Passione Fuoristrada 4X4

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Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 12:20
Quak150, 28/11/2014 08:04:



Ho la patente A B e S [SM=x44451] [SM=x44455]




E torniamo alle disquisizioni tecniche, quanto riesce a snodarsi la tua scopa sui percorsi più accidentati? Si piega o si spezza? [SM=x44452]

Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 12:34
Il diffirenziale
Ma adesso dedichiamo un po' d'attenzione alla parte più importante per una buona trazione, a ciò che può fare la differenza nelle situazioni più critiche che possiamo affrontare nei percorsi offroad più accidentati, tra fango, acqua, neve o asperità rocciose dove una o più ruote possono rimanere sospese o senza aderenza.

Il differenziale:


la nuova Land Rover Discovery Sport

Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 12:41
la nuova Land Rover Discovery Sport
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Land Rover Discovery Sport, anteprima alla Barcolana



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La storica regata della Barcolana, evento che ogni anno raduna migliaia di velisti la seconda domenica di ottobre, sarà un appuntamento unico ed esclusivo che Land Rover ha deciso di non lasciarsi sfuggire per presentare in anteprima nazionale la nuova Land Rover Discovery Sport, primo modello della nuova famiglia Discovery che proprio a Trieste farà il suo debutto in pubblico.  La grande kermesse della Barcolana sarà anche l’occasione per fare da cornice allo spettacolare evento Land Rover Extreme 40 che porterà per la prima volta in Italia il formato Extreme Sailing Series, specialità che sta appassionando sempre di più il pubblico di tutto il mondo: agili e velocissimi catamarani di 40 piedi che si esibiranno in incredibili salti, evoluzioni e virate, a pochi metri dagli spettatori, nello “stadio” del bacino di San Giusto.

Perfetta per il tempo libero, la nuova Discovery Sport è un’auto ideale per le esigenze degli appassionati delle più diverse attività outdoor grazie a una serie di caratteristiche che la rendono unica nel suo segmento: linee dinamiche, massima flessibilità di configurazione a 5+2 posti con grande spazio in cabina, integrità ingegneristica e progettuale. Oltre alle prestazioni su terreni fuoristrada da sempre parte essenziale del DNA Land Rover, la Nuova Discovery Sport è caratterizzata da una scocca ottimizzata per i terreni più duri, un’eccellente altezza da terra e una capacità di guado di 600 mm (vero primato della classe). Inoltre gli angoli di attacco, dosso e uscita, rispettivamente di 25, 31 e 21 gradi agevolano la marcia sui percorsi più tortuosi. Disponibile, al lancio, con due diversi sistemi di trazione: il 4×4 integrale permanente oppure, su richiesta, l’innovativa Active Driveline che commuta la trazione  4×4 e 4×2  garantendo la massima efficienza sia su strada  che in off-road; in aggiunta, la Discovery Sport è dotata della ormai collaudatissima tecnologia Terrain Response che ottimizza le risposte della vettura alle condizioni del terreno in situazioni come erba, ghiaia, neve, fango o sabbia. Ideale in tutte le situazioni in cui ci si può trovare ad affrontare un’attività all’aria aperta, la nuova Discovery Sport è l’auto che si propone come un’ autentica compagna di avventura. La Nuova Discovery Sport affiancherà ma non sostituirà la Discovery attuale e sarà disponibile da fine febbraio  2015, a partire da 35.600 euro.

 


Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 12:56
Land Rover Discovery Sport 2014
Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 13:14
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Nuovo Jeep Grand Cherokee: il focus tecnico: Scritto da 



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Tecnica: Jeep Grand Cherokee, nata per l&#039;offroad
Tecnica: Jeep Grand Cherokee, nata per l'offroad
Foto di Gabriele Bolognesi

Dopo la prova su strada della nuova Jeep Grand Cherokee, ci concentriamo sulla tecnica di questo nuovo modello.
Un focus per scoprire cosa si nasconde sotto pelle.

 Assetto variabile per superare ogni ostacolo

jeep GC tecnica5

Meccanicamente troviamo una scocca portante: dimenticato il telaio a longheroni
e la sospensione rigida al posteriore delle precedenti edizioni ora lo schema si fa più automobilistico, ma non meno efficace.
Le sospensioni anteriori sono del tipo indipendenti con doppio braccio oscillante (quadrilateri),
con molle pneumatiche, ammortizzatori a gas a doppio tubo e barra stabilizzatrice.
Al posteriore troviamo dei multi-link a 5 bracci, molle a gas e ammortizzatori a doppio tubo,
braccio di controllo inferiore porta molla in alluminio, bracci superiori indipendenti, barra stabilizzatrice.

Con questo tipo di sospensioni il Grand Cherokee
può sollevarsi da terra di 65mm o abbassarsi di 40,6 su 5 livelli: OffRoad2, OffRoad1, Normal, Aero, Park.
Impressionante l'altezza da terra "tutto su" di 287 mm per superare rocce con la massima disinvoltura,
solo nei parcheggi invece la 4x4 si abbassa a soli 180 mm per favorire l'entrata, l'uscita e il carico/scarico dei bagagli.

Grazie alle sospensioni ad aria il Grand Cherokee può superare ostacoli con un angolo di attacco di 26,3°
(35,8° con Quadra-Lift in Off -Road 2 e spoiler anteriore rimosso), di uscita di 29,5°

e superare dossi con un angolo di 23,5°, notevoli per la categoria.

jeep GC tecnica4

Select Terrain per scegliere il fondo giusto

Il comando Select Terrain con cinque impostazioni selezionabili coordina ben 12 diversi sistemi di gestione del veicolo, tra cui quello per il controllo dell'acceleratore, per il cambio marcia, per la scatola di rinvio, per il controllo della trazione e per il controllo elettronico della stabilità, accresce la sicurezza alla guida. jeep GC tecnica1Il Selec-Terrain è stato aggiornato per garantire prestazioni ottimali, basta scegliere tra le funzioni disponibili: Sand (Sabbia), Mud (Fango), Auto (Automatico), Snow (Neve) e Rock (Rocce). In modalità Auto, è il sistema di trazione a regolare automaticamente la dinamica del veicolo per adattarlo al meglio a qualsiasi tipo di fondo stradale e aumentare il piacere di guida.

L'impianto frenante vanta dischi autoventilati 350x32 mm all'anteriore e disco autoventilati 330x22 mm per il posteriore che assicurano una decelerazione più che buona in ogni condizione.

Trazione integrale per tutti i gusti

jeep GC tecnica6Il Grand Cherokee vanta 3 sistemi di trazione integrale:
- Il Quadra-Drive II è il più estremo con marce ridotte, ripartizione automatica della coppia (48% anteriore, 52% posteriore), differenziale posteriore a slittamento limitato (ELSD) e anteriore con blocco elettronico Brake Traction Control System (BTCS);
- Il Quadra-Trac II è la trasmissione entry level esclusiva solo per il "piccolo" 3.6 v6 benzina ha le stesse caratteristiche del primo senza l'ELSD;
- Il più sportivo sistema di trazione Quadra-Trac Active on demand standard solo per la sportivissima SRT prevede marce ridotte, ripartizione automatica della coppia più votata al posteriore (40% anteriore, 60% posteriore nella modalità AUTO), differenziale posteriore a slittamento limitato (ELSD) e anteriore Brake Traction Control System (BTCS)

Ma tutti questi accorgimenti sono utili o il peso di 2300kg lo rende impacciato nella marcia in fuoristrada? Tutt'altro, la capacità off-road è elevata, visto infatti il marchio sfoggiato sulla calandra non poteva esser diversamente: in Jeep non si possono accettare compromessi. Complici il sistema "Selec-Terrain" e le sospensioni "Quadra-Lift" (quest'ultime di serie per Overland e Summit), una volta scelto il tipo di terreno che s'intende affrontare (Sand, Mud, Auto, Snow e Rock) la Grand Cherokee adegua la sua altezza da terra e vi conduce a destinazione senza problemi di sorta. jeep GC tecnica2Con il pack Offroad II: cerchi in lega da 18", sistema di trazione Quadra-Drive II, protezioni sottoscocca, sistema Selec-Speed control, chi lo desidera può ulteriormente ampliare le già ottime capacità della vettura nei terreni a bassa aderenza. Il limite, oltre che dai pneumatici "stradali", viene dalla paura di rigare o graffiare la carrozzeria di quella che alla fine dei conti sono settantamila euro di SUV.
Molto utile torna il dispositivo di frenatura controllata in salita e discesa: impostando una velocità predefinita il 4x4 gestisce i vari sottosistemi per mantenere costante l'andatura senza alcun intervento esterno
Questo dispositivo, che equipaggia il pacchetto Off Road Group II, consente al conducente di controllare la velocità del proprio veicolo, sia in salita che in discesa, mediante le leve del cambio al volante, per una maggiore sicurezza anche nei pendii più impegnativi. Le funzioni Hill Ascent Control e Hill Descent Control si integrano in un'unica funzione incredibilmente pratica.

