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Quando la giustizia decide di rovinarti la vita

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    pliskiss
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    20 03/02/2017 23:43
    Delitto Chiara Poggi
    Montebello della Battaglia (Pavia), 9 gennaio 2017 - «Andrea?». Il giovanotto al banco del negozio di telefonia ha appena salutato due clienti e ripreso la registrazione al computer di alcuni contratti. Interrompe il lavoro. Ricambia la stretta di mano, non appare troppo sorpreso né infastidito dalla comparsa del cronista. È da poco passato mezzogiorno. Attorno la folla delle famiglie della domenica scorrazza per gli open space dell’Iper di Montebello della Battaglia. Andrea Sempio è al lavoro con due colleghe, capelli rasati, guance ombreggiate dalla barba, pullover nero aperto a V con la cerniera, camicia candida. Ha 28 anni, vive a Garlasco con i genitori.

    Dopo la squillante iniziativa della difesa di Alberto Stasi il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi: secondo la difesa dell’ex bocconiano (condannato a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara) la consulenza affidata al genetista Pasquale Linarello ha verificato una “perfetta corrispondenza “ fra il Dna rimasto sulle unghie della vittima e quello di Sempio, ricavato da un cucchiaino e una bottiglietta d’acqua recuperati da investigatori privati. Chiara Poggi viene uccisa nella sua villetta di Garlasco nella mattinata del 13 agosto del 2007. Sempio era, fin dall’infanzia, uno degli amici più stretti di Marco, il fratello minore della vittima, e frequentava l’abitazione dei Poggi.

    Andrea Sempio accetta e ricambia il “tu”. Poche parole, tono cortese, accompagnata anche da qualche sorriso. Andrea, tranquillo? Parrebbe. «Si cerca di essere tranquilli. Per quello che si può».

    I giornali hanno pubblicato in questi giorni che è stato nominato un avvocato...

    «Leggo delle cose. Io non sto parlando. Escono lo stesso delle cose che non dico. Non so come escano. Io poi le leggo». Si capisce che non vorrebbe aggiungere altro, probabilmente ritiene di avere parlato abbastanza. Si dice che per capire come vanno le cose del mondo bisogna morire almeno una volta. Allora meglio morire da giovani. È un abbozzo di citazione dal “Giardino dei Finzi-Conti” di Giorgio Bassani. “Nella vita - dice il padre del protagonista al figlio -, se uno vuol capire veramente come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta. E allora, dato che la legge è questa, meglio morire da giovani, quando uno ha ancora tanto tempo davanti a sé per tirarsi su e risuscitare ...”. Questa volta Andrea Sempio riesce a ridere mentre commenta: “Bella prospettiva”.

    Andrea, come finirà tutto questo?

    «Finirà. Finirà».

    Una delle colleghe gli si affianca. Un po’ incuriosita, forse anche un po’ protettiva. Prima della stretta di mano di congedo, il giovane indagato accetta il biglietto con i numeri di telefono. «Anche se li ho già», dice:educata allusione alle innumerevoli chiamate ricevute da quando il suo nome è diventato pubblico.


    Commento- Stasi è stracolpevole, almenoche non sono puttanate? Ma sono troppe, gli indizi portano a solo LUI

    Le impronte 42 di scarpa
    Graffi sul braccio
    Pedali bici DNA Chiara Poggi
    Bugie- Chiamata 118 spacciata per davanti alla villa, invece davanti alla Caserma
    Interrogatorio- Chiara aveva il volto pallido e invece era insanguinato.

    Stasi è di famiglia bene e si cerca di portarlo fuori a tutti i costi, ma perchè andare a rovinare la vita ad un altra famiglia?
    Sempio non ha più la vita di prima, una mattina degli avvocati difensori di gente ricca ha deciso di rovinargliela.

    Vittima della giustizia Italiana
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    Etrusco
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    20 04/02/2017 00:14
    Mi sembra una strategia difensiva disperata, nella migliore delle interpretazioni potrei pensare che vogliano far ricadere i sospetti su quest'altro ragazzo solo per insinuare un dubbio, col quale un giudice non può condannare Stasi, né l'altro, spero.

    Ormai sono passati troppi anni, se doveva uscire fuori la verità dovevano esser già state raccolte prove e riscontri inoppugnabili.

    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    pliskiss
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    20 04/02/2017 01:28
    Re:
    Etrusco, 04/02/2017 00.14:

    Mi sembra una strategia difensiva disperata, nella migliore delle interpretazioni potrei pensare che vogliano far ricadere i sospetti su quest'altro ragazzo solo per insinuare un dubbio, col quale un giudice non può condannare Stasi, né l'altro, spero.

    Ormai sono passati troppi anni, se doveva uscire fuori la verità dovevano esser già state raccolte prove e riscontri inoppugnabili.



    La schifezza di tutta questa storia? Per tirarne fuori uno mettono nella merda quell'altro, ma ti rendi conto?

    Se io o te eravamo amici di Chiara Poggi ci tiravano dentro nella merda a distanza di anni, il padre stasera a rete quattro ha detto che il figlio stava con lui, sti 4 stronzi pagati di avvocati vanno a rovinare l'immagine di una persona, colpevole di essere un amico [SM=x44463]

    Se poi salta fuori la storia di un Giardiello(condannato all'ergastolo perchè ha seccato un avvocato) i mass ne fanno una cosa strana, ma strana non è, perchè indagando a fondo i motivi ci sono [SM=x44511]
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    riccardo60
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    20 04/02/2017 08:12
    Ecco, in questo caso se qualcuno avesse una reazione spropositata verso la famiglia Stasi e i suoi avvocati nessuno avrebbe da ridire.
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    Etrusco
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    20 04/02/2017 15:36
    Mi sembra che anche nel caso di Cogne si tentò un'operazione simile, cercare di gettare i sospetti su qualcunaltro, per insinuare nel giudice quel dubbio che avrebbe potuto ammorbidire la sentenza, facendo leva sul fatto che la condanna deve essere presa senza alcun ragionevole dubbio.

