Esatto!
La curiosa parabola di due antieroi accomunati dallo stesso nome, Antonio Pisapia.
Uno è un calciatore intelligente e innamorato del proprio lavoro che deve chiudere anzitempo la carriera a causa di un infortunio e, malgrado la sua maniacale preparazione, non viene mai chiamato a svolgere il lavoro di allenatore a cui ambisce perché fuori dai "giri" che contano e considerato "troppo triste" dal presidente della sua ex società.
L'altro è un cantante melodico napoletano con la passione per le donne e la cucina e il vizio della cocaina che finisce nei guai con la legge e viene ostracizzato dal mondo dello spettacolo a causa di un rapporto sessuale con una sedicenne.
Non svelo altro della trama perché merita di essere visto.
Per costruire il personaggio dell'ex calciatore Sorrentino si è probabilmente ispirato ad Agostino Di Bartolomei, mentre il cantante è vagamente ispirato a Peppino Gagliardi.
"L'uomo in più" del titolo è il sistema di gioco inventato dal Pisapia calciatore, un modulo molto offensivo che prevede tre attaccanti e un trequartista (L'uomo in più) che si inserisce nell'azione, è un evidente richiamo al modulo inventato da Ezio Glerean nel Cittadella, che giocava in serie B e richiamava molti osservatori calcistici nei primi anni 2000.
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