Moda

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2015 23:03
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14/01/2012 20:56

Arrivederci a Pitti con l'uomo col 'borsetto'

Arrivederci a Pitti con l'uomo col 'borsetto' lanciato da Valentino. E' l'immagine indelebile di un uomo sofisticato, eppure ancora elegantemente maschio, con i suoi abiti destrutturati e leggeri, rigorosamente rispettosi dei codici del tailor, munito di elegante borsello nero, che ha sfilato a Palazzo Corsini con il moderno Mastroianni di Valentino, ospite d'onore di Pitti Uomo.
Un'immagine in cui s'identifica questa edizione del salone della moda maschile fiorentina cominciata il 10 gennaio e terminata oggi, che nulla toglie alla virilità del trench Mackintosh termonastrato, del montgomery che al posto degli alamari sfoggia passanti di tessuto, delle giacche disegnate in punta di matita con colletti piccoli e stretti, dove la lana è doppiata con il crine, senza fodera, e dei pantaloni affilati. E' il riapparso borsetto che nulla ha a che vedere con l'ingombrante borsello anni '70, ma e' sottilmente piacevole da tenere in mano, così morbido nel pellame alleggerito. Una figura, quella dell'uomo col 'borsetto', ribadita il giorno il defilé delle proposte di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli per Valentino, dalla new entry di Pitti, Andrea Pompilio, che nello spazio dell'Alcatraz della Stazione Leopolda ha presentato il suo stile melting pot, da giungla metropolitana, dove però non manca l'accessorio del momento: il borsetto, che qui è invece rivestito di cavallino maculato, in perfetto stile jungle. Ed è borsetto anche nel salone di Fortezza da Basso, con quello eccentrico di Taccetti, che lancia gli stivaletti con annesso borsetto staccabile, da allacciare all'occorrenza in vita come marsupio. Ma il salone della moda maschile a Pitti, con le proposte di circa mille aziende, è anche il ritorno di loden e montgomery, che fanno la parte dei leoni nella gran parte degli stand.
E' l'invasione di piumini alleggeriti fino a pesare in maniera inconsistente e rifiniti con colli di pelliccia o imbottiti di cachemire. Delle tante versioni del peacot e del giaccone da vecchio e lupo di mare. Del cappotto per chi non vuole rinunciare, leggero e svuotato di tutto, agile nella linea. Della bellissima maglieria di cachemire e di altre lane pregiate come alpaca e mohair, ma anche dello shetland che fa la parte del leone nello stile country. E poi gli inossidabili jeans, sempre più spesso in cotone organico, colorati e trattati rispettando l'ambiente. E infine, l'abito maschile, vero protagonista del guardaroba dell'uomo. Con la giacca che perde definitivamente la sua rigidità e destrutturandosi, abbandonando la fodera, adattandosi alla nuova figura maschile, più morbida, rilassata, si trasforma quasi in una maglia da gettare sulle spalle, con nonchalance. Mentre i pantaloni più snelli e corti alle caviglie definiscono la nuova silhouette maschile più asciutta, moderna, leggera. La leggerezza è anche data dai tessuti: 250, 300 grammi al metro e 120 per i superlight.



di Patrizia Vacalebri
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