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    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    menca77
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    20 04/02/2017 19:03
    Re:
    riccardo60, 04/02/2017 08.12:

    Ecco, in questo caso se qualcuno avesse una reazione spropositata verso la famiglia Stasi e i suoi avvocati nessuno avrebbe da ridire.




    Però se lui fosse innocente non avrebbe nulla da temere, non deve mica dimostrare la sua innocenza, al contrario sarà la procura a dover dimostrare che lui è colpevole e senza alcun dubbio.

    L'unica seccatura è che lui dovrà spendere qualche migliaio di euro per prendersi un buon avvocato...
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    Arcanna Jones
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    10 05/02/2017 17:13
    Re: Re:
    menca77, 04/02/2017 19.03:




    Però se lui fosse innocente non avrebbe nulla da temere, non deve mica dimostrare la sua innocenza, al contrario sarà la procura a dover dimostrare che lui è colpevole e senza alcun dubbio.

    L'unica seccatura è che lui dovrà spendere qualche migliaio di euro per prendersi un buon avvocato...




    Non credo proprio, anche se sei innocente quando ti tirano dentro il tritacarne sono guai, perdi sonno e tranquillità, devi pagare avvocati e per farlo rischi pure di indebitarti, di questi tempi è facilissimo far saltare i bilanci familiari per una spesa improvvisa, figurati per avvocati di quel tipo, costosissimi!
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    pliskiss
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    Re: Delitto Chiara Poggi
    pliskiss, 03/02/2017 23.43:

    Montebello della Battaglia (Pavia), 9 gennaio 2017 - «Andrea?». Il giovanotto al banco del negozio di telefonia ha appena salutato due clienti e ripreso la registrazione al computer di alcuni contratti. Interrompe il lavoro. Ricambia la stretta di mano, non appare troppo sorpreso né infastidito dalla comparsa del cronista. È da poco passato mezzogiorno. Attorno la folla delle famiglie della domenica scorrazza per gli open space dell’Iper di Montebello della Battaglia. Andrea Sempio è al lavoro con due colleghe, capelli rasati, guance ombreggiate dalla barba, pullover nero aperto a V con la cerniera, camicia candida. Ha 28 anni, vive a Garlasco con i genitori.

    Dopo la squillante iniziativa della difesa di Alberto Stasi il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi: secondo la difesa dell’ex bocconiano (condannato a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara) la consulenza affidata al genetista Pasquale Linarello ha verificato una “perfetta corrispondenza “ fra il Dna rimasto sulle unghie della vittima e quello di Sempio, ricavato da un cucchiaino e una bottiglietta d’acqua recuperati da investigatori privati. Chiara Poggi viene uccisa nella sua villetta di Garlasco nella mattinata del 13 agosto del 2007. Sempio era, fin dall’infanzia, uno degli amici più stretti di Marco, il fratello minore della vittima, e frequentava l’abitazione dei Poggi.

    Andrea Sempio accetta e ricambia il “tu”. Poche parole, tono cortese, accompagnata anche da qualche sorriso. Andrea, tranquillo? Parrebbe. «Si cerca di essere tranquilli. Per quello che si può».

    I giornali hanno pubblicato in questi giorni che è stato nominato un avvocato...

    «Leggo delle cose. Io non sto parlando. Escono lo stesso delle cose che non dico. Non so come escano. Io poi le leggo». Si capisce che non vorrebbe aggiungere altro, probabilmente ritiene di avere parlato abbastanza. Si dice che per capire come vanno le cose del mondo bisogna morire almeno una volta. Allora meglio morire da giovani. È un abbozzo di citazione dal “Giardino dei Finzi-Conti” di Giorgio Bassani. “Nella vita - dice il padre del protagonista al figlio -, se uno vuol capire veramente come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta. E allora, dato che la legge è questa, meglio morire da giovani, quando uno ha ancora tanto tempo davanti a sé per tirarsi su e risuscitare ...”. Questa volta Andrea Sempio riesce a ridere mentre commenta: “Bella prospettiva”.

    Andrea, come finirà tutto questo?

    «Finirà. Finirà».

    Una delle colleghe gli si affianca. Un po’ incuriosita, forse anche un po’ protettiva. Prima della stretta di mano di congedo, il giovane indagato accetta il biglietto con i numeri di telefono. «Anche se li ho già», dice:educata allusione alle innumerevoli chiamate ricevute da quando il suo nome è diventato pubblico.


    Commento- Stasi è stracolpevole, almenoche non sono puttanate? Ma sono troppe, gli indizi portano a solo LUI

    Le impronte 42 di scarpa
    Graffi sul braccio
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    Bugie- Chiamata 118 spacciata per davanti alla villa, invece davanti alla Caserma
    Interrogatorio- Chiara aveva il volto pallido e invece era insanguinato.

    Stasi è di famiglia bene e si cerca di portarlo fuori a tutti i costi, ma perchè andare a rovinare la vita ad un altra famiglia?
    Sempio non ha più la vita di prima, una mattina degli avvocati difensori di gente ricca ha deciso di rovinargliela.

    Vittima della giustizia Italiana




    Caso archiviato per mancanza di prove e mancanza di motivazioni per cosi crudele omicidio.
    Mò la famiglia ricconzoli-Stasi ne devono andare a beccare un altro per far uscire il figlio assassino [SM=x44458]
    Una volta ognitanto la giustizia non ha fatto cagate