il Bayern vince e la Germania ci ha superato
L'Italia nella serie B d' Europa
Bilancio negativo delle squadre italiane nel primo turno di Champions League ed Europa League: solo due vittorie (Milan e Genoa) su sette partite. I disastri dei difensori
di FABRIZIO BOCCA
L'allarme di Galliani
ROMA - Bilancio italiano di tre giorni di Coppe: su sette partite due vittorie sole (quella del Milan a Marsiglia e quella del Genoa a Marassi), due pareggi (entrambi in casa, l'Inter a San Siro col Barcellona e la Juve con il Bordeaux), e ben tre sconfitte (la Fiorentina a Lione, la Roma a Basilea, la Lazio in casa con il Salisburgo). Altri dati: in totale abbiamo prodotto appena 6 gol, meno di una a partita, e incassati 7, uno secco a partita.
Nella sostanza abbiamo incontrato una sola "grandissima", anzi il Barcellona è la più grande di tutte. Contro le squadre francesi, campionato una volta inferiore per qualità a quello italiano, abbiamo ottenuto una perfetta parità: una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Se - come ha detto un lettore intervenendo nel forum su Repubblica. it - quello è un campionato di serie B, evidentemente anche il nostro calcio sta diventando di serie B. E in ogni caso, non solo abbiamo perso contro una squadra francese, abbiamo perso anche contro squadre svizzere e austriache. Quindi anche il concetto di Italia da serie B potrebbe essere rivisto al ribasso.
Partendo dal concetto di modestia generale dovremmo cominciare a ragionare. Sono riflessioni che abbiamo fatto anche ieri, ma che adesso si possono rivedere con un quadro più completo della situazione. Giudicando la prima notte di Champions siamo rimasti tutti colpiti da un calcio italiano poco propositivo, poco aggressivo, quasi sempre timido, che ha lasciato l'inziativa agli avversari. Ogni partita ha la sua storia: la Fiorentina un'espulsione di troppo su cui discutere, la Juve lamentava un gol degli avversari in fuorigioco, l'Inter aveva di fronte i campioni d'Europa. Ma insomma, se sgrombriamo il campo da tutte le scuse, non abbiamo nulla cui andare orgogliosi. Il protagonista di questa prima settimana europea è stato Inzaghi, un vecchio lupo di 36 anni.
Dell'Inter resta da confermare, che dopo tante parole e tanti campioni acquistati, dopo essersi lamentati che la maggior parte delle squadre italiane contro i nerazzurri giocano un calcio puramente difensivo, al momento di tradurre le parole con i fatti ecco la fregatura. L'Inter si è occupata esclusivamente di arginare il gioco del Barcellona, sfruttando fior di difensori. Nessuno avrebbe detto nulla se lo avesse fatto Herrera, ma siccome dietro Mourinho ci sono sempre due verità (quella della sala stampa e quella del campo) è più che lecito fargli notare l'incongruenza. Se pensava che l'Inter non avesse possibilità di tenere testa diversamente al Barcellona bene ha fatto a farlo: basta poi non spacciare il tutto per una grande partita ed essere "intellettualmente" corretti. Può essersi accontentato lui, possono essere soddisfatti gli interisti del risultato, ma il resto nel mondo non si è divertito affatto. E lo stesso vale per il Barcellona assolutamente lontano da quello della finale di Roma: rimanere con la palla in eterno tra i piedi non è un gran vanto, sinceramente.
E' ormai evidente a tutti che il calcio italiano stia perdendo posizioni. E non solo dal punto di vista del fascino o del gioco. Anche i risultati cominciano a diventare scarsi. E non a caso, andando avanti così, rischiamo di perdere una squadra in Champions League.
A sproposito però sono stati citati i termini "catenaccio" e "difensivismo". Questi sistemi di gioco implicano comunque l'impiego di grandissimi difensori. L'Inter ha applicato bene il cliché con ottimi centrali come Lucio e Samuel. Ma altre squadre continuano a fare errori clamorosi in difesa: vedi soprattutto la Roma (Cassetti e Mexes) e la Lazio (Cribari), ma anche la Juve (Caceres) o persino il Milan che pure ha vinto. Abbiamo squadre rimaste ferme a metà che non sanno più produrre gioco offensivo, coraggioso e soprattutto aggressivo, ma che nemmeno hanno l'umiltà e la sfacciataggine del "catenaccio" vero. Con i difensori che mordono i rivali e l'intera squadra che distrugge da subito il gioco avversario, a cominciare dagli attaccanti. Se avessimo fatto "catenaccio" vero forse qualche punto in più le italiane avrebbero fatto.
Fin quì l'articolo. Vorrei esprimere il mio parere: non credo che la salute del calcio si possa esprimere giudicando solo una giornata, ma bensi spostando l'analisi magari alla fine dei gironi. E' vero, però, che se analizziamo gli ultimi 4 anni, non troviamo nessuna squadra in semifinale Champions e solo la Fiorentina in semifinale UEFA: da questo punto vista possiamo dire che rischiamo la "retrocessione" in Europa.