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Pericope dell'adultera: autentica?

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2019 11:21
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11/04/2019 08:51
 
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La "tua" chiesa invece storicamente ha puntato sul greco, ragionando che comunque dell'originale ebraico non si senti' la mancanza e lo si rimpiazzo' ben presto con la traduzione in greco.



La chiesa cattolica ha puntato sul greco per vari semplicissimi motivi:

1) fino a Gerolamo pochissimi conoscevano l'ebraico;
2) alcune profezie lette dalla Settanta sembravano più facilmente applicabili al Cristo storico
3) il vangelo ebraico di Matteo finì nelle mani degli ebrei cristiani, ramo separato del cristianesimo che continuò a sopravvivere per alcuni secoli ma che finì per pervertirsi nell'ebionismo e per tornare all'Antico Patto

L'ipotesi che mi permetto di fare (e che sicuramente è stata già elaborata da qualche studioso più documentato del sottoscritto) è semplice:

Gerolamo legge in ebraico il Vangelo di Matteo, trova la pericope dell'adultera nei vari manoscritti della Vetus Latina, consulta codici greci bilingue derivanti dal codice Beza, incappa in vari documenti oggi irreperibili e trova la pericope dell'adultera. "In Evangelio secundum Johnnem in multis et Graecis et Latinis codicibus invenitur de adultera muliere, quae accusata est apud Dominum" (Gerolamo, Contro Pelagio, II, 17, 4)

Gerolamo poi onestamente si rende conto che in altri manoscritti la pericope manca o non si trova nel Vangelo di Giovanni.

Pensa che sia autentica e la ristabilisce, subendo soprattutto l'influenza di Agostino, che, in chiara polemica con l'eresia novaziana (che negava il perdono ad omicidi, adulteri e lapsi, anche se pentiti e penitenti) qualche anno prima scriveva:

"Tutto questo è inaccettabile, evidentemente, per l'intelletto dei non credenti: infatti alcuni di fede debole, o piuttosto nemici della fede autentica, per timore, io credo, di concedere alle loro mogli l'impunità di peccare, tolgono dai loro codici il gesto di indulgenza che il Signore compì verso l'adultera, come se colui che disse: d'ora in poi non peccare più avesse concesso il permesso di peccare, o come se la donna non dovesse essere guarita dal Dio risanatore con il perdono del suo peccato, perché non ne venissero offesi degli insensati". [Agostino, Connubi Adulterini, II, 6].

E' sbagliato toglierla dalla Bibbia? Non mi permetto certo di dire questo, visto anche l'abuso che di tale pericope è stato fatto nei secoli. Tuttavia penso che non si dovrebbe escludere la possibilità che sia vera, logica ed antica.

Vera e antica perché forse risalente al Vangelo ebraico di Matteo, logica perché giustamente Cristo si astenne dall'amministrare la giustizia temporale nello Stato di Israele, considerato soprattutto che, a quei tempi, era pesantemente sottoposto al controllo romano.
[Modificato da domingo7 11/04/2019 08:58]
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