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E' morta la scrittrice Oriana Fallaci....

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2006 21:52
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15/09/2006 09:28
 
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Si è spenta la notte scorsa in un ospedale di Firenze.
Aveva 77 anni.
Soffriva di un male incurabile.
Secondo quanto reso noto dai familiari le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata.


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"La verità vi farà liberi...."
15/09/2006 09:31
 
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«Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita… Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano» ORIANA FALLACI.
15/09/2006 09:33
 
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BIOGRAFIA



Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929, negli anni del potere mussoliniano.

Durante la giovinezza, lo stato politico e sociale dell’Italia ebbe un notevole influsso sulla sua vita, così come la figura del padre, un liberale contrario alla corsa al potere di Mussolini, il quale continuò l’opposizione per tutto il periodo fascista. Quando l’Italia decise di entrare attivamente nella Seconda Guerra Mondiale, Oriana Fallaci aveva poco più di dieci anni. Unendosi al padre nel movimento clandestino di resistenza, divenne membro del corpo dei volontari per la libertà contro il Nazismo. Nell’occupazione di Firenze da parte delle truppe naziste, il padre fu catturato, imprigionato e torturato, prima di essere rilasciato vivo. A quattordici anni, ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Il conflitto finì nel 1945 e di lì a poco, Oriana avrebbe deciso di diventare una scrittrice: «La prima volta che sedetti alla macchina da scrivere, mi innamorai delle parole che emergevano come gocce, una alla volta, e rimanevano sul foglio… ogni goccia diventava qualcosa che se detta sarebbe scivolata via, ma sulle pagine quelle parole diventavano tangibili».

15/09/2006 09:34
 
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15/09/2006 09:42
 
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Mi spiace ......
15/09/2006 09:43
 
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Al di là di ogni opinione politica, su cui si poteva concordare o meno, il mondo letterario, di cui io sono solo un minimo esponente, la piange, e perde una pietra angolare della letteratura e del giornalismo italiani.
15/09/2006 09:49
 
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Re:

Scritto da: africa.libera 15/09/2006 9.31
UNA SCRITTRICE IMMENSA.



«Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita… Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano» ORIANA FALLACI.

Riposa in pace Oriana. [SM=g27813]
15/09/2006 09:53
 
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E' sempre stata la mia scrittrice preferita.

Ciao Oriana



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Nadia
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Genoa you are red & blue
15/09/2006 12:34
 
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Mi dispiace veramente tanto, ed è una grave perdita per la letteratura e la cultura.
Stavo leggendo proprio in questi giorni uno dei suoi vecchi libri.

[Modificato da robyk 15/09/2006 12.35]

15/09/2006 13:34
 
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Oriana Fallaci è morta nella notte presso al casa di cura Santa Chiara a Firenze, dove era ricoverata da uan settimana sotto il piu' stretto riserbo. Aveva 77 anni. Soffriva di un cancro al polmone. Le esequie della scrittrice, per sua espressa volonta', si svolgeranno in forma strettamente privata. Lo hanno reso noto i familiari.

Giornalista d' assalto, intervistatrice di 'grandi firme', polemista anti-Islam, scrittrice di best-seller: in un paese come l' Italia, che tiene ancora rigorosamente distinti letteratura e giornalismo e che solo in anni recenti ha visto il fiorire di figure di intellettuali-star, grazie alla diffusione dei talk-show televisivi, Oriana Fallaci ha rappresentato un 'caso'.

Toscana purosangue, con la sua forte personalità e i suoi modi spicci la Fallaci è stata la prima donna in Italia ad emergere in un terreno tradizionalmente occupato dagli uomini. Esplicita e sincera fino all' esibizionismo, ha interpretato sia il giornalismo che la vita con forte spirito d' avventura, documentando alcuni dei più importanti conflitti e insurrezioni tra gli anni '60 e '70, ma anche, benché dietro lo schermo della finzione letteraria, vicende personali. E quando è passata alla narrativa è diventata in breve tempo la scrittrice italiana contemporanea più letta nel mondo.

Nata a Firenze nel 1930, la Fallaci esordì non ancora diciassettenne come cronista di un quotidiano fiorentino per poi passare all' 'Europeo'. Qui si occupa di attualità e costume e a questa fase appartengono i suoi primi libri: 'I sette peccati di Hollywood' (1957), 'Il sesso inutile, viaggio intorno alla donna' (1961), il romanzo 'Penelope alla guerra' (1962) e 'Gli antipatici' (1963).

L' impegno nel giornalismo cresce negli anni successivi proporzionalmente all'importanza dei temi trattati. La Fallaci si misura con eventi come la conquista della Luna (tema del libro 'Se il Sole muore', 1965) e con la guerra in Vietnam: 'Niente e cosi' sià, 1969, è il libro con cui vince il suo primo premio Bancarella e rivela le sua qualità di corrispondente consolidando la sua fama internazionale. Negli anni seguenti continua a recarsi in Vietnam, seguendo le battaglie più sanguinose e distinguendosi per il coraggio. Si occupa anche, sempre per 'L' Europeò e poi per 'Il corriere della sera', dei conflitti indopakistani e mediorientali e delle insurrezioni in America Latina, rimanendo gravemente ferita nel massacro di Plaza Tlatelolco a Città del Messico (1968).

E' questo anche il periodo delle sue celebri interviste con capi di stato e leader politici, da qualcuno giudicate a tratti insolenti, da altri fino troppo addomesticate, ma che restano comunque un modello nel genere più difficile del giornalismo: particolarmente noti e riusciti i suoi "faccia a faccia" con Henry Kissinger, Nguyen Van Giap, Golda Meir, Ghedafi, Khomeini, Deng Xiao Ping che confluiscono nel libro "Intervista con la Storia" (1974).

Il suo passaggio alla narrativa, la cui vocazione covava chiaramente anche nello stile dei reportage, viene premiata dal pubblico di tutto il mondo. I suoi romanzi ('Lettera ad un bambino mai natò, 1975, 40 edizioni solo in Italia; 'Un uomo', 1979, premio Viareggio; 'Insciallah', 1990, superpremio Bancarella) vengono tradotti in 30 paesi (tra cui Giappone, Cina, Thailandia, paesi arabi), vendono milioni di copie e scatenano puntualmente polemiche culturali e non solo. Che sono solo l' antipasto di quello che accadrà per l'ultima, colossale battaglia della Fallaci, quella contro l'Islam inaugurata dal caso editoriale italiano degli ultimi anni, 'La rabbia e l'orgogliò, rielaborazione di un intervento apparso sul Corriere della sera all'indomani dell' 11 settembre, e proseguita con altri due libri.

Il suo stile, enfatico e magniloquente secondo i critici più spietati, piace al pubblico e d' altra parte corrisponde, nel bene e nel male, ai tratti della sua personalità. Il pubblico apprezza gli accenti sinceri delle sue confessioni anche quando il confine della retorica sembra essere superato, ma i critici di professione non le conferiscono mai la definitiva patente di 'scrittrice'. Lei se ne rammarica, ma lo fa senza conveniente diplomazia: ancora qualche anno fa, ricevendo un premio in Francia, aveva detto: "In Italia la gente mi ama, ma quelli che pretendono di dire cosa deve o non deve piacere mi amano molto meno".

Qualcuno le aveva rimproverato anche l' eccessivo gusto per la spettacolarizzazione dei propri casi personali: gli incidenti in guerra, l' amore per Panagulis, la malattia. Ma era inevitabile che un carattere indomabile come il suo 'personificasse' anche la sfida dell' ultimo, tragico 'faccia a faccia'.
15/09/2006 13:36
 
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(ANSA) - FIRENZE, 15 SET -
Non sara' allestita nessuna camera ardente per Oriana Fallaci. E' quanto si apprende da alcune persone vicine alla famiglia. La scrittrice e' morta in una stanza al quarto piano della casa di cura Santa Chiara dalle cui finestre si scorge la cupola del Duomo di Firenze e uno scorcio del panorama della citta'. Una delle ultime persone a visitare la Fallaci e' stato monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Universita' Lateranense e cappellano di Montecitorio.
16/09/2006 01:37
 
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una delle più grandi scrittrici italiane,una penna d'oro...non la dimenticheremo!


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16/09/2006 08:51
 
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Una grande scritrice.
Ho letto solo lalettera ad un bimbo mai nato e il libro ambientato in grecia , un uomo, e l'ho apprezzata subito.
Una grande donna, coerente con le sue idee, che variavano a seconda del momento storico, perchè dotata di grande sensibilità, senza fossilizzarsi in preconcetti voluti da altri.

16/09/2006 12:45
 
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Mi spiace davvero tanto, è stata l'unica secondo me che ha SEMPRE Detto la VERA VERITA'...quello che tutti pensano o dicono in privato...lei ha sempre avuto il coraggio di dirlo ad alta voce

Non ho approvato tutte le sue idee ma la stimavo moltissimo
16/09/2006 21:52
 
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Dal Blog di Beppe Grillo



Morta Oriana Fallaci quanti giornalisti liberi di nazionalità italiana rimangono in giro?
La Fallaci ha scritto cose che non condividevo e altre su cui ero d’accordo.
Ma si è presa sempre dei rischi.
Diceva la sua verità, ci metteva la sua faccia.
Lascia, più che un vuoto, un baratro nel giornalismo italiano. Fare il giornalista non è facile, ci vuole il protettore. Giornalisti senza padroni non ce ne sono più, e quelli che resistono sono sempre più anziani. E anche ripetitivi, ma non ditelo a Eugenio Scalfari.
Bisogna andare nella biblioteca comunale e leggersi vecchi pezzi di Montanelli per tirarsi un po’ su.
E Travaglio? Mi si chiederà.
Ma Travaglio non è un giornalista, è una persona informatasuifattiatempopieno. Un testimone multioculare. Un fenomeno vivente. Uno da fare ministro della Giustizia.
Essere giornalista e non anche servo è una questione di astuzia. Io comunque preferisco il giornalista schierato senza se e senza ma. E’ più pulito, mi è quasi simpatico. Anche se nessuno lo prende sul serio, come un ubriaco al bar, e tutti gli vogliono bene. Fa la pubblicità, ma non è una pubblicità ingannevole. Feltri, Fede, Ferrara, Rossella, la vecchia guardia, gente semplice, una razza in estinzione.
Insidiata dagli opinionisti che hanno, soprattutto, una grande opinione di sé stessi.
I fighetti del giornalismo, intellettualmente onesti, con la cravatta giusta e la rubrica. Leggi i loro articoli e alla fine ti rimane un senso di vuoto. Non hanno più bisogno di mentire per coprire i fatti. Li annullano con il nulla. E non fanno neppure fatica. I Riotta, i Severgnini, i Mentana.
Oriana, ci mancherai.

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