fantamercato Ing. progettisti e Direttori Tecnici
Desmosedici sempre più in crisi Ducati punta Dall'Igna dell' Aprilia
Luca Semprini
17-Agosto-2013
ROMA - Nonostante gli avvicendamenti ai piani alti sia dell'Azienda che del Reparto Corse, Ducati stenta a colmare il gap prestazionale che attualmente la separa da Honda e Yamaha. Non solo, ma fatica anche a contenere gli attacchi della ART affidata ad Aleix Espargaró, punta di diamante della categoria CRT introdotta lo scorso anno dalla Dorna per rimpinguare la griglia.
Nelle mani dello spagnolo, la sorella della RSV-4 Superbike morde spesso e volentieri la coda alle Desmosedici ufficiali ed ha preceduto in più di un'occasione le Ducati "satellite" del team Pramac. Quanto basta per convincere i vertici di Borgo Panigale a contattare Gigi Dall'Igna, "padre" della moto campione in carica della SBK e della sua illustre controparte CRT. Non è un mistero infatti che, nonostante le sostituzioni di Preziosi con Gobmeier e Cicognani con Ciabatti, la D16 sia rimasta nelle sabbie mobili, dove è stata raggiunta anche dalla Panigale in Superbike, ex terra di conquista della Casa italiana.
Ducati in crisi tecnica
La sensazione è che manchi una figura centrale, che riesca a coordinare al meglio l'input dei piloti e progettisti ma anche ad accentrare potere e responsabilità quando necessario. Un identikit che rispecchia abbastanza fedelmente le credenziali del progettista veneto, che ha laconicamente commentato: "sarebbe stupido negarlo, il contatto c'è stato". Da qui ad un accordo formale, passa soprattutto il futuro regolamentare della MotoGP. Se si rivelasse vantaggioso per un eventuale ritorno formale della Casa di Noale, Dall'Igna vestirebbe i galloni di generale. In caso contrario, accettare la scommessa Ducati rappresenterebbe un investimento tutto sommato calcolato e con grandi potenzialità di guadagno, non solo dal punto di vista economico ma anche professionale. Per ora, tuttavia, Dall'Igna non ha intenzione di cambiare casacca. "Il futuro è abbastanza delineato – ha detto – In SBK correremo con il team ufficiale e continueremo parallelamente a sviluppare il progetto ART, che per noi al momento rappresenta una fonte di guadagno". Nel frattempo, il popolo ducatista attende un "Mosé" che li guidi verso la terra promessa sia in MotoGP che SBK.