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Perugia

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2015 23:52
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16/12/2010 20:54

Obiettivo: Promozione in Serie A



Prima società a rimanere imbattuta in Serie A per un'intera stagione (1978-79),
il Perugia, tra fine anni '90 ed i primi del 2000, è divenuto celebre per la sua attività di scoperta di talenti, sconosciuti ai più, provenienti sia dalle serie inferiori del campionato italiano, sia dai campi di calcio di ogni parte del mondo.


La prima promozione in Serie A 

  « Questo significa per me l’arrivo del Perugia in serie A. Per la città è una novità inebriante. Per me è un ritorno alla giovinezza. Benvenuto Perugia. Grazie per questo vento ubriacante che scatena senza freni i miei ricordi più belli. »
 
(Nando Martellini, giugno 1975)

E' nel campionato  1974-75, l'8° consecutivo in Serie B, che avviene la svolta. La società si rinnova, con l'avvento alla presidenza dell'imprenditore pugliese Franco D'Attoma e con un nuovo staff tecnico e dirigenziale. L'allenatore è Ilario Castagner, il direttore sportivo è Silvano Ramaccioni, il preparatore atletico è Giorgio Molini. Nuovi anche molti giocatori, come Renato Curi (che morirà in campo il 30 ottobre 1977), Franco Vannini e Paolo Sollier, alcuni dei quali alla loro prima esperienza nel torneo cadetto. L'obiettivo è quello di disputare una stagione tranquilla, tale da garantire una salvezza meno sofferta di quella ottenuta l'anno precedente.

Il giorno della promozione in A, ultimo incontro disputato al vecchio stadio Santa Giuliana.

Tuttavia, fin dalle prime partite, si capisce che le ambizioni della squadra possano andare ben oltre quell'obiettivo. Con un gioco moderno e convincente, sostenuto da un rendimento atletico ottimale, il Perugia si mantiene nelle posizioni di testa fin dalle prime domeniche di campionato, riuscendo a tenere il passo del Verona, retrocessa a tavolino dalla Serie A e data come favorita per la vittoria finale. L'8 dicembre, dopo undici giornate, i biancorossi sono secondi ad un solo punto dagli scaligeri, in virtù di sette vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. Poi, alla dodicesima giornata, il 15 dicembre, dopo il successo casalingo per 3-1 sul Taranto e la sconfitta del Verona per 1-0 a Foggia, scavalcano i gialloblù e guadagnano la vetta della classifica che manterranno sino a giugno. La partita con il Novara, l'ultima giocata al Santa Giuliana, il 22 giugno e vinta 2-1, suggella la conclusione di una stagione indimenticabile. Il Perugia è promosso in Serie A con tre punti di vantaggio sul Como e quattro sul Verona. Formazione tipo: Marconcini; Nappi, Raffaeli; Savoia, Frosio, Picella; Scarpa, Curi, Sollier, Vannini, Pellizzaro. Gli altri giocatori impiegati sono il portiere Malizia; i difensori Baiardo, Petraz e Giubilei; i centrocampisti Amenta, Tinaglia e Sabatini e gli attaccanti Marchei e Vitulano.

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16/12/2010 20:55

La tragedia di Renato Curi 

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Renato Curi.

Tra i protagonisti della promozione in Serie A si fa notare Renato Curi, un giovane calciatore proveniente dal Como e scoperto da Ilario Castagner, autore di due reti decisive contro il Verona[1]. Insieme a Vannini diventa il motore del centrocampo di una squadra che in 3 stagioni riesce a centrare non solo l'obiettivo della salvezza, ma a realizzare una costante crescita di livello, che consentirà alla squadra di raggiungere posizioni di classifica medio alte, e di compiere imprese che per una compagine di provincia erano considerate all'epoca proibitive, come battere la Juventus e il Torino.

Il gol di Curi alla Juve

Il 16 maggio 1976 è proprio una rete del numero 8 biancorosso (in Perugia-Juventus 1-0) a decidere la vittoria del campionato del Torino ai danni della Juventus, celeberrima, tra l'altro, la radiocronaca di Sandro Ciotti: «il Perugia è passato in vantaggio, rete di Curi su cross da destra di Novellino niente da fare per Zoff...» alla quale, non prima di aver finito l'intervento, subentra quella di Enrico Ameri: «Scusa Ciotti questo è l'urlo del Comunale di Torino che ha appreso in questo momento la notizia che tu hai dato, ecco l'urlo del Comunale di Torino, sventolio di bandiere del Torino, la linea a Dalla Noce».[2]

Nella stagione 1976-1977, con 28 presenze e 8 gol, è determinante per il raggiungimento del sesto posto finale del Perugia, prima delle squadre escluse per la qualificazione alla Coppa UEFA.

Il campionato 1977-1978 inizia molto bene per il Perugia e per Renato Curi. Dopo 5 giornate il Perugia è primo in classifica assieme a Genoa, Milan e Juventus.