Il cuore è nato in Emilia: una garanzia

jeep GC tecnica3Questo motore adotta un'architettura V6 (con angolo di 60 gradi tra le bancate), che ne riduce l'ingombro longitudinale rispetto alle unità in linea; ciò né facilita l'installazione anche in spazi ristretti e trasversalmente, quindi in auto a trazione anteriore, ma non è il caso del nostro GC. Il 2.987 cm3 che rispettava la normativa Euro 5 sulle emissioni inquinanti e che annoverava l'iniezione diretta common rail 1800 bar, con distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro e turbocompressore a geometria variabile è stato aggiornato, in seguito all'acquisizione del 50% della VM Motori da parte di Fiat S.p.A., ora FCA. Sul MY 2014 questo motore viene dotato di tecnologia Multijet II. A partire dal 2013 il motore è stato ulteriormente sviluppato per rispettare i limiti Euro 6 e per ridurre i consumi. Le principali novità' sono il sistema di iniezione a 2000 bar, il turbocompressore raffreddato ad acqua e le candelette ceramiche. In questa configurazione il motore eroga 250 CV e 570 Nm di coppia, mentre è prevista una versione depotenziata da 190 CV, con "soli" 440 Nm. Alla prova dei fatti il nuovo propulsore turbodiesel segna un netto miglioramento rispetto al 3.0 turbodiesel di origine Mercedes-Benz.

La tecnologia al servizio della sicurezza

Non solo capace, spaziosa e più ecologica di un tempo, ora il Cherokee edizione large si fa anche tecnologia e sicura grazie a sistemi avanzati come:

-il Forward Collision Warning che attraverso sensori radar monitora se il veicolo si sta avvicinando troppo velocemente alla vettura che lo precede e invia, se necessario, un segnale al guidatore in modo che possa intervenire per evitare l'impatto. jeep GC tecnica8Il sistema è stato aggiornato per dare, in condizioni di emergenza, un brusco colpo di freno e mantenere la pressione sul freno per 1,5 secondi qualora il guidatore non intervenga immediatamente con la necessaria misura correttiva dopo gli alert (audio e video) sul quadro strumenti. Inoltre l'azionamento dell'Advanced Brake Assist (ABA) da parte del sistema consente di aumentare l'intensità della frenata evitando così l'impatto o attenuandone le conseguenze;

- L'Active Cruise Control monitora la distanza tra il veicolo e quello che lo precede e regola automaticamente la velocità di crociera per mantenere la distanza impostata dal guidatore, agendo su freno e acceleratore. La funzione di arresto permette alla vettura di fermarsi completamente e senza l'intervento del guidatore;


-il Blind Spot Monitoring e Rear Cross Path Detection Systemi utilizzano specifici sensori, alloggiati negli
specchietti retrovisori, per assistere il conducente nei cambi di corsia e nei sorpassi, rilevando il sopraggiungere di altre vetture, anche da un punto cieco laterale o posteriore, segnalandone la presenza con un segnale luminoso nello specchietto e con un segnale acustico qualora si decidesse inavvertitamente di effettuare il sorpasso.

jeep GC tecnica7

Insomma tecnologia e innovazione al servizio della già elevata capacità di marcia nell'offroad più spinto, come da tradizione Jeep. Inoltre un'iniezione di sicurezza e di ecologia attraverso uno sforzo condiviso tra progetto americano e know-how Fiat, per migliorare un SUV premium in diretta competizione, finalmente, con le blasonate rivali europee.


Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 13:24
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Jeep Wrangler: l'analisi tecnica - Scritto da  - Galleria immagini


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Test Tecnica - Jeep Wrangler 2.8CRDI Test Tecnica - Jeep Wrangler 2.8CRDI


Introdotta nel 1986, per sostituire la Civilian Jeep, il Wrangler è arrivato alla terza versione nel 2007. Dopo la nostra prova su strada, vi proponiamo un focus tecnico sulla vettura.




La prima fu in commercio dal 1986 al 1997, oltre un decennio, ed era indicata dalla sigla YJ, ed era solo a benzina così come si addice ad un veicolo made in the USA, solo un importatore europeo dotò di sua spontanea volontà alcuni rari esemplari di motore turbodiesel. La seconda versione denominata TJ, dal 1997 al 2006, disponeva anche dell'allestimento Rubicon, con capacità ancora maggiori sullo sterrato. La nostra prova riguarda la Wrangler 3.0 nello speciale allestimento Mountain, con un più umano 2.8CRDI accoppiato ad un manuale 6 rapporti + ridotte ideale per la marcia in off road.



wrangelr int1

Partiamo dal motore, il CRD (Common-Rail Diesel) 2.8 DOHC a 16V e 4 cilindri accreditato per 200 CV a 3.600 giri/min e una coppia di 410 Nm a 1.600-2.600 giri/min (460 se automatico), dotato di tecnologia start and stop spegne il motore quando il veicolo è fermo in folle e lo riavvia automaticamente quando si esercita una pressione sul pedale della frizione, con risparmio di carburante del 12% e riduzione delle emissioni di CO2 del 13% nel ciclo combinato. Vediamo come tutto non sia lasciato al caso: l'alternatore ad esempio è stato spostato dalla posizione originale nel punto più elevato possibile innalzando così la profondità di guado che supera i 70mm. Peccato però che non la cinghia dei servizi non abbia una copertura adeguata che eviti gli infortuni, ma qui tutto è pensato per una tempestiva sostituzione in condizioni disagiate. Pensate cambiare in accessorio in una pista del deserto sotto il sole, meno si impiega a smontare inutili carter meno energie si sprecano. Inoltre il cofano è sigillato da una guarnizione anteriore antineve-antifruscio che risulta utile per evitare infiltrazioni di polvere quando si viaggia in colonna. L'aspirazione è ovviamente nel punto più elevato possibile e non risulta difficile l'applicazione aggiuntiva di un tubo Snorkel.


wrangelr int2La grande coppia del motore è utile in off-road come in strada ma attenzione a non scalare i rapporti con troppo anticipo: le ruote posteriori potrebbero bloccarsi!
Wrangler Sport e Sahara dispongono della seconda generazione del sistema di trazione Command-Trac integrale a due velocità con inserimento in marcia "SHIFT-ON-THE-FLY". Il sistema di trazione permette in ogni momento di scegliere il tipo di trazione desiderata, a seconda del percorso. Il rapporto di riduzione di 2.72:1 moltiplica la coppia per la marcia a basse velocità, allo scopo di aumentare sensibilmente la trazione in condizioni di off road. L'inserimento della modalità a trazione integrale avviene sempre manualmente, tramite una leva nella consolle centrale, vicino al cambio.
La versione estrema Rubicon è dotata di un ripartitore Off road Rock-Trac a due velocità con un eccezionale rapporto di riduzione di 4,0:1, che assicura un perfetto controllo e aumenta notevolmente la coppia disponibile sulle ruote, permettendo così manovre off-road estreme. Con questa configurazione la coppia alle ruote in prima marcia ridotta risulta 73 volte maggiore di quella generata al motore (prima 4.46, ridotte 4, rapporto al ponte 4.10) arrivando a generare 30mila Newton metri alle ruote, che significa che collegando una leva di un metro al mozzo ruota potremmo alzare in verticale 3 tonnellate!


