10/10/2014 17:50 |
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122) Paul Dairo (vivente)
bellanaija.com
indice di notorietà: ***
paese: Nigeria
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Fulgido esponente della yoruba music, Paul raccoglie egregiamente l'eredità del padre, Isaiah Kehinde Dairo (del quale a volte prende a prestito le iniziali: Paul IK Dairo, ma si fa chiamare anche Paul 'Play' Dairo), che è stato uno dei più importanti cantanti folk nigeriani del XX secolo.
Paul Dairo irrompe nella scena musicale del suo paese nel 1999, orientandosi verso il gospel ed un Rhytm and Blues contaminato e arricchito da echi di musica etnica. Fra i suoi successi del primo periodo, i singoli Mosorire, Happy Day and Yes O!, distribuiti prevalentemente attraverso i canali di Internet. Nel 2009 una grave malattia lo tiene a lungo lontano dalla ribalta; la ripresa è lenta, ma efficace; nel 2014 annuncia l'uscita di un nuovo triplo album di musica RnB e Highlife (un genere originario del Ghana). Come ha dichiarato in un'intervista ( link), la lunga convalescenza lo ha anche riavvicinato a Dio: prima di affermarsi come musicista, era diventato uno degli oltre 300.000 testimoni di Geova nigeriani.
Video. Una delle hit di Paul Dairo antecedenti alla malattia, Delicious (2009).
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:46] |
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20/10/2014 17:06 |
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123) Chappel Fisher (vivente)
geocities.ws
indice di notorietà: ***
paese: USA
radio deejay
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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I fan di Chappel Fisher, e non sono pochi, si chiedono spesso se il bel volto della dj di Kick'n Country 103.5 non sia sprecato per lavorare nell'ombra di una stazione radiofonica, ma di fatto Chappel deve la totalità del suo successo al giorno in cui, diplomata di fresco alla Conway High School, un disc jockey si era accorta della sua voce pastosa e sensuale e l'aveva invitata a lavorare nel suo show. La Fisher, originaria della Carolina del Sud, in precedenza aveva vinto un concorso di bellezza balneare (Miss Myrtle Beach) ed era stata chitarrista e country singer dilettante. Dopo il trasferimento nel Tennessee, ha lavorato in più di dodici diverse stazioni radio prima di approdare nella celebre emittente di Panama City; si è vista comunque anche sul piccolo schermo, in due diversi spettacoli, Pillow Talk (un curioso talk show nel quale gli ospiti conversavano in pigiama seduti su di un letto) e Cat Trax. Nata in una famiglia di testimoni di Geova, la Fisher si è battezzata da ragazza.
Video. Un collage di interventi radiofonici della Fisher di vari periodi
commentato da alcune immagini della dj.
youtube.com
Video. Spezzone di una puntata del talk show Pillow Talk presentato dalla Fisher;
ospiti della puntata gli Hagers, una coppia di gemelli (entrambi scomparsi
alcuni anni fa) che erano comici e cantanti country.
youtube.com
Chappel Fisher in una vecchia immagine di lavoro e nella foto
del suo profilo twitter.
nicksradiocorner.blogspot.be
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:46] |
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20/10/2014 17:06 |
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124) "Big Jay" McNeely (1927-vivente)
electricearl.com
pseudonimo di Cecil James McNeely
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Autentica leggenda vivente del blues, Cecile McNeely deve il suo nick 'Big Jay' al businessman Herman Lubinsky (il fondatore dell'etichetta Savoy Records) che nel secondo dopoguerra aveva intuito le doti del sassofonista di colore, allora ventenne. All'inizio della carriera Cecil si esibiva fra gli altri con suo fratello Bob e Sonny Criss (anche loro sassofonisti), il batterista Johnny Otis ed il pianista Hampton Hawes.
Fino a quasi tutti gli anni '60 il successo di McNeely è travolgente, grazie soprattutto allo stile sgargiante e scatenato (detto honking) con cui suona il sassofono tenore. Conquista già nel 1949 la vetta della Billboard R&B chart con la hit The Deacon's Hop, cui fanno seguito svariati successi - Just Crazy (1952), Psycho Serenade (1959), I Love You, Oh Darling (1960) - anche se oggi è principalmente ricordato per la celebre ballata rhythm and blues There Is Something on Your Mind (1959) nell'appassionata interpretazione di Little Sonny Warner, vero capolavoro del genere e oggetto di successive numerose covers ad opera di svariati artisti.
Alcune fra copertine di dischi e immagini pubblicitarie di "Big Jay" McNeely.
discogs.com
dublab.com
cdconnection.com
boppinaround.nl
Seguono gli anni del declino, nei quali "Big Jay" si adatta a fare anche il portalettere per mantenersi. Nello stesso periodo aderisce con entusiasmo alla fede dei testimoni di Geova; secondo fonti non confermate, conosceva i Testimoni sin dall'adolescenza. Negli anni '80 l'artista riesce a cavalcare l'onda del 'ritorno di fiamma' commerciale del R&B inaugurando una seconda stagione di popolarità. In una sera di novembre del 1989 il soffio inconfondibile del sassofono di McNeely, che suonava in un locale di Berlino, accompagnò la caduta del celebre Muro (evento cui si ascrive simbolicamente la fine della cortina di ferro). Il mitico sassofono delle origini di McNeely è oggi un reperto da museo, conservato all' Experience Music Project di Seattle. Quasi 90enne (2014), l'arzillo musicista è ancora attivo e fra l'altro partecipa regolarmente all' International Boogie Woogie Festival Holland. Da anni è entrato a far parte con pieno merito della Rhythm & Blues Hall of Fame.
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Video. Versione originale di There Is Something on Your Mind,
con le famose 'stonature' dei fiati e la voce di Little Sonny Warner.
youtube.com
Il sito ufficiale di Big Jay McNeely:
www.bigjaymcneely.com/
Due pagine dedicate a McNeely, amatoriali ma ben fatte, ricche di foto di tutte le epoche:
www.electricearl.com/bigjay/
www.electricearl.com/bigjay/bigjay2.html
L'appartenenza di McNeely ai Testimoni è risaputa e desumibile da un numero pressoché infinito di fonti (anche della Rete); ad esempio è attestata a pag. 179 del libro Central Avenue Sounds: Jazz in Los Angeles di C.Bryant, W.Green, S.Isoardi, B.Collette e M.Young, che dedica l'intero capitolo 9 al grande musicista.
boogiepromotionsholland.nl
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:46] |
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20/10/2014 17:07 |
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125) Rick Haynes (vivente)
lightfoot.ca
pseudonimo di Rick Dutkiewicz
indice di notorietà: ***
paese: Canada
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Altro musicista testimone di Geova (assieme a Red Shea) del gruppo di Gordon Lightfoot, il bassista Rick Haynes si unì alla band nel 1969, e, al contrario di Shea, ne è rimasto parte integrante fino ai nostri giorni; insieme al chitarrista Terry Clements è il più longevo collaboratore di Lightfoot, da molti considerato il più importante musicista country canadese di sempre. Haynes ha accompagnato Lightfoot in tutti i più grandi successi di critica e di pubblico di un quarantennio abbondante di carriera, da Sit Down Young Stranger (1970) a Dream Street Rose (1980) passando per Summertime Dream (1976) fino al più recente album All Live, rilasciato nel 2012 che include varie registrazioni dal vivo che risalgono alla fine degli anni ’90.
Nato e cresciuto a Toronto, prima di conoscere Lightfoot aveva militato in vari gruppi R&B suonando il basso, strumento del quale era autodidatta e che amava particolarmente, malgrado fosse in possesso di una formazione ‘istituzionale’ al piano classico e alla chitarra. Fra i suoi musicisti preferiti, Ray Charles e gli Eagles. Secondo le testimonianze disponibili, fu il suo collega Shea a fargli pubblicità della propria fede e a favorirne la conversione. Lightfoot, che teneva sia Haynes che Shea in grande considerazione per il loro talento, non riponeva d’altra parte alcun interesse nelle loro credenze e arrivò anzi a imporre loro di non parlare di religione (che considerava un intralcio alle attività professionali) mentre erano in sua compagnia.
Una rara foto autografata del 1969, rilasciata ad un ammiratore, con Gordon Lightfoot
e i due suoi più importanti compagni di band, Haynes e Shea, entrambi testimoni di Geova.
idesigngraphics.com
Pagina di un fan di Lightfoot in cui si parla di Haynes e della sua appartenenza ai testimoni di Geova.
njnnetwork.com/2009/09/six-degrees-of-separation/
Video. Registrazione dal vivo per la BBC di Early morning rain, con Gordon Lightfoot
che suona con Rick Haynes, erroneamente chiamato 'Nick' dal presentatore (basso, alla
sinistra di Lightfoot) e Red Shea (alla destra). Difficile dire se sia più bello il pezzo
o la sua interpretazione.
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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02/11/2014 17:34 |
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126) Giulia Guido (1970-vivente)
giuliaguido.it
indice di notorietà: **
paese: Italia
cantante pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI (in seguito interrotta)
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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La splendida voce di Giulia Guido è il frutto maturo di non comuni doti naturali arricchite da anni di studio e di formazione musicale di prima scelta. Dopo le esperienze rock amatoriali degli anni di scuola, già a 17 anni è a Londra per approfondire canto (jazz e lirico). La trasferta londinese rappresenta per lei anche l’occasione di prendere contatti con la Parola di Dio; due anni più tardi si battezza come testimone di Geova.