Il 6° turno di campionato vede di scena al Comunale di Pian di Massiano la partita più importante, una sfida al vertice proprio contro la Juventus. È il 30 ottobre1977, 30.000 spettatori gremiscono gli spalti. Curi, reduce da un infortunio, ha recuperato appena in tempo per essere della partita. La gara ha inizio alle 14:30 ed il primo tempo trascorre combattutto da entrambe le parti. Nel mentre una fitta pioggia si abbatte sul capoluogo umbro. Alle 15:34, cinque minuti dopo l'inizio del secondo tempo, sugli sviluppi di una rimessa laterale nei pressi del centrocampo, Renato Curi fa uno scatto per raggiungere la palla, ma dopo pochi metri si accascia a terra. Morirà poco dopo, stroncato da un arresto cardiaco, ad appena 24 anni[3]. Ancora oggi lo stadio di Perugia è intitolato alla memoria di Renato Curi.

L'imbattibilità 

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Associazione Calcio Perugia 1978-1979.
L'esultanza dei giocatori del Perugia, dopo un goal.

Nelle prime 3 stagioni in Serie A, il Perugia era riuscito a guadagnarsi una buona reputazione e la fama di squadra simpatia, quando i giornali cominciano a parlare di "Perugia dei miracoli".

Nella stagione 1978-79, il Perugia diventa la prima squadra a completare il campionato di Serie A senza perdere una partita e restando in lotta fino alle ultime giornate per la conquista dello scudetto. Con un alto numero di pareggi (19 su 30 partite), il Perugia si piazza secondo. È questo il miglior piazzamento della squadra in Serie A. Bisognerà aspettare la stagione 1991-92, per vedere raggiunto tale primato da un'altra squadra di serie A.[4]

Il Perugia, allenato da Ilario Castagner, propone un gioco d'avanguardia, e tallona il Milan per tutta la stagione d'andata.

Gara emblematica della stagione, quella disputata il 4 febbraio 1979, al Renato Curi, contro l'Inter, terminata con il punteggio di 2-2. Al termine del primo tempo, il Perugia è sotto di due reti, e vede la sua imbattibilità a rischio.

D'Attoma era il presidente del Perugia dei miracoli.

Al 53' Franco Vannini accorcia le distanze, ma pochi minuti dopo viene steso da un cattivo fallo di Adriano Fedele, e s'infortuna. Al 90' Antonio Ceccarini sigla il gol del pareggio, l'unico gol segnato dal difensore in carriera, ma significativo perché salva il primato del Perugia. L'infortunio di Vannini, giocatore chiave della squadra anche nelle brillanti stagioni precedenti, risulta grave, tanto che il giocatore dovrà terminare la carriera. Al suo infortunio si aggiunge quello di Pierluigi Frosio, libero della difesa a 4 del Perugia, che dovrà saltare quasi tutto il girone di ritorno.

Pur indebolita dagli infortuni la squadra riesce a rimanere imbattuta anche per tutto il girone di ritorno, e chiude il campionato a soli 3 punti dal Milan campione, approdando per la prima volta nella sua storia in Coppa UEFA. La stagione 1978-1979 costituisce il miglior piazzamento della storia dell'AC Perugia, un risultato eccezionale per una squadra di provincia, sapientemente raggiunto grazie ad un'oculata gestione societaria, del dirigente Silvano Ramaccioni e del presidente Franco D'Attoma.

Il Perugia 1978/79 aveva una rosa così composta:

Portieri: Marcello Grassi; Nello Malizia.

Difensori: Michele Nappi; Antonio Ceccarini (il Tigre); Pierluigi Frosio (capitano); Mauro Della Martira; Luciano Zecchini.

Centrocampisti: Paolo Dal Fiume; Cesare Butti; Franco Vannini (la torre e soprattutto la mente di quel Perugia); Salvatore Bagni; Giorgio Redeghieri; Mario Goretti.

Attaccanti: Gianfranco Casarsa; Walter Speggiorin; Marco Cacciatori.

Allenatore: Ilario Castagner.

La squalifica e il declino 

Nel successivo campionato 1979-80, il Perugia si assicura a sorpresa l'astro nascente del calcio italiano Paolo Rossi, che aveva rifiutato il trasferimento a Napoli, preferendo la più tranquilla collocazione perugina. Paolo Rossi fece egregiamente la sua parte, ma la squadra non riuscì comunque a ripetere il miracolo della precedente stagione, forse anche per l'assenza di un valido centrocampista, come Franco Vannini, costretto al ritiro per il gravissimo infortunio subito nel 1979.

Comunque, proprio nel momento in cui la società sembra aver stabilmente raggiunto una collocazione di vertice nel calcio italiano, arriva inaspettatamente la svolta negativa. Il 1º marzo 1980 scoppia lo scandalo del calcio italiano del 1980, che travolgerà lo stesso Paolo Rossi e, indirettamente le sorti del Perugia, che termina il campionato solo 10°.

Oltre a Paolo Rossi vengono squalificati anche Mauro Della Martira e Luciano Zecchini, e alla squadra nel successivo campionato viene inflitta una penalizzazione di 5 punti. Il colpo per il Perugia è pesante, anche psicologicamente. Così, a sole 2 stagioni dall'imbattibilità e da uno scudetto sfiorato, al termine della stagione 1980-81 si assiste a una malinconica retrocessione in serie B; quindi, negli anni successivi, seguirà anche lo sfaldarsi di quel geniale e compatto gruppo dirigenziale che aveva portato il Perugia ai massimi livelli. La stagione 1984-85, nella quale il Perugia manca il ritorno in A di un solo punto e curiosamente stabilisce i record tuttora in essere del minor numero di sconfitte in una stagione in B (1) e del maggior numero di pareggi (ben 26 su 38 incontri) nel campionato cadetto, sembra l'inizio di un'inversione di tendenza, invece il declino prosegue fino alla umiliante doppia retrocessione in C2 deliberata dalla C.A.F. nel 1986 per il coinvolgimento degli umbri anche nel secondo calcioscommesse, dopo peraltro essere retrocessi dalla B sul campo.

L'arrivo di Gaucci 

Nel 1991 Luciano Gaucci, imprenditore romano già vicepresidente della Roma, rileva il Perugia, che milita in Serie C ed è sull'orlo del fallimento. Il nuovo proprietario vuole portare il Perugia ad alti livelli e con una imponente campagna acquisti, che porta in Umbria anche Giuseppe Dossena, in alcuni anni ci riesce. Nel 1991-92 la squadra è 3° e sfiora la promozione in Serie B, ottenuta l'anno successivo al termine di uno spareggio contro l'Acireale vinto dalla formazione umbra 2-1; ma per Gaucci scoppia lo scandalo di un cavallo "regalato" ad un arbitro compiacente (che in realtà era stato venduto per 10 milioni anziché 20), e la CAF rispedisce il Perugia in Serie C, promuove l'Acireale e squalifica il presidente per tre anni. L'anno successivo, stagione 1993-94, non c'è storia: il Perugia vince nettamente il campionato e viene promosso in Serie B: vi resta solo 2 anni, perché nella stagione 1995-96, la squadra, allenata da Giovanni Galeone, compie il grande salto in Serie A classificandosi al 3º posto.

Il ritorno in serie A 

La permanenza in Serie A dura solo un anno: al termine di una stagione difficile, segnata anche dall'esonero di Galeone e dall'approdo a Perugia di Nevio Scala, la squadra retrocede all'ultima giornata, pur a seguito di un inizio di campionato esaltante.

Di nuovo in Serie B, il Perugia è subito intenzionato a tornare nel calcio che conta; ci riesce, ma per farlo il patron cambia quattro volte allenatore: Attilio Perotti viene prima sostituito da Albertino Bigon, poi Gaucci lo richiama per alcune giornate a riprendere il suo posto, ma poi lo scarica definitivamente riportando in panchina Ilario Castagner. E l'allenatore dei miracoli riesce in una nuova impresa: con un finale da record aggancia il Torino al quarto posto e nello spareggio promozione di Reggio Emilia trionfa sui granata ai calci di rigore.

In serie A il Perugia stavolta resta 6 anni; nella stagione 1998-99 la squadra, guidata da Castagner poi sostituito da Vujadin Boskov, raggiunge la salvezza classificandosi al 14º posto e qualificandosi per la Coppa Intertoto: si mettono in luce, amatissimi dai tifosi, il croato Milan Rapaic e il giapponese Hidetoshi Nakata. Nella stagione 1999-2000 la squadra è affidata a Carlo Mazzone, che la porta al 10º posto, e soprattutto compie, all'ultima giornata, l'impresa di battere la Juventus, togliendole così la gioia dello scudetto, che andò alla Lazio.

L'era di Serse Cosmi 

Nel luglio 2000, il patron Gaucci, abituato a stupire, ingaggia Serse Cosmi, allenatore perugino di nascita ma semi-sconosciuto dal grande pubblico. La piazza è contro il suo presidente, che sembra far di tutto per non andare d'accordo con i tifosi; riempie la squadra di giovani e di giocatori presi a prezzi bassissimi in campionati di ogni angolo del mondo o dalle serie inferiori, ma che in Serie A troveranno grande fortuna: Mirko Pieri, Fabio Grosso, Fabio Liverani, Davide Baiocco, Marco Di Loreto. Dall'estero arrivano, ad esempio, Ze Maria e Zisis Vryzas.

Il risultato è sorprendente: la squadra gioca un calcio divertente e proficuo, affermandosi come la sorpresa della Serie A. Serse Cosmi ottiene il massimo dalla sua squadra, lanciando i giovani ai massimi livelli della Serie A: tra questi Materazzi, Liverani, Grosso, Baiocco, Miccoli, che presto approderanno in Nazionale e nei club più importanti del campionato di Serie A. Il Perugia si classifica 10° nella stagione 2000-01, 8° nella stagione 2001-'02, mentre l'anno successivo, guidato da Fabrizio Miccoli, addirittura sfiora la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato la Juventus, ma venendo eliminata dal Milan, e si qualifica per la Coppa Intertoto classificandosi 9°, al termine di un'annata ricca di soddisfazioni.

La quarta stagione sotto la guida di Cosmi si apre con la vittoria della Coppa Intertoto sui tedeschi del Wolfsburg, che qualifica la squadra in Coppa UEFA. Il Perugia arriva fino al terzo turno, nel quale, dopo aver eliminato Dundee United e Aris Salonicco, viene eliminato dal più titolato Psv Eindhoven. Non altrettanto fortunato però il cammino in campionato: il Perugia non vince una partita per tutto il girone di andata e, quasi spacciato a quattro giornate dal termine, riesce alla fine a raggiungere l'insperato spareggio salvezza contro la Fiorentina; ma ad avere la meglio è la squadra viola (0-1; 1-1), che torna così in Serie A dopo il fallimento. Il Perugia scende in serie B, si conclude l'era Cosmi, e ben presto si concluderà anche l'era Gaucci.

