008 03:24

Da “Il Riformista”

"IN ALITALIA COMANDANO I SINDACATI
(NEL 2005 SCIOPERI PER 496 ORE: 3 ORE OGNI 24)

GLI INCREDIBILI PRIVILEGI DI PILOTI E HOSTESS: VOLANO IN MEDIA 98 MINUTI AL GIORNO

IL TASSO DI EFFICIENZA PER DIPENDENTE È PARI A METÀ DI QUELLO DELLA LUFTHANSA"





Pubblichiamo un brano su Alitalia tratto dal libro di Stefano Livadiotti “L'altra casta”.
L'inchiesta sul sindacato, in uscita per Bompiani mercoledì 9 aprile.



"Piloti e hostess lavorano molto meno dei loro colleghi di altre compagnie. Però costano tanto di più.
Grazie a una giungla di benefit, difesi con le unghie e con i denti e puntigliosamente elencati in un contratto degno di Harry Potter, dove tutti i mesi durano quanto febbraio e il giorno di riposo comprende due notti.

Un giorno è un giorno. Dal Circolo polare artico fino alle isole di Tonga, è uguale per tutti. Ma non per i piloti dell'Alitalia. È scritto nero su bianco a pagina 2 del Regolamento sui limiti dei tempi di volo e di servizio e requisiti di riposo per il personale navigante approvato, con la delibera n. 67 del 19 dicembre 2006, dal consiglio di amministrazione dell'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Il terzo comma dell'articolo 2 disciplina il «giorno singolo libero dal servizio».

Che viene così descritto: «Periodo libero da qualunque impiego che comprende due notti locali consecutive o, in alternativa, un periodo libero da qualunque impiego di durata non inferiore a 33 ore che comprende almeno una notte locale». Un giorno di 33 ore o con due notti? Quando si tratta del personale di volo della ex compagnia di bandiera italiana, e dei relativi regolamenti di lavoro, bisogna abbandonare ogni convenzione, dal sistema metrico decimale all'ora di Greenwich: per loro non valgono.


Maurizio Prato
© Foto La Presse


Vivono in un mondo a parte, dove tutto è dorato.
Da sempre veri padroni dell'azienda, piloti e assistenti di volo si sono dati delle norme di lavoro consone al loro status

(a proposito: i capintesta dei sindacati degli autisti dei cieli hanno una speciale indennità economica che percepiscono anche se se ne stanno incollati a terra tutto l'anno).
Secondo il regolamento dell'Enac, dove è specificato che hanno diritto a riposare su poltrone con una reclinabilità superiore al 45% e munite di poggiapiedi regolabile in altezza, non devono volare più di cento ore nel corso del mese.

Anzi nei 28 giorni consecutivi, come hanno preferito scrivere: e si vede che per loro è sempre febbraio.
Nell'intero anno, cioè nei dodici mesi (se non hanno modificato a loro uso e consumo pure il calendario) il tetto non è, come da calcolatrice, mille e 200 ore (100 per 12) ma 900, e vai a sapere perché. Nel contratto, che l'azienda si rifiuta di fornire ai giornalisti, come del resto qualunque altro dato sulla produttività dei dipendenti, l'orario però si riduce. Nel medio raggio, la barriera scende a 85 ore al mese. Che nel trimestre non diventano 255, ma 240. E nell'anno non arrivano, come l'aritmetica sembrerebbe suggerire, a mille e 20, ma a 900.

Ma non è neanche questo il punto: fosse vero che volano così tanto (tra gli assistenti di volo l'assenteismo è all'11%).
I numeri tracciano un quadro un po' diverso e dicono che nel medio-corto raggio gli steward e le hostess (alla fine del 2007, 480 di queste ultime su 4300, cioè l'11%, erano praticamente fuori gioco perché in maternità o in permesso in base alla legge che consente di assistere familiari gravemente malati) restano tra le nuvole per non più di 595 ore l'anno. Vuol dire 98 minuti al giorno, il tempo che molti Cipputi impiegano per fare su e giù tra casa e fabbrica. A titolo di raffronto, un assistente di volo della Lufthansa vola 900 ore, uno della Iberia 850 e uno della portoghese Tap 810. Restando in Italia, una hostess di AirOne si fa le sue belle 680 ore.