Entrambe le trazioni hanno 3 modalità di selezione:
2WD: La coppia è inviata al 100% all'asse posteriore, si usa su asfalto e permette di ridurre i consumi.
4WD High: La coppia è ripartita 50/50 fissa tra asse anteriore e posteriore. La modalità deve essere utilizzata unicamente su superfici a bassa aderenza (neve, sterrato, fango, rocce).
4WD Low: La coppia in ingresso proveniente dal cambio è moltiplicata ulteriormente (4 volte nel caso di Rock-Trac e 2,7 volte nel caso di Command-Trac) da usare in casi di pendenze estreme.

Cattura3Il Wrangler su tutte le versioni prevede un sistema integrato con il sistema ESP che si oppone ai due differenziali liberi degli assi: il BLD o Brake Lock Differential blocca la ruota che sta slittando pinzando la relativa pastiglia del freno e inviando coppia alla ruota in trazione. Il sistema è completamente automatico e non richiede alcun intervento da parte del guidatore. In caso di inserimento di ridotte prevede un'impostazione OFF-ROAD: applica una coppia frenante più aggressiva e per un periodo di tempo superiore.

Sempre l'estrema Rubicon è inoltre dotata di bloccaggi meccanici anteriori e posteriori inseribili dalla plancia. Questi vincolano la velocità delle ruote dello stesso asse ed evitando quindi lo slittamento su qualsiasi tipo di terreno e permettono di divincolarsi da ogni situazione.

 

Il telaio old school, a longheroni e traverse, la sospensione anteriore e posteriore ad assale rigido e molle assicurano la massima resistenza necessaria per sopportare le condizioni più estreme e superare gli ostacoli più impegnativi in fuoristrada, ostacoli che i suv moderni non riuscirebbero ad affrontare.







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La struttura del telaio e la geometria delle sospensioni contribuiscono in modo determinante ad assicurare le eccezionali prestazioni off-road della Wrangler, che però si ripercuotono in un comportamento stradale solo discreto, con evidenti beccheggi in frenata, sinonimo di molle morbide. Il rollio è invece ridotto dall'azione delle barre di spessore notevole. Jeep Wrangler è dotata di sospensioni anteriori ad assale rigido DANA 30 (DANA 44 ad elevata resistenza su Rubicon) a 5 punti di ancoraggio pari ai gradi di libertà da vincolare: 4 longitudinali per i carichi in accelerazione e frenata e uno trasverale o barra Panhard per i carichi laterali in curva. Questi vincoli fanno in modo che il ponte mantenga sempre gli angoli definiti a progetto, senza di essi le sole molle elicoidali non sarebbero in grado di tenere il ponte in assetto. wrangelr int5Completa la dotazione la barra stabilizzatrice che nelle versioni Rubicon è sganciabile per incrementare l'escursione della sospensione in twist e permette all'asse di muoversi con la massima articolazione. Il sistema permette a ciascuna delle due ruote anteriori di reagire in modo indipendente alle forze a cui è sottoposta. Un interruttore attiva il sistema, permettendo al veicolo di ottenere un'elevata capacità di articolazione per il superamento di qualsiasi ostacolo. Lo scollegamento della barra stabilizzatrice comandato dal conducente può avvenire sia nella modalità a quattro ruote motrici (4WD High) che nella modalità a marce ridotte (4WD Low), a velocità inferiori a 29 km/h. Per motivi di sicurezza, la barra stabilizzatrice si ricollega non appena il veicolo supera questa velocià. Grazie all'ASBS, la vettura raggiunge un indice di escursione di rampa RTI (Ramp Travel Index: parametro dell'articolazione delle sospensioni di un veicolo) pari a 652 con la barra stabilizzatrice collegata e pari a 832 con la barra scollegata con un aumento del 28%.

Anche le sospensioni posteriori ad assale rigido DANA 44 sono a cinque punti di ancoraggio con bracci oscillanti, ma i bracci oscillanti sono montati all'esterno del telaio e le molle all'interno per consentire l'alloggiamento del serbatoio nella zona centrale.

Importante notare come il Wrangler abbia anche un ammortizzatore su tirante di accoppiamento delle ruote, simile nel funzionamento all'ammortizzatore di sterzo delle moto, che permette di smorzare le coppie sterzanti che in fuoristrada gli ostacoli sbattendo contro i pneumatici vanno a creare.
In fuoristrada infine non dobbiamo preoccuparci di rovinare gli organi meccanici, infatti questi sono ben protetti da piastre costituite da una lamiera spessa 2,5 mm che riparano il serbatoio del carburante, la scatola ripartitore e il cambio automatico, se presente. Le versioni Rubicon sono inoltre dotate di barre laterali paracolpi in acciaio che riducono il rischio di danni alla carrozzeria nei percorsi fuoristrada più estremi.


2013-wrangler-anglesGli angoli specifici in fuoristrada neanche a dirlo sono ai vertici della categoria specialmente per la versione corta: 44.3° di attacco, 40.4° di uscita e 25.3° di dosso. Il paraurti anteriore è rimovibile (si può sostituire con quello a uso gravoso) permettendo di incrementare ancora il valore.
In alcuni allestimenti è presente il controllo della velocità in discesa (solo con cambio automatico): il sistema, programmabile a 6 velocità, entra in funzione nella posizione 4WD Low e permette di affrontare le discese attraverso la gestione elettronica del motore e dei freni, garantendo l'avanzamento del veicolo ad una velocità controllata variabile (fino a 1,6 km/h) a discrezione del guidatore.

2012-wrangler-interior-wash-drain-plugsGli interni sono semplici ma funzionali, le viti a vista non sono sinonimo di scarsa qualità, anzi sono un vezzo, come a far capire che qui i fronzoli non sono graditi e la sostanza conta molto di più dell'estetica. Certo che però un po' di comfort aggiuntivo non sarebbe stato sgradito, così come la versatilità. Salire dietro è pressoché impossibile se non si è più che agili. Il sedile anteriore bascula di pochi centimetri e non torna mai nella posizione corretta per quanto riguarda lo schienale: fastidioso. Il volante ha una corona spessa, ottimo per un controllo ottimale, ma su strada bisogna "remare" perché è molto demoltiplicato (3.3 giri per una sterzata completa). Mancano le utili maniglie per appendersi in off-road: il passeggero gradirebbe sicuramente un appiglio in alto o sul montante, invece si deve accontentare della sola maniglia sopra il cassettino. Particolarmente scomoda l'assenza invece del poggiapiede sinistro, molto utile per riposare la gamba. Le porte completamente smontabili, integrano la guarnizione tenuta aria e acqua, in quanto possono essere smontate. Per lo stesso motivo non è presente il tirante di arresto porta e nei parcheggi in salita/discesa la stessa non rimane stabile.
Smontare la capotte è un operazione macchinosa, se si vuole eliminare la parte posteriore, che deve essere poi lasciata a casa, ma la sicurezza non viene mai meno grazie ai robusti roll-bar. Poi volete mettere la sensazione di viaggiare su un'off road yankee cabrio?
Come optional c'è poco da scegliere, visto che la mitragliatrice calibro 50 sul tetto non è disponibile conviene orientarsi su cambio automatico +1.200€, bluetooth e navigatore e poco altro. Come colore il verde Gecko fa la sua bella figura, così come i tappetini Moopar che riprendono il disegno del battistrada!
Questa Jeep è una leggenda dell'automobile: compratela se siete intenditori o se volete fare colpo. È molto vistosa con una linea senza tempo caratterizzata dagli enormi fari tondi e dalla tipica griglia a sette listelli verticali.
Inoltre è ai massimi livelli in quanto a capacità di superare percorsi difficili ed ostacoli, se siete specialisti dell'off road la Rubicon è la più adatta a voi.


Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 13:36
Comunque, nonostante tutti gli aiutini tecnologici, ci si può sempre cappottare anche col fuoristrada più tecnologico:

[SM=x44456]
Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 13:59
Porsche Macan: poca brigata, guida beata
Di suv che vanno forte ce ne sono, ma agili e precise nella guida come questa Porsche Macan Turbo non ne ricordiamo. In sintonia le linee, quasi da coupé, e le dimensioni interne: meglio non viaggiare in cinque…
Articolo del 19 febbraio 2014
Prezzo € 85.387 - Consumo medio 10,9 km/l - Emissioni CO2:216 grammi/km - Euro 6
Dal 5 aprile 2014 la Porsche Macan, sorella minore di quella Cayenne che nel 2002 ha aperto la strada al fenomeno delle suv ad alte prestazioni. Adesso è arrivato il momento di provarla: a essere sinceri non ne vedevamo l'ora, perché già le forme esterne promettevano un piacere di guida mai visto prima in una suv. Se il frontale, con le tre enormi prese d'aria inferiori che fanno da “base” per i fari, è più o meno una “fotocopia” di quello della Cayenne, la fiancata ha tutt'altro slancio: la zona dei finestrini, relativamente bassa e stretta in rapporto alle fiancate possenti, le assicura una grinta da coupé. Gradevole la parte posteriore, “pulita” ed elegante, con il lunotto sfuggente e i sottili fanali a led: la targa è posta in basso, nel paraurti, a sua volta alleggerito da un diffusore aerodinamico che incorpora i quattro terminali di scarico. Anche le proporzioni contribuiscono a una linea assai filante: la Macan è molto larga (192 cm, solo due in meno della Cayenne) ma alta solo 162 (8 in meno) e più corta di 15 cm (470 la lunghezza totale). In ogni caso, è impossibile percepire la parentela con l'Audi Q5 (i due marchi fanno parte dello stesso gruppo), della quale la Macan riprende parte del pianale e circa un terzo dei componenti.

Ben fatta, ma non innovativa

La sensazione di sportività è forte anche nell'abitacolo della Porsche Macan. A partire dalla posizione di guida, che per una suv è bassa (ben 7 centimetri meno della Cayenne) e allungata; tutti possono mettersi comodi, sfruttando le abbondanti regolazioni elettriche dei sedili. Chi conosce le Porsche, si troverà “a casa”: plancia e cruscotto (con tre strumenti tondi: da sinistra, tachimetro, contagiri e schermo del computer di bordo) riprendono fedelmente lo stile e la disposizione dei comandi degli altri modelli di Stoccarda. Eleganza e lusso convivono gradevolmente, anche se, per un modello appena nato e così importante, si sarebbe forse potuto studiare qualcosa di più innovativo: per dire, il navigatore ha uno schermo a sfioramento di 7”, misura ormai da considerare piccola, mentre la sfilza di tasti tutti uguali e dalla disposizione un po' confusa che contorna la leva del cambio fa scena, ma distrae parecchio dalla guida. Il nuovo volante a tre razze (particolarmente snelle) è invece molto bello, oltre che perfetto nell'impugnatura. Accurate le finiture e di pregio i materiali, come è lecito attendersi dal prezzo; è anche vero che, di serie, ci sono i rivestimenti parzialmente in pelle, e che servono ben 1.537 euro per averli interamente in pelle. Chiudiamo con una nota sullo spazio. Qui, la linea sportiva della Porsche Macan non gioca a favore. Il divano va bene per due persone non molto alte (chi supera i 180 cm sfiora il soffitto con la testa); non ci si può stare in tre con un minimo di comfort perché il divano è stretto e il tunnel centrale, una vera “montagna”, non lascia spazio alle gambe. Apprezzabile invece il baule, che è abbastanza ampio (500/1500 litri), oltre che ben rifinito e pratico: lo schienale in tre parti consente di reclinare la “fetta” centrale e viaggiare bene in quattro anche caricando oggetti lunghi (come sci o tavole da neve), mentre il portellone si apre e chiude elettricamente.

Piace anche in pista

Per sfruttare a dovere la più potente della Macan, la Turbo (spinta da un 3.6 a iniezione diretta di benzina da 400 cavalli) abbiamo avuto accesso alla pista adiacente allo stabilimento tedesco di Lipsia, dove la vettura viene prodotta; a guidarci alla scoperta di curve e saliscendi (ma anche a fare da lepre), una 911 Carrera guidata da un collaudatore. Ebbene, non possiamo dire che la Macan tenga il passo della più famosa GT della casa tedesca; di certo, però, affronta anche l'asfalto più impegnativo con grinta e sicurezza da vendere. Premuto il tasto Sport Plus, che tara la risposta di sospensioni, motore e trasmissione per un uso “cattivo”, il cambio a doppia frizione snocciola i sette rapporti con una rapidità fulminea e, a ogni inserimento di marcia, il 3.6 ripete il suo impressionante copione: si catapulta con inesorabile ferocia verso i 7000 giri, portandosi a spasso con estrema facilità i 1925 kg della Macan. La velocità cresce molto, ma molto in fretta; del resto, la casa dichiara prestazioni elevatissime non soltanto per una suv, ma in generale: “0-100” in 4,8 secondi e 266 orari di punta. A onor del vero, occorre lanciare l'occhio sul tachimetro per rendersi conto di quanto si va forte, perché la “musica” del sei cilindri è parecchio filtrata; come scopriremo poi su strada, la Porsche Macan Turbo è anche molto comoda e silenziosa. La guida, con le sospensioni ad aria (1.513 euro) e i cerchi di 20” (1.098 euro), ma gomme M+S (quelle di serie, non certo le più adatte per la pista), è gradevole e "facile": anche rilasciando bruscamente l'acceleratore, è praticamente impossibile che le ruote dietro perdano aderenza in modo evidente. Al limite, quello che si ottiene è un allargamento delle traiettorie che suggerisce una guida “pulita”, con rotazioni dello sterzo (preciso e pronto) il più possibile progressive. In ogni caso, chi ci sa fare e vuole escludere il controllo elettronico dell'Esp, accelerando forte all'uscita delle curve lente può ottenere vistose sbandate della coda; del resto, la trazione integrale ripartisce la spinta del motore prevalentemente sulle ruote posteriori. Infine, una curiosità: dopo la lunga "tirata" in pista, il computer di bordo indicava una percorrenza di 4 km/litro. Vi assicuriamo che non è niente male.

Bene nel fango
Porsche Macan


Con le stesse gomme, abbiamo poi affrontato un percorso fuoristrada assai impegnativo: sempre nei dintorni della fabbrica, c'è un vasto appezzamento nel quale in passato venivano testati i carri armati. Ebbene, nessuna problema su pietraie, buche profonde, pendenze rilevanti o fango. Del resto, la Porsche Macan ha di serie il tasto Offroad (che "ammorbidisce" la risposta dell'acceleratore e tiene inserite le prime due marce) e il regolatore automatico di velocità in discesa, che aiutano parecchio gli inesperti. E poi, ci sono una valida trasmissione 4x4 sempre in presa (con frizione centrale a gestione elettronica) e, nell'auto in prova, anche le sospensioni pneumatiche che consentono di aumentare la distanza dal suolo sino all'ottimo valore di 23 cm (altrimenti, è di 19 centimetri).

Cavalli da vendere, dotazione da… comprare

Le Macan sono tre: oltre alla Turbo, ci sono la S (motore simile, ma “3000” invece di “3600”, e con 340 CV invece di 400) e la S Diesel, anch'essa con un 3.0 V6 turbo ma da 250 CV; entrambe costano 62.985 euro. Dato anche il successo ottenuto (è già stata prenotata tutta la produzione destinata al mercato tedesco per il 2014), la Porsche non prevede di affiancare altre versioni, almeno quest'anno. Ma l'ipotesi di montare un turbodiesel meno potente (potrebbe essere un 2.0 a gasolio di derivazione VW) non è affatto scartata dai responsabili del progetto. Tutte le Porsche Macan hanno di serie, tra l'altro, la trazione integrale, il cambio robotizzato a doppia frizione, i cerchi in lega, un buon impianto musicale e il climatizzatore bizona. E la Turbo anche i fari bixeno e il navigatore. Tuttavia, come di consueto per le tedesche di lusso, chi può permettersi di alleggerire ulteriormente il portafogli può sbizzarrirsi con un lunghissimo elenco di optional; che comprende vere raffinatezze (come le fasce protettive sulle porte in fibra di carbonio, a 622 euro), ma più spesso fa rimuginare sul fatto che, su un'auto di questo calibro, occorra pagare a parte il cruise control (525 euro), i fondamentali sensori di parcheggio (842 euro, dietro si vede davvero poco) e addirittura l'illuminazione per gli specchi dietro le alette parasole (nel pacchetto Luci, a 317 euro).

PREGI
> Comfort.
Silenziosa e ben ammortizzata (soprattutto con le molle ad aria optional), va benissimo anche nei lunghi viaggi.
> Guida. Piacevolissima su strada, se la cava bene anche in pista. E stiamo parlando di una suv...
> Prestazioni. L'auto è una sorta di dragster "formato famiglia".

DIFETTI
> Divano.
Accoglie bene due soli adulti, e di media statura. Un po' poco, per una suv lunga quasi 470 cm.
> Comandi. Quelli sul tunnel sono troppi, confusi e tutti uguali: richiedono una distrazione eccessiva per trovare quello giusto.
> Visibilità posteriore. Il lunotto, già piccolo e alto da terra, è in gran parte coperto dai poggiatesta. E i costosi sensori aiutano nelle “retro”, non certo in marcia.


SCHEDA TECNICA
Cilindrata cm3 3604
N° cilindri e disposizione 6 a V
Potenza massima kW (CV)/giri 294 (400)/6000 giri
Coppia max Nm/giri 550/1350-4500
Emissione di CO2 grammi/km 216
Distribuzione 4 valvole per cilindro
No rapporti del cambio 7 (doppia frizione) + retromarcia
Trazione integrale
Freni anteriori dischi autoventilanti
Freni posteriori dischi autoventilanti

Quanto è grande
Lunghezza/larghezza/altezza cm 470/192/162
Passo cm 280
Peso in ordine di marcia kg 1925
Capacità bagagliaio litri 500/1500
Pneumatici (di serie) ant. 235/55 R19, post. 255/50 R19

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Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:06
Porsche Panamera
Repubblica > Motori-Copertina > Attualita > Wisdom, la stella del Liverpool e le sue bravate …<header>

Wisdom, la stella del Liverpool butta la Porsche nel fango Wisdom, la stella del Liverpool butta la Porsche nel fango  
Una Porsche Panamera Turbo da 500 cavalli
non è proprio un fuoristrada.
Qualcuno dovrebbe spiegarlo a Andre Wisdom,
una delle stelle del Liverpool che ha cercato di attraversare questo guado
con la sua supercar. Almeno avesse scelto una Cayenne...

</header>




Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:09
A volte un semplice 4X4 potrebbe essere il mezzo più opportuno per guadare una strada fangosa:

Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:21


Mondo Fuoristrada

Mondo Fuoristrada








Il primo portale giornalistico italiano dedicato al mondo della trazione integrale







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Transsyberia Rally
Pubblicato il 29 gennaio 2008 09:29

La "Porsche Cup" sulle orme di Marco Polo

porsche cayenne s transsyberiaTra le numerose manifestazioni agonistiche riservate ai fuoristrada, una delle più seguite negli ultimi anni è stata senz’altro la maratona del Transsyberia Rally, una massacrante corsa a tappe che si svolge nel mese di agosto con partenza da Mosca e arrivo nella capitale mongola di Ulan Bathor.
porsche cayenne s transsyberia La svolta significativa di questa manifestazione si verifica nell’estate 2006 quando due equipaggi a bordo della Porsche Cayenne, supportati a livello di squadra da due team privati, stracciano tutti gli altri concorrenti conqiuistando la prima e la seconda posizione sul podio. Il clamore suscitato da questo risultato, piuttosto insolito nel mondo dei rally marathon, ha convinto la Casa di Stoccarda ad allestire per la successiva edizione una speciale versione della Cayenne S appositamente realizzata per il Transsyberia Rally che nel 2007 ha percorso in 14 giorni i circa 6.600 che separano le due capitali asiatiche.
porsche cayenne s transsyberia Negli stabilimenti di Leipzig la Posche ha allestito a tempo di record una serie limitata (26 esemplari) di  veicoli, denominata “Cayenne S Transsyberia” sottoponendo i piloti prescelti ad un corso accelerato di guida in fuoristrada i quali, oltre alle indubbie capacità di guida, devono dimostrare una particolare abilità nella navigazione.  Il Transsyberia è infatti un rally molto particolare nel corso del quale prove speciali (basate sulle velocità e i tempi ottenuti), fondamentali ai fini della classifica, si svolgono soprattutto su piste sterrate disseminate di fango, pietraie, sabbia, guadi e insidiosi acquitrini.  E le difficoltà vengono ulteriormente esaltate dalla navigazione che, per regolamento, deve essere effettuata esclusivamente con l’ausilio della bussola e con il GPS.
porsche cayenne s transsyberia Ai concorrenti non viene infatti consegnato il tradizionale road-boak ricco di dettagliate informazioni, ma soltanto una versione meno approfondita nella quale sono indicati solo i waypoint da raggiungere nel corso della tappa successiva e le relative coordinate (latitudine e longitudine) di riferimento.  Ogni equipaggio sceglie in assoluta libertà la rotta e il percorso più breve per raggiungere i vari waypoint situati lungo il percorso dove sono allestiti i vari controlli dei passaggi obbligatori.
Oltre ad alcuni veicoli di produzione giapponese (tra cui Toyota e Suzuki), la maggior parte dei concorrenti era a bordo delle 26 Cayenne S ufficiali per cui l’edizione 2007 del Transsyberian Rally è stata una sorta di “Posche Cup” dove ogni filiale nazionale ha schierato  i propri equipaggi (6 da Porsche Gemania, 3 da Porsche Middle East, Qatar e Dubai, 3 da Porsche Nord America e da Porsche Russia, 2 da Porsche Polonia e Porsche Spagna, e 1 da Porsche porsche cayenne s transsyberiaAustralia, Porsche Colombia, Porsche Giappone e Posche Singapore). Per quanto riguarda l’Italia, erano presenti due equipaggi schierati dalla Porsche Italia (Tognana e Cassina, giunti secondi assoluti con un distacco di 17 minuti dai vincitori) e dal Centro Porsche Brescia. All’arrivo ad Ulan Bathor, dopo l’avventurosa traversata del deserto di Gobi, solo 33 equipaggi dei 70 iscritti hanno tagliato il traguardo del Transsyberia Rally 2007, vinto dagli americani Rod Millen e Richard Kelsey.

Cayenne S Transsyberia: un SUV da corsa

 porsche cayenne s transsyberiaLa Cayenne S Transsyberia allestita dalla Porsche è equipaggiata con un V6 a benzina di 4.8 litri, con iniezione diretta, in grado di erogare 385 CV abbinato ad un sistema di trazione integrale intelligenti PMT.  Tra le modifiche apportate per sostenere una gara così massacrante  figurano l’adozione di paratie di alluminio nel sottoscocca, un’ulteriore protezione d’acciaio applicato in corrispondenza degli scarichi e sospensioni elettroniche PASM rinforzate, che consentono al veicolo di superare guadi profondi fino a 75 centimetri. Nell’abitacolo è stato installato un robusto rollbar omologato FIA, eliminati i sedilli posteriori, mentre sulla plancia il tradizionale schermo del navigatore satellitare è stato sostituito con una plancia per la gestione delle configurazioni delle  sospensioni; completano le dotazioni una serie di quattro proiettori supplementari sul tetto e un verricello anteriore per le situazioni d’emergenza.


Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:26
Porsche Cayenne S Transsyberia

Data: 08 Maggio 2007 10:20:50 - Autore: Paolo Sardi
Dalle vie del centro alle piste sterrate la strada può essere più breve del previsto. Lo dimostra questa versione della Suv di Stoccarda dedicata ai raid più massacranti. Prodotta in soli 26 esemplari, conserva di serie in pratica solo il motore.
Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:36

Peugeot 2008 DKR, "bestia" diesel da 340 CV


Grazie alla sola trazione posteriore vanta ruote grandi e sospensioni a corsa lunga,
perfette per le insidie della Dakar 2015

Peugeot 2008 DKR, "bestia" diesel da 340 CV

Motore centrale V6 turbodiesel da 340 CV, trazione posteriore e ruote grandi in stile “bigfoot”. Ecco la carta d’identità della Peugeot 2008 DKR, il prototipo da corsa che correrà la Dakar 2015 contro un nugolo di vetture 4x4 a benzina. Le appena svelate caratteristiche tecniche della Peugeot 2008 DKR sono davvero impressionanti, a partire dal motore 3.0 V6 bi-turbo diesel da 340 CV e 800 Nm, numeri che la Casa del Leone considera sufficienti per puntare alla vittoria finale, prima a due ruote motrici e prima con motore a gasolio. Le prime foto scattate alla 2008 DKR durante i test non fanno che confermare l’aspetto minaccioso e super rialzato di questa “bestia” da corsa.

Può arrampicarsi sui muri, parola di Peugeot

Il direttore di Peugeot Sport, Bruno Famin, spiega la scelta delle due ruote motrici con i vantaggi concessi dal regolamento di gara della Dakar e con la scelta di marketing di restare fedeli al sistema 2WD (anteriore) della 2008 di serie. Avendo la sola trazione posteriore la 2008 DKR ha potuto infatti contare su un peso inferiore, sulla possibilità di montare ruote più grandi e sulla riduzione dello sbalzo anteriore che le permette di “arrampicarsi sui muri”. Molto utile è risultata anche la possibilità di allungare la corsa delle sospensioni da 250 fino a 460 mm, dote che verrà sfruttata nelle enormi buche del percorso sudamericano, così come il sistema di regolazione della pressione pnaumatici indispensabile sulle sabbie del deserto.

Poco più lunga di quattro metri

Una sfida importante per gli ingegneri Peugeot è stata poi quella di contenere le dimensioni esterne nonostante la presenza del V6 turbodiesel (il 3.0 HDi Ford/PSA?) in posizione centrale-posteriore. La Peugeot 2008 DKR misura 4.099x2.033x1.912 mm, con un passo allungato a quota 2.800 mm e un serbatoio da 400 litri. La velocità massima dichiarata è di 200 km/h, raggiunta grazie anche al cambio sequenziale 6 marce disposto in posizione longitudinale. Il telaio in tubi d’acciaio è ricoperto da una carrozzeria in fibra di carbonio, le sospensioni a quadrilateri utilizzano due ammortizzatori regolabili e due molle per ogni ruota e i freni con dischi ventilati da 355 mm sono ospitati entro cerchi 17x8,5 che calzano pneumatici Michelin 37/12,5x17.


Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:42
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Guida all’acquisto del Suv 4×4 migliore



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foto mercedes G

Se cerchi un’auto che non si faccia problemi nell’affrontare neve, sterrati o fango, una Suv 4×4 è quello che fa per te. Sono di tendenza, dal design moderno e super-aggiornato, sempre al passo coi tempi anche per quanto riguarda la dotazione tecnologica. Leggi la nostra guida per orientarti nella scelta della Suv 4×4 più adatta a te.

La Suv 4×4 meno costosa


foto lada 4x4E’ difficile trovare una vettura di questo tipo sotto un certo prezzo, perchè le caratteristiche costruttive sempre all’avanguardia non permettono. Noi però vi proponiamo un modello riesumato dagli anni settanta e che è ancora in produzione: la Lada 4×4. Compatta e relativamente leggera, ha una linea squadrata e semplice; gli interni sono evidentemente economici e approssimativamente assemblati. I posti a disposizione sono quattro, ma l’abitacolo è piccolo e scomodo; il bagagliaio misura 263 litri. Su strada è lenta e rumorosa a causa di una meccanica decisamente vecchia e  in gamma c’è un solo motore 1.7 a benzina da 82cv, ma negli sterrati è fenomenale. In compenso il prezzo è modestissimo: solo 12.080 euro.


La Suv 4×4 più alta da terra


foto land rover defenderLa città e l’autostrada non fanno decisamente per la Land Rover Defender, che con i suoi 31,5cm di altezza da terra preferisce i terreni accidentati. Ha un imponente carrozzeria lunga 389cm e una linea squadrata. Pochissima attenzione è stata posta anche all’interno dell’abitacolo che risulta molto spartano; nell’ultima versione almeno, gli strapuntini sono stati sostituiti da quattro sedili veri e propri. L’unico motore in gamma è un potente 2.2 turbodiesel common-rail a quattro cilindri che eroga 122 cavalli. Il prezzo di partenza è di 26.982 euro.


La Suv 4×4 che consuma meno


foto toyota urban cruiserAl primo sguardo no riesci a capire se è una Suv o una Citycar ma le misure della Toyota Urban Cruiser, dichiarano la sua vera natura. 393 cm di lunghezza, muso massiccio, parafanghi larghi con protezioni in plastica e paraurti prominenti; all’interno lo spazio non manca e cinque passeggeri staranno abbastanza comodi. Buono anche il bagagliaio da 305/673 litri. La vettura entra nella nostra “Guida all’acquisto” per essere la meno assetata, infatti declinata nell’unico motore 1.4 D-4D AWD a gasolio da 90 cavalli totalizza un consumo di 20,4 km/l. Il prezzo di partenza è di 24.500 euro.


La Suv 4×4 Diesel più potente


oto porsche cayenne turbo sGiunta alla seconda generazione la Porsche Cayenne Turbo S ha guadagnato 5cm di lunghezza, arrivando complessivamente a 485cm e ha perso invece, 150kg di peso. Alla vista è alta grossa e imponente, ma allo stesso tempo ha un’aerodinamica curata che le conferisce dinamicità. All’interno lo spazio è abbondante e tutto è perfettamente assemblato per garantire accoglienza e comfort a tutti e cinque i passeggeri. Ottimo bagagliaio da 670/1.780 litri. La qualità dei materiali utilizzati è eccellente. Entra nella nostra guida grazie al più potente motore a gasolio della gamma, il 4.1 V8 da 382cv/281 kw. Prezzo da 62.129 euro.


La Suv 4×4 Benzina più potente


foto mercedes g 65 amgFuoristrada duro e puro la Mercedes G 65 AMG. Poco è dato all’estetica anche se le forme e la cura dei particolari è la solita della casa automobilistica tedesca. L’abitacolo, invece, offre sedili ampi e comodi, assieme a una dotazione e a finiture degne delle Suv più lussuose. La vettura, su richiesta si può avere anche cabrio. E’ la Suv 4×4 col motore benzina più potente della gamma: 6.0 V123 da 612cv/450 Kw. Prezzo da 89.090 euro.


La Suv 4×4 più corta e quella più lunga


foto suzuki jimnyfoto mercedes glLa Suv più corta è la Suzuki Jimny (368cm) mentre la più lunga è la Mercedes GL (510cm).
Decisamente spartana e fuoristradistica la prima, non lascia molto spazio all’estetica e al comfort interno, è venduta ad un prezzo di 17.200 euro e il motore è un unico 1.3 16V a quattro cilindri a benzina da 86cv. La seconda invece è elegantissima nella linea e offre un abitacolo lussuoso quanto ampio, venduta ad un prezzo di 77.040 euro offre una vasta gamma di potentissimi motori.