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Il Centenario e i due fallimenti 

Logo del 2005.

Nell'anno del centenario la squadra è affidata a Stefano Colantuono e punta al ritorno in Serie A, ma al termine della stagione, nonostante l'ottimo quarto posto e la qualificazione alla finale play-off per la promozione in Serie A (persa contro il Torino), il Perugia viene escluso dal successivo campionato di Serie B dalla giustizia sportiva per problemi economici. Così, grazie al Lodo Petrucci, riesce almeno a iscriversi al successivo campionato di Serie C1 sotto una nuova amministrazione societaria, capeggiata da Vincenzo Silvestrini e denominata Perugia Calcio Srl, che in seguito è stata trasformata in una s.p.a.[senza fonte] Nella stagione 2005/06 la squadra è affidata a Vincenzo Patania, sostituito poi da Paolo Stringara nel girone di ritorno, e pur restando sempre nelle posizioni di vertice, chiude in sesta posizione ad appena un punto dai play-off promozione.

Nel giugno 2006 la squadra è affidata a Corrado Benedetti, esonerato alla sesta giornata del campionato 2006/07. Per tutta la restante stagione la squadra è stata guidata dal tecnico Marco Cari, il quale non è riuscito nell'obiettivo prefissato di raggiungere i play off. Il 4 maggio il presidente Vincenzo Silvestrini rassegna le dimissioni in seguito alla contestata decisione di far disputare il derby Ternana-Perugia senza tifosi, ed al mancato raggiungimento dell'obiettivo sportivo. L'unica soddisfazione nella stagione rimane la conquista, da parte della Berretti del Perugia, del Campionato Nazionale Dante Berretti, dopo aver battuto il Padova in finale.

Il 18 giugno 2007 viene eletto presidente Pierangelo Silvestrini, fratello maggiore di Vincenzo, e nello stesso giorno viene ingaggiato come allenatore Antonello Cuccureddu. La squadra ha una buona partenza infilando una serie positiva di nove partite, ma alla 12ª giornata incappa in una sconfitta sul campo dell'Ancona che segna l'inizio di una incredibile involuzione tecnica e fisica, inframezzata solo dalle due vittorie esterne di San Giovanni Valdarno e Potenza e dal pareggio di Crotone, caratterizzata da ben quattro sconfitte interne consecutive che ha causato l'uscita dalla zona play-off e l'esonero di Antonello Cuccureddu, sostituito per un breve periodo da Salvatore Matrecano (con lui in panchina si matura la quinta sconfitta interna consecutiva), e poi richiamato dopo le dimissioni del presidente Pierangelo Silvestrini, cui succede Enzo Di Marzo. La squadra si riprende, e consegue buoni risultati (nonostante un'ulteriore sconfitta interna) che la portano a disputare i play off promozione, da cui la squadra esce sconfitta contro l'Ancona, che passa in virtù del miglior piazzamento conseguito in campionato.

Al termine della stagione 2007/08 la proprietà Silvestrini decide di lasciare, non prima di aver riacquisito lo storico marchio riportando così in vita l'Associazione calcio Perugia 1905[senza fonte]. Il 10 luglio 2008 la società viene acquistata dall'imprenditore perugino Leonardo Covarelli, reduce da 3 stagioni alla guida del Pisa Calcio. Il tecnico prescelto dalla nuova società è Paolo Indiani, già allenatore nel 2005 per poco tempo prima del fallimento della società, ma dopo sole due gare di Coppa Italia e prima dell'avvio del campionato di Prima Divisione si arriva ad una rescissione consensuale del contratto tra società e tecnico. Al suo posto viene chiamato Giovanni Pagliari, ex giocatore del Perugia negli anni '80 ed ex allenatore di Monza e Foligno. Dopo una vittoria alla prima di campionato, il Perugia subisce 3 sconfitte consecutive, che portano, il 22 settembre 2008 all'esonero di Pagliari, e all'arrivo sulla panchina biancorossa di Maurizio Sarri. Il tecnico toscano, però, dopo un discreto avvio sulla panchina biancorossa, e dopo una serie di risultati positivi di ben 7 partite, non riesce più a tornare alla vittoria. In seguito alla clamorosa disfatta a Gallipoli di domenica 15 febbraio 2009 (partita persa con il punteggio di 4-1), viene esonerato lo stesso giorno dal presidente Covarelli, che richiama in panchina Giovanni Pagliari. Il tecnico di Tolentino riesce, seppur con fatica, a trascinare i Grifoni verso la salvezza, ottenuta all'ultima giornata con la vittoria sulla Virtus Lanciano, condannando proprio gli abruzzesi agli spareggi play out.

Per la stagione successiva, come prima cosa, viene riconfermato il tecnico marchigiano. La società, dopo un rifiuto in prima battuta della Covisoc, riesce a regolarizzare l'iscrizione della squadra, che viene inserita questa volta nel girone A della Prima Divisione 2009-10. Il 16 novembre 2009, all'indomani di un pareggio sul campo del Sorrento, dopo 13 giornate di campionato e un bottino di 19 punti (settimo posto in classifica, a 4 lunghezze dai playoff), la società decide di esonerare nuovamente Pagliari, e di affidare al suo vice, Marco Zaffaroni la panchina del Grifone.

