00 12/03/2009 22:06

di Paolo Izzo

Care colleghe e cari colleghi,
la terribile vicenda della novenne brasiliana che ha abortito e della conseguente violenza dell'arcivescovo di Recife ai danni dei medici e della madre della bambina, mi impone di riprendere con forza una battaglia iniziata due anni orsono affinché la Chiesa cattolica scomunichi pubblicamente tutti, ma proprio tutti coloro i quali contravvengono a quelli che essa ritiene dogmi. Parlamentari, medici, giornalisti, giudici, avvocati, scienziati, opinionisti: scomunichino tutti quelli che lottano ogni giorno per l'affermazione dei diritti umani e civili!

L'intento della mia "provocazione" è quello di provare a mettere a nudo una verità... statistica: a nome di quante persone, in realtà, le gerarchie ecclesiastiche di tutto il mondo parlano? Se, per coerenza e per diritto canonico, esse scomunicassero in un sol colpo tutti gli "eretici", in quanti rimarrebbero a tentare di dettare "legge"?

Cominciai nel 2007, con una lettera pubblicata dal Riformista il 5 maggio; ad essa ne seguirono decine e forse centinaia, che il giornale in parte pubblicò per giorni e giorni... Tantissimi organi di informazione ripresero e rilanciarono l'iniziativa nata così spontaneamente (anche quella volta il pretesto fu la scomunica da parte dell'arcivescovato messicano contro i parlamentari di quel paese che avevano votato un legge per l'aborto): oltre ad Agi, Apcom, Aprile, Agenzia Radicale, Liberazione e tanti siti e blog, se ne dovette occupare persino l'Avvenire. Altre furono le incursioni del sottoscritto sulla stampa e attraverso internet ed ogni volta avevano un seguito di indignazione contro le ingerenze vaticane e di sostegno alla causa. Una nutrita rassegna dal 5 maggio a tutt'oggi, potete leggerla qui: www.paoloizzo.net/scomunicateci.htm.

Vi segnalo infine che nelle ultime settimane ho ideato anche una sorta di "manifesto per la scomunica", proponendolo come descrizione del gruppo di Facebook "Scomunicateci", che in pochi giorni ha ricevuto 1000 iscrizioni! Lo trovate qui di seguito, mentre per il link del gruppo cliccate qui.
1000 iscritti, 1000 persone reali sono già un buon numero, no? Ed è questa forse la notizia del mio "scomunicato" stampa...
Confido nella vostra attenzione e mi auguro che possiate rilanciare questa iniziativa nel modo che riterrete più opportuno: potrebbe essere una buona occasione per mettere in atto un minimo di lotta non violenta in una informazione e in una politica sempre più addormentate sui temi della laicità e della realtà umana.

Mi scuso per le lungaggini e per l'eventuale disturbo e vi auguro buon lavoro.
Nel ringraziarvi per l'attenzione vi porgo i miei più cordiali saluti,
Paolo Izzo

www.paoloizzo.net




Manifesto per la scomunica:


Scomunicateci.
Siamo atei.
Siamo a favore della contraccezione, dell'amniocentesi e della epidurale, della fecondazione assistita omologa ed eterologa, dell'interruzione volontaria di gravidanza, della "pillola del giorno dopo" e della RU-486, della ricerca sulle cellule staminali embrionali, dell'eutanasia e del testamento biologico.
Formiamo coppie di fatto, senza firmare contratti o matrimoni. I nostri figli non li battezziamo e li esoneriamo dall’insegnamento della religione cattolica.
Preferiamo pensare, invece di credere. E pensiamo a una nascita umana sana, uguale per tutti, senza perversioni e senza peccato originale. Perciò il Bene per noi è sinonimo di etica umana e di sanità mentale.
Riteniamo che la Chiesa non si sia mai evoluta, se non perché costretta dagli Stati laici, come il nostro non sembra essere piú. Ugualmente, sosteniamo che il clero è una lobby di potere politico ed economico; e che il Vaticano è uno Stato straniero, con le sue regole, il suo piccolo territorio e le sue grandi brame di espansione.
E nemmeno chiediamo che si torni… alle origini, come si dice: a Gesù, a san Francesco o alla madonna; perché per noi essi sono astrazioni, figure mitologiche, né più né meno di Giove, Bacco e Artemide.
Perciò vogliamo starne fuori: se la Chiesa o il nostro Stato parleranno a nome della cristianità, non parleranno piú a nome nostro.
Vogliamo essere liberi di sognare, di pensare alle donne e agli uomini come noi, di occuparci dei nostri bisogni e delle nostre esigenze di esseri umani, fatti di psiche e di biologia e nati non prima di aver visto la luce con i nostri occhi. E morti quando non potremo più pensare di essere vivi.

Tutto questo può bastare per essere scomunicati? Riteniamo di sì.

Paolo Izzo
www.paoloizzo.net/scomunicateci.htm

it-it.facebook.com/group.php?gid=64106479277&ref=ts



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