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Governo elimina reati per frodi alimentari: è allarme nazionale

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2011 14:19
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15/01/2011 23:10

Rischio salute per gli italiani
La “taglia-leggi” cancella la norma
sulla Tutela degli alimenti.
Rischio salute per gli italiani


La legge sulla Tutela degli alimenti numero 283 del 30 aprile 1962 era in vigore fino a metà dicembre 2010. Dopo quella data, la legge che permetteva di perseguitare chi vendesse cozze tossiche le mozzarelle blu, il maiale alla diossina, i cibi scaduti e “rinfrescati” con un’etichetta è stata cancellata, grazie all’entrata in vigore della procedura “taglia-leggi” (legge numero 246 del 28 novembre 2005).

Non esistono neppure i reati che contemplava: si tratta di episodi di cronaca che, oltre a quelli prima elencati, raccontano di cotolette alla salmonella, carne vecchia «ringiovanita» con i coloranti, vino adulterato con additivi chimici, olio di oliva fatto senza olive, farine alimentari con il prione (vedi Mucca pazza), mascarpone botulinato, ortaggi con il piombo, salse rese più rosse da sostanze cancerogene, acque minerali ricche in cloroformio, pane e mortadella agli escrementi.

C’era già stato un tentativo nel 2007 di “depenalizzare” tutti questi reati ma le polemiche bloccarono tutto. Oggi, invece, legge cancellata del tutto dal “taglia-leggi” tanto caro al ministro Calderoli.

Difficile ora correre ai ripari: da questo momento, e fino all’entrata in vigore di un’eventuale nuova norma, sarà zona franca. Ieri mattina il procuratore Guariniello ha segnalato il problema al ministro della Salute Ferruccio Fazio, che si è subito attivato per correre ai ripari. La zona franca, però, ora c’è. Niente più magistratura di mezzo (a parte i casi gravi o mortali da codice penale), niente più sequestri preventivi, niente più blitz dei Nas.

Intanto, l’opposizione accusa Calderoli. Il senatore del Pd Francesco Ferrante soiega: “‘La furia cieca del ministro Calderoli ha colpito ancora, e questa volta rischia di mandare gli italiani al pronto soccorso. Tra le leggi tagliate è finita incredibilmente la 283 del 1962, la norma sulla tutela degli alimenti che ha permesso nel corso degli anni di scoprire e punire veri e propri attentati alla salute pubblica, dalle cozze infettate dal vibrione del colera alle mozzarelle blu, passando per il vino adulterato chimicamente e le farine alimentari col prione. Questa cancellazione scellerata non sappiamo se sia frutto di distrazione,incompetenza o atto volontario, resta il fatto che il governo deve subito correre ai ripari”.

”Per riparare al guaio del ministro Calderoli, che ha già mandato al rogo leggi utili e funzionali – conclude Ferrante – presenteremo un emendamento al decreto milleproroghe per ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani”.

Fonte: blitzquotidiano

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15/01/2011 23:46

Re: Rischio salute per gli italiani
binariomorto, 15/01/2011 23.10:

...Questa cancellazione scellerata non sappiamo se sia frutto di distrazione,incompetenza o atto volontario, resta il fatto che il governo deve subito correre ai ripari”.

”Per riparare al guaio del ministro Calderoli, che ha già mandato al rogo leggi utili e funzionali – conclude Ferrante – presenteremo un emendamento al decreto milleproroghe per ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani”.
...




Stavolta Calderoli l'ha combinata davvero grossa,
un Ministro non dovrebbe mai trattare con leggerezza questioni attinenti la salute dei suoi elettori.


PS ora sarà un po' meno agevole replicare a chi dipinge i leghisti come una manica di zoticoni o ignoranti ed incompetenti (sia chiaro: non i loro elettori, per carità, ma solo le più alte cariche leghiste nel partito, Governo e Pubbliche Amministrazioni) [SM=x44464]

[Modificato da Etrusco 15/01/2011 23:46]

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16/01/2011 00:14

Ma non sarà mica il caso che Calderoli è analfabeta e non sa leggere quello che "taglia" ?

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Re:
binariomorto, 16/01/2011 0.14:

Ma non sarà mica il caso che Calderoli è analfabeta e non sa leggere quello che "taglia" ?




A Milano gli hanno dato addirittura una laurea col massimo dei voti: 110 e Lode in medicina, poi chirurgia maxillo facciale.
Evidentemente le università lombarde lasciano molto a desiderare [SM=x44455]
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16/01/2011 14:29

Re: Re:
Etrusco, 16/01/2011 1.41:




A Milano gli hanno dato addirittura una laurea col massimo dei voti: 110 e Lode in medicina, poi chirurgia maxillo facciale.
Evidentemente le università lombarde lasciano molto a desiderare [SM=x44455]




Ecco perchè la Gemini s' è data tanto da fare ... [SM=x44457]

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16/01/2011 14:29

Adulterare gli alimenti non è più reato
Legge cancellata dal 'semplificatore' Calderoli

Il provvedimento 'taglialeggi' abroga la l.263 del 1962, che puniva le sofisticazioni dannose alla salute. La denuncia del pm Guariniello: "Bloccati i processi sulla mozzarella blu e su altri casi simili". Il Pd: "Presenteremo un emendamento al decreto milleproroghe"


ROMA - Più che semplificare, il 'taglialeggi' varato dal ministro Roberto Calderoli rischia di azzerare l'ordinamento giurifico, abrogando leggi di vitale importanza. Se infatti si è rivelato un falso allarme quello dell'abrogazione del tribunale dei minori (in effetti la norma di abrogazione c'era, ma è stata corretta in extremis prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), al momento sembra definitiva l'abrogazione della legge 263 del 1962, che puniva le adulterazioni alimentari. A denunciarla il pm di Torino Raffaele Guariniello, che si occupa abitualmente di questo tipo di reati, e che dalla seconda metà di dicembre si trova di fatto bloccato, non avendo più alcuna normativa alla quale fare riferimento. Tra i procedimenti bloccati c'è anche quello sulle "mozzarelle blu".

Ma come si è arrivati all'abrogazione di una legge così importante, che tutela la salute dei cittadini? Il provvedimento "taglia-leggi" del ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli, ha cancellato le norme risalenti a prima del 1970. Per evitare che finissero al macero delle leggi di cui si riteneva "indispensabile la permanenza in vigore", il decreto 179 del 2009 aveva previsto che entro un anno venissero corretti "eventuali errori e omissioni", stilando un apposito elenco di provvedimenti da salvare: la 263/62, non vi compare e, quindi, deve essere considerata abrogata a partire dall'11 dicembre.

Finora il pm Guariniello aveva continuato a indagare su "mozzarelle blu" e altri fenomeni analoghi grazie a una sentenza della Cassazione, depositata il 31 marzo 2010, che analizzando l'intreccio delle norme stabiliva che la 263/62 restava in vigore fino a dicembre. Il termine, però, ormai è scaduto e adesso, anche se la legge venisse riesumata, i processi si concluderanno con delle assoluzioni in base al principio che devono essere applicate le norme più favorevoli agli imputati.

Il magistrato ha preso contatto con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per chiedere se è possibile prendere dei provvedimenti che salvino le indagini. La vicenda viene anche denunciata dal Pd, che annuncia la presentazione di "un emendamento al decreto milleproroghe per ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani".

Proprio questa mattina, Guariniello ha sospeso la procedura verso il rinvio a giudizio per due casi, scoperti a Torino, di messa in commercio di pesce adulterato: "Restiamo senza il baluardo che ci permetteva di combattere adulterazioni e contaminazioni", ha denunciato il magistrato, ricordando che anche "in passato c'erano stati blandi tentativi di depenalizzazione che non erano andati a buon fine. Ma questa non è una depenalizzazione: è un'abrogazione vera e propria. Vuol dire che certi comportamenti diventano leciti".

Secondo Guariniello è possibile tuttavia che il governo trovi il modo di ripristinare la legge. "Ma il problema - spiega - è che dallo scorso dicembre la 283 è stata di fatto eliminata, visto che non è stata inclusa nello speciale elenco delle norme da salvare. Per questo motivo, in tribunale non può più essere applicata. E gli imputati, in caso di processo, a meno che non vengano contestati anche altri reati, dovranno essere assolti".

Secondo quanto ha potuto accertare l'Ansa, il primo caso di assoluzione si è verificato lo scorso 21 dicembre in un tribunale dell'Italia del Sud. L'interessato era il gestore di un esercizio commerciale: il suo avvocato ha sollevato la questione e il giudice lo ha assolto "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato".
Ma questa non è una depenalizzazione: è un'abrogazione vera e propria. Vuol dire che certi comportamenti diventano leciti".

Fonte: Repubblica

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Re: Re: Re:
binariomorto, 16/01/2011 14.29:




Ecco perchè la Gemini s' è data tanto da fare ... [SM=x44457]




beh, anche lei è un bell'esemplare! [SM=x44452]
Comunque, a questo punto, sarebbe utile a tutti introdurre nelle università un esame di rudimenti basilari di Logica [SM=x44455]
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16/01/2011 18:15

Re: Re:
Etrusco, 1/16/2011 1:41 AM:


A Milano gli hanno dato addirittura una laurea col massimo dei voti: 110 e Lode in medicina, poi chirurgia maxillo facciale.
Evidentemente le università lombarde lasciano molto a desiderare [SM=x44455]



Piano, piano, chi ha detto che si è laureato in Lombardia? e poi in quale università? A Milano oltre la Statale c'è la cosidetta Università S. Raffaele, quella dove ha "studiato" la Minetti, per intenderci, quella di don Verzè (il "don" in questo caso è da intendersi non in senso religioso, ma mafioso).

Sul web queste notizie non compaiono da nessuna parte. Magari si è laureato a Tripoli (al Cairo no perchè è seria). Forse si è laureato nello stesso posto di Prosperini! (almeno di questo ce ne siamo liberati).
C'è comuque sul web chi mette in dubbio anche la maturità (il diploma, non la valutazione della persona, che è ovvia) e chi lo ricorda come odontotecnico.

Quindi, piano a denigrare senza prove le vere università!
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16/01/2011 18:37

Re: Re: Re:
fabius039, 16/01/2011 18.15:



Piano, piano, chi ha detto che si è laureato in Lombardia? e poi in quale università? ...Magari si è laureato a Tripoli (al Cairo no perchè è seria). ...



Considerando la sua stretta inflessione dialettale e le sue posizioni verso il centro-sud italiano il campo si restringe alla sua regione o al max nel nord Italia.

Ma tornando seri: bisognerebbe approfondire meglio in che misura ed in quali termini sia stata abrogata la 283'62, perchè sarebbe davero assurdo e contro ogni logica, persino per un leghista, arrivare a depenalizzare di punto in bianco l'adulterazione alimentare.
Ma poi, a prescindere, mi chiedo, se comunque altre leggi (444, 514, 515 c.p. etc.) non possano parzialmente tutelare i consumatori...
[Modificato da Etrusco 16/01/2011 18:43]

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17/01/2011 10:55

fabius039, 16/01/2011 18.15:

Piano, piano, chi ha detto che si è laureato in Lombardia? e poi in quale università? A Milano oltre la Statale c'è la cosidetta Università S. Raffaele, quella dove ha "studiato" la Minetti, per intenderci, quella di don Verzè (il "don" in questo caso è da intendersi non in senso religioso, ma mafioso).

Sul web queste notizie non compaiono da nessuna parte. Magari si è laureato a Tripoli (al Cairo no perchè è seria). Forse si è laureato nello stesso posto di Prosperini! (almeno di questo ce ne siamo liberati).
C'è comuque sul web chi mette in dubbio anche la maturità (il diploma, non la valutazione della persona, che è ovvia) e chi lo ricorda come odontotecnico.

Quindi, piano a denigrare senza prove le vere università!



Basta andare sul sito del FNOMCEO e ricercare l'iscrizione all'albo (lui è della provincia di Bergamo) e si trova che si è laureato a Milano nel 1982. Quando esisteva solo la Statale.

Tornando al tema principale, l'abrogazione della legge (o meglio, della parte più importante, altre parti erano state già abrogate in passato) è effettivamente avvenuta. D'altra parte essendo una legge ante 1970 era più facilmente soggetta ad eliminazione se non ben controllata, stante il meccanismo della "taglia-leggi".
I modi per tornare indietro ci sono e credo che verranno presi in considerazione; ma ciò non toglie che l'iniziativa del taglia leggi resta una meritoria iniziativa.

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Re:
paperino73, 17/01/2011 10.55:


..l'abrogazione della legge (o meglio, della parte più importante, altre parti erano state già abrogate in passato) è effettivamente avvenuta. D'altra parte essendo una legge ante 1970 era più facilmente soggetta ad eliminazione se non ben controllata, stante il meccanismo della "taglia-leggi".
I modi per tornare indietro ci sono e credo che verranno presi in considerazione; ma ciò non toglie che l'iniziativa del taglia leggi resta una meritoria iniziativa.



Ma non hai risposto sulle mie perplessità...
e soprattutto credi che la legge preveda l'abrogazione di lex intestata con termini quali "codice" o "testo unico"?? [SM=x44466]
In altre parole la 283'62 è abrogata integralmente o è in parte salva, secondo te?
[Modificato da Etrusco 17/01/2011 11:15]
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17/01/2011 11:20

Re: Re:
Etrusco, 17/01/2011 11.13:



Ma non hai risposto sulle mie perplessità...
e soprattutto credi che la legge preveda l'abrogazione di lex intestata con termini quali "codice" o "testo unico"?? [SM=x44466]
In altre parole la 283'62 è abrogata integralmente o è in parte salva, secondo te?




da quello che ho capito io, che non sono un giurista, le legge è abrogata integralmente.

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Re: Re: Re:
paperino73, 17/01/2011 11.20:




da quello che ho capito io, che non sono un giurista, le legge è abrogata integralmente.




e quindi?
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17/01/2011 11:46

Re: Re: Re:
paperino73, 17/01/2011 11.20:

da quello che ho capito io, che non sono un giurista, le legge è abrogata integralmente.




daun'altra parte ho letto che sarebbe invece non abrogata in qanto modifica di T.U.
a questo punto attendo delucidazioni da chi è più competente.

[SM=x44464]

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18/01/2011 00:09

Frodi alimentari, la legge è salva
tutto grazie a un cavillo giuridico

Sembrava essere rimasta vittima della legge-delega di semplificazione varata dal ministro Calderoli, ma non è così. La 283/62 resta in vigore grazie al piccola 'epigrafe' in cima al provvedimento che recita: "Testo unico"

LA LEGGE contro le frodi alimentari, vittima del 'taglialeggi' varato dal ministro Roberto Calderoli, è salva grazie a un cavillo giuridico. Proprio così. A dirlo sono gli avvocati esperti di diritto alimentare del blog ilfattoalimentare.it e lo conferma il ministero della Salute. "Una legge di vitale importanza che rischiava di sparire si è salvata in corner", spiega l'avvocato Dario Dongo, responsabile politiche regolative di Federalimentare ed esperto del fattoalimentare.it. "Tutto merito di una piccola 'epigrafe' in cima al testo - continua Dongo - che lascia in pieno vigore la legge 283 del 1962, la disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, ovvero lo strumento più noto e diffuso per sanzionare in sede legale gli illeciti alimentari". Eppure, in difesa della tesi della legge cancellata sono scesi in campo partiti politici, associazioni dei consumatori e un nome importante come quello del procuratore di Torino Raffaele Guariniello, ben noto alle cronache in fatto di sentenze “avanzate” nel settore della contraffazione alimentare, che dalla seconda metà di dicembre si trova di fatto bloccato non avendo di fatto più nessuna normativa di riferimento.

Tutto è iniziato il 22 dicembre scorso quando il “Sannio quotidiano” riferiva di un commerciante assolto dal reato di detenzione di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione. Secondo la tesi difensiva (a quanto pare, accolta dal giudice di merito) la norma che punisce questi fatti – articolo 5 della legge 283/62 appunto - risulterebbe abrogata a partire al 16 dicembre 2010. Ciò deriverebbe, secondo il teorema difensivo, dalla cosiddetta “legge-delega per la semplificazione legislativa”, la 246 del 2005, nella quale è prevista l’abrogazione di tutte le disposizioni legislative statali pubblicate prima dell’1° gennaio 1970, con eccezione di quelle indicate nei suoi decreti di attuazione.

Una lettura delle norme in tema di semplificazione potrebbe in effetti portare a credere che anche la legge 283 del 1962 sia stata spazzata via, ma non è così. La stessa legge-delega per la semplificazione esclude, infatti, dall'abrogazione tutti i provvedimenti che rechino in epigrafe la dicitura "codice" o "testo unico". E, dal momento che la 283/62 ha nell’epigrafe la parola “testo unico”, la tutela degli alimenti dovrebbe essere salva. "Potremmo usare - spiega ancora Dongo - la metafora dell'Arca di Noè per descrivere questo meccanismo di semplificazione: si caricano sull’Arca (che è poi il decreto legislativo di attuazione, d.lgs. 179/09) i soli provvedimenti, tra quelli anteriori all’1.1.70, che interessa mantenere in vita; sono tuttavia “membri di diritto” dell’Arca, secondo la norma sopra citata, i codici e i testi unici tra cui appunto codice civile (del 1942), codice penale (del 1930) e anche la 283/62; tutte le altre normative vengono spazzate via dal diluvio universale".

La conferma che la legge sui cibi adulterati sia ancora valida ci viene anche un dossier dell’Ufficio Studi del Senato di cui riportiamo uno stralcio: “Il ministero [della Salute, ndr] consiglia il mantenimento del presente provvedimento [la legge 283/1962, ndr], poiché reca disciplina sanitaria degli alimenti e delle bevande. In quanto modifica di testo unico, il provvedimento non dovrebbe comunque essere inserito nell'allegato I, rientrando nei settori esclusi”. Appare perciò ben fondata la tesi sostenuta dal ministero della Salute, che abbiamo consultato in via informale, secondo cui il combinato disposto delle varie norme esclude l’abrogazione della legge 283/1962. Anzi, il dossier parlamentare sopra citato evidenzia l’assenza di alcuna volontà abrogativa del legislatore nei confronti della nostra legge.

Rimane dunque in pieno vigore l’articolo 5 della legge in questione, che recita quanto segue:“È vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo sostanze alimentari:
- private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualità inferiore o comunque trattate in modo da variarne la composizione naturale, salvo quanto disposto da leggi e regolamenti speciali;
- in cattivo stato di conservazione;
- con cariche microbiche superiori ai limiti stabiliti […];
- insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione;
- con aggiunta di additivi chimici di qualsiasi natura non autorizzati […] o, nel caso che siano stati
autorizzati, senza l'osservanza delle norme prescritte per il loro impiego […];
- che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo […]”.

Vale la pena ricordare che la tutela del consumatore in ambito alimentare è garantita anche dal Codice penale da almeno tre articoli:

-Commercio di sostanze alimentari nocive - Chiunque detiene per il commercio, pone in commercio ovvero distribuisce per il consumo sostanze destinate all'alimentazione, non contraffatte né adulterate, ma pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a € 51,65. La pena è diminuita se la qualità nociva delle sostanze è nota alla persona che le acquista o le riceve.” (art. 444 c.p.).

-Frode in commercio - Chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a € 2.065,83. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a € 103,29.” (art. 515 c.p.).

-Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, art. 516 c.p. Chiunque pone in vendita o mette altrimenti in commercio come genuine sostanze alimentari non genuine è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a € 1.032,91.

Fonte: Repubblica

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Alla fine vale il detto: "Tanto rumore per nulla?" [SM=x44473]

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Re:
Arjuna, 18/01/2011 10.00:


Alla fine vale il detto: "Tanto rumore per nulla?" [SM=x44473]




Secondo è il più classico ed italianissimo "fatta la legge, trovato l'inganno" [SM=x44452]

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Re: Re:
paperino73, 18/01/2011 11.13:


Secondo è il più classico ed italianissimo "fatta la legge, trovato l'inganno" [SM=x44452]



E' preoccupante che una legge fatta per semplificare sia così poco chiara? [SM=x44473]

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Re: Re: Re:
Arjuna, 18/01/2011 11.25:

E' preoccupante che una legge fatta per semplificare sia così poco chiara? [SM=x44473]




il problema sono le numerosissime leggi in vigore in Italia. la legge è andata giù con l'accetta contro quelle precedenti il 1970 non riformate e quindi il rischio di incorrere in cose come questa c'erano. tutto sommato non me ne stupisco più di tanto ...

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21/01/2011 14:19

SENTENZA URGENTE DELLA CASSAZIONE
Gli «avvelenatori» tornano punibili
E' di nuovo valida la legge del 1962 che punisce chi mette in commercio alimenti scaduti, tossici o avariati


MILANO — Una legge salvata. Quella sulla tutela della salute pubblica rispetto agli alimenti scaduti, avariati, contaminati, tossici e quant’altro. Dopo la denuncia del Corriere della Sera, una sentenza urgente della Cassazione riconosce gli effetti della legge 283 del 1962 sulla tutela di quanto finisce nei piatti degli italiani. Una tutela preventiva che i giudici italiani avevano smesso di applicare considerandola spazzata via — insieme a migliaia di altre norme risalenti a prima del 1970 — dai decreti del ministro per la semplificazione Roberto Calderoli. Una sentenza, sempre della Cassazione, del febbraio 2010 ne aveva decretato la «morte», ritenendola abrogata dal 16 dicembre 2010. Eliminando così la possibilità di punire chi commetteva reati del tipo mozzarelle blu, vino al metanolo, alici con le larve, cotolette alla salmonella, uova alla diossina. Un esempio dell’elenco sterminato di reati normalmente presenti nei rapporti dei carabinieri del Nas. E dopo il 16 dicembre, nonostante le rassicurazioni dello stesso Calderoli e del ministro della Salute Ferruccio Fazio, i giudici avevano cominciato ad assolvere o a non rinviare a giudizio. Un grave pericolo per la salute pubblica.

«INFORMAZIONE PROVVISORIA» - Adesso controlli e sentenze possono ripartire. In fretta e furia, la terza sezione penale della Suprema Corte ha di fatto ribaltato la decisione che lei stessa (ma con altri magistrati) aveva preso lo scorso febbraio. Per ora non si conoscono i dettagli, ma l’importanza della questione è tale che da piazza Cavour a Roma hanno diramato un’«informazione provvisoria», scritta a penna, che illustra il senso del provvedimento. «La disciplina in tema di tutela degli alimenti contenuta nella legge 283 del 1962 — è scritto — non rientra fra quelle abrogate dalla legge 246 del 2005 (la cosiddetta taglia-leggi, ndr) e relativi decreti attuativi». E stamane il procuratore torinese Raffaele Guariniello è tornato a colpire, a firmare un rinvio a giudizio per un commerciante che vendeva alici alle larve, pericolosissime per il fegato umano. «Sono entusiasta di questo intervento della Cassazione che ripristina la normalità», ha commentato il magistrato, da sempre in prima fila nella lotta contro le frodi.

CHIAREZZA - Guariniello ha subito informato il ministro Fazio, che si era prodigato per chiarire la situazione. Fazio e il collega Calderoli, il 17 gennaio scorso, avevano spiegato che la legge non era stata abrogata. Ma nei tribunali, di fronte alla sentenza della Cassazione del febbraio 2010, pochi potevano applicare la versione dei ministri. Soprattutto gli avvocati difensori sventolavano quella sentenza che in pratica ufficializzava l’abrogazione della legge del 1962. A Benevento, a dicembre, è stato assolto un commerciante «perchè il fatto non è più previsto come reato», mentre a Torino un pescivendolo aveva evitato il rinvio a giudizio e un responsabile di minimarket ha sperato nell’assoluzione per la vendita di alici con le larve. Il giudice però ha rinviato la sentenza in attesa di chiarezza. Chiarezza arrivata ora da Piazza Cavour.

Mario Pappagallo

Fonte: CorrieredellaSra

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