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Utopie & profilattici
Rino CAMMILLERI



L’ossessione di fondo del pensiero utopico, di tutte le utopie, è l'esemplificazione. Si escogita uno schema a tavolino e poi lo si applica. E se i fatti contraddicono le teorie (come diceva un illustrissimo filosofo marxista, Ernst Bloch), tanto peggio per i fatti. I giacobini, dopo aver ridotto sul lastrico l'erario della Francia (lo Stato allora più potente), ne diedero la colpa ai “nemici della Nazione” e se la presero con gli aristocratici, i preti, i vandeani. Quella di “smascherare i complotti” fu praticamente l'unica attività di Robespierre prima di cadere vittima della sua stessa fissazione. Il molto più efficiente nazismo imputò tutti i mali della patria tedesca ai capri espiatori che sappiamo. Lo stesso fece il regime bolscevico in Russia, come ben videro i poveri Kukaki e quanti rimasero intrappolati nelle maglie della grandi “purghe” staliniane.
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Il pensiero “di sinistra”, legittimo erede di quello giacobino prima e marxista poi, non riesce a svincolarsi (sempre che davvero lo voglia) da questo vizio d'origine. E il peccato originale di tale pensiero consiste proprio nel non credere al peccato originale (quello proposto dall'antropologia cristiana). C'è un problema? La soluzione è sempre semplice: è colpa di qualcuno. La complessità della natura umana, le complicazioni che essa genera, i viluppi di tradizioni religiose diverse che si sono accavallate nei secoli ed hanno reso inestricabili certi grovigli etnici, vengono affrontati sempre nello stesso semplicistico modo: c'è sempre un “nemico del popolo”, causa di tutti i guai. Veltroni, nel suo viaggio in Africa, ha visto la realtà tremenda dell'Aids, e che ha fatto? Qual è la prima cosa che gli è venuta in mente? Ha subito trovato causa, soluzione e nemico da battere. La colpa dell'epidemia immunodeficiente nel Continente Nero è del Vaticano, il quale si ostina a vietare l'uso del preservativo. Gli studi finanziati dalle organizzazioni internazionali, le statistiche, le risultanze dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, i rapporti provenienti da migliaia di operatori ed esperti di settore? E chi ha il tempo di leggerli? Essi, quando si fa politica attiva, specialmente in Italia, è già tanto se si riesce a scorrere i titoli dei quotidiani o la rassegna-stampa in cui l'apposito addetto ha evidenziato l'unica cosa che ti interessa: chi ha parlato di te e cosa ha detto. Così, si orecchia uno slogan popolare (anche perché il governo ne finanzia anche di televisivi) e si va sul sicuro, anche perché a prendersela con il cattolicesimo non si rischia mai niente, al massimo qualche smentita. Insomma, Veltroni ha peccato di esemplificazione, ma forse non è neanche colpa sua (non crediamo che se li scriva da solo i discorsi: sarebbe l'unico). Molto probabilmente si tratta di una dichiarazione rilasciata “a caldo” a un intervistatore particolarmente insistente. A volte, certuni quasi ti mettono le parole in bocca, e certe domande sono poste in modo talmente capzioso che qualunque cosa dici sbagli. Poi, il tam-tam delle agenzie fa il resto e ritrovi la tua avventata dichiarazione rilanciata in patria dai giornali, ciascuno modo suo, ovviamente.


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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà