Metafisica nel GdR: come comportarsi.

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Tyris
00lunedì 29 novembre 2004 09:51
Oli, e perchè avresti dovuto sapere quale era il chierico originale e quale no? Anche se sapevi quale dei due era l'originale, dovevi saperlo nel gioco...non è che potevi dire "Attacco quel chierico" "Quale?" "Quello lì" "Quello lì quale? Indicamelo, dammi un distinguo fra i due chierici, sennò tiro la percentuale che becchi il compagno tuo". Anche se sapevi quando parlava, qual'era l'originale, non lo sapevi nel combattimento.

A me è capitato proprio di recente una cosa del genere: l'ultima sessione abbiamo beccato un qualcosa che si trasformava (metafisicamente dovrebbe essere un mutaforma, ma non ne sono tanto sicuro), in ognuno di noi. Per individuarlo, ho detto allo stregone guerriero "Casta un incantesimo", poi ho ceccato in sapienza magica, e ho visto chi castava. :D
L'altro era il "cattivo".
(da dire che il master mi ha fatto noie sul tiro in sapienza magica, che permette di individuare l'incantesimo non chi lo lancia - per me è assurdo, ma è lui il master - quindi ho utilizzato un individuazione del magico e l'ho fregato comunque (: ).

La metafisica, come mi sono più volte trovato a dire, penso sia un aspetto ineliminabile di D&D, soprattutto con i giocatori più svegli ed esperti. Per questo, credo, sia inutile combatterla...anzi la si può trasformare in un utilissimo "sprint" nella mastering, permettendo di procedere più spediti nelle parti non importanti, e rallentando in quelle più importanti. In pratica, come ci ha fatto notare Dwarf, la metafisica può essere anche funzionale al gioco, non solo dannosa. Tutto sta nell'uso che se ne fa.


olidammara
00martedì 30 novembre 2004 16:53
Ma Tyris nel mio caso si poteva fare benissimo metafisica:
Potevo dire a entrambi in gioco di dire chi fosse il vero, il giocatore chieiroc ed il master dopplenganger avrebbero detto entrambi "sono io"! A quel punto caricavo quello che aveva detto "sono io" detto dal master.
Se poi in termini di regolamento mi fai tirare un dado per vedere se sbaglio o no questa è un esempio di regola introdotta per frenare la metafisica in questo caso.
Joliet Jake Blues
00mercoledì 1 dicembre 2004 10:06
Oppure il master si metteva preventivamente d'accordo col giocatore e gli consegnava la scheda del doppleganger [SM=x77425] e la volta dopo i PG non facevano più metafisica...


Tyris
00giovedì 2 dicembre 2004 09:14
Vi pongo una questione a cavallo fra questo thread e quello sul master, che mi si è presentata all'ultima masterizzazione.
Dopo sconvolgimenti nel gruppo, sono entrate nella compagnia due nuove giocatrici: una guerriera ed una chierica. Non sapendo come inserirle, le ho fatte trovare prigioniere nel campo in cui il precedente gruppo si era infiltrato.
Il gruppo trova la tenda con le prigioniere e, dopo un pò di discussioni e presentazioni, decidono di liberarle e di restituire l'equipaggiamento alle pulzelle.

Nel farlo, il ladro (quanti problemi mi ha dato) ha la brillante idea di scravottare nel sacco dell'equipaggiamento delle ragazze, e di vedere se c'è qualcosa da "prendere in prestito permanente". Io gli dico che ci sono solo oggetti grossi, dato che le PG erano una chierica umana ed una guerriera halfling (?!?!)...armature, spade, insomma tutta roba grossa e per lui inutile. Al che, come al solito, tira fuori il paragrafetto a memoria della eccezione della regola del compendio del manuale, secondo la quale può nascondere un oggetto di taglia piccola nel palmo della mano, previo check in "Svuotare tasche". Per non tirarla per le lunghe, gli dico che c'è un oggetto di taglia piccola: l'ascia della guerriera halfling.

Cerco di farlo ragionare con le buone, dicendogli "Ma come caspita pretendi di rubare un ascia da guerra (seppure piccola), a 25 cm dal muso della proprietaria?" e lui insisteva con la regola. A questo punto l'ho data su, lasciando il check in osservare a tutti i giocatori. Tutti falliscono, dato che il ladro fa un check abbastanza alto...io me ne tiro fuori.

La chierica, però, se ne esce: "Io comunque vedo che mette la mano nel sacco e la tira fuori. Ciò mi insospettisce". Tenuto conto dell'alto valore di saggezza (mi pare 24-25), le ho concesso questa osservazione. Al che, serafica come una pasqua, porge il d20 al ladro e dice "Tira". Il ladro sbaglia il tiro contro "Blocca persone" e viene paralizzato; la chierica (L\B, di Mystra) perquisisce il ladro (che faceva discussioni persino sullo zainetto di Eward) e trova l'ascia da guerra dell'Halfling.

Ora io vi chiedo: la metafisica qui ha giocato un ruolo determinante, ma è stata terapeutica per evitare dissapori inutili all'interno del gruppo. Secondo voi, ho fatto bene a far finta di giustificare l'osservazione della chierica e conseguente "blocca persone", oppure avrei dovuto garantire maggiormente il realismo?


Dwarfolo
00giovedì 2 dicembre 2004 09:42
Per ciò che riguarda la discussione sulla regola con il ladro, come ho già detto in altri post, per me è cosa odiosa e inconcepibile. Mi sarei alzato e avrei chiuso li la serata. ma sono solo opinioni mie personalissime.

Per il resto non ho capito in che senso parli di realismo. Se prima hai detto al ladro che non era realistico far sparire un'ascia nel palmo della mano ma lui ha voluto ad ogni costo averla vinta, allora come contropartita "realistica" ci sta che la chierica lo ha visto anche avendo fallito il tiro di osservare. Occhio per occhio (:

Il problema come solito è la collaborazione dei giocatori i quali, pur giocando di ruolo l'incontro, dovrebbero capire che i nuovi arrivati DEVONO essere introdotti e devono esserlo IN FRETTA, senza che la cosa finisca a scazzo o a carneficina.
Per questi motivi io personalmente avrei condotto la questione facendo IO come DM tutti i tiri del caso (veri o finti fa poca differenza) e avrei risolto la cosa magari cosi.

DM: Ladro, riesci ad imboscare l'ascia senza che nessuno ti veda, ma quando ti giri per spostarti dagli zaini trovi la chierica che ti punta addosso due occhi severi e tende una mano impaziente, come se aspettasse che gli venga restituito qualcosa.
Ladro: E come ha fatto?
DM: Magia? Che ne sai tu di chi è questa? Ci ha scritto in fronte che è una chierica? E quand'anche fosse ... che caspita ne sai tu di che poteri straordinari possiede costei? Poca metafisica e avanti a giocare ... cialtroni!

Giocando con molti giocatori diversi e con un elevato turn over questa situazione mi è capitata spesso. Mettere le new entry in una condizione di svantaggio (classica come quella che hai descritto tu) favorisce una coesione con il resto del gruppo e fa leva sul loro spirito "eroico" (liberiamo questi poveri tapini). Ha però lo svantaggio il più delle volte di ingenerare in alcuni un desiderio di "opportunismo" parallelo al sentimento eroico. Psicologicamente è molto facile che un PG si ponga nei confronti dei neo arrivati nell'ottica del "tanto non ci conosciamo e tanto siete prigionieri, legati, bloccati, ecc..."
Dopo aver applicato più volte questa tecnica per inserire nuovi personaggi mi sono convinto che non è quasi mai una buona idea.


Dwarfolo
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (Salvor Hardin, sindaco della Prima Fondazione)

[Modificato da Dwarfolo 02/12/2004 10.02]

Tyris
00giovedì 2 dicembre 2004 10:14
Infatti il ladro non sapeva di che classe fossero; però, proprio per evitare il fenomeno contrario del "O madonna chi sa chi è questa. Diamocela a gambe" ho fatto i tiri. Li ho fatti di nascosto, questo è chiaro, ma li ho sempre fatti. Perchè se è vero che le esigenze del gruppo dovrebbero far evitare cazzate del genere, è altrettanto vero che un ladro vuole sentirsi ladro. Vuole sentirsi, ogni tanto, che può fare cose incredibili. In altre parole, vuol sentirsi "utile e ammirato" esattamente come il mago che casta palla di fuoco, o il guerriero che fa il critico con l'ascia grande!

Il problema delle regole è marginale (quante volte avrei voluto chiudere "E' così e basta. Sono io che decido"), il vero problema è che, in realtà, la chierica non doveva vedere e non ha visto.
Poi ci ha metafisicamente riflettuto su, e ha trovato la soluzione "in game".


Dwarfolo
00giovedì 2 dicembre 2004 10:17
Che il ladro voglia sentirsi Lupin non lo metto in dubbio, quello che mi domando è ... ma conta più il suo desiderio di sentirsi Ladro o il diritto dei nuovi giocatori a non cominciare in una situazione handicappato o di inferiorità? Conta più il suo divertimento di quello degli altri giocatori? E poi ... sto caspita di desiderio di grandezza ce lo deve avere proprio mentre si introducono nuovi giocatori nel gruppo?
Secondo me può aspettare no? O cmq realizzare le sue mire di gloria nei confronti di PNG o cmq in altro momento. Ci si deve divertire tutti.


Dwarfolo
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (Salvor Hardin, sindaco della Prima Fondazione)

[Modificato da Dwarfolo 02/12/2004 10.18]

Tyris
00giovedì 2 dicembre 2004 10:26
Ed è per questo che ho fatto fare quella osservazione alla chierica "dentro il gioco", come si dice dalle mie parti. Altrimenti sarebbe andato, il ladro, a vendersi l'arma di nascosto, e la guerriera halfling (sempre dentro il gioco) non avrebbe potuto dir niente, dato che poteva benissimo attribuire la sparizione a qualche soldato intraprendente.

Il punto è: è legittimo e giusto un tale uso della metafisica? Altrimenti, cosa avreste fatto? Dwarfolo ha detto la sua, aspettiamo gli altri :)
Dwarfolo
00venerdì 3 dicembre 2004 08:07
Per chiudere il mio pensiero questo è un'altro esempio di metafisica "dolente" ma assolutamente necessaria.
Il resto delle considerazioni che ho fatto circa il modo di condurre la cosa derivano solo dalla mia solita mania di buttare sul tavolo le mie esperienze di gioco "vissuto". Scusami Tyris.


Joliet Jake Blues
00venerdì 3 dicembre 2004 09:42
Secondo me hai fatto bene, ma hai fatto male a concedere al ladro la prova per nascondere l'ascia. Anche se di taglia piccola non è possibile che stia nel palmo di una mano.

A me risulta che si possa nascondere solo un oggetto delle dimensioni di una moneta (CD 10) o sottrarre un oggetto piccolo a qualcun altro (CD 20), ma occultarlo è più difficile direi. Quindi l'errore di base è quello. A quel punto la metafisica era inevitabile per preservare il gruppo.


Dwarfolo
00venerdì 3 dicembre 2004 10:13
Credo che in ballo ci fosse una regola su qualche manuale aggiuntivo. Il Song & silence ipotizzo.


olidammara
00venerdì 3 dicembre 2004 11:18
Se andiamo a vedere il manaule dei livelli epici dirà sicuramente che con una prova di svuotare tasche con CD 80 posso rubare u elefante da un corteo senza essere visto.
Quando gioco a D&D non mi pongo mai il problema del realismo, il gioco e fantastico, magico, già i maghi sono forti di suo senza che nessuno dica loro che sono irreali ma se lo andiamo a dire alle altre classi no cast davvero diventa una discriminazione.
Io avrei fatto agire il ladro come voleva, poi dipende molto dall'allineamento del ladro, comunque è nella sua indole...
Il gioco sarebbe andato avanti anche senza forzare quell'evento.
Dwarfolo
00venerdì 3 dicembre 2004 11:22
Non capisco cosa centrino i maghi in questo esempio ....
Cmq, come avresti garantito anche il diritto dei nuovi giocatori a non cominciare la loro avventura in una situazione di svantaggio (situazione nella quale tra parentesi li hai messi proprio tu come DM)?


olidammara
00venerdì 3 dicembre 2004 11:29
Non li avrei messi in situaizone di svantaggio, oppure visto che ho scelto una tale intro per i poveracci avrei dato dei bonus a tutte le loro azioni (visto che era una partita introduttiva per loro) oppure una volta avuta la bella idea di liberarle lasciare partire la scena in full motion; si insomma l'avrei resa facile la vicenda. Poi se davvero si unirebbero al gruppo magari il ladro ci ripensa e gliela ridà l'ascia...
Tyris
00venerdì 3 dicembre 2004 12:30
Diciamo che sulle regole del ladro non sono granchè ferrato (mea culpa) e per non rallentare il gioco ho dato fiducia al ladro. Forse appena finisco qui vado a controllare e poi vi dico.

Oli ha fatto lo stesso discorso che avevo fatto io: anche il ladro vuol essere ladro. Però, ora, mi sovviene una cosa: è vero che il ladro deve essere ladro, ma mica col gruppo!
Mica il mago, per sentirsi forte, inizia a castare sciami di meteore sulla testa dei suoi commilitoni, oppure il guerriero comincia ad utilizzare sui suoi amici specializzazioni varie! Bisogna fare gruppo (manco a dirlo) contro le minacce esterne, non con quelle interne.

Forse voleva mettere bene in chiaro quello che era capace di fare (conoscendo il tipo, comunque, ne dubito), oppure ha estremizzato il concetto di ladro, pensando che basti rubare qualsiasi cosa passi a tiro per dirsi "ladro" e fare buon GdR...onestamente non lo so.
E' solo che, su due piedi, non volevo [SM=x77422] la sessione perchè dovevano stare a discutere su un ascia rubata o non rubata. Già il tempo era poco, poi si mettevano pure a discutere fra di loro (anche perchè ho avuto discussioni epocali con lo stesso ladro, con conseguente noia di tutto il gruppo e rallentamento del gioco) e ho tagliato la testa al minotauro. :D

In effetti a me sembrava strano nascondere un ascia nella mano (la lama nel palmo e il manico lungo l'avambraccio), ma non tanto per le dimensioni, quanto sul rischio di tagliarsi (era pure un'ascia +2)! Però non volevo discutere...e forse ho fatto male :(


olidammara
00venerdì 3 dicembre 2004 19:14
A proposito di queste accortezze (ascia in mano e non voleva tagliarsi) Io ed i miei co-player abbiamo ormai riempito un manuale di critiche circa aspetti affatto realistici in D&D che però sono lasciati tali dalle regole.
Nessuna regola vieta infatti di usare un abilità, tutte hanno la loro CD, seppure sia di 40 se la superi riesci.
Il ladro nell'esempio ha fatto gioco forza sul fatto che con prova riuscita di muoversi silenziosamente, nascondersi e svuotare tasche lui riesca a rubare tutto finchè supera la cd.
Poi se il master inserisce degli elementi o di paletti per garantire un realismo il giocatore sclera.
Stranamente sono dalla parte del gioctaore che sclera in D&D, nel momento in cui uno spara lo sciame di meteore io non posso rubare un ascia? Qualcuno tempo fa criticava il talento incalzare fatto con la lancia come arma... ti ricordi Tyr?
Ma è davvero questo il realismo che volgiamo in un gdr come D&D? Allora fancaxxi faccio il mago almeno le cose epiche sono tutelate dalla magia.
Ricordate le prodezze di legolas sullo stratafante e le sue salite a cavallo? Tutte prove di acrobazia con cd 25 riuscite, perchè vietarle ad un halfling ladro, è un avventuriero di un gdr fantasy anche lui... no?
Dwarfolo
00venerdì 3 dicembre 2004 20:10
Non si tratta di vietarle o negarle in assoluto. Si tratta di negarle quando possono distruggere il divertimento di *tutti*. Se vuoi scivolare su uno scudo stile skateboard lanciando frecce agli orchetti sono il primo che te lo fa fare (giocando a D&D), anche se non potresti ... ma se vuoi fare il bello, il brutto e il cattivo tempo proprio mentre sto introducendo altri giocatori, bhe ... personalmente ti stronco la carriera.
Nessuno vuol negare atti eroici ai PG, ma sti atti eroici proprio in "cXXlo" ai compagni devono andare? Proprio in quei 2 minuti nei quali introduco nuovi giocatori? Ma siamo proprio sicuri che non si puo' aspettare quei 2 minuti? Suvvia ... di occasioni per fare gli sboroni, in un mondo fantastico come D&D, ce ne sono ad ogni angolo!!


olidammara
00sabato 4 dicembre 2004 01:56
Su questo sono daccordissimo Dwarfolo.
Io mi riferivo alla critica volta al fatto che 'non-si-può-fare'.
Poi quando farlo e perchè dipende dal buon senso e dal realismo di ognuno.
Odio ad esempio quei player legali malvagi ma in generare tutti che devono uccidere ogni png che incontrano che non gli va a genio.
Tyris
00sabato 4 dicembre 2004 14:36
A parte che un L\M che uccide chiunque gli capiti a tiro, non sta affatto interpretando...perchè è tipico C\M! Il L\M ammazza chi lo intralcia in qualsiasi modo (anche banale) non chiunque. Comunqe, C o L che sia, uno che ammazza la gente a vista per me è L\I: Legale Imbecille! Non sai MAI chi hai davanti...non parliamo poi se giochi nel Faèrun, dove persino gli osti hanno buoni livelli di classe (l'ostessa della città di Elminster, per esempio).

Ritornando sulla regola: concordo con quanto dice Oli (infatti non mi sono sognato di dire al ladro "non farlo perchè non lo puoi fare"), con una precisazione: secondo me le regole di D&D valgono se ed in quanto ci sono situazioni particolari.
Se per esempio sono un banale commesso di negozio (anche epico), e pretendo di avere udienza dal mio re con un semplice tiro in diplomazia...beh stai fresco! Perchè tu puoi essere abile quanto vuoi, ma il re, ad un commesso, non lo caga nemmeno di striscio. Son cose che succedono nelle favole.
Oltre alla tua diplomazia, hai bisogno di "avere accesso" al tiro...avere accesso, per me, non significa solo parlare materialmente con quella persona, ma anche avere una condizione morale, sociale (o finanche politica) per potertici mettere in contatto con questa persona.

Per svuotare tasche, ad esempio, posso concedertelo se stai in una via affollata, se il "potenziale rapinato" è distratto (magari anche da te stesso con una prova in raggirare e\o diplomazia), se il pollo non ti guarda, se è svenuto...ma non se è un guerriero a cui stai riportando l'equipaggiamento, e contemporaneamente cerchi di sottrargli l'equipaggiamento stesso a 25 cm dal muso! Dài, c'è un limite a tutto!

Cioè, per me, l'applicazione della regola deve giungere come risultato finale di una serie di condizioni messe in atto dalle circostanze esterne (master) o dall'astuzia del giocatore stesso. Solo dopo che queste condizioni si sono create, si può procedere al tiro che valuta se la conclusione è positiva o no...non si può prescindere dall'immedesimazione nella situazione, altrimenti basta caricare Baldur's Gate e via. Cioè io giocatore, non posso chiedere in automatico il tiro al master, ma devo valutare empiricamente (senza dadi, per capirci) se ci sono le condizioni realistiche per poter porre in essere quel comportamento (cioè il tiro). Mi spremo chiEro? [SM=x77400]

P.s.: forse è il caso, se volete, di continuare questa discussione su un altro thread, magari su quello di Kalius "Master®ole".


olidammara
00sabato 4 dicembre 2004 15:38
Infatti, forse è il caso.
Kalius
00sabato 4 dicembre 2004 15:53
Re:

A parte che un L\M che uccide chiunque gli capiti a tiro, non sta affatto interpretando...perchè è tipico C\M! Il L\M ammazza chi lo intralcia in qualsiasi modo (anche banale) non chiunque. Comunqe, C o L che sia, uno che ammazza la gente a vista per me è L\I: Legale Imbecille! Non sai MAI chi hai davanti...non parliamo poi se giochi nel Faèrun, dove persino gli osti hanno buoni livelli di classe (l'ostessa della città di Elminster, per esempio).

Ritornando sulla regola: concordo con quanto dice Oli (infatti non mi sono sognato di dire al ladro "non farlo perchè non lo puoi fare"), con una precisazione: secondo me le regole di D&D valgono se ed in quanto ci sono situazioni particolari.
Se per esempio sono un banale commesso di negozio (anche epico), e pretendo di avere udienza dal mio re con un semplice tiro in diplomazia...beh stai fresco! Perchè tu puoi essere abile quanto vuoi, ma il re, ad un commesso, non lo caga nemmeno di striscio. Son cose che succedono nelle favole.
Oltre alla tua diplomazia, hai bisogno di "avere accesso" al tiro...avere accesso, per me, non significa solo parlare materialmente con quella persona, ma anche avere una condizione morale, sociale (o finanche politica) per potertici mettere in contatto con questa persona.



E' vero, ci sono cose impossibili da ottenere a seconda di dove ci si trova.


Per svuotare tasche, ad esempio, posso concedertelo se stai in una via affollata, se il "potenziale rapinato" è distratto (magari anche da te stesso con una prova in raggirare e\o diplomazia), se il pollo non ti guarda, se è svenuto...ma non se è un guerriero a cui stai riportando l'equipaggiamento, e contemporaneamente cerchi di sottrargli l'equipaggiamento stesso a 25 cm dal muso! Dài, c'è un limite a tutto!

Cioè, per me, l'applicazione della regola deve giungere come risultato finale di una serie di condizioni messe in atto dalle circostanze esterne (master) o dall'astuzia del giocatore stesso. Solo dopo che queste condizioni si sono create, si può procedere al tiro che valuta se la conclusione è positiva o no...non si può prescindere dall'immedesimazione nella situazione, altrimenti basta caricare Baldur's Gate e via. Cioè io giocatore, non posso chiedere in automatico il tiro al master, ma devo valutare empiricamente (senza dadi, per capirci) se ci sono le condizioni realistiche per poter porre in essere quel comportamento (cioè il tiro). Mi spremo chiEro?



Chiarissimo, quoto


Per svuotare tasche, ad esempio, posso concedertelo se stai in una via affollata, se il "potenziale rapinato" è distratto (magari anche da te stesso con una prova in raggirare e\o diplomazia), se il pollo non ti guarda, se è svenuto...ma non se è un guerriero a cui stai riportando l'equipaggiamento, e contemporaneamente cerchi di sottrargli l'equipaggiamento stesso a 25 cm dal muso! Dài, c'è un limite a tutto!



Su questo non dico che sono in disaccordo, ma si tratta di valutare bene la cosa: se il ladro vuole sottrarre la spada ad un guerriero che ha la mano sull'elsa allora gli rispondo che è impossibile, se mi dice che vuole sottrargli qualcosa che pende dallo zaino... allora la cd è di 20
Tyris
00domenica 5 dicembre 2004 16:35
E infatti il tiro lo concessi :D
Quando mai, Kal, tu segui i manuali (:
Kalius
00domenica 5 dicembre 2004 19:04
Re:
Che fai, sfotti?

CMq stessa domanda, stessa risposta... mischio tutto: ne troppe regole (a volte anche poche!) ne tutta pura invenzione.
Tyris
00mercoledì 8 dicembre 2004 15:19
Re: Re:

Scritto da: Kalius 05/12/2004 19.04

Che fai, sfotti?




Io?! Ma quando mai....[SM=x77410] [SM=x77410] [SM=x77410]

Comunque per una volta siamo d'accordo...ecco perchè è venuto giù l'alluvione in mezza Italia! (:


olidammara
00venerdì 10 dicembre 2004 16:17
Stregone in d&d che usa giara magica, vedendo 2 aure piccole 4 medie e 2 grandi non riesce a capire quale bersaglio (aura) non faccia parte del gruppo...
mentre è indecisa e pronta a sbagliare accade la metafisica:
un altro giocatore, supponiamo spesso un lawyer, da cosnigli su quale aura prendere il che in termini di gioco non si può fare perchè in quel momento la stregone è nella gemma e non può interagire, oltretutto l'altro giocatore che interviene non ha visione della dimensione delle aure!
Questo è un banale esempio di metafisica nel gdr.
Quanto però queste cose si ripetono in tutti gli ambiti io mi rompo!
E se mi rompo allora faccio metafisica + metafisica = gioco normale, ovvero nell'esempio di prima deduco che lo stregone è confuso su quale aura prendere e ne tiro io una a caso...

gwah gwah gwah...[SM=x77410] -: [SM=x77410]

Perplessa
00venerdì 10 dicembre 2004 16:59
nel mio gruppo il master aveva messo la regola che se arrivava un suggerimento al giocatore, non in gdr, il suggerimento non poteva più essere usato, anche se era l'unica soluzione possibile.
forse era un po' dura come cosa, però dopo qualche brutta esperienza per aver fatto metafisca, abbiamo imparato la lezione e se avevamo qualche idea, era il nostro pg che cercava di comunicarlo al pg di turno...e a volte ciò era impossibile..
Tyris
00venerdì 10 dicembre 2004 19:37
Io ho fatto la stessa cosa, ma in Cyberpunk :)
Però è una buona lezione...il tuo master non è un cretino.


Kalius
00venerdì 24 dicembre 2004 23:18
Re:

Scritto da: Perplessa 10/12/2004 16.59
nel mio gruppo il master aveva messo la regola che se arrivava un suggerimento al giocatore, non in gdr, il suggerimento non poteva più essere usato, anche se era l'unica soluzione possibile.
forse era un po' dura come cosa, però dopo qualche brutta esperienza per aver fatto metafisca, abbiamo imparato la lezione e se avevamo qualche idea, era il nostro pg che cercava di comunicarlo al pg di turno...e a volte ciò era impossibile..



Ah, e quindi se siete in un dungeon dove l'unica possibilità di uscita è risolvere l'indovinello suggerito da un giocatore che fate, crepate tutti?

Voglio pensare di no... un buon metodo in certe circostanze (specie quando si tratta di premiare i PG), inutile e controproducente in altre... e l'esempio sta fatto.
olidammara
00sabato 25 dicembre 2004 19:25
no, aspetta. Si diceva che i suggeriemnti non possono essere dati se nel gioco il personaggio del giocatore che da il suggerimento non è in grado di vedere e di parlare al personaggio del giocatore che lo riceve. Buon natale.
Kalius
00sabato 25 dicembre 2004 19:30
Re:
Anche se così fosse, alla fine si tratta sempre di un suggerimento "Off GDR".

E se il giocatore in questione, anche barando, trova l'unica soluzione possibile per riuscire a salvarsi... che succede?

Li fai crepare tutti perchè in quelle circostanze quel dato suggerimento non sarebbe mai arrivato?

Al limite lo punisci dopo... ma non li ammazzi tutti li solo perchè quel suggerimento, in quella circostanza, non andava mai fatto.
Auguri
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