Al termine di un campionato in cui si classifica undicesimo, il 20 maggio 2010 emergono per la società di Covarelli gravi problemi finanziari, al punto che il Tribunale di Perugia accoglie l'istanza di fallimento presentata da alcuni creditori [5] [6].Il 9 giugno 2010 va deserta l'asta fallimentare per rilevare la società[7]. L'ex patron Covarelli tenta comunque di presentare una domanda di iscrizione, ma la stessa non è accettabile in quanto non è più il legale rappresentante della società[8]. Il 9 luglio la FIGC pubblica sul suo sito il provvedimento di revoca dell'affiliazione della società fallita.[9]

Nasce l'A.S.D. Perugia Calcio 

Nella serata di lunedì 12 luglio 2010 nasce l'A.S.D. Perugia Calcio, con a capo l'imprenditore cannarese Roberto Damaschi, attivo nel settore petrolifero. Il neo presidente sarà coadiuvato in questa nuova e difficile avventura da altri tre soci, Pompeo Farchioni, Adriano Moschini e Giuseppe Rossi, oltre ad avere come consulente e consigliere l'allenatore Walter Novellino. S'iscrive al campionato di serie D.

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16/12/2010 20:57

Cronistoria

Cronistoria dell'ASD Perugia Calcio
  • 1905 Fondazione dell'Associazione Calcio Perugia.
  • 1905/10 - Attività sportiva in ambito regionale.
  • 1910 - 4° ai Campionati Sportivi Universitari Italiani.
  • 1910-11 - Partecipa al torneo interregionale di Terni.
  • 1912/19 - Attività sportiva in ambito regionale.
  • 1919 - Cambia denominazione in Società Sportiva Perugia.
  • 1919/22 - Attività limitata allo stretto ambito regionale.
  • 1922-23 - 2° nella Seconda Divisione Marchigiana.
  • 1923-24 - 2° nella Seconda Divisione Marchigiana.
  • 1924-25 - 2° nella Seconda Divisione Marchigiana.
  • 1925-26 - 3° nella Seconda Divisione Umbra.
  • 1926-27 - Rinuncia a calendario già compilato al campionato di Seconda Divisione Sud.
  • 1927-28 - 5º nel girone A della Seconda Divisione Sud. Rinuncia al campionato e si iscrive alla Terza Divisione del neo costituito Direttorio Regionale Umbro.
  • 1928-29 - 2º nel girone unico della Terza Divisione Umbra. Cambia denominazione in Associazione Calcio Perugia.
  • 1929-30 - 1º nel girone unico della Terza Divisione Umbra. Promosso in Seconda Divisione, è successivamente ammesso direttamente al campionato di Prima Divisione per motivi di rappresentanza geografica. Cambia denominazione in Società Sportiva Perugia.
  • 1930-31 - 6º nel girone F della Prima Divisione.
  • 1931-32 - 2º nel girone finale C della Prima Divisione.
  • 1932-33 - 1º nel girone finale A della Prima Divisione. Promosso in Serie B.
  • 1933-34 - 6º nel girone finale di Serie B.
  • 1934-35 - 15º nel girone B di Serie B. Retrocesso, rinuncia alla Serie C. Si iscrive in Prima Divisione laziale.
  • 1935-36 - 10º nel girone unico della Prima Divisione laziale. Retrocesso in Seconda Divisione, passa al Direttorio X Zona (Umbria).
  • 1936-37 - Nel campionato umbro di Seconda Divisione.
  • 1937-38 - Nel campionato di Prima Divisione umbra. Riammesso in Serie C.
  • 1938-39 - 7º nel girone F di Serie C. Rinuncia nuovamente alla Serie C.
  • 1939-40 - Inattivo per motivi finanziari. La G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista) di Perugia disputa il campionato umbro di 1ª Divisione con colori ed alcuni giocatori del Perugia. Ricostituito a fine stagione, è in seguito ammesso in Serie C con l'aiuto delle gerarchie locali ed il consenso FIGC.
  • 1940-41 - 8º nel girone G di Serie C.
  • 1941-42 - 6º nel girone E di Serie C.
  • 1942-43 - 4º nel girone I di Serie C.
  • 1943/1945 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46 - 1º nel girone B della Serie C della Lega Centro-Sud. Promosso in Serie B.
  • 1946-47 - 11º nel girone C di Serie B.
  • 1947-48 - 16º nel girone C di Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1948-49 - 18º nel girone C di Serie C.
  • 1949-50 - 16º nel girone B di Serie C.
  • 1950-51 - 17º nel girone C di Serie C. Retrocesso in Promozione Interregionale.
  • 1951-52 - 4º nel girone L della Promozione Interregionale (Lega Interregionale Centro). Ammesso alla nuova IV Serie.
  • 1952-53 - 5º nel girone E di IV Serie.
  • 1953-54 - 2º nel girone E di IV Serie.
  • 1954-55 - 8º nel girone F di IV Serie.
  • 1955-56 - 13º nel girone F di IV Serie.
  • 1956-57 - 14º nel girone F di IV Serie.
  • 1957-58 - 7º nel girone F dell'Interregionale II Serie.
