Caro Diego,
Barnabino ti prego, non mischiare le carte
Eh, no... questo davvero non lo permetto, io non mischio le carte ma faccio solo appello alla ragione!
Sin qui abbiamo discusso sulla possibilità di considerare una forma di origine medioevale come Jehova, come il Vero Nome dato da Dio a Mosè
Guarda, se tu non capisci che con Geova non facciamo riferimento alla forma ebraica ma a quella
italiana davvero non vedo come spiegartelo... tanto è vero che io ti ho ripetutamente chiesto, e tu
non hai mai risposto, se per te sia
essenziale l'equivalenza fonetica o semantica. Non puoi nicchiare su questo punto e poi accusarmi di "mischiare le carte".
ma nel contempo attribuisci ad essa una valenza semantica che lo fanno diventare il Vero Nome nella lingua italiana...
Perché? Non è così? E' proprio questo che ti chiedo: se la verità di un nome risiede nella sua equivalenza semantica, come la forma Geova può essere inadeguata a rappresentare, in italiano ovviamente, il Vero Nome di Dio?
Ecco questo è l'argomento che abbiamo trattato, volevo solo ricordatelo, sempre con rispetto
Cosa???? Ma allora non ragioni... tu hai trattato
non di equivalenza semantica (che ti ricordo non è messa in dubbio neppure dalla tua chiesa) ma, semmai, di equivalenza fonetica che, sempre per la cronaca non rappresenta un problema neppure per la tua chiesa.
Mi basta un solo un si o un no: Geova in italiano è semanticamente equivalente all'ebraico YHWH?
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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