Carlo Toto
© Foto La Presse


I piloti, poi, alla cloche sembrano quasi allergici:
la loro performance non va oltre le 566 ore, che significano 93 minuti al giorno.
I loro pari grado riescono a pilotare per 720 ore all'Iberia, per 700 alla Lufthansa e all'AirOne, per 680 alla Tap e per 650 all'Air France. I nostri, insomma, non sono esattamente degli stakanovisti: in media fanno, tra nazionale e internazionale, 1,8 tratte al giorno, contro le 2,4-2,75 dei colleghi di AirOne.
In compenso, sono molto più cari di tutti gli altri.
Un assistente di volo con una certa anzianità può arrivare a costare ad Alitalia 86 mila e 533 euro, contro i 33 mila che deve mettere nel conto la compagnia di Toto (AirOne, ndr ).

Il comandante di un Md80 dell'azienda della Magliana ha un costo del lavoro annuo pari a 198 mila e 538 euro.
Per la stessa figura professionale i concorrenti italiani non sborsano più di 145 mila euro.
Sempre restando allo stesso tipo di aereo, per pagare il pilota Alitalia ha bisogno di 108 mila e 374 euro, tra i 28 e i 33 mila in più di AirOne o di un'altra azienda italiana.
Il mix di orari da impiegati del catasto e stipendi da superprofessionisti crea un cocktail che risulterebbe micidiale per qualunque azienda:
facendo due conti viene infatti fuori che alla fine dell'anno Alitalia spende per ogni ora volata da un suo comandante qualcosa come 350,8 euro. Contro i 207,1 di AirOne.
Una differenza del 69,4% che manderebbe fuori mercato chiunque. Soprattutto se si considera anche che un aereo della ex compagnia di bandiera viaggia con un equipaggio superiore di un buon 30% rispetto alla media dei concorrenti.



Il risultato finale è che in Alitalia il tasso di efficienza per dipendente è pari, secondo i calcoli dell'Association of European Airlines, a poco più della metà di quello che può vantare la Lufthansa.
Che i passeggeri trasportati sono 1.090 per dipendente,
contro i 10 mila e 350 di Ryanair.

E che nel 2004 il ricavo medio per ogni lavoratore impiegato non andava oltre i 199 mila euro, poco più di un terzo rispetto a quanto registrava ad esempio Ryanair (513 mila euro).

In Alitalia comandano i sindacati
(che nel solo primo semestre del 2005 hanno proclamato scioperi per 496 ore: quasi 3 ore ogni 24).
E si vede.
Il contratto in vigore dal 1° gennaio 2004 dice che, nel medio raggio, una hostess o un pilota non possono essere utilizzati per più di 210 ore al mese (che, con il solito giochino, diventano 600 nel trimestre e 1.800 nell'anno).
Ebbene, se uno di loro parte da Roma per andare a prendere servizio a Milano la metà della durata del viaggio che lo vedrà impegnato nelle parole crociate viene considerata servizio.


Francesco Mengozzi


La tabella dell'Enac che stabilisce, a seconda dell'orario di inizio del turno, su quante tratte continuative può essere impiegato il personale navigante prevede cinque diverse ipotesi.
Che salgono a diciassette nell'accordo sottoscritto da azienda e sindacato.
Dove è stabilito per il personale navigante il diritto a 33 giorni di riposo a trimestre (ad AirOne sono 30), che aumentano fino a 35 per chi è impegnato nel lungo raggio. In base al contratto, al termine di ogni volo deve essere garantito un riposo fisiologico di 13 ore, che sul lungo raggio deve risultare invece pari al numero dei fusi geografici attraversati moltiplicato per otto, con un minimo però di 24 ore. Boh.

Semplicemente geniale è poi il nuovo sistema retributivo
, in vigore dal 1° gennaio 2005. Sono rimasti, ovviamente, lo stipendio base (quattordici mensilità) e l'indennità di volo minimo garantito: quaranta ore, che uno le faccia o meno.
Le dieci voci che componevano la parte variabile della retribuzione di un pilota (compreso il cosiddetto «premio Bin Laden» corrisposto, dopo l'attentato alle Torri gemelle di New York, a tutti quelli che viaggiano in Medio Oriente e dintorni) sono state tutte sostituite da un'unica indennità di volo giornaliera (per un comandante è pari a 177 euro se è impegnato sul lungo raggio e a 164 se vola sul medio, cifre alle quali va sommata la diaria, che sono altri 42 euro, per un totale che può quindi arrivare a 219 euro). Indennità che scatta tutta intera anche se il pilota sta alla cloche solo per mezz'ora o semplicemente si trasferisce all'aeroporto da dove prenderà servizio. E perfino se il suo volo viene cancellato dopo che lui ha già raggiunto quello che doveva essere lo scalo d'imbarco. Per di più, aumenta se c'è uno spostamento dei turni rispetto al calendario originale.

Siccome poi lavorare stanca, il contratto prevede l'istituzione di una Banca dei riposi individuali dove confluiscono i crediti che si ottengono per esempio quando l'aereo viaggia con personale ridotto (un riposo ogni due giorni) e dalla quale hostess e piloti possono attingere pure degli anticipi.
Non è invece dato sapere se le parti hanno raggiunto un accordo su una nuova indennità graziosamente prevista nell'ultima intesa:
il premio di puntualità, che per i passeggeri assume davvero il sapore della beffa.
Mentre è alla direttiva dell'Enac che bisogna tornare se si vuole conoscere la dettagliatissima disciplina della cosiddetta «riserva», i periodi di tempo nei quali il personale navigante deve essere pronto a rispondere a un'improvvisa chiamata.

Premesso che si può essere messi in riserva solo dopo aver goduto di un riposo, si stabilisce che la metà del tempo trascorso a casa con le pantofole ai piedi va considerata come servizio.
Bingo. Di più: che se l'attesa si consuma inutilmente perché il telefono non trilla, e dev'essere proprio per lo stress, scatta un successivo periodo di riposo di almeno otto ore, che in alcuni casi salgono a dodici.
Ed è sempre il premuroso Enac a stabilire che a piloti e hostess, una volta a bordo, deve essere dato da mangiare una volta ogni sei ore, come ai pupi, e adeguatamente, «in modo da evitare decrementi nelle prestazioni».

Di alcuni privilegi o istituti incomprensibili nessuno ricorda neanche l'esatta origine. Ci sono e basta. Così, le hostess continuano ad avere una franchigia di ventiquattr'ore al mese, che in pura teoria dovrebbe coincidere con l'inizio del ciclo mestruale, ma si racconta del caso di una di loro che ha chiesto la giornata del 31 come permesso per il mese di dicembre e quella del 1° per il mese di gennaio: misteri del corpo femminile.
Sempre le assistenti di volo, quando vanno in maternità vengono retribuite per tutto il tempo con lo stesso stipendio guadagnato nell'ultimo mese di servizio, che, guarda un po', svolgono regolarmente sul lungo raggio, per far salire l'importo della busta paga. I piloti, invece, non possono atterrare due volte nello stesso scalo in un solo giorno. La logica della regola, che pare non sia neanche scritta ma frutto della consuetudine, è imperscrutabile.


L'aereoporto di Fiumicino



La conseguenza, però, è chiara: la crescita delle spese per le trasferte.
A partire da quelle per gli alberghi
, che in Alitalia vengono scelti da un'apposita commissione dopo attento esame dei loro requisiti: con il risultato che l'importo medio è superiore del 45% a quello sostenuto dagli altri vettori.
Solo per le 300 stanze prenotate tutto l'anno per i dipendenti che, anziché essere trasferiti a Malpensa, vanno su e giù da Roma, la compagnia ha in bilancio 45 milioni.
Nella babele dei benefit, per un certo periodo tutto il personale viaggiante ha poi goduto di una speciale indennità per l'assenza del lettino a bordo di alcuni 767-300: alcune centinaia di euro che venivano corrisposte anche a chi volava su aerei dotati delle cuccette in questione.

I lavoratori più coccolati d'Italia quando viaggiano per piacere godono di una politica di sconti davvero generosa.
Argomento sul quale l'azienda ha di nuovo una tale coda di paglia da rifiutarsi di fornire chiarimenti.
Ma è il segreto di Pulcinella:
i dipendenti (e con loro i pensionati) hanno diritto ad acquistare (anche per i loro cari: figli e coniugi o conviventi) i biglietti con una riduzione del 90% sulla tariffa piena,
se rinunciano al diritto alla prenotazione.
Il taglio scende invece al 50% se vogliono il posto garantito, magari perché vanno a festeggiare l'ultima promozione, che in Alitalia non si nega davvero a nessuno.
Nel 2007 la direzione per la finanza dell'azienda della Magliana poteva contare su 152 persone: 20 dirigenti, 52 quadri e 80 impiegati.
In quella per il personale i soldati semplici (61) prevalevano di una sola unità sui graduati (60: 25 dirigenti e 35 quadri).

Dev'essere anche per questo che il consiglio di amministrazione dell'azienda ha sentito la necessità di garantirsi l'ombrello di una polizza assicurativa a copertura di possibili azioni di responsabilità nei confronti di chi ha guidato la baracca.
E si è reso così complice dei sindacati. Ai quali invece nessuno potrà mai presentare il conto."


Da “Il Riformista” - 09 Aprile 2008


www.dazebao.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2029&I...


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10/04/2008 08:52

ora l'attenzione è su alitalia perchè (per fortuna) ci vietano di buttare soldi ma la verità è che quasi tutte le aziende statali sono così, con promozioni e benefit per tutti. In un'azienda meritocratica questo sarebbe anche tollerabile ma il problema è che spesso il posto da quadro lo hai perchè muovi un centinaio di voti [SM=x44459]


e sinceramente vedere questa gente che non solo non lavora (o lavora molto meno degli altri), ha stipendi immeritati (perchè in un mercato libero con quei stipendi l'azienda fallirebbe dopo un mese), ti viene a dire che paga le tasse fino all'ultimo (e grazie, lo stato si paga da solo le tasse e quando non ce la fa emette titoli di stato pagati dalla collettività).. beh ti vengono anche a fare la morale su qualcosa


per esempio l'alitalia del mare, ossia tirrenia, è pure peggio...
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Re:
wild§live®, 10/04/2008 8.52:

ora l'attenzione è su alitalia perchè (per fortuna) ci vietano di buttare soldi ma la verità è che quasi tutte le aziende statali sono così, con promozioni e benefit per tutti. ...CUT...
e sinceramente vedere questa gente che non solo non lavora (o lavora molto meno degli altri), ha stipendi immeritati (perchè in un mercato libero con quei stipendi l'azienda fallirebbe dopo un mese), ...



Di sicuro con un ipotetico risanamento saranno tagliati molti benefit e purtroppo non solo quelli.
Di sicuro Berlusconi non finanzierà un'azienda in perdita (già non lo fece quando era al governo, figuriamoci ora che la vuole svendere ai suoi amici...).

Per la cronaca:


LA CORDATA ITALIANA C'È, ECCO I PRIMI NOMI…
Mauro Bottarelli per “Il Riformista”


In attesa degli incontri definitivi tra le parti per capire se l'acquisizione di Alitalia da parte di Air France-Klm andrà in porto o svanirà per sempre, attorno alla compagnia di bandiera si addensano interessi differenti. Il Tribunale della Repubblica di Roma, infatti, ha affidato alla Guardia di Finanza una serie di accertamenti che riguardano anche la cosiddetta «cordata Baldassarre» che nell'agosto scorso fece un'offerta di acquisto del pacchetto azionario dell'ex compagnia di bandiera, proposta rigettata dal consiglio di amministrazione di Alitalia.

Per il momento non risultano iscrizioni sul registro degli indagati ma il procuratore aggiunto Nello Rossi e pubblici ministeri Francesca Loi, Stefano Pesci e Gustavo De Marinis stanno indagando ad ampio spettro sull'intera vicenda Alitalia e in particolare sull'ipotesi di aggiotaggio sul titolo in Borsa.

Se la Procura si muove, la cosiddetta cordata italiana non perde certamente tempo e da Milano, dove si tesse la tela della grande operazione voluta e annunciata da Silvio Berlusconi, circolano certezze. «A Milano ci sono stati parecchi incontri, anche a livello di Regione come pubblicamente confermato dall'assessore Raffaele Cattaneo, con imprenditori prontissimi a far parte di questa ipotesi», ammette una fonte di primo livello al Riformista.

«Il problema è che finché resta in piedi la trattativa tra Alitalia e Air France-Klm tutti devono stare alla finestra:
finché non c'è una soluzione chiara non si può palesare. Per questo sui giornali c'è il toto-nomi e il giorno successivo ci sono lenzuoli di smentite piccate. Reazioni di facciata, i nomi ci sono e sono in parte quelli già venuti fuori ma devono restare coperti fino al D-day, quando Air France mollerà il tavolo».

Quindi Ligresti, Eni, Benetton, Mediobanca e Intesa-Sanpaolo (proprio ieri Corrado Passera è però tornato a negare qualsiasi interesse) e tutti coloro i quali a vario titolo fino adesso hanno negato: ma non sarà una melina che nasconde un player più grande oppure una bolla destinata a scoppiare dopo il voto?

«No, i nomi ci sono.
Si attende solo l'avallo politico del nuovo governo e il naufragio della trattativa con Air France. Posso fare il nome di Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica e patron del gruppo Mapei, il gruppo Radici che si era già detto interessato al comparto cargo. Il gruppo MyChef oppure Alberto Bombassei, vice-presidente di Confindustria oltre che ad e presidente di Brembo.

I piani ci sono, tanto più che agli incontri tenutisi nelle scorse settimane alcuni imprenditori non venivano a livello conoscitivo, non gettavano l'amo per capire da che parte tirasse la corrente: avevano i piani industriali pronti, da presentare.
Inoltre poi c'è sempre Air One, pronta a rientrare immediatamente in gioco. O, in subordine, la carta Lufthansa su cui la Regione Lombardia punta molto per Malpensa. Ripeto, serve soltanto l'avallo politico e finalmente uno sblocco nell'attuale situazione di Alitalia».

Insomma, la cordata ci sarebbe davvero.
O, quantomeno, ci sarebbe la disponibilità di alcuni imprenditori di calibro a parteciparvi se questa si materializzasse davvero. Al momento, comunque, tocca attendere. Gli ultimi vertici - quello di stamattina tra Enrico Letta e i sindacati e poi l'incontro tra gli stessi e il management di Alitalia - potrebbero portare a un'accelerazione dell'ipotesi di acquisto da parte di Parigi che, però, non ha affatto gradito né l'atteggiamento delle rappresentanze sindacali né il fiorire di voci e turbative emerse nell'ultimo periodo.

Spinetta ha reso noto con chiarezza che non permette margini di interpretazione, che siamo al make-or-break: ovvero, il piano è quello presentato e non ci sono deroghe o discussioni. Ieri il titolo Alitalia è stato riammesso alle contrattazioni di Borsa ma ha subito registrato un ribasso tecnico di oltre il 20 per cento: come per la cordata, anche per le contrattazioni occorre attendere il voto, troppa la volatilità di un'azienda che ha soldi in cassa fino a fine mese e non sa se potrà arrivarci davvero.

Ma anche la definizione degli assetti interni a Mediobanca, visto che il nome dell'istituto di Piazzetta Cuccia rimbalza tra quelli dei player interessati alla cordata, attraverso Generali potrebbe muovere qualche pedina e magari far crollare i castelli di sabbia di altri soggetti del mondo bancario a parole interessati all'operazione: «Noi non abbiamo neanche un centesimo nei mutui subprime - ha detto ieri Antoine Bernheim, presidente della compagnia triestina - al contrario di altri gruppi le cui perdite sono al momento ben nascoste.
Ma quelle sofferenze potrebbero anche saltare fuori».

Intrecci, conferme e smentite, tavoli paralleli: alla fine occorrerà davvero attendere la prossima settimana e la chiusura delle urne per capire come si sbroglierà la matassa della Magliana. A meno di un blitz improvviso che faccia saltare il banco.

10 Aprile 2008


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13/04/2008 21:02

Re:
Aggredire il declino, 22/03/2008 16.17:

E' evidente che Berlusconi fa solo propaganda,
ma qualche babbeo ancora gli crede.

Se voleva investire davvero su Alitalia lo avrebbe già fatto 7 anni fa,
non così all'improvviso e a meno di 1 mese dalle votazioni!






Che spot d'uomo....la loro politica e le loro leggi che fanno sono solo specchi per le allodole...ma chi ci crede più a sta classe politica. [SM=x44468] [SM=x44464]
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22/04/2008 09:25

Comunicato di AF-KLM

A seguito della richiesta di Alitalia di chiarire la situazione legale successiva alla rottura delle negoziazioni fra Air France-Klm e Alitalia, Air France-Klm ha comunicato ad Alitalia che gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni preliminari al lancio dell'offerta


Il mio primo commento lo prendo in prestito da Elio&soci:

Italia SI, Italia NO ... la terra dei kaki ...
una pizza da solo ... una pizza in compagnia ...
fa un totale di due pizze ... e l'Italia è questa qua !

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22/04/2008 10:35


da un'intervista di Maroni: Infine sul ritiro di Air France dalla partita su Alitalia: "Malpensa se la cavera' qualunque sara' la sorte di Alitalia. Non ha bisogno di aiuti di stato ma semplicemente di aprire gli spazi aerei. La cordata? Non so se c'e'".




ossia quel che dicevano TPS, prodi, bersani, veltroni.. posso dire "coglioni" (sempre in amicizia [SM=x44522] ) a chi ha votato loro solo perchè pensavano di risollevare alitalia? [SM=x44456]
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22/04/2008 10:40

Certo che Berlusconi oltre ad essere scarso in storia (quando c'è stato l'incidente di Chernobyl era già caduto il muro di berlino) ha un grosso debito formativo pure in geografia visto che è convinto di conservare l'italianità dell' Alitalia con l'Aeroflot.

[SM=x44456]

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
(Full Metal Jacket-Sergente Hartman)

KEINE GEGESTAENDE AUS DEM FENSTER WERFEN
IS DIE BENUTZUNG DES ABORTES NICHT GESTATTET



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22/04/2008 10:46

il tobas, 22/04/2008 10.40:

(quando c'è stato l'incidente di Chernobyl era già caduto il muro di berlino)



Questa è la frase di Berlusconi o la tua correzione ?

[SM=x44473]


perchè Chernobyl è successo nel 1986 ...
il muro è "caduto" nel 1989 ...

[SM=x44515]

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22/04/2008 10:59

Re:
paperino73, 22/04/2008 10.46:



Questa è la frase di Berlusconi o la tua correzione ?

[SM=x44473]


perchè Chernobyl è successo nel 1986 ...
il muro è "caduto" nel 1989 ...

[SM=x44515]



Berlusconi ha detto recentemente:

"il nucleare è sicuro...la sinistra ha deciso di cancellare il nucleare dal paese...oramai il nucleare di terza generazione è sicuro e non produce scorie, tutti pensano alla tragedia di cernobyl ma adesso è diverso ma soprattutto non bisogna dimenticare che la tragedia di cernobyl fu determinata dal fatto che ERA CADUTO IL MURO DI BERLINO E CHE QUINDI LE CENTRALI ERANO SENZA MANUTENZIONE"


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Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

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Re: Re:
il tobas, 22/04/2008 10.59:


"il nucleare è sicuro...la sinistra ha deciso di cancellare il nucleare dal paese...oramai il nucleare di terza generazione è sicuro e non produce scorie, tutti pensano alla tragedia di cernobyl ma adesso è diverso ma soprattutto non bisogna dimenticare che la tragedia di cernobyl fu determinata dal fatto che ERA CADUTO IL MURO DI BERLINO E CHE QUINDI LE CENTRALI ERANO SENZA MANUTENZIONE"



non hai capito (ovvio: sei comunista).
a chernobyl erano così avanti che sapevano che sarebbe caduto il muro e quindi hanno smesso di fare manutenzione agli impianti già 3 anni prima ...

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Re: Re:
il tobas, 22/04/2008 10.59:



Berlusconi ha detto recentemente:

"il nucleare è sicuro...la sinistra ha deciso di cancellare il nucleare dal paese...oramai il nucleare di terza generazione è sicuro e non produce scorie, tutti pensano alla tragedia di cernobyl ma adesso è diverso ma soprattutto non bisogna dimenticare che la tragedia di cernobyl fu determinata dal fatto che ERA CADUTO IL MURO DI BERLINO E CHE QUINDI LE CENTRALI ERANO SENZA MANUTENZIONE"





Quando è stato corretto su questa cosa ha prontamente replicato :
"Ma se il muro c'era ancora come ha fatto la nube tossica a passare ?".


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Re:
paperino73, 22/04/2008 10.46:



Questa è la frase di Berlusconi o la tua correzione ?

[SM=x44473]


perchè Chernobyl è successo nel 1986 ...
il muro è "caduto" nel 1989 ...

[SM=x44515]




Ti ringrazio per la stima che riponi in me visto che ti sei posto il dubbio su chi dicesse minchiate tra me e Berlusconi

[SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453]

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

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22/04/2008 13:46

Re: Re:
il tobas, 22/04/2008 11.28:


Ti ringrazio per la stima che riponi in me visto che ti sei posto il dubbio su chi dicesse minchiate tra me e Berlusconi

[SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453]




Ora mi resta solo il dubbio se in Veneto vi insegnano l'italiano o qualche altra lingua ...

[SM=x44454] [SM=x44455] [SM=x44454]

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22/04/2008 20:19

Ora vorrei solo sapere se Silvio ospiterà a pranzo e cena i dipendenti Alitalia o se pensa di mandarli dal suo amico Putìn.

Complimenti.

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22/04/2008 20:25

i dipendenti alitalia sono in enorme sovrannumero, magari un invito a pranzo da una star della tv farebbe loro piacere
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