verderame.1958, 21/11/2021 10:49:
Caro M71, il tuo ragionamento non fa una piega.
Salvo che nel caso di Adamo, secondo il racconto biblico, è Dio a impedire a Adamo di avere accesso all'albero della vita, causandone il lento deperimento . Il mangiare del frutto non ha causato direttamente la morte. E l'impossibilità di accedere all'albero della vita che ha causato direttamente la morte, e questa è una azione direttamente voluta da Dio per punire il trasgressore. Dio se vuole, con uno schiocco delle dite può causare la morte di qualcuno, invece ha scelto l'invecchiamento e le malattie per giustiziare l'uomo peccatore. E comunque rimane sempre la violenza manifesta nei predatori, anche questa sofferenza è colpa dell'uomo? E forse l'uomo che ha scritto nel codice genetico degli animali predatori il loro comportamento?
In realtà io trovo che il primo riferimento alla morte nelle Scritture è quello di Genesi 2:16, 17, che riporta il comando dato da Dio al primo uomo circa il mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male, comando la cui violazione avrebbe comportato la morte. Non vedo attinenza con l'albero della vita, che entra in scena dopo.
Questo è quanto sapeva Adamo, e doveva bastare per fare una scelta consapevole tra ubbidire o non farlo. La causa della morte fu la disubbidienza al Creatore, non l'impossibilità di raggiungere l'albero della vita. Morte che ha avuto la sua rovinosa e lenta evoluzione attraverso le sofferenze, che si sono acuite man mano che l'imperfezione fisica ha preso il posto della perfezione data da Dio.
Certamente Dio è Onnipotente e può far ciò che vuole, ma la decisione di non fulminare istantaneamente i ribelli ha implicazioni ben più profonde di quelle che normalmente appaiono ad un'analisi superficiale della questione; e come non è colpa del genitore se il bimbo disubbidiente si ferisce a morte cadendo nel precipizio su cui vigeva un divieto, anche se soffre molto e a lungo prima di morire, non può essere incolpato Dio delle conseguenze dell'infelice scelta adamica.