ISIS

pliskiss, 01/10/2015 00:25:

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Ma no! li non c'è niente da fare li nascono con quell'idea,

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1) Non è vero che da 4000 anni (come afferma Ignazzio) quei popoli sono in guerra, né tra loro né contro gli occidentali o i romani. Finché c'era lo Stato ottomano gli scambi di tutti i tipi fluivano tra le diverse tribù / etnie / popolazioni.
Quello che è vero è che l'Islam, fin dalla morte di Maometto, si è diviso tra sunniti e sciiti (e a loro volta in tanti "sottogruppi"). Il testo sacro stesso dell'Islam dice che la fitna (il disaccordo, la guerra in senso lato) contraddistinguerà sempre l'Islam stesso.

2) No, che non nascono con quell'idea, è evidente da come si comportano gli emigrati nel mondo. Queste persone, dopo la 1° guerra mondiale, si sono trovate in Stati disegnati dai vincitori della guerra con l'aerografo. Si sono trovati colonizzati dagli Stati europei; si sono trovati con le loro ricchezze sfruttate da altri Paesi e loro a morire di fame; si sono trovati, nonostante le promesse della costruzione di uno Stato Palestinese e di uno Kurdo, e nonostante le "risoluzioni" dell'Onu, lo Stato di Israele a fotter loro le loro terre e le loro case.
Non sottovalutiamo questo aspetto: lo insegnano nelle scuole, cosa han fatto gli Stati occidentali, ai bambini del vicino e medio oriente. Perché ai bambini occidentali, invece, questo non viene insegnato?

Quindi no, non nascono con quell'idea. Vorrei vedere noi al loro posto cosa penseremmo. I fucili li imbracciano in pochi, per fortuna, e in pochissimi insegnano ai loro figli il jihad contro gli infedeli (cmq cominciarono prima gli israeliani in tal senso, pensa un pò).
Questi "terroristi" vanno combattuti NON con i bombardamenti aerei. Cioè con la solita, occidentale, scorrettezza.

Fai mente locale su questo aspetto: la nostra società occidentale si vanta di essere depositaria di valori universali, come la giustizia, che puntualmente ha smentito in medio oriente.

Chi è nato là lo sa, la vive tutti i giorni, la "nostra" giustizia.
Altro che nascere con quell'idea. Siamo noi che gliela inculchiamo da decenni, e continuiamo a farlo, e ci permettiamo pure di giudicare. Ma non in buonafede, se la nostra cultura, la nostra scuola, ci ha fatto studiare la storia.