  • 1958-59 - 8º nel girone F di IV Serie. Ammesso in Serie C per delibera FIGC.
  • 1959-60 - 10º nel girone B di Serie C.
  • 1960-61 - 11º nel girone B di Serie C.
  • 1961-62 - 12º nel girone B di Serie C.
  • 1962-63 - 7º nel girone B di Serie C.
  • 1963-64 - 12º nel girone B di Serie C.
  • 1964-65 - 4º nel girone B di Serie C.
  • 1965-66 - 15º nel girone B di Serie C.
  • 1966-67 - 1º nel girone B di Serie C. Promosso in Serie B. Cambia denominazione in A.C. Perugia S.p.A..
  • 1967-68 - 15º in Serie B.
  • 1968-69 - 8º in Serie B.
  • 1969-70 - 10º in Serie B.
  • 1970-71 - 6º in Serie B.
  • 1971-72 - 6º in Serie B.
  • 1972-73 - 14º in Serie B.
  • 1973-74 - 15º in Serie B.
  • 1974-75 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1975-76 - 8º in Serie A.
  • 1976-77 - 6º in Serie A.
  • 1977-78 - 7º in Serie A. Vince la Coppa Rappan.
  • 1978-79 - 2º in Serie A. Chiude imbattuto il torneo, prima squadra a registrare il record nella storia dei campionati di Serie A a girone unico.
  • 1979-80 - 10º in Serie A. Eliminato nei sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
  • 1980-81 - 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1981-82 - 6º in Serie B.
  • 1982-83 - 11º in Serie B.
  • 1983-84 - 8º in Serie B.
  • 1984-85 - 4º in Serie B.
  • 1985-86 - 18º in Serie B. Retrocesso direttamente in Serie C2 su delibera della CAF a causa del Secondo Totonero.
  • 1986-87 - 9º nel girone C di Serie C2.
  • 1987-88 - 1º nel girone C di Serie C2. Promosso in Serie C1.
  • 1988-89 - 8º nel girone B di Serie C1.
  • 1989-90 - 9º nel girone B di Serie C1.
  • 1990-91 - 4º nel girone B di Serie C1.
  • 1991-92 - 3º nel girone B di Serie C1.
  • 1992-93 - 2º nel girone B di Serie C1 dopo aver vinto lo spareggio con l'Acireale. Non viene promosso su delibera della C.A.F. per illecito sportivo.
  • 1993-94 - 1° nel .irone B della Serie C1. Promosso in Serie B.
  • 1994-95 - 7º in Serie B.
  • 1995-96 - 3º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1996-97 - 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1997-98 - 4º in Serie B dopo aver vinto ai rigori lo spareggio con il Torino. Promosso in Serie A
  • 1998-99 - 14º in Serie A.
  • 1999-00 - 10º in Serie A.
  • 2000-01 - 10º in Serie A.
  • 2001-02 - 8º in Serie A.
  • 2002-03 - 9º in Serie A.
  • 2003-04 - 15º in Serie A. Vince la Coppa Intertoto. Eliminato al terzo turno di Coppa UEFA. Retrocesso in Serie B dopo la sfida con la Fiorentina, sesta classificata in Serie B.
  • 2004-05 - 4º in Serie B, perde la finale dei play-off con il Torino e, oberato dai debiti, subisce la revoca dell'affiliazione il 15 luglio.
  • 2005 - A seguito della mancata iscrizione al Campionato della società Associazione Calcio Perugia S.p.A., viene costituita una nuova società, il Perugia Calcio S.r.l. (in seguito Perugia Calcio S.p.A.), che aderisce al Lodo Petrucci e viene ammessa in Serie C1.
  • 2005-06 - 6º nel girone B di Serie C1.
  • 2006-07 - 6º nel girone B di Serie C1.
  • 2007-08 - 5º nel girone B di Serie C1. Perde la semifinale play-off con l'Ancona.
  • 2008-09 - 8º nel girone B di Lega Pro Prima Divisione.
  • 2009-10 - 11º nel girone A di Lega Pro Prima Divisione.Dichiarata fallita dal Tribunale. Non si iscrive al campionato di Lega Pro Prima Divisione. Nasce l'A.S.D. Perugia che si iscrive alla Serie D.
  • 2010-11 - nel girone E della Serie D.

Perugia in Europa

Stagione Competizione Fase Nazione Avversario Risultati
1976 Coppa Mitropa Girone bandiera Jugoslavia Velez Mostar 2-4, 0-0
    Girone bandiera Austria Austria Vienna 0-0, 1-0
1978 Coppa Mitropa Girone bandiera Jugoslavia Partizan Belgrado 2-1, 0-4
    Girone Czechoslovakia Cecoslovacchia Zbrojovka Brno 0-0, 1-0
1979/80 Coppa UEFA 1° Turno bandiera Jugoslavia Dinamo Zagabria 1-0, 0-0
    2° Turno bandiera Grecia Aris Salonicco 1-1, 0-3
1999 Coppa Intertoto 2° Turno bandiera Macedonia FK Pobeda 1-0, 0-0
    3° Turno bandiera Turchia Trabzonspor 1-3, 2-1
2000 Coppa Intertoto 2° Turno bandiera Belgio Standard Liegi 1-2, 1-1
2002 Coppa Intertoto 3° Turno bandiera Germania VfB Stuttgart 2-1, 1-3
2003 Coppa Intertoto 3° Turno bandiera Finlandia AC Allianssi 2-0, 2-0
    Semifinale bandiera Francia FC Nantes 1-0, 0-0
    Finale bandiera Germania VfL Wolfsburg 1-0, 2-0
2003/04 Coppa UEFA 1° Turno Scozia Scozia Dundee FC 1-0, 2-1
    2° Turno bandiera Grecia Aris Salonicco 2-0, 1-1
    3° Turno bandiera Paesi Bassi PSV Eindhoven 0-0, 1-3

Campionati nazionali 

Categoria↓ Partecipazioni↓ Debutto↓ Ultima stagione↓

A

13 1975-1976 2003-2004

B

21 1933-1934 2004-2005

C

33 1927-1928 2009-2010

D

9 1951-1952 2010-2011

In 75 stagioni sportive disputate a livello nazionale a partire dall'esordio nel Direttorio Divisioni Inferiori Sud, compresi 2 tornei di Serie C2. Prima della Seconda guerra mondiale, in più occasioni il Perugia si ritirò nei tornei regionali per difficoltà finanziarie.




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16/12/2010 20:59


Recupero: il Perugia supera il Todi di misura (1-0) e vola in testa alla classifica

16/12/2010
[SM=x44500]

La rete siglata in avvio di ripresa dal neo grifone Placentino ha deciso il recupero del derby tra Perugia e Todi. Un successo ottenuto dai biancorossi davanti a 6000 spettatori contro un avversario di grande valore che ha messo sovente in difficoltà i padroni di casa. Il Perugia ha portato a casa i tre punti resistendo anche in 10 uomini (espulsione di Goretti) alla reazione degli uomini di Zoran Luzi. Con questa vittoria il Perugia aggancia in testa all classifica il Castel Rigone, rendendo sempre più entusiasmante la volata per il titolo di campione d'inverno a 90 minuti dalla fine del girone di andata. [SM=g1741324]
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16/12/2010 21:53

Etrusco, 16/12/2010 20.54:






Ah .... quanti ricordi di gioventù attorno alle entrate di questa curva e, prima ancora, attorno a quelle dello stadio Santa Giuliana!

Ci salutavamo calorosamente con i calciofili indigeni. [SM=x44451]
[Modificato da radcla 16/12/2010 21:53]
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17/12/2010 09:33

Che brutta fine avete fatto. Vi auguro di ritornare sui palcoscenici che vi competono.
Mi ricordo dello stadio di Perugia per esserci venuto a vedere la Fiorentina nell'edizione della Coppa Uefa 1989-90, dove le partite in casa le giocavamo là per i lavori di ristrutturazione dello stadio di Firenze.
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17/12/2010 14:13

Re:
bernacca1, 17/12/2010 9.33:

Che brutta fine avete fatto. Vi auguro di ritornare sui palcoscenici che vi competono.
Mi ricordo dello stadio di Perugia per esserci venuto a vedere la Fiorentina nell'edizione della Coppa Uefa 1989-90, dove le partite in casa le giocavamo là per i lavori di ristrutturazione dello stadio di Firenze.



[SM=x44471]
forse tra 5 anni o più... ma al momento bisogna aver pazienza e risolvere problemi di varia natura.... [SM=x44464]

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20/12/2010 20:20

Anche quest’anno, Tifosi e Grifoni insieme per lo scambio di Auguri sotto l’albero:
Martedi 21 dicembre 2010 ~ ore 20,00
Presso il Ristorante “La Locanda dei Golosi” Pieve Pagliaccia- uscita Bosco/Gubbio superstrada Cesena
per il tradizionale Natale Biancorosso

Alla serata saranno presenti
i massimi Dirigenti, Giocatori e Tecnici del Perugia Calcio

Durante la cena avranno luogo:
- una “Cinquinata” per cominciare
- una Tombolata con ricchi premi per finire
- quattro chiacchere con gli ospiti del Perugia Calcio

Costo della cena 25,00€

Informazioni per le prenotazioni:
sul nostro sito: www.perugiaclub.com
[SM=x44520]
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14/01/2011 17:25

Domenica scorsa a Scandicci, vi è andata di lusso: pareggio al 94'!
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31/03/2011 23:10

Tifosi ad «alto rischio», Rieti dice no a Perugia-Turris. Damaschi: «Nostri tifosi sempre corretti»

Il niet della prefettura. Lunedì nuovo incontro tra le due società

Tifosi ad «alto rischio», Rieti dice no a Perugia Turris. Damaschi: «Nostri tifosi sempre corretti»
Il presidente del club biancorosso Damaschi (Foto F.Troccoli)

di Daniele Bovi

Preoccupati per «l’alto rischio» connesso  all’arrivo delle tifoserie e per le «eventuali» negative ripercussioni sulla popolazione: a Rieti non si può giocare. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto giovedì pomeriggio nella prefettura di Rieti, ha infatti dato parere negativo sullo svolgimento della finale di Coppa Italia del 14 aprile tra Perugia e Turris. Tutto da rifare. Le motivazioni, come recita un comunicato ufficiale della prefettura, sono da rintracciare nelle «caratteristiche delle rispettive tifoserie» e nelle «eventuali negative ripercussioni sulla popolazione, possibili nella fase successiva alla partita». Al Comitato, presieduto dal prefetto Chiara Marolla, hanno partecipato i rappresentanti del Comune di Rieti, della Provincia, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.

Lunedì nuovo appuntamento La scelta, tribolata, della sede dove giocare la finale si arricchisce quindi di una nuova puntata. Dopo il niet allo svolgimento al Flaminio di Roma e lo spostamento sul «Manlio Scapigno» di Rieti, il Comitato di serie D ha deciso di convocare le due società lunedì alle 11.30 a Roma per decidere nuovamente sulla scelta della sede. Leggendo il comunicato emergono anche problemi relativi all’agibilità dell’impianto: «Si è concordato pertanto – è detto nel comunicato – anche nelle more del completamento delle opere necessarie al rilascio dell’agibilità definitiva dell’impianto, che l’alto rischio connesso allo svolgimento della gara imponga di soprassedere alla manifestazione stessa». Un impianto come il Manlio Scapigno insomma (9.980 posti a sedere) inaugurato nel 1997 e ristrutturato nel 2010, non godrebbe dell’agibilità «definitiva» per ospitare la finale di Coppa Italia di serie D, una partita molto attesa da entrambe le tifoserie.

Damaschi: andremo a Tripoli o a Bengasi «E’ alquanto strano – dice a Umbria24.it il presidente del club biancorosso Roberto Damaschi – che non si riesca a organizzare una finale di Coppa Italia tra due squadre che, tra l’altro, non si sono mai affrontate». Possibili tensioni derivanti da antiche rivalità insomma non ci sono. «Per altro – continua il numero uno del Perugia – i nostri tifosi nel corso di questa stagione hanno dato ampia dimostrazione della loro correttezza nel corso delle trasferte. Dove si giocherà? Che io sappia Latina e Frosinone dovrebbero essere state ascoltate e, a quanto pare, avrebbero declinato. Andremo a giocare – conclude con una battuta – a Tripoli o a Bengasi».

Fonte: Umbria 24

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30/09/2012 13:30

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10/09/2014 17:02

Bari - Perugia 0-2
Continua a sorprendere il neopromosso Perugia, vittorioso anche sul campo del Bari e, in attesa di Vicenza-Latina, capolista solitario del torneo cadetto. Al San Nicola, ospiti in vantaggio dopo 28 minuti con Falcinelli.



Nella ripresa, col Bari in 9 uomini per le meritate espulsioni di Caputo e Defendi, gli umbri piazzano il colpo del k.o. con Del Prete.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Ed intanto anche gli abbonamenti per il Renato Curi stanno crescendo in maniera sorprendente, cifre da serie A, dovre probabilmente si ritroverà proiettata se procederà di questo passo. [SM=g1741324]

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10/09/2014 17:51

DAJE GRIFO.
11/09/2014 00:17

FORZA GRIFO!!!!
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31/10/2014 14:06

Il 30 ottobre di 37 anni fa, durante un Perugia-Juventus, Renato Curi si accasciò al suolo esanime, lasciando lo sgomento sui volti 30.000 presenti allo stadio e di tutto il mondo del calcio. Aveva 24 anni. A lui oggi è dedicato lo stadio dove gioca l'A.C. Perugia.
Per non dimenticare. Ciao Renato. [SM=x44475]

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31/10/2014 15:03

PERUGIA è una società che ha mio parere ha fatto un pezzettino di storia del calcio italiano.
Quando si parla di Perugia mi viene in mente la squadra metà anni 70,squadra operaia che riusciva attraverso il correre a mettere sotto le blasonate, nel 79 si avvicinò allo scudetto senza mai perdere una partita(sarebbe stato troppo).
Una città calcistica dove si giocava al pallone senza eleganza ma vinceva, i nomi ricordati dei tempi: il povero Renato Curi stroncato da un infarto sul campo(ricordo quella domenica) e Paolo Sollier, personaggio bizzarro del calcio di quei tempi anni 70,ha scritto un libro"calci sputi e colpi di testa" ho letto il libro lo consiglio.
Perugia è una società che prima o poi tornerà alla ribalta in serie A.
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22/11/2014 18:13

Perugia - Ternana
22 Novembre 2014: oggi, al di là del risultato in campo della partita, la cosa più emozionante è stato lo spirito di solidarietà mostrato sulle gradinate dalla tifoseria perugina verso i cugini ternani coi noti problemi relativi a chi sta per perdere ingiustamente il lavoro presso le acciaierie:

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12/12/2014 11:53

Oggi a Trapani. L'importante è tornare a vincere se dopo che giochi bene o male chissene.
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Iper TotoSerieA'12/'13
Iper Mondiali l.a.'14
Iper SerieA'14/'15
Iper Prezzemolo 2015
12/12/2014 20:09

Re:
Elvistomane, 12/12/2014 11:53:

Oggi a Trapani. L'importante è tornare a vincere se dopo che giochi bene o male chissene.


Anche perchè una città come Perugia deve stare in Serie A [SM=x44462]

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