Dopo il battesimo (ed il matrimonio) prosegue almeno per una decina d’anni, e con ottimi risultati, nella propria professione. Nella capitale britannica il chitarrista Ivor Goldberg, scoperto il suo talento, le aveva permesso di pubblicare il suo primo album da studio, Spirito d'indipendenza. Il punto massimo della carriera lo raggiunge nel 1993, con l'uscita del secondo album, questa volta per un'etichetta italiana, ma soprattutto con la partecipazione al Festival di Sanremo (nell'edizione che vede trionfare Enrico Ruggeri con Mistero), dove presenta con il nome d'arte di Niné un brano in dialetto napoletano ( Femmene). Seguono apparizioni in trasmissioni televisive di livello nazionale (quali Il tappeto volante, condotto da Luciano Rispoli, e Roxy Bar, di Red Ronnie). In seguito partecipa al Jazz-No Jazz Festival di Zurigo, ove ha il privilegio di esibirsi con i Jazz Crusaders, popolare band capitanata da Wilton Felder e Wayne Henderson, testimoni di Geova come lei. In Italia segue seminari e master musicali, apre una propria scuola e prende a insegnare nel prestigioso istituto milanese Music Arts and Show.
La Guido al festival di Zurigo insieme a Wayne Henderson
(a destra nella foto) e Wilton Felder dei Jazz Crusaders.
matrimonio.com
In anni recenti riduce sensibilmente il proprio impegno professionale in favore di quello spirituale, dedicandosi fra l'altro al servizio continuo. Giulia Guido seguita tuttora a cantare, soprattutto per eventi privati; fra i suoi cavalli di battaglia brani impegnativi quali Come Saprei, Georgia on my mind, Cherokee e I will Always live you, oltre all'intero repertorio classico napoletano.
Video. Giulia Guido canta Femmene al Festival di Sanremo 1993, sezione giovani.
Trucco, movenze e stile canoro ricordano inconfondibilmente Teresa De Sio.
youtube.com
Il sito ufficiale (che comprende l'audio di diverse canzoni) di Giulia Guido.
www.giuliaguido.it/
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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02/11/2014 17:35 |
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127) Manuel Toscano (vivente)
Svegliatevi! 08/01/1984 pag.20
pseudonimo di Manuel García Fernández
indice di notorietà: **
paese: Spagna
attore
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 8/01/84 20-24)
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Popolare attore televisivo (ma di origini teatrali: aveva interpretato, fra gli altri autori, de Unamuno, Pemán e Gorki) attivo in Spagna negli anni '60 e '70 del secolo scorso con il nome d'arte di Manuel Toscano, García Fernández ha al suo attivo partecipazioni ad almeno nove serie TV: Gran Teatro, Estudio 1 (serie 'fluviale' in onda dal 1965 al 1984; l'attore ha preso parte fra l'altro all'episodio La herida luminosa, ove - ironia del caso - interpretava un sacerdote), La risa española, Teatro de siempre, Novela, Hora once, La cometa naranja, Los libros e Curro Jiménez.
Negli anni di maggiore fama, è apparso come comprimario in alcune pellicole cinematografiche: No le busques tres pies..., del 1968 (il suo film più pregevole, diretto da Pedro Lazaga), ¡Se armó el belén!, Las gatas tienen frío ed El mejor del mundo, tutte del 1970, e Vente a ligar al Oeste, del 1972. Come da lui stesso raccontato a Svegliatevi!, nel 1970 ha lavorato come comparsa anche nel film Cannon for Cordoba (di Paul Wendkos, doppiato in italiano con il titolo Quattro per Cordoba), che annoverava le star George Peppard, Giovanna Ralli e Raf Vallone.
Manifesti di alcuni film e serie TV con la partecipazione di Manuel Toscano:
No le busques tres pies (1968) e Quattro per Cordoba (1970) per il cinema,
e la serie per il piccolo schermo Curro Jiménez con il divo madrileno Sancho Gracia.
nosoloaviones.com
comingsoon.it
imdb.com
Manuel García Fernández ha narrato la propria esperienza nella Svegliatevi! dell'8/01/1984 pag.20-24, che si riporta di seguito.
Esperienza di Manuel García Fernández (Svegliatevi! dell'8/01/1984 pag.20-24) - CLICCA PER VISUALIZZARE
La fama è tutto?
LA SERA del 17 agosto 1968 i miei sogni si avverarono. Interpretavo il difficile ruolo drammatico di Ippolito nella Fedra di Miguel de Unamuno, scrittore spagnolo del nostro secolo. Gli altri attori professionisti che recitavano nel ruolo di mio padre e della mia matrigna erano artisti di tutto rispetto. Le scene, recitate con vigore e realismo, tennero viva l’attenzione degli spettatori. Fummo interrotti dagli applausi in cinque occasioni. In due scene il peso del dialogo ricadeva su di me.
Quella sera, mentre era in corso il festival municipale di San Lorenzo dell’Escorial, nella provincia spagnola di Madrid, rappresentava uno speciale trionfo per me. Dopo anni di accanite lotte potevo assaporare l’indiscusso successo! Poco dopo cominciai a ricevere offerte più numerose e migliori per partecipare a film e spettacoli televisivi.
Ma cosa mi aveva avviato alla carriera teatrale? Per aiutarvi a capire i miei motivi devo ricondurvi alla mia infanzia negli anni quaranta, nella città andalusa di Siviglia, durante il terribile periodo che seguì la guerra civile spagnola del 1936-39.
Un’infanzia tormentata
Ero il maggiore di cinque figli, cresciuto nella povertà, nella fame e nella miseria che sono tipiche del dopoguerra. Eravamo così poveri che ero solito gironzolare nei pressi del locale negozio di generi alimentari in attesa che gli altri clienti se ne andassero per poter comprare il pane a credito senza che nessuno lo sapesse. Credo che in effetti la mia abilità d’attore cominciasse a manifestarsi lì mentre tentavo di trarre in inganno i vicini.
L’atmosfera in casa nostra non era esattamente delle migliori. Fra i miei genitori c’erano continui litigi e battibecchi. Mio padre era un nemico dichiarato di tutto ciò che sapeva di religione, mentre mia madre e mia nonna credevano nella “Madonna” e in tutti i “santi” della Chiesa Cattolica. La mia vita di fanciullo era dominata dal timore e dall’incertezza: dal timore della violenza, dal timore causato dalla superstizione religiosa, dal timore della mala suerte, o sfortuna, che sembrava avere attinenza con tutto.
Malgrado tutto questo, nella mia infantile immaginazione a volte riuscivo a venire fuori dall’incubo e cominciavo a sognare . . . a sognare un mondo migliore dove la gente si amava e dove regnava la fiducia reciproca. Quei sogni di bambino erano la mia valvola di sicurezza.
Mi innamoro del teatro!
Avevo sedici anni quando ebbi il mio primo timido contatto col teatro. Andai a vedere un lavoro teatrale per dilettanti rappresentato in una scuola cattolica di Siviglia. Me ne stavo lì seduto in aspettativa e con repressa eccitazione. Il sipario si alzò e con mia sorpresa si aprì davanti ai miei occhi un mondo meraviglioso di musica, colore e fantasia. In quel momento mi innamorai del teatro. Ecco un mondo di felicità, apparentemente senza timori, lacrime o fame, dove potevo dare libero sfogo alla mia immaginazione. Era un trampolino per comunicare ad altri i miei sogni e le mie speranze. Decisi che avrei fatto l’attore.
Mi misi immediatamente in contatto con un gruppo di attori dilettanti e chiesi se potevo partecipare alla loro successiva rappresentazione. Avevano in programma Passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo. Poiché avevano bisogno di comparse mi accettarono. Mi fu affidato il ruolo secondario di Andrea, uno dei dodici apostoli. Anche se la mia partecipazione fu molto limitata, mi bastò per capire che avevo finalmente trovato il mio ambiente. Quel primo lavoro fu importante per un’altra ragione: per mezzo di esso conobbi il Gesù della Bibbia. La sua persona mi ispirò profondo rispetto e ammirazione.
Ero deciso a progredire per cui mi iscrissi all’accademia d’arte drammatica di Siviglia. Avevo diciotto anni quando ebbi la prima opportunità di lavorare con una compagnia di professionisti che facevano una tournée in provincia. Il mio primo ruolo fu quello di uno studente. Dopo una breve prova feci il mio modesto debutto in un teatro vero. Finalmente avevo cominciato la scalata al successo. E com’erano diversi quei professionisti dal gruppo di dilettanti! Regnava un’atmosfera di relativa ricchezza, importanza e alterigia.
Per diverse settimane feci da aiutante all’impresario che era anche l’attore principale. Non credevo alla mia fortuna. Facevo parte del fantastico mondo della finzione.
La scalata al successo
Purtroppo le mie giovanili illusioni svanirono presto. Mi resi conto che ero circondato dall’immoralità. L’attore e l’attrice principali convivevano, anche se erano sposati con altri. Inoltre, la donna non voleva che il suo amante mi usasse qualche gentilezza e in breve tempo persi il lavoro. Così tornai a Siviglia a terminare gli studi di arte drammatica.
Sapevo di avere bisogno di esperienza e di allargare il mio repertorio. Così firmai un contratto con una compagnia di provincia. Dopo due anni di tournée attraverso l’Andalusia e dopo avere recitato in città come Córdova, Málaga e Siviglia, decisi che era ora di andare a Madrid, la capitale della Spagna, dove si trovano i maggiori teatri. Col primo contratto, firmato nel 1962, lavorai nel dramma Hombre Nuevo (Uomo nuovo) di José María Pemán, nel teatro Eslava. Il mio ruolo richiedeva che ballassi il twist, allora in voga in Spagna. A quanto pare fu un gran successo.
Il successivo gradino importante nella scalata al successo fu la mia partecipazione, nel 1967, a Bassifondi, dramma dello scrittore russo Maksim Gorki, rappresentato nel teatro María Guerrero di Madrid. Anche in quel caso lavorai a fianco di bravi attori, il che mi servì sia di addestramento che di stimolo.
Nel 1968 giunse infine la grande occasione di lavorare alla televisione. Avevo già avuto parti secondarie in TV, ma ora mi veniva offerto un ruolo importante nel lavoro teatrale La herida luminosa (La ferita luminosa) di José María de Sagarra, poeta e autore teatrale catalano del nostro secolo. In quell’occasione anche il tempo mi fu propizio. Quella sera piovve così forte che molti stettero a casa a guardare la TV. Da un giorno all’altro il mio nome d’arte, Manuel Toscano, divenne famoso in Spagna. Un produttore cinematografico mi offrì un ruolo di primo piano nel prossimo film che intendeva realizzare.
La realtà è diversa
Sembrava che tutto mi andasse a gonfie vele. Eppure non ero soddisfatto. Il teatro non si era rivelato quel mondo fantastico di sublime felicità che avevo immaginato da ragazzo. Anzi, salvo pochissime eccezioni, vi regnavano vanità, invidia, superstizione e immoralità. Per illustrare la mia disillusione lasciate che vi racconti ciò che mi accadde una volta.
Un giorno ricevetti una telefonata da uno sconosciuto che mi chiese di incontrarlo in un rinomato caffè di Madrid, frequentato da attori e attrici famosi. All’ora fissata un signore elegante mi si presentò come regista in cerca del protagonista per un lavoro teatrale che intendeva rappresentare. Pensava che fossi l’attore ideale per quella parte e mi invitò nel suo appartamento per definire i termini del contratto. Ci andai e allorché fummo dentro mi si gettò addosso tentando di baciarmi!
Ecco un altro omosessuale nel mondo del teatro. Ribadì che se volevo il ruolo di protagonista dovevo cooperare di più. Lo respinsi e, dopo avergli detto che non ero disposto a lavorare a quel prezzo, uscii precipitosamente.
La triste verità è che il mondo dello spettacolo è permeato di perversione e corruzione morale. E molti vivono in un’atmosfera di perenne incertezza. Le “stelle” vivono nel timore che la loro luce si spenga la sera della prossima prima. Il loro successo dura per tutto il tempo in cui il loro ultimo lavoro tiene il cartellone. Di conseguenza, droga e rapporti illeciti sono un normale mezzo di evasione.
Le circostanze cambiano
Nel 1965, durante una visita all’accademia d’arte drammatica di Madrid, incontrai un’aspirante attrice che suscitò il mio interesse. In seguito ci fidanzammo e nel settembre del 1967 ci sposammo. Abbiamo avuto quattro figli che hanno riempito di gioia e di significato la nostra vita.
Un altro avvenimento che avrebbe cambiato la nostra esistenza si verificò nel 1969. Mentre mi trovavo a Madrid negli studi cinematografici della “Roma”, dove partecipavo al film Los cañones de Córdoba (I cannoni di Córdova), conobbi una giovane attrice che mi parlò della Bibbia. Mi spiegò qual era il proposito di Dio riguardo all’umanità e alla terra e che sotto il Regno di Dio ci sarebbero state presto pace e sicurezza. La cosa mi incuriosì e ne volli sapere di più. Lei mi invitò a un’assemblea dei testimoni di Geova che si sarebbe tenuta il giorno dopo. A quell’epoca i Testimoni non erano ancora riconosciuti legalmente in Spagna. L’assemblea si doveva tenere in un garage, ma la cosa non mi scoraggiò.
Al mio arrivo fui immediatamente colpito dall’atmosfera di autentica cordialità. Uno degli anziani, Ricardo Reyes, prese accordi per studiare la Bibbia con me. La sua serenità, la sua mansuetudine e la sua lucidità di pensiero erano proprio quello di cui avevo bisogno con la mia personalità estroversa di attore.
Man mano che lo studio progrediva, ero assalito dai dubbi. Era proprio la verità o solo una mistificazione come altre religioni? Cosa si nascondeva sotto? Dopo essere vissuto per tanti anni nell’atmosfera di un mondo falso e illusorio, volevo qualcosa di concreto, la verità.
Tutto questo assunse una tale importanza per me che, preso dall’entusiasmo di investigare la Bibbia, trascurai il lavoro. Nella mente avevo tante domande che richiedevano una risposta. Qual è lo scopo della vita? Dio esiste? Cosa c’è dopo la morte? Con l’aiuto della Bibbia e del manuale biblico La Verità che conduce alla Vita Eterna i miei dubbi furono dissipati. Dopo nove mesi di studio mia moglie ed io fummo convinti che era la verità e nel settembre del 1970 fummo battezzati.
Una nuova sfida
Il cambiamento di vedute e di personalità che la Bibbia mi portò a fare era una sfida. Potevo conciliare la mia nuova vita cristiana con i ruoli che interpretavo in teatro e alla TV? Una svolta decisiva per me, credo, fu quel giorno in cui provavo insieme ad alcuni attori, un regista e un impresario teatrale. Cominciammo a parlare di come accrescere il numero degli spettatori ai lavori che rappresentavamo. Tutti si lamentavano che la censura era troppo severa, e che se fosse stata più mite consentendo un maggior numero di scene erotiche sul palcoscenico, il pubblico sarebbe accorso al botteghino. Quando vidi quel gruppo di professionisti, gente di teatro con un nome prestigioso, tutti d’accordo, e che nessuno aveva il coraggio di difendere la vera arte, i buoni costumi e la cultura, capii che eravamo tutti nella stessa trappola: la trappola del successo a buon mercato attraverso la commercializzazione del sesso. Decisi di smettere.
I miei amici predissero che sarei presto tornato a recitare perché ce l’avevo nel sangue. Ora mi viene in mente una frase di José María Rodero, un famoso attore spagnolo, che una volta disse: “Se il teatro sparisse non succederebbe nulla. D’altra parte, se non avessimo l’acqua, certo la situazione sarebbe drammatica . . . L’attore è un lusso, come il teatro, la cultura, un lusso necessario, naturalmente, ma non indispensabile”.
Ora che sono passati più di dieci anni posso dire onestamente che non rimpiango il teatro. Ho ancora la possibilità di esercitare ogni anno la mia arte, come regista e come attore, nei drammi biblici messi in scena dai testimoni di Geova alle loro assemblee di distretto. Mia moglie e io abbiamo partecipato a tali drammi, recitando davanti a migliaia di spettatori in varie sale e stadi. Di diverso c’è il fatto che recitiamo con un motivo migliore. In teatro volevo la fama, volevo l’adulazione. In questi drammi biblici è la trama che conta, non gli attori. Quindi non c’è competizione e nessun attore cerca di mettere in luce se stesso a discapito degli altri. Questi ruoli biblici mi hanno dato una soddisfazione molto più grande per il semplice fatto che abbiamo portato sulla scena degli avvenimenti reali presi dalla vita di famosi personaggi biblici, avvenimenti da cui si può trarre una morale edificante.
Attore in cerca di lavoro
Naturalmente il caso di ogni attore è diverso e non sto cercando di dire che un cristiano non possa svolgere questa professione. È una cosa che ciascuno deve decidere secondo coscienza. Nel mio caso, quando lasciai il teatro dovetti trovarmi un lavoro. Non avevo altra qualifica che la mia esperienza in teatro. Dopo molte difficoltà trovai infine un’occupazione, e quella fu la fine dei nostri problemi economici.
Noi siamo sicuramente la prova che Geova mantiene la sua parola e sostiene quelli che cercano prima il suo Regno. È come dice la Bibbia: “Fui giovane, sono anche invecchiato, eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, né la sua progenie cercare il pane”. — Salmo 37:25.
Shakespeare ha scritto: “Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne son soltanto degli attori”. Eppure ho scoperto che la vita può essere ben più significativa, purché si acquisti conoscenza di Geova e dell’amorevole proposito che egli ha riguardo all’umanità. La nostra famiglia ha la speranza di vedere la terra trasformata in ciò che dovrebbe essere in virtù del suo potenziale: un giardino paradisiaco per l’umanità ubbidiente. Questa non è fantasia. È qualcosa che si basa sulle solenni promesse dell’Altissimo Dio, e ci è assicurato che è impossibile che Dio menta. (Ebrei 6:18; Tito 1:2) — Narrato da Manuel García Fernández.
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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04/11/2014 22:36 |
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128) Dan Ritchie (1987-vivente)
kentonline.co.uk
pseudonimo di Daniel Ritchie
indice di notorietà: ***
paese: Inghilterra
olimpionico di canottaggio
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
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Già campione junior di nuoto - era risultato terzo nei campionati europei del 2004 sui 1500 metri stile libero - nel 2007 Ritchie, inglese di Margate (contea del Kent), abbandona il nuoto in favore del canottaggio. Scelta quanto mai indovinata: allenato dal noto coach Jürgen Grobler, in pochi anni raccoglie (in varie specialità di squadra) una messe di successi, conquistando nell'ordine il bronzo ai mondiali di canottaggio under 23 (2009), l'argento nei campionati del mondo nel 2010 (il suo team è preceduto al traguardo di appena 6 decimi di secondo dalla Germania) e di nuovo nel 2011, un argento e un bronzo nella World Cup tedesca 2011 e, infine, l'apotesi assoluta dell'oro mondiale nel 2013.
Nel 2016 parteciperà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, la sua terza edizione consecutiva, dopo quella di Pechino 2008 (ove data l'età ha potuto gareggiare solo nell'U23, piazzandosi sesto nel canottaggio a quattro) e di Londra del 2012 (settimo). Nell'anno dei giochi olimpici londinesi è da registrare anche la tragica morte del fratello di Dan, Aaron, un affermato DJ, scomparso improvvisamente a soli 24 anni. Testimone di Geova convinto, Ritchie è anche allenatore di nuoto.
Trionfatore, assieme ai suoi compagni, nei campionati mondiali del 2013.
Ritchie (un colosso di 2 metri) è inginocchiato, secondo da sinistra.
zimbio.com
Alcuni dati biografici e di carriera di Dan Ritchie:
www.britishrowing.org/gb-rowing-team/biographies/dan-ritchie
Pagina del Daily Mail (versione on-line) in cui si fa cenno alla partecipazione di Ritchie alle Olimpiadi di Londra 2012 e alla sua appartenenza ai testimoni di Geova.
www.dailymail.co.uk/sport/olympics/article-1362139/LONDON-2012-Rowing-team-includes-Jehovahs-Witness-champion-1...
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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12/11/2014 21:15 |
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129) Louis Lolliot (1921-1998)
Svegliatevi! del 22/12/98 pag.12
indice di notorietà: *
paese: Francia
eroe della II Guerra Mondiale
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? non applicabile
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! del 22/12/98 pagg. 12-15)
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Agosto 1944: due mesi dopo lo sbarco in Normandia, gli alleati angloamericani sono sulla costa meridionale della Francia e stanno sbaragliando tutte le posizioni delle forze occupanti tedesche ormai allo sfascio. L'unità corazzata di Louis Lolliot, penetrata nell'entroterra attraverso il porto di Marsiglia, avanza verso la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde; il carrarmato su cui viaggia viene distrutto, ma il valoroso militare prosegue a piedi, esausto, fino ad occupare la basilica - praticamente da solo - con la bandiera francese. Per questo gesto viene decorato al valor militare. L'episodio è ricordato anche in diversi manuali di storia, ad esempio nel libro Par les portes du Nord: la libération de Toulon et Marseille en 1944 (di François de Linares, Nouvelles Editions Latines, 2005; pagg. 313, 314).
Scorcio della basilica di Notre-Dame-de-la-Garde. La foto è datata 18 agosto 1944,
due giorni dopo che l'avamposto era stato raggiunto e occupato da Louis Lolliot
(pochi giorni dopo sarebbe stato interamente liberato).
notredamedelagarde.com
Non fu né il primo né l'ultimo gesto eroico di Lolliot. In due mesi attraversa l'intero territorio francese fino alla città-fantasma Ramonchamp. Un cecchino riesce a sparare un razzo all'interno del carrarmato su cui si trova Lolliot, che, oltre a mettere fuori uso il mezzo, uccide tre uomini dell'armata. Lo stesso Lolliot si ritrova con 17 schegge di granata in una gamba; ciò malgrado rimane alla guida del carro armato, trainato da un altro apparecchio militare, meritandosi un encomio pubblico da parte dei suoi superiori. In precedenza, durante la campagna di Tunisia contro Rommel 'la volpe del deserto', aveva combattuto stoicamente, riportando ustioni sul 70 per cento del corpo e rimanendo in coma per 9 giorni, con il risultato di essere insignito in seguito della croce di guerra.
L'eroismo gli vale la promozione al servizio personale del generale De Lattre de Tassigny, che ne fa un suo amico e diretto collaboratore fino alla fine del secondo conflitto mondiale e per i quattro anni successivi. Nel 1952, l'anno stesso della morte del generale, conosce i testimoni di Geova. Si battezza a Versailles nel 1955, insieme alla moglie, due settimane dopo aver abbandonato definitivamente la carriera militare.
Il generale Jean De Lattre De Tassigny (1889-1952).
ordredelaliberation.fr
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Louis Lolliot ha narrato la propria autobiografia nella Svegliatevi! del 22/12/1998, pagg. 12-15, che si riporta di seguito.
Esperienza di Louis Lolliot (Svegliatevi! del 22/12/1998 pagg. 12-15) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Da eroe di guerra a soldato di Cristo
NARRATO DA LOUIS LOLLIOT
Il 16 agosto 1944 mi trovavo con le forze alleate che durante la seconda guerra mondiale sbarcarono sulle spiagge della Francia meridionale. Dopo una settimana di combattimenti lungo il litorale mediterraneo, la mia unità corazzata entrò nel porto di Marsiglia e si fece strada combattendo su per la collina verso la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde. Dovevamo espugnare le fortificazioni tedesche sul posto.
I COMBATTIMENTI furono intensi. Un carro armato del mio gruppo venne colpito e tre miei compagni che erano dentro furono uccisi. Poi una mina fece saltar via uno dei cingoli del mio carro armato, mettendolo fuori uso. Decisi a tenere la nostra posizione, continuammo a combattere per diverse ore.
Con una mitragliatrice in una mano e la bandiera francese nell’altra, approfittai di un momento di calma e continuai ad avanzare a piedi insieme a un combattente delle forze francesi libere. Esausto e annerito dalla polvere da sparo, piantai la bandiera francese all’ingresso della basilica.
La liberazione
Nelle settimane che seguirono avanzammo verso nord inseguendo l’esercito tedesco in ritirata. I cecchini e i cavi tesi attraverso la strada all’altezza delle nostre teste ci costringevano a procedere con i portelli chiusi.
In ottobre il nostro distaccamento giunse a Ramonchamp, una cittadina dei Vosgi, nella Francia nord-orientale. La città sembrava abbandonata. Mentre esaminavo i dintorni dalla torretta del carro armato all’improvviso un razzo sparato da una finestra entrò nel carro armato, e nell’esplosione tre dei miei uomini persero la vita. Un altro soldato ed io riportammo gravi ferite e il carro armato si bloccò. Malgrado avessi 17 schegge di granata in una gamba, mi misi alla guida mentre un altro carro armato ci rimorchiava.
Per questo episodio ricevetti un encomio. Alcuni giorni dopo, quando il generale De Lattre de Tassigny, comandante della I armata francese, mi decorò per quello che avevo fatto a Marsiglia, osservò: “Ci rivedremo presto”.
Non molto tempo dopo venni assegnato al servizio personale del generale. Lo accompagnai poi a Berlino dove rappresentò la Francia quando l’8 maggio 1945 la Germania presentò la resa. Nei successivi quattro anni fui ai suoi ordini.
Ma come mai mi trovai così coinvolto in importanti avvenimenti della seconda guerra mondiale?
Educazione religiosa e militare
Ero cresciuto come cattolico devoto con il desiderio di servire il mio Dio e il mio paese. Il 29 agosto 1939, solo qualche giorno prima che la Francia entrasse nella seconda guerra mondiale, mi arruolai nella cavalleria blindata. Avevo solo 18 anni. Dopo cinque mesi di addestramento all’École Militaire di Parigi fui mandato come sottufficiale sul fronte orientale francese.
Era il periodo detto della “guerra fasulla”, così chiamata perché non facevamo altro che aspettare le truppe tedesche impegnate su altri fronti. Poi, quando alla fine i tedeschi attaccarono fui fatto prigioniero. Era il giugno 1940. Due mesi dopo scappai e riuscii infine a unirmi alle forze francesi nell’Africa settentrionale.
Nella campagna di Tunisia contro le forze tedesche comandate dal generale Erwin Rommel, la “volpe del deserto”, riportai ustioni su oltre il 70 per cento del corpo e rimasi in coma per nove giorni. Stetti tre mesi in un ospedale di Sidi-bel-Abbès, nell’Algeria nord-occidentale, dov’era il quartier generale della Legione Straniera francese. Mentre ero nell’Africa settentrionale fui insignito della croce di guerra.
I cappellani cattolici ci esortavano a fare il nostro dovere “cristiano”. In armonia con le loro esortazioni ero pronto a sacrificare la vita per la Francia. Ogni volta che potevo, prima di andare in battaglia facevo la comunione. E quando ero nel folto della mischia, pregavo Dio e la Madonna.
Avevo rispetto per i soldati nemici, molti dei quali erano anch’essi cattolici devoti. Alcuni portavano incise sulla fibbia della cintura le parole Gott mit uns (Dio è con noi). Non è un po’ strano pensare che Dio esaudisse le preghiere di soldati della stessa religione che combattevano su fronti opposti?
Cambiamenti dopo la guerra
Dopo la guerra, il 10 aprile 1947, sposai Reine, una ragazza di Mouilleron-en-Pareds, la città del generale De Lattre de Tassigny, in Vandea. Il generale mi fece da testimone alle nozze. Quando morì, nel gennaio 1952, portai il suo stendardo al funerale di stato.
Poi, nella tarda mattinata di una domenica del 1952, quando mia moglie ed io ci stavamo preparando per andare a messa insieme alla nostra bambina, bussarono alla porta due testimoni di Geova. Quello che dissero della Bibbia ci incuriosì. Benché mia moglie ed io fossimo profondamente religiosi, avevamo poca conoscenza della Bibbia, poiché la chiesa ce ne aveva scoraggiato la lettura. Il testimone che si offrì di studiare la Bibbia con noi era Léopold Jontès, allora sorvegliante della filiale dei testimoni di Geova in Francia. Grazie allo studio della Bibbia trovai infine la risposta a domande che mi facevo sin dall’infanzia.
Per esempio, la preghiera del “Padrenostro” mi aveva sempre incuriosito. Come cattolico credevo che tutti i buoni vanno in cielo alla morte, così non riuscivo a capire perché preghiamo Dio dicendo: ‘Sia fatta la tua volontà in terra’. (Matteo 6:9, 10) I sacerdoti con cui avevo parlato o avevano evitato la mia domanda in proposito o avevano detto che questa preghiera sarebbe stata esaudita quando tutti sarebbero diventati cattolici. Ma questa risposta non mi soddisfaceva.
Né i sacerdoti potevano fornire risposte soddisfacenti alle mie domande sulla Trinità. Questo insegnamento cattolico dice, secondo le parole di un credo della Chiesa, che “Dio è il Padre, Dio è il Figlio e Dio è lo Spirito Santo. Ma non ci sono tre dèi, bensì un solo Dio”. Perciò apprendere il chiaro insegnamento della Bibbia che Gesù è il Figlio di Dio e non l’Onnipotente Dio stesso fu per mia moglie e per me fonte di grande gioia. — Marco 12:30, 32; Luca 22:42; Giovanni 14:28; Atti 2:32; 1 Corinti 11:3.
Ci sentimmo entrambi come se i nostri occhi si fossero aperti per la prima volta e come se avessimo trovato una perla di inestimabile valore, che meritava qualsiasi sacrificio. (Matteo 13:46) Ci rendemmo conto che per ottenere questo tesoro avremmo dovuto fare una scelta. Adottammo subito un punto di vista simile a quello dell’apostolo Paolo, il quale disse che considerava “tutte le cose una perdita a motivo dell’eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù”. Così facemmo nella nostra vita i cambiamenti necessari per servire Dio. — Filippesi 3:8.
Prendo posizione
Nell’aprile del 1953, solo alcuni mesi dopo che avevamo cominciato a studiare la Bibbia con i Testimoni, mi fu ordinato di unirmi al corpo di spedizione francese che sarebbe stato mandato a combattere in Indocina. All’epoca ero aiutante dell’ufficiale comandante in servizio al Senato di Parigi. Dato che a questo punto avevo compreso il principio biblico della neutralità, mi resi conto di dover prendere una decisione. (Giovanni 17:16) Informai i miei superiori che non intendevo ubbidire all’ordine di andare a combattere in Indocina perché non volevo più partecipare alla guerra. — Isaia 2:4.
“Si rende conto che si rovinerà la reputazione e che troverà tutte le porte chiuse?”, chiesero i miei superiori. Da quel momento in poi fui messo per così dire in disparte. Ma fu una protezione, perché non venni più chiamato per le esercitazioni militari. Molti nostri familiari e amici non riuscivano a capire come potessi gettar via quella che dal loro punto di vista era una posizione privilegiata nella società.
A motivo del mio passato come militare ebbi un trattamento preferenziale da parte delle autorità, che mi rispettavano malgrado le mie credenze. Nei due anni successivi mi fu concessa un’aspettativa per motivi di salute e non dovetti riprendere nessuna delle mie funzioni. Frattanto mia moglie ed io assistevamo alle adunanze della locale congregazione dei testimoni di Geova e parlavamo anche ad altri delle nostre nuove credenze.
Alla fine, soldato di Cristo!
Al principio del 1955 fui finalmente libero da qualsiasi obbligo militare. Quindici giorni dopo, il 12 marzo, a un’assemblea a Versailles, mia moglie ed io simboleggiammo la nostra dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua. Dato che avevo lasciato l’esercito, dovetti trovare un altro lavoro per provvedere ai bisogni della mia famiglia. Nei successivi quattro anni lavorai come facchino alle Halles, i mercati generali di Parigi. Anche se non fu facile fare questo cambiamento, Geova benedisse i miei sforzi.
Nel corso degli anni mia moglie ed io abbiamo potuto aiutare molte persone ad accettare il messaggio biblico. Ho avuto modo di spiegare il punto di vista cristiano sulla neutralità a varie autorità militari e civili. La mia precedente carriera militare si è spesso dimostrata utile per superare i pregiudizi che molti hanno riguardo ai testimoni di Geova. Mi ha dato l’opportunità di spiegare la nostra posizione di neutralità cristiana in relazione alle guerre delle nazioni, dimostrando che è la stessa posizione dei primi seguaci di Cristo. Per esempio, il prof. Cecil J. Cadoux ha scritto in un suo libro che, “almeno fino al tempo di Marco Aurelio [161-180 E.V.], nessun cristiano avrebbe fatto il soldato dopo il battesimo”. — The Early Church and the World.
Una delle prove più difficili che ho dovuto affrontare è stata la morte di mia moglie avvenuta nel 1977. Morì dopo una malattia durata un anno, esprimendo coraggiosamente la sua fede sino al momento della morte. Fu la meravigliosa speranza della risurrezione a sostenermi. (Giovanni 5:28, 29) Per vincere il dolore mi fu di ulteriore aiuto iniziare il servizio di pioniere regolare, come vengono chiamati i ministri a tempo pieno dei testimoni di Geova. Cominciai nel 1982 dopo essere andato in pensione. In seguito, nel 1988, come fui felice di servire quale insegnante della scuola per i pionieri!
Dalla morte di mia moglie ho dovuto lottare contro periodiche crisi di depressione. Ma intimi amici, spiritualmente forti, mi hanno aiutato a superarle. Durante tutte queste prove ho sempre sentito la forza e l’amorevole benignità di Geova, che si cura di tutti quelli che confidano in lui. (Salmo 18:2) Penso inoltre che le prove che subiamo servano ad addestrarci per portare avanti la nostra guerra spirituale. (1 Pietro 1:6, 7) Come anziano di congregazione sono stato in grado, a mia volta, di aiutare altri che erano depressi. — 1 Tessalonicesi 5:14.
Da ragazzo sognavo di fare il soldato e in un certo senso sono ancora un soldato. Ho lasciato un esercito per arruolarmi in un altro, divenendo “soldato di Cristo Gesù”. (2 Timoteo 2:3) Oggi, nonostante la salute cagionevole, mi sforzo il più possibile per combattere, come soldato di Cristo, “l’eccellente guerra” che infine condurrà alla vittoria, a onore e gloria del nostro Dio, Geova. — 1 Timoteo 1:18.
Louis Lolliot è morto il 1° marzo 1998 mentre si stava finendo di preparare questo articolo.
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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12/11/2014 21:48 |
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130) Bobby Martin (1930-2013)
flickr.com
pseudonimo di Robert Martin
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Autore, arrangiatore e produttore musicale soul, jazz e R&B attivo dagli anni '50, è considerato uno dei pionieri USA del Rhythm and Blues dato che è stato il primo a produrre un brano di questo genere a Philadelphia (per tale ragione era soprannonimato The Granddaddy - = il nonno - of R&B). E' stato anche il primo a introdurre un arrangiamento orchestrale per archi nel soul.
Ha prodotto musica con le etichette Capitol Records, Columbia Records ed A&M Records, e con molte personalità del pop (Quincy Jones, Michael Jackson - del quale ha lavorato all'orchestrazione del primo disco di platino -, Gamble & Huff, Will Smith, Whitney Houston, Clive Davis, Lou Rawls); tra i numerosi altri premi e riconoscimenti, ha vinto con i Bee Gees il Grammy per la colonna sonora de La febbre del sabato sera e un Grammy individuale per The Sound of Philadelphia, oltre a molti Gold e Platinum Record.
Secondo Gamble & Huff, la celebre e pluripremiata coppia di compositori soul, Martin (deceduto a 83 anni nel 2013) era "il più grande arrangiatore" con il quale avessero mai avuto occasione di lavorare ( link).
Tre grandi musicisti pop (che sono anche tre devoti testimoni di Geova)
in una stessa fotografia: da sinistra George Benson, Bobby Martin e Larry Graham.
flickr.com
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Articolo dedicato alla morte di Bobby Martin, con autorevoli attestati di stima e note biografiche; in basso sono riportati alcuni video di brani composti / prodotti da Martin ( The Sound of Philadelphia, Love Train, Me and MRS Jones) ed eseguiti da vari artisti.
www.philly.com/philly/blogs/inthemix/RIP-Bobby-Martin-Sound-of-Philadelphia-arran...
philly.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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29/11/2014 22:18 |
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131) William Jeffrey (1899-deceduto)
Svegliatevi! 22 febbraio 1985 pag. 22
indice di notorietà: **
paese: USA
ex-capo indiano, attivista politico e scultore
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI (attività artistica) NO (attività politica)
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 22/02/85 24-27)
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Il capo indiano William Jeffrey è stato uno dei pochissimi membri moderni del clan delle Prime Nazioni, ovvero degli ultimi discendenti ancora in vita delle primitive tribù indiane che popolavano anteriormente all'XI secolo d.c. l'odierno Canada e precisamente le regioni della Columbia Britannica e dell'Ontario. Leader della tribù Tsimshian, divenne un attivista politico allorquando, negli anni '20, tentò inutilmente di diventare avvocato, realizzando in breve tempo che alla sua gente non era consentito farsi un'istruzione se non per la professione di predicatore.
Una mappa della British Columbia, sulla costa nordoccidentale del Canada,
che mostra la localizzazione dei Tsimshian (verso il centro) e di altre tribù di aborigeni.
Di seguito, una antica immagine di due donne Tsimshian, madre e figlia.
intercontinentalcry.org
firstpeoplesofcanada.com
Nel 1930 fondò, insieme ad altri tre indiani, la Native Brotherhood of British Columbia, organizzazione alla quale è stato riconosciuto il merito, nel corso anni di lunga negoziazione con il parlamente canadese, di aver garantito agli aborigeni il diritto all'istruzione e di esercitare le proprie attività di sussistenza. Nel 1953 abbandonò la politica per divenire testimone di Geova.
Il sito ufficiale della NBBC ed il logo dell'organizzazione.
nativebrotherhood.ca/
Jeffrey era noto anche come artista, dato che era stato un prodigioso scultore di totem, attività alla quale si dedicò anche a valle della propria conversione.
Esempi di totem Tsimshian. Jeffrey aveva realizzato dei totem del valore commerciale di varie decine di migliaia di dollari.
redbubble.com
davidboxley.com
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Il capo indiano William Jeffrey ha raccontato la propria storia nella Svegliatevi! del 22 febbraio 1985, pagg. 24-27, che si riporta di seguito.
Esperienza di William Jeffrey (Svegliatevi! del 22 febbraio 1985, pagg. 24-27) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Ora sono occupato a farmi un nome migliore
Narrato dal capo indiano William Jeffrey
NEL 1982 il Museo della Columbia Britannica settentrionale pubblicò un opuscolo intitolato Totem Poles of Prince Rupert (Pali totemici di Prince Rupert). Dei 22 pali totemici lì raffigurati, 15 li ho scolpiti io. A Prince Rupert c’è una delle più ricche collezioni di pali totemici, di altezza variabile dai 10 ai 20 metri, e oltre 20 di essi sono opera mia.
Comunque, fu solo dopo essere andato in pensione nel 1960 che cominciai a dedicare tutto il mio tempo all’attività di scolpire pali totemici, e allora scolpivo pali soprattutto per sostituire quelli originali andati distrutti per l’azione degli agenti atmosferici o per deterioramento. Ho scolpito pali per i musei di tutto il mondo e per esposizioni speciali come quelle di Prince Rupert. Mentre si sarebbero potuti acquistare molti pali totemici per mille dollari, i miei, per la loro qualità, mi fruttavano fino a 12.000 dollari e più. Uno dei miei pali totemici fu scelto fra molti per commemorare il centenario della Columbia Britannica (1871-1971). Scolpii un palo totemico di 56 centimetri su un pezzo di giada. Richiese nove mesi di lavoro, è valutato 75.000 dollari e ora è esposto a Birks (Vancouver).
Perciò mi sono già fatto un nome come scultore di pali totemici. Ma ora sono occupato a farmi un nome migliore.
Cominciamo dal principio, un principio che fu di per sé fuori del comune. Nacqui nel 1899, poco più a nord del villaggio di Port Simpson, nella Columbia Britannica. Non solo i miei genitori erano indiani della tribù tsimshian, ma erano anche della discendenza dei capi. Questo mi dava la possibilità di diventare un grande capo per diritto ereditario.
Fui allevato dai miei nonni; mio padre era morto cadendo da una roccia mentre andava a caccia. Ricordo che ero ancora piccolo quando il nonno mi mise in mano un arnese per scolpire e un pezzo di legno e mi iniziò all’arte, dandomi alcune istruzioni su come scolpire i pali totemici. Mostrai attitudine per questo lavoro, ma solo molti anni dopo mi sarei dedicato seriamente a questa attività.
Dopo la morte dei miei nonni entrai in un orfanotrofio e in seguito, dal 1914 al 1917, frequentai una scuola per gli indiani. Volevo andare all’università e diventare avvocato, ma gli indiani che andavano all’università dovevano studiare per diventare predicatori. Il fatto è che a questo punto gli indiani erano stati messi nelle riserve, e queste riserve erano distribuite come carte da gioco fra le chiese: una ai metodisti, un’altra alla Chiesa Unita, un’altra all’Esercito della Salvezza, un’altra ai cattolici, e così via. La mia fu assegnata ai metodisti. Ogni riserva aveva la sua scuola parrocchiale. Gli insegnanti non erano veramente qualificati, l’insegnamento era scadente, e a quell’epoca non era permesso agli indiani di frequentare le scuole pubbliche.
Desideravo che queste limitazioni fossero tolte. Con tale intento, nel 1930 tre altri indiani ed io fondammo l’Associazione degli Indiani della Columbia Britannica. Come rappresentante di questa associazione iniziai delle trattative con il parlamento canadese a Ottawa al fine di risolvere i problemi degli indiani. Prima di presentarmi raccolsi informazioni sulle condizioni degli indiani della Columbia Britannica, informazioni sugli indiani negli ospedali, sulle loro condizioni nelle scuole, su quello che le chiese facevano per loro, sui lavori loro accessibili, sul bisogno di pensioni adeguate per gli anziani, sui diritti ereditari degli indiani alla terra, perfino sulle discriminazioni di cui gli indiani erano oggetto quando chiedevano licenze di caccia e di pesca.
Quando nel 1940 mi presentai alla Camera dei Comuni, il ministro degli Affari Indiani era l’onorevole Crerar. Le denominazioni religiose del Canada avevano presentato un rapporto in cui dicevano che gli indiani non erano in grado di imparare.
Citai esempi di indiani che si erano distinti con il loro lavoro in molti campi e continuai: “Senza neppure consultarci, ci avete portato via la terra e ci avete messo nelle riserve. Ci avete dato una religione e i suoi ecclesiastici hanno bruciato i nostri pali totemici, dicendo che li adoravamo. Questo non era vero, poiché erano i nostri monumenti e i nostri segni di confine. Li avete tolti e avete rubato la nostra terra. Ci avete dato la Bibbia — nulla da obiettare sulla Bibbia — ma ne avete abusato e non l’avete seguita neppure voi”.
Le cose cominciarono subito a cambiare. In tutto il Canada fu permesso ai bambini indiani di frequentare le scuole pubbliche e di andare all’università. Vennero riconosciuti altri diritti agli indiani: licenze di caccia e di pesca, la facoltà di stabilire il prezzo di quello che pescavano, migliori condizioni di lavoro nelle fabbriche, programmi di addestramento al lavoro, ecc.
Le ultime trattative che condussi riguardavano la terra, un compenso per gli indiani che erano stati privati della loro terra e ammassati nelle riserve. Fino al presente non è stato raggiunto nessun accordo in proposito fra Ottawa e gli indiani nativi.
Negli ultimi anni avevo sentito parlare di un altro governo che avrebbe portato pace e giustizia a popoli di ogni razza, nazionalità, credo e colore.
Sentii parlare per la prima volta di questo messaggio nel 1930. Abitavo a Kispiox e stavo uscendo di casa, con la borsa in mano, per andare a rappresentare l’Associazione e lottare per i diritti degli indiani. Frank Franske mi venne incontro e mi disse: “Vuole conoscere la verità che la renderà libero?”, e cominciò a darmi testimonianza. Era un rappresentante viaggiante dei testimoni di Geova. Dieci anni dopo abitavo a Port Edward e un Testimone di nome Leonard Seiman tenne uno studio biblico con la mia famiglia. Doveva fare 19 chilometri a piedi all’andata e altrettanti al ritorno, 38 chilometri in tutto, ma non saltò mai una settimana! Infine mia moglie divenne una Testimone, e anche diversi miei figli. Fornivo imbarcazioni e provviste ai sorveglianti viaggianti che davano testimonianza lungo la costa.
Per una trentina d’anni avevo svolto ogni specie di lavoro — mi ero dedicato alla caccia, alla pesca, al taglio e al trasporto di tronchi, avevo lavorato in una segheria e come imprenditore edile e svolto altre attività — per provvedere alla mia famiglia formata di mia moglie, sei figli e quattro figlie. Questo, insieme all’attività che svolgevo presso l’Associazione, aveva assorbito tutto il mio tempo. Ma finalmente, nel 1953, fui battezzato. Quell’anno assistei a un’assemblea internazionale dei testimoni di Geova tenuta nello Yankee Stadium di New York. Per la prima volta vedevo la vera fratellanza: tutte le razze riunite pacificamente insieme, senza pregiudizi dovuti al colore della pelle; c’era vera unità.
Da quel momento in poi andai avanti a tutto vapore. Predicai a tutti quelli che ascoltavano, specie alla mia gente. Via mare condussi la mia famiglia nei villaggi indiani isolati lungo la costa di Prince Rupert, predicando la buona notizia del Regno di Dio. Nei pochi anni successivi i problemi non mancarono. In un villaggio mia moglie Elsie ebbe un colpo apoplettico e dovetti portarla in aereo in un ospedale di Prince Rupert. Mentre davo testimonianza nella parte settentrionale di Vancouver, fui assalito da un dobermann e persi l’occhio sinistro. In un incidente automobilistico mio figlio George mi tirò fuori dalla macchina giusto in tempo prima che esplodesse, ma con le gambe e una clavicola rotte. Queste lesioni limitarono la mia opera di testimonianza di casa in casa.
Dopo la morte di Elsie sposai la mia attuale moglie, Juana. Ora compiamo ogni mattina l’opera di testimonianza per le strade. Nel pomeriggio scrivo lettere e ogni mese spedisco 192 riviste. Questa attività, oltre all’opera di casa in casa che riesco a svolgere, mi tiene occupato da 60 a 100 ore al mese.
Ogni tanto vado nelle riserve della Columbia Britannica meridionale, centrale e settentrionale e do testimonianza agli indiani, a cui lascio centinaia di libri e riviste che parlano del Regno di Dio, additandolo come loro unica speranza di giustizia e vita eterna su una terra paradisiaca. Generalmente i testimoni di Geova non possono entrare in queste riserve per predicare. Le rispettive chiese glielo impediscono. Ma non possono tenere fuori me. Non solo io sono un indiano nativo del posto ma sono anche il grande capo. Nel 1982 mia figlia ed io percorremmo 3.200 chilometri dando testimonianza nelle riserve. Nel 1983, e di nuovo nel 1984, ci sono tornato, accompagnato da tre miei familiari.
In passato mi sono fatto un nome scolpendo pali totemici. Ora mi sforzo di farmi un nome presso Geova Dio, un buon nome di cui egli si ricordi, un nome che mi farà ottenere la ricompensa della vita eterna in una nuova terra paradisiaca in cui milioni di persone “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua” loderanno unitamente Geova Dio e Cristo Gesù per sempre. — Rivelazione 7:9, 10; Ecclesiaste 7:1.
Farsi un nome in questo mondo è di poca utilità. Farsi un buon nome presso Dio significa vita.
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 22:47] |
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07/12/2014 23:32 |
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132) Al Smith (vivente)
alsmithmusic.blogspot.com
indice di notorietà: **
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
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Cantante, autore e produttore di un personale, e trascinante, genere musicale denominato CRIB (acronimo di Country, Rock, Inspiration & Blues), Smith - che è stato anche anziano di congregazione - è da sempre sensibile a tematiche ecologiche e benefiche e si è fatto conoscere e apprezzare per il suo impegno in favore di varie cause umanitarie: ad esempio, i suoi concerti sono serviti per raccogliere fondi in favore del North General Hospital; dei programmi ambientalisti del Boriken Neighborhood Health Center di Harlem; del New Orleans Rescue Mission (una no-profit per i senzatetto); del We-The-World, istituzione umanitaria patrocinata fra gli altri dal Premio Nobel per la Pace 1984 Desmond Tutu; di manifestazioni quali l'ECOFEST e gli EDUCONCERTS.
Nato musicalmente come membro dei Joneses (bass guitarist), ha poi fondato il gruppo funk/rock Blacksmith per prendere infine ad esibirsi da solo, sovrapponendo la voce e il suono della sua ormani mitica chitarra MIDI Godin alle basi di accompagnamento da lui stesso registrate. E' anche un pioniere della vendita di musica su Internet: nel 2013 la propria attività professionale sulla Rete vantava oltre 250 milioni di fan.
Video. Smith alla manifestazione Ecofest 2007, dove da un saggio del suo virtuosismo.
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:24] |
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11/12/2014 22:51 |
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UNDICESIMO INTERMEZZO
REALTA' SOMMERSE ED EMERGENTI ("VIP DA MEZZA STELLA")
Questo intermezzo contiene due categorie di individui. Anzitutto è una raccolta di testimoni di Geova che non possono onestamente definirsi dei VIP, ma che raccolgono un bacino di utenza abbastanza ampio da lasciar credere che potrebbero diventarlo nel futuro: se si vuole, rappresenta anche un auspicio per quelle realtà 'giovani' - non necessariamente nell'accezione anagrafica del termine - del mondo dello spettacolo, o dell'arte, o dello sport, o di qualunque altro settore, che sono in cerca di affermazione nei rispettivi campi di interesse. La seconda categoria riguarda testimoni di Geova che hanno conosciuto una qualche notorietà nel passato, sia pure molto limitata, ma che in seguito hanno cambiato campo di attività dedicandosi al ministero cristiano e/o a professioni più comuni. Per le schede di questo intermezzo, la disponibilità di un primo piano di buona qualità non è indispensabile.
1-5) GLI "EVOGLOB" (Tonino Alessandria, Angelo Baglivo, Fabrizio Di Grazio, Juan Angelo Plana, Pietro Tinnirello). Un gruppo pop composto interamente da giovani testimoni di Geova: sarà magari un segno dei tempi che cambiano. E' il 2009 quando alcuni ragazzi italiani residenti in Germania danno vita al progetto Evoglob, acronimo di ' The Global Music Evolution'. Si tratta di Angelo Baglivo (batteria), Tonino Alessandria (autore e piano), Pietro Tinnirello (tastiera e arrangiamenti) e Fabrizio di Grazio (autore, voce e chitarra) (cui più tardi si unirà Juan Angelo Plana, voce e chitarra), che si scoprono uniti dalla passione per la musica e iniziano a suonare insieme, spaziando fra vari generi (rock, dance, rap, rhythm and blues, reggae). L'idea nasce come un semplice gioco o passatempo, e tale rimane per lo meno fino all'uscita di un singolo, Lo so che soffrirai (2012), pubblicizzato e diffuso attraverso Internet. Segue nel 2013 un altro singolo, Senti bene il ritmo, e nel 2015 il primo album completo del gruppo, Every Day.
brindisisettenews.it
Nel momento in cui scriviamo sono presenti, oltre che sui principali social generici, anche su di un canale YouTube, e ancora Musicload, Deezer, Spotify, Allmusic, Rhapsody, Itunes e molte altre piattaforme pop della Rete.
6) CALOGERO SCRIVANO. Siciliano, appassionato d'arte, è un apprezzato pittore (olio su tela, china, acquarello) e disegnatore (matita, pastello, carboncino), attivo soprattutto come ritrattista (specie di figure femminili) e paesaggista. E' anche un abile riproduttore di capolavori ("falsi d'autore") di Monet e altri. Secondo il critico Sonia Salsi, "si può dire che “nel” Colore, nella sua esposizione in tonalità, contrasti, luminescenze, opacità, sfumature, Scrivano dà prova di conoscere non solo la tecnica ma anche la poesia". Questo è il suo sito ufficiale, da cui abbiamo prelevato anche le immagini che seguono.
7) TAK FUJIWARA. Chitarrista rock nipponico noto per le sue reinterpretazioni acustiche dei cantici dei testimoni di Geova (spesso non prive di fascino), ma anche autore di composizioni proprie. Nel 2014 è uscito il suo primo album, Spirit, contenente quattro tracce (si veda qui). A questo link è possibile ascoltare varie sue composizioni.
myspace.com
Video. Interpretazione di Fujiwara del cantico Ti vedi già nel nuovo mondo.
youtube.com
8) MAURIZIO FERRIERI. Disegnatore pugliese (soprattutto carboncino e matita sanguigna), classe 1971, dopo gli inizi da artista di strada è divenuto noto per i suoi ritratti di personaggi pubblici (Nicole Kidman, Sting, Anna Oxa e molti altri). In anni recenti si è cimentato con successo nel body painting.
Con Michael Bolton nel 2013, davanti ad un ritratto del cantante.
monopolipress.it
Video. Intervista a Ferrieri alla trasmissione TV Storie d'eccellenza, condotta da Maria Giovanna Labruna (maggio 2016).
youtube.com
9-10) ALLE MONTECCHI, GIULY MODESTI. Una coppia di musicisti e di ministri a tempo pieno dei testimoni di Geova. Lui, napoletano di Torre del Greco, è insegnante di musica, chitarrista, bassista, compositore, arrangiatore e paroliere, con una predilezione per il jazz. Ha studiato a Sassuolo con A.Corbelli (già maestro di Caterina Caselli) per poi specializzarsi a Modena (Accademia di Musica) e Verona (Accademia di Musica Moderna), con Tuck Andress e Giuseppe Continenza (European Musicians Institute). Lei, diplomata in pianoforte al conservatorio di Reggio Emilia, si dedica successivamente agli strumenti a fiato e in particolare all'oboe, quindi si concentra sul canto. Affina la tecnica vocale presso l'Accademia di musica di Modena e seguendo seminari di Patti Cathcart - del celebre duo jazz/rock Tuck & Patti - ed Elisabeth Howard. Marito e moglie registrano nel 2008 il CD Jazz Prologo, una raccolta di 13 cover da Mina, Ella Fitzgerald ( Summertime), Ray Charles ( Georgia on my mind) e altri artisti; fino al 2016 rimane la loro unica esperienza commerciale.
Intervista(in inglese) ad Alle Montecchi e Giuly Modesti, e di seguito una foto tratta dallo stesso sito. Montecchi è deceduto nel 2019.
www.michele-andree-unblugged.com/giuly-modesti-alle-montecchi-r...
Video. Versione jazz/atmosfera di Almeno tu nell'universo, con la voce di Giuly Modesti.
youtube.com
11) ENRICO LUSUARDI. Professionista dell'elettronica per la riproduzione del suono (e titolare di una propria azienda, la Mel Audio Design Group con sede a Reggio Emilia), ha un passato da chitarrista professionista durante il quale ha lavorato, sembra, anche con Pat Metheny.
melaudio.it
... continua ...
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:24] |
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19/12/2014 23:22 |
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133) Kent Morrill (1941-2011)
seattletimes.com
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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E' stato fra i fondatori ed il leader spirituale dei Fabulous Wailers, rock band di Tacoma (stato di Washington) attiva soprattutto negli anni '50 e '60 sia con hits proprie ( Tall Cool One, numero 36 della classifica Billboard Hot 100 e numero 24 della R&B chart; Mau-Mau) che con cover da altri artisti ( Louie Louie di Richard Berry). L'album The Fabulous Wailers at the Castle, del 1962, è considerato una pietra miliare del rock di Seattle ( link). I Wailers sono stati una delle prime, se non la prima, garage band della storia del rock americano; fra i musicisti che li hanno presi a modello, i Kingsmen, i Sonics, i Ventures e persino Jimi Hendrix.
Video. Il brano strumentale Tall Cool One del 1959,
primo e più grande successo dei Fabulous Wailers.
youtube.com
Dopo gli studi al St. Martin's College di Olympia, Morrill dà vita ai Wailers. Il gruppo ottiene da subito un successo rapido e imprevisto; negli anni produce più di dieci album da studio, oltre ad una ventina di singoli, barcamenandosi fra partecipazioni a prestigiosi show televisivi ( American Bandstand di Dick Clark), concerti e altri eventi su entrambe le coste degli USA.
I Fabulous Wailers negli anni '60; Morrill è il più a destra.
pdxretro.com
Una foto dei Wailers degli anni 2000, con Morrill che è il secondo da sinistra.
oregonmusicnews.com
Nel 1960 Morrill, insieme ai nuovi partner Rockin' Robin Roberts (ex frontman dei Bluenotes, personaggio colto e carismatico, scomparso a soli 27 anni in un incidente stradale) e John Ormsby, crea una propria etichetta musicale, la Etiquette Records. Molti musicisti e cantanti si avvicendano nella formazione, fino al suo scioglimento (1969). Morrill continua a suonare sia da solo che con vari gruppi; fra i suoi impegni più rimarchevoli, un decennale tributo al celebre chitarrista rockabilly Roy Orbison. Prima della morte di Morrill, avvenuta per un tumore nel 2011, i Wailers avevano fatto in tempo a riunirsi per una serie di spettacoli dal vivo. L'unico componente della formazione primordiale dei Wailers ancora in vita è Mike Burk; curiosamente, tutti gli altri 4 sono deceduti per cause naturali entro il settantesimo anno d'età.
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Morrill era notoriamente un testimone di Geova devoto e praticante. Questa è una pagina del quotidiano Sky Valley Chronicle (edizione on-line), ove si parla di Morrill come di un anziano di congregazione.
skyvalleychronicle.com/FEATURE-NEWS/ONE-OF-THE-FIRST-NORTHWEST-ROCK-STARS-DEAD-AT-AGE-70-br-Kent-Morrill-was-a-founding-member-of-the-Fabulous-Wailer...
Alcuni brani composti da Morrill possiedono evidenti legami con le sue credenze, ad esempio She Has Fallen (= 'E' caduta', un riferimento alla Babilonia la Grande di Rivelazione [Apocalisse] capitolo 18) ( link al brano su Youtube) e Would You Like to Live Forever (= 'Ti piacerebbe vivere per sempre?') ( link).
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19/12/2014 23:23 |
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134) Vince Mira (1992-vivente)
freemusicarchive.org
pseudonimo di Emmanuel Miranda
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Cantante e compositore country e rock, dopo i timidi esordi da cantante di super-market Emmanuel 'Vinny' (o Vince) Miranda (Mira) viene casualmente scoperto dal produttore Chris Snell, che ne ravvisa, oltre al talento, una certa rassomiglianza con Johnny Cash. Miranda ha per giunta un tono di voce baritonale (di magnifica pulizia e profondità, soprattutto se si considera che è appena un adolescente) molto simile a quello del mitico rocker di Kingsland; la circostanza arriva all'attenzione anche del figlio di Cash (che era scomparso nel 2003), il quale ne rimane colpito e decide di produrre il primo disco di Mira, Cash Cabin Sessions, dove appunto interpreta alcuni brani di Cash ( Ring of Fire), ma anche composizioni proprie.
Confronto fra una immagine di Johnny Cash (1932-2003)
e una di Vince Mira, da cui si evince il tentativo
evidente di Mira di somigliare al proprio modello canoro.
rockol.it
seattlemet.com
Malgrado la giovane età, Vince Mira ha già all'attivo diverse esperienze come membro di gruppi affermati ( The Roy Kay Trio) o per collaborazioni con celebri professionisti (Stone Gossard dei Pearl Jam). Canta anche in lingua spagnola e vanta partecipazioni a prestigiose trasmissioni televisive ( Good Morning America, The Ellen DeGeneres Show). Oltre a Cash, ha interpretato anche Dylan, Presley e Hank Williams. E' un testimone di Geova praticante.
Video. Ospite della presentatrice di talk-show Ellen DeGeneres,
dopo una breve intervista interpreta magicamente Ring of fire, un classico di J.Cash.
youtube.com
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Articolo del Seattle News (versione online) con varie informazioni su Vince Mira. L'anno è il 2007: Mira, appena 15enne, era già piuttosto conosciuto.
Vi si fa cenno alla sua appartenenza ai testimoni di Geova.
www.seattleweekly.com/2007-11-07/music/the-teenage-jehovah-s-witness-and-his-tribute-to-the-man-i...
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:25] |
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19/12/2014 23:24 |
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135) Richard D. Kelley (1937-2013)
articles.latimes.com
indice di notorietà: **
paese: USA
musicista sinfonico
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Il contrabassista Richard Kelley è stato fra i più longevi musicisti della Los Angeles Philharmonic. Dopo gli inizi alla Dallas Symphony, si era unito alla celebre ensemble di L.A. nel 1956 - appena diciannovenne - e vi aveva lavorato per ben 57 anni, sotto la direzione di sei maestri: Eduard van Beinum fino al 1959, il sommo Zubin Mehta dal 1962 al 1978, l'italiano Carlo Maria Giulini dal 1978 al 1984, André Previn dal 1985 al 1989, Esa-Pekka Salonen dal 1992 al 2009 e Gustavo Dudamel (tuttora - 2014 - alla guida dell'orchestra) dopo il 2009.
Veniva da una famiglia di grandi professionisti: anche il padre Richard era stato un contrabassista della LA Philharmonic (per cinquant'anni), ed il fratello Ray, violoncellista, vi aveva lavorato per un periodo negli anni '60. Kelley era un uomo umile, cordiale e genuino, noto a tutti i suoi colleghi, oltre che per la sua fede di testimone di Geova, per il suo senso dell'umorismo. Amava la pesca ed il tennis. Il 16 aprile 2013 ha perso la propria battaglia contro il cancro, lasciando la moglie Marge, di 30 anni più giovane, e uno stuolo di figli, nipoti e anche tre pronipoti.
La LA Philharmonic Orchestra nel 2011, sotto la direzione del venezuelano Gustavo Dudamel.
Il fratello Kelley, che sarebbe morto due anni dopo, faceva ancora parte dell'organico.
latimesblogs.latimes.com
Insieme alla Los Angeles Philharmonic Orchestra, Richard D. Kelley è stata acclamato interprete di autori quali - per citare solo i più grandi - Mahler (sinfonie n. 3, 5 e 9), Copland, Schumann (sinfonia Renana), Gershwin, Bela Bartók, Claude Debussy, Beethoven (ouverture Leonore, sinfonie Eroica, n. 5, 7, 8 e 9), Sibelius, Maurice Ravel, Prokofiev (suite Romeo e Giulietta), Verdi (il Falstaff), Hector Berlioz ( Sinfonia Fantastica), Stravinsky (il celeberrimo Uccello di Fuoco), Dvorák, Rossini, Wagner, Johannes Brahms, Paul Hindemith e Shostakovich. Da ricordare anche il recital di Plácido Domingo sotto la direzione di Carlo Maria Giulini nel 2007, registrato per la Deutsche Grammophon, e l'esecuzione di arrangiamenti di colonne sonore cinematografiche (fra gli altri il Bernstein di West Side Story, il John Williams di Incontri ravvicinati del terzo tipo e Guerre Stellari e Bernard Hermann, il compositore preferito di Alfred Hitchcock).
Fondata da W.A.Clark nel 1919, la Los Angeles Philharmonic Orchestra è tra le più celebrate e importanti orchestre sinfoniche del mondo; per la maggior parte dell'esistenza di Kelley ha suonato nella Dorothy Chandler Pavilion, presso il Los Angeles Music Center.
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Articolo del Los Angeles Times dedicato alla morte di Kelley. Vi si fa cenno alla sua devota fede in Geova.
www.latimes.com/entertainment/arts/culture/la-et-cm-richard-kelley-bass-20130419-st...
Il Walt Disney Concert Hall, dal 2003 teatro della maggior parte
dei concerti dell'orchestra di LAX.
virtourist.com
Alcuni dei maestri sotto la cui direzione ha lavorato il fratello Kelley.
un giovane Zubin Mehta
rubylane.com
Carlo Maria Giulini (1914-2005)
warnerclassics.com
André Previn
filmreference.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:25] |
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12/01/2015 22:06 |
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136) Artemio Calzavara (1928-1997)
sportenote.com
indice di notorietà: ***
paese: Italia
ex-pugile
campione europeo categoria mediomassimi (1957)
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? carriera terminata prima del battesimo
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Padovano, soprannominato “l’uomo di cemento armato” e “il minatore del ring”, iniziò a praticare la boxe nel Belgio (dove era emigrato lavorando appunto come minatore) e proseguì - assistito dal noto manager Bruno Zambarbieri - una volta tornato in Italia, dove si stabilì a Varese. Si distingueva per la sua tecnica rozza, ma efficace, che lo portò a battere diversi grandi pugili dell’epoca in altrettanti incontri ufficiali: Guerriero e Ortuzar a Milano (1953); l’anno successivo, Ferrari, Mariani, Zadourian, di nuovo Guerriero, Bagnoli e Vigna ai punti, Ferrari e Saharoui per KO, più tre match pari ed una sola sconfitta. Fra il 1955 ed il 1956 trionfa ben 14 volte, due delle quali per abbandono e tre per KO; da ricordare in particolare uno storico incontro con Alessandro D’Ottavio che, ferito, abbandonò all’undicesimo round (a St. Vincent), ed uno con Ivano Fontana al Metastasio di Prato, anche lui mitragliato dai colpi di uno scatenato Calzavara e costretto all’abbandono.
Nel biennio 1956-1957 raggiunge l’apice della forma, aggiudicandosi per 4 volte il titolo italiano per la sua categoria (mediomassimi); del 1957 è anche il trionfo europeo, ottenuto dopo aver sconfitto il tedesco Gerhard Hetch ai punti in 15 riprese.
La più cocente delusione in carriera arriva ad Amburgo, nel 1958, quando affronta un altro campione tedesco, Willy Hoepner; l’incontro, che le cronache dell’epoca registrano come nettamente dominato dall’ “uomo di cemento” (dopo un atterramento del suo avversario e dopo che quest’ultimo si era anche ferito ad un braccio in conseguenza di un colpo irregolare), viene scandalosamente assegnato al tedesco per squalifica di Calzavara. Nel 1959, trentunenne, appende i guantoni al chiodo dopo l’ultimo match, finito in parità con il finlandese Pekka Kokkonen. In 51 incontri ufficiali, Artemio Calzavara aveva conseguito 32 vittorie, 7 pari e 12 sconfitte, quasi tutte ai punti.
Immagini di un paio di giornali d’epoca che documentano altrettante
vittorie di Calzavara (fonte: boxeilgrandepugilato.myblog.it)
Muore di leucemia nel 1977, a 69 anni, lasciando la moglie e due figli. Il 2 agosto 1963 Artemio Calzavara si era battezzato come testimone di Geova all’Idroscalo di Milano.
Di seguito un filmato (prelevato dall’Archivio Storico Luce) della Settimana Incom con una breve intervista al grande ex-boxeur veneto poco dopo l’immersione.
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:29] |
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12/01/2015 22:07 |
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137) Romelia Romel (1944-vivente)
Svegliatevi! 06/2010 pag.24
pseudonimo di Martha Teresa Márquez
indice di notorietà: **
paese: Messico
cantante pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 06/2010 24-26)
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Dopo le lezioni di canto e gli inizi come cantante radiofonica, un'audizione con il brano Cucurrucucú Paloma, effettuata in un locale, la segnala all'attenzione dei talent-scout e del pubblico: si appropria del nome d'arte di Romelia Romel e inizia a esibirsi, oltre che nei night-club e alla radio, anche in televisione; collabora con l'attrice Leonorilda Ochoa e con i musicisti pop Tomás Méndez, Cuco Sánchez e Juan Gabriel. Conosciuti i testimoni di Geova, abbandona la carriera; si battezza nel 1975. Inizia il servizio continuo, svolgendo degli umili lavori per mantenersi. Anche i suoi due figli sono diventati nel tempo testimoni di Geova.
Alcune personalità del mondo dello spettacolo messicano degli anni '70 con cui la Márquez ha lavorato: nell'ordine l'attrice Leonorilda Ochoa, il compositore Tomás Méndez (l'autore di Cucurrucucú Paloma), i cantautori Cuco Sánchez e Juan Gabriel.
esto.com.mx
sopitas.com
sopitas.com
allmusic.com
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Martha Teresa Márquez (Romelia Romel) ha raccontato la storia della propria conversione nella Svegliatevi! del mese di giugno 2010, pagine 24-26.
Esperienza di Martha Teresa Márquez (Svegliatevi di 06-2010 pagg. 24-26) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Perché ho rinunciato a una brillante carriera
Narrato da Martha Teresa Márquez
IL CANTO è sempre stata la mia passione, e fin da bambina cantavo alla radio. Frequentai solo la scuola materna e poi presi lezioni di canto a Città del Messico sotto la guida del direttore dell’orchestra sinfonica nazionale.
Nel 1969, quando avevo 24 anni, un’amica che era ballerina mi invitò a un’audizione in un famoso ristorante dell’epoca che faceva piano bar: La Rampa Azul. Cantai la famosa canