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Ieri ...... 23 novembre

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2005 17:57
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22/10/2005 13:57
 
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una data che vorrei ricordare ,anche se triste e' piena di amarezze
il 23 novembre del 1980 nel sud italia nella zona dell'irpinia e basilicata un tremendo terremoto devasto' intere citta' alcune annientandole .....il sisma fu' avvertito fino al basso lazio ...e forse anche a roma ...
il mio ricordo personale di questa giornata si affiefolisce nel tempo
ricordo che erano le 19.35 ..il giorno non rikordo che giorno fosse ,avevo allora 13 anni e nella mia famiglia si viveva una condizione particolare ...(mia madre mancava perche' era ricoverata in ospedale pr problemi che poi ha superato )
mio papa' era tornato da lavoro e stava appoggiato al letto ...i miei fratelli ..uno giocava a calcio ed un'altro stava vicino alla nonna in cucina .
abitavamo in una masseria o fondaco ...vecchie case spagnole
..mio papa' ne compro una parte ....
io ero davanti al letto in piedi e contavo dei mazzi di carte mi piaceva giocare con quelle carte erano carte napoletane carte francesi e carte che raffiguravano dei soldati
..il preciso momento del terremoto ricordo che il letto che era un letto ad armadio .....mi veniva incontro e poi tornava indietro ...pensavo ad un capogiro ...non riuscivo a tenermi in piedi ,
mio papa' guardava sotto al letto pensando che il mio gemello stesse facendo una delle sue cavolate ,oppure che il gatto stesse muovendo il letto
focalizzo' tutto in un'attimo e grido scappa scappa il terremoto
non sapevo neanche cosa significasse quella parola ...ho fatto un salto all'indietro verso la porta e per scendere siccome' c'erano degli scalini avro' saltato per un cinque metri abbondanti
davanti a me vedevo la mia nonnina che scappava tirando per i capelli mio fratello piu' piccolo fuori c'era l'altro mio fratello che aveva il pallone in mano e stava immobile ...fermo terrorizzato
un'attimo la facciata dell'edifico ci crollo' davanti agli occhi
un solo attimo ...e cadde giu'
che bello avevamo la casa due parti ....
piu' tardi quando riparammo nell'ala della casa che si teneva ancora in piedi ... molto piu' tardi arrivo' la mia mamma ..che a piedi fece non so' quanti kilometri per raggiungere casa convinta di non trovare piu' nessuno
......
poi il resto venne da solo ....
prefabbricati ....non ho vergogna a dirlo ci sono stato per 4 anni dentro ad un fabbricato 12 metri per 3 (in inerno freddo da cani in estate caldo atroce )
poi l'assegnazione di questa abitazione
ed adesso qui a ricordare dopo 25 anni il 23 novembre 1980


22/10/2005 14:07
 
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Quella catastrofe l'ho vissuta, come gran parte di noi, lontanamente attraverso i media, leggerla da te che hai subito il trauma mi ha colpito.

Deve essere stato tremendo....ma sei fortunato....sei vivo !
22/10/2005 16:19
 
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prefabbricato
non ho trovato una foto in giro ma questa e' quella che rende piu' l'idea di cosa e' un prefabbricato


22/10/2005 16:21
 
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Testimonianze 23 NOVEMBRE 1980

Erano le 19.35 del 23 novembre 1980, quando due scosse sismiche a distanza di pochi secondi una dall'altra sconvolsero per un interminabile minuto e venti secondi una vasta area dell'Appenino meridionale, a cavallo tra l'Irpinia e la Basilicata. Scosse del decimo grado della scala Mercalli che causarono oltre 2.000 morti ed oltre 10.000 feriti, 300.000 senza tetto, cancellarono oltre 77mila costruzioni in 686 comuni e ne danneggiarono gravemente altre 275.000.

Ore 19,35, la furia di uno dei terremoti più violenti del secolo. Lioni, Laviano, Sant'Angelo dei Lombardi, Conza, Lioni, , Teora, Pescopagano... interi paesi non esistono più.

Paesi dai nomi quasi sconosciuti, fino a ieri. Migliaia i morti.

Le sovvenzioni per la ricostruzione (60.000 miliardi se si include anche la zona di Napoli) causarono in seguito altri terremoti politici per gli scandali per la ricostruzione.

Ma la verità "vera" è che fu Napoli e non l'Irpinia a beneficiare di quasi tutti quei soldi

Migliaia i volontari accorsi da ogni parte d'Italia e del mondo.

"Non vi dimenticheremo" disse ai terremotati il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. In queste zone a distanza di vent'anni si parla ancora di Terremoto.

Agendaonline.it ha realizzato uno speciale per non dimenticare.

Lino Sorrentini

direttore responsabile Agendaonline.it

22/10/2005 16:24
 
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testimonianza di DOMENICO CINQUE
Tra due GIORNI ricorreranno i 25 anni dal sisma del 23 novembre 1980 che sconvolse tutto il meridione lasciando segni visibili ancora oggi.

Ma cosa hanno fatto le amministrazioni che si sono succedute in questi 25 anni alla guida dei nostri comuni per evitare che si ripetano simili tragedie? In particolare cosa hanno fatto le amministrazioni carottesi per evitare che si ripetano i lutti di 25 anni fa? Purtroppo pochissimo, anzi quel poco fatto credo abbia contribuito a peggiorare la situazione.

Nei mesi immediatamente succesivi al sisma ricordo i nostri assessori con delega alla protezione civile promettere che entro poche settimane sarebbe stato pronto e recapitato a casa un piano di emergenza che indicasse ad ogni singolo nucleo familiare dove recarsi in casi di emergenza (sismica o vulcanica) e, soprattutto, quali strade percorrere per giungere con il minimo dei rischi al luogo indicato dovrebbe avrebbe trovato medici ed assistenza. A tutt’oggi di quel piano di sgombero non vi è traccia. In compenso i nostri lungimiranti amministratori hanno pensato bene di infarcire i vicoli del nostro centro storico con barriere di ogni tipo che, nate per impedire il transito ai ciclomotori, in realtà avranno l’unica funzione di impedire una veloce fuga in caso di emergenza. Un primo manufatto, opera dell’ingegno dei politici succedutisi alla guida di Piano dal 1980 ad oggi, si può ammirare nella prima traversa S. Michele ben cementato per terra. Un secondo è situato nella seconda traversa S. Michele, esso permette il passaggio di massimo due persone contemporaneamente ed fissato al terreno mediante dei simpatici lucchetti che ovviamente in caso di panico risulterebbe impossibile aprire (pur ammettendo di aver a disposizione le chiavi).

Un altro pregevole manufatto è posizionato in via Santa Margherita e permette il passaggio di una sola persona per volta, in questo caso il genio italico-carottese si è espresso al massimo delle sue potenzialità, pensate che questo “cancello” può essere aperto solo mediante un telecomando che azioni l’apertura elettrica, avete letto bene elettrica!!! Ora, non credo ci voglia un esperto o un luminare della scienza per intuire che la cosa più probabile che possa avvenire al verificarsi di un sisma e la mancanza di elettricità, d'altronde chiunque abbia un briciolo di memoria ricorderà che la sera del 23 novembre il terremoto venne preceduto di pochi secondi da un black-out generale. Quindi la mancanza di elettricità provocherebbe non solo il blocco del cancello ma, nel caso il terremoto si verificasse di sera, farebbe piombare le vie nel buio più assoluto. Buio che non permetterebbe ai cittadini in preda al panico di vedere le barriere posizionate sul proprio cammino con le conseguenze che lascio a voi immaginare (senza contare eventuali macerie ed altro che potrebbero ostruire i già piccoli varchi).

Spero che queste parole facciano riflettere chi di dovere e comunque mi auguro che non servano in un futuro per affermare “io l’avevo detto…”. In fondo per evitare le scorribande dei motorini bastano i semplici dossi artificiali i quali non sono di intralcio ai pedoni ma obbligano i centauri a rallentare.

22/10/2005 16:25
 
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NOI SUPERSTITI POESIA DI CECILIA COPPOLA
Ve ne siete andati così, all’improvviso

tremore di una terra dissestata

nelle sue visceri di roccia tagliente

come denti di lupi voraci.

Siete anche voi pietre di quella

che fu la vostra dimora calda

di carezze di sposa,

di sudore di lavoro paterno,

di risa fresche d’innocenza.

Noi superstiti. ancora divorati

dal terrore e dal pianto,

dal dolore sigillato a stento,

dobbiamo cominciare a vivere,

nascituri su macerie fredde

nel loro profilo invernale.

Siamo noi che odoriamo

del domani e, quando innalzeremo

di nuovo le nostre mura,

appenderemo alle pareti la speranza,

come faro di luce nella notte,

e intaglieremo i vostri nomi

sui nudi muri per richiamarvi

in vita almeno nel ricordo sacro!



Cecilia Coppola
22/10/2005 16:34
 
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I RADIAMATORI ED IL TERREMOTO .
FORSE AVERE AVUTO IN REGALO UNA RADIO DA BAMBINO ...E' STATO UN REGALO CHE HO SEMPRE APPREZZATO ...GUARDAVO ALLA TV QUEI SIGNORI CHE SI DANNAVANO A FAR SI CHE LE COMUNICAZIONI POTESSERO ESSERE POSSIBILI
.......E MIO PAPA' CON ENORME SACRIFICIO MI COMPRO IL WALKIE TOLKIE ..
OGGI SONO UN RADIAMATORE E LO SONO DA OLTRE DIECI ANNI ..
LA MIA SIGLA E' IZ8FSL
PRONTO AD ESSERE PRECETTATO IN CASO DI CALAMITA' ...PRONTO A METTERE IL NOSTRO SAPERE LE NOSTRE APPARECCHIATURE A DISPOSIZIONE DI CHI HA BISOGNO,PRONTO A CORRERE A METTERE PALI ANTENNE E GRUPPI ELETTROGENI

LORO HANNO FANNO MOLTISSIMO ,QUESTO PICCOLO MONDO NASCOSTO PRONTO A CORRERE DAPERTUTTO ....SEMPRE IN ALLERTA ...
GRAZIE A LORO ....
IZ8FSL LUCA .

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