La Suv 6×6 più agile

foto mercedes GTrazione integrale, marce ridotte, differenziali bloccabili ed elevata luce a terra: la robustissima Mercedes G è adatta ad affrontare ogni tipo di terreno e pendenze del 100%. In 466cm di lunghezza offre sedili ampi e comodi per cinque persone e finiture degne delle Suv più lussuose. La gamma dei motori è ampi e sono tutti molto potenti: a benzina abbiamo il 5.5 V8 da 387cv, il 5.4 V8 da 544cv e ancora il 6.0 V123 da 612cv; infine vi è il diesel 3.0 V6 da 211cv tutti Euro 5 e abbinati alla trazione integrale e a un cambio automatico-sequenziale a 7 marce. I prezzi vanno da 89.816 a ben 273.199 euro (della versione lunga a sette posti).

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Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:54
Hummer Humvee Military Vehicle (2003)



The M998 High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle (HMMWV or Humvee) is a highly durable military motor vehicle. It has largely supplanted the role formerly served by the Jeep and other light trucks with the United States military, and is also used by a number of other countries and organizations.

There are at least 17 variants of the HMMWV in service with the United States armed forces. HMMWV serve as cargo/troop carriers, automatic weapons platforms, ambulances (four litter patients or eight ambulatory patients), M220 TOW missile carriers, M119 howitzer prime movers, M-1097 Avenger Pedestal Mounted Stinger platforms, MRQ-12 direct air support vehicles, S250 shelter carriers among many others. It is capable of fording 2.5 ft (76 cm) normally, or 5 ft (1.5 m) with the deep-water fording kit installed.

Optional equipment includes a winch (maximum load capacity 6000 lb. (2700 kg)), and supplemental armor. The M1025 and M1043/M1044 armament carriers provide mounting and firing capabilities for the MK19 grenade launcher, the M2 machine gun, the M240G machine gun and M249 SAW. The newly introduced M1114 "up-armored" HMMWV also features a similar weapons mount. Recently, there is also a new type of the HMMWV introduced featuring a CROWS (crew served optical weapons station), which lets the machine gunner operate from inside the vehicle.

History


In the 1970s, the United States Army concluded that the militarized civilian trucks in use no longer satisfied their requirements. In 1977, Lamborghini developed the Cheetah model to attempt to meet Army contract specifications. In 1979, the Army drafted final specifications for a High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle, or HMMWV. In July of that year, AM General began preliminary design work, and less than a year later, the first prototype, the M998, was in testing.

In June 1981, the Army awarded AM General a contract for development of several more prototype vehicles to be delivered to the U.S. government for another series of tests, and the company was later awarded the initial production contract for 55,000 HMMWVs to be delivered in 1985. HMMWVs first saw combat in Operation Just Cause, the US invasion of Panama in 1989.

They have become the backbone of U.S. forces around the world. Over 10,000 were used during Operation Iraqi Freedom by U.S. forces as well as some other countries during the 2003 invasion of Iraq.

One US Humvee was captured by the Yugoslav Army during the Kosovo war and is currently on display in front of the Military Museum building on Kalemegdan Fortress Park, Belgrade, Serbia.

In Operation Iraqi Freedom, the Humvee has proved vulnerable to IED. As of early 2006, total losses were at 250 Humvees. One Humvee was destroyed in the 2006 Israel-Lebanon conflict killing the three IDF soldiers inside and led up to the two captured IDF soldiers, it was hit by a Hezbollah rocket propelled grenade

Usage in Iraq and political implications

The HMMWV has proven very vulnerable to light infantry weapons as far back as the Somalia intervention; in its defense, it was never designed to offer such protection. With the rise of asymmetric warfare and low-intensity conflicts, the HMMWV has found itself thrust into urban combat roles it was not originally intended for. Although the large variety of HMMWV types is a testament to the vehicle's adaptability to changing mission conditions, it was never designed to be an armored personnel carrier (APC).

As it is not an armored vehicle, HMMWVs are very vulnerable to rocket propelled grenades and offer the troops within little protection from small arms fire. Although there are several armor kits available for the vehicle which afford it greater protection from small-arms fire, these were not provided in great numbers to American forces in Iraq prior to the invasion. As a result of this, American soldiers and Marines often improvise extra armor layers with scrap materials (also known as "hillbilly armor") to improve the safety of the HMMWV. While "hardening" or "up-armoring" their vehicles with sandbags, metal, and plywood does make the vehicles arguably safer, it also slows them down. It has also been argued that hardening simply creates more shrapnel when attacked with an RPG or improvised explosive device. This extra hardening further hampered the ability of the M998 and M1025 due to the addition of excess weight which overloaded the suspension and drivetrain components of these HMMWVs. Performance issues due to the high center of gravity and extra weight of up-armoring kits increase the risk of sway and rollover. Unlike similar-size civilian cargo and tow trucks, which typically have dual rear wheels to reduce sway, the HMMWV has single rear wheels. The independent rear suspension coupled with the body design may preclude "dually" fitment which is the standard for solid-axle trucks of that weight range.

In response to the perceived vulnerability of HMMWVs operating in Iraq, the U.S. Department of Defense contracted AM General to make the M1114 Uparmored HMMWV. The M1114 has been in limited production since 1996 and had seen limited use in the Balkans before deployment to the Middle East. This design has a larger, more powerful engine with a turbocharger, air conditioning and a strengthened suspension and boasts a fully armored passenger area protected by hardened steel and bullet-proof glass. With the increase in direct attacks and guerilla warfare in Iraq AM General has diverted the majority of its manufacturing power to producing these vehicles.

In December 2004, Secretary of Defense Donald Rumsfeld came under criticism from U.S. soldiers and their families for not providing better equipped HMMWV. Rumsfeld pointed out that, prior to the war, armor kits were produced only in small numbers per year. As the role of American forces in Iraq changed from fighting the Iraqi Army to suppressing the guerrilla insurgency, armor kits were being manufactured as fast as additional production facilities could be brought online. Armor aggravates the severe inherent performance limitations of a light truck with independent suspension, but it does offer improved protection. Other countries experienced in urban war such as Russia and Israel rely on tracked armored personnel carriers, but the wheeled HMMWV fits current anti-track sentiment among Army senior leadership as exemplified by the Stryker and other wheeled systems.

Weaknesses

As an unarmoured vehicle it is vulnerable to about any weapon capable of hitting it. As a primary threat, RPG's can penetrate and thus completely annihilate an HMMWV. As a secondary threat, AK47-fire reportedly sometimes makes it to the inside, and is still capable of wounding passengers. This is mostly when the 7.62 mm bullets are fired from a short distance, and is also depending where exactly the vehicle is struck. Besides fire from foot-soldiers, it is also very vulnerable to road side bombs (IEDs and land mines), as proven in Iraq. The armor on most up-armored humvees holds up well against lateral (from the side) blasts when the blast is distributed in all different directions, but runs a greater risk of a mobility or catastrophic kill when struck by a blast from beneath. Also the person mounting the machine gun on the top of the vehicle is extremely vunerable to enemy fire.

Replacement

The US government is seeking a replacement for the AM General truck, and the U.S. Army's Tank and Automotive Command is currently refereeing a prototype competition. Navistar International and Lockheed Martin are participating, while AM General has not been selected. The Navistar entry is based on their International CXT line, and this truck has already been prototyped to replace the HMMWV for non-military use by the U.S. Department of Homeland Security, Department of Defense, and Border Patrol.

The Marine Corps is also looking into replacements for the HMMWV. The Office of Naval Research is funding Georgia Tech's ULTRA AP, a combat concept vehicle based on the F350 chassis, but with a radical "blast bucket" passenger compartment, and Ultra 3T, a project with more advanced (but unproven) technologies.

Humvee replicas


Due to the popularity of the Humvee, there have been kits produced for building a humvee-replica yourself. The kits do not allow you to build a humvee from scratch (kitcar), they do allow you to rebuild a sedan to a humvee-lookalike, alternatively one can also just buy a preconstructed (or turnkey) wombat. Various kits probably exist, but the most famous is the "Wombat" (-or previous HummBug). The former vehicle can be purchased for $18,000.00, consi
derably cheaper than the actual Humvee ($56,400.00), or Hummer.
Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:56
Hummer H1
Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 14:59
Ma i percorsi più accidentati, specialmente i letti rocciosi dei fiumi, non sono alla portata di tutti:



1

2
 

3

4

Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 15:05


E uno sguardo diamolo anche a qualche bel pezzo d'antiquariato:

La "Matta" Alfa Romeo:




Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 15:09


Quak150
00venerdì 28 novembre 2014 16:23
Non e' solo il veicolo, anche il cosiddetto "soramanego" conta [SM=x44452]
Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 16:41
Re:
Quak150, 28/11/2014 16:23:

Non e' solo il veicolo, anche il cosiddetto "soramanego" conta [SM=x44452]




Certo [SM=x44452] infatti nella maggior parte dei casi la limitazione più forte sta proprio nella parte dell'auto collocata tra sedile e volante [SM=x44455]
Quak150
00venerdì 28 novembre 2014 17:47
Re: Re:
Etrusco, 11/28/2014 4:41 PM:




Certo [SM=x44452] infatti nella maggior parte dei casi la limitazione più forte sta proprio nella parte dell'auto collocata tra sedile e volante [SM=x44455]



Quella che a volte ha un cappello dici? [SM=x44457]

Etrusco
00venerdì 28 novembre 2014 18:56
Re: Re: Re:
Quak150, 28/11/2014 17:47:



Quella che a volte ha un cappello dici? [SM=x44457]





Ah, l'omino col cappello può rivelarsi tremendo tanto da far perdere la pazienza ai santi [SM=x44452]
casi femminili disperati ne ho incontrati pochissimi nella mia lunga esperienza: una con un Bmw 740 che nel parcheggio del centro commerciale, pur comodo e ampio, temeva di non riuscire a fare la curva e inveiva inspiegabilmente contro di me che la aspettavo a debita distanza, agevolandola il più che mi era possibile [SM=x44464]
Poi un'altra su strada: aveva imboccato contromano una rampa, io venivo da una strada a senso unico e pretendeva che facessi retromarcia per farla passare: voleva fare quella strada tutta contromano? Dove voleva andare? Boh, io mi sono impuntato e la feci desistere: forse le salvai la vita e lei ancora non l'ha capito... [SM=x44472] entrambe queste donne non avevano cappello però [SM=x44452]

Rimane da capire se l'omino col cappello fa in quel modo in conseguenza del copricapo che non gli fa circolare bene il sangue in testa, oppure se ogni omino un po' rinco' tende a coprirsi il capo con quei cappelli alla Birra Moretti o alla Tomas Millian [SM=x44455]
Dom Pérignon
00venerdì 28 novembre 2014 20:06
Sarebbe bello avere un giocattolone come questi, ma oltre a costare troppo poi è gravoso anche mantenerlo...
Quak150
00venerdì 28 novembre 2014 22:59
Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 11/28/2014 6:56 PM:

Quak150, 28/11/2014 17:47:



Quella che a volte ha un cappello dici? [SM=x44457]





Ah, l'omino col cappello può rivelarsi tremendo tanto da far perdere la pazienza ai santi [SM=x44452]
casi femminili disperati ne ho incontrati pochissimi nella mia lunga esperienza: una con un Bmw 740 che nel parcheggio del centro commerciale, pur comodo e ampio, temeva di non riuscire a fare la curva e inveiva inspiegabilmente contro di me che la aspettavo a debita distanza, agevolandola il più che mi era possibile [SM=x44464]
Poi un'altra su strada: aveva imboccato contromano una rampa, io venivo da una strada a senso unico e pretendeva che facessi retromarcia per farla passare: voleva fare quella strada tutta contromano? Dove voleva andare? Boh, io mi sono impuntato e la feci desistere: forse le salvai la vita e lei ancora non l'ha capito... [SM=x44472] entrambe queste donne non avevano cappello però [SM=x44452]

Rimane da capire se l'omino col cappello fa in quel modo in conseguenza del copricapo che non gli fa circolare bene il sangue in testa, oppure se ogni omino un po' rinco' tende a coprirsi il capo con quei cappelli alla Birra Moretti o alla Tomas Millian [SM=x44455]



Mah quella dei cappelli me la sono sempre chiesta anche io. E la cosa incredibile è che è internazionale [SM=x44457]
Quak150
00venerdì 28 novembre 2014 23:03
Dom Pérignon, 11/28/2014 8:06 PM:

Sarebbe bello avere un giocattolone come questi, ma oltre a costare troppo poi è gravoso anche mantenerlo...


Non me lo dire [SM=x44468]
Etrusco
00sabato 29 novembre 2014 01:25
Quak150, 28/11/2014 22:59:



Mah quella dei cappelli me la sono sempre chiesta anche io. E la cosa incredibile è che è internazionale [SM=x44457]




Cercare di capire quale sia il collegamento è come capir se è nato prima l'uovo o la gallina [SM=x44455]

Comunque vanno fatte delle distinzioni: quelli col cappello tipo basket non guidano lentamente, anzi molti che conosco anche in maniera spericolata [SM=x44458]
lady considine
00sabato 29 novembre 2014 12:52
Re:
Etrusco, 29/11/2014 01:25:




Cercare di capire quale sia il collegamento è come capir se è nato prima l'uovo o la gallina [SM=x44455]

Comunque vanno fatte delle distinzioni: quelli col cappello tipo basket non guidano lentamente, anzi molti che conosco anche in maniera spericolata [SM=x44458]




spesso sono gli anziani che hanno bisogno di proteggersi il capo in inverno dal freddo come in estate dal sole che picchia, sono più fragili e coi riflessi più ritardati... forse è questa la spiegazione...

adesso non voglio fare discriminazioni ma penso che proprio per i problemi legati alla vecchiaia è molto pericoloso lasciare un anziano da solo alla giuda di questi carri armati, basta leggere i giornali, è successo a un'anziana a Firenze che le è preso un malore e con la sua macchina ha investito tutti i tavoli fuori da un bar, poteva fare una strage...
ma perchè in questi macchinoni non mettono obbligatori dalla fabbrica quei sensori che rilevano lo stato di salute del guidatore? Ci sono e funzionano, perchè non usarli? Così se il guidatore è [SM=x44501] [SM=g1700000] la macchina rallenta o si mette in protezione con le 4frecce e nessuno si fa male...
Quak150
00sabato 29 novembre 2014 18:33
Re: Re:
lady considine, 11/29/2014 12:52 PM:

Etrusco, 29/11/2014 01:25:




Cercare di capire quale sia il collegamento è come capir se è nato prima l'uovo o la gallina [SM=x44455]

Comunque vanno fatte delle distinzioni: quelli col cappello tipo basket non guidano lentamente, anzi molti che conosco anche in maniera spericolata [SM=x44458]




spesso sono gli anziani che hanno bisogno di proteggersi il capo in inverno dal freddo come in estate dal sole che picchia, sono più fragili e coi riflessi più ritardati... forse è questa la spiegazione...

adesso non voglio fare discriminazioni ma penso che proprio per i problemi legati alla vecchiaia è molto pericoloso lasciare un anziano da solo alla giuda di questi carri armati, basta leggere i giornali, è successo a un'anziana a Firenze che le è preso un malore e con la sua macchina ha investito tutti i tavoli fuori da un bar, poteva fare una strage...
ma perchè in questi macchinoni non mettono obbligatori dalla fabbrica quei sensori che rilevano lo stato di salute del guidatore? Ci sono e funzionano, perchè non usarli? Così se il guidatore è [SM=x44501] [SM=g1700000] la macchina rallenta o si mette in protezione con le 4frecce e nessuno si fa male...



Graaaande idea [SM=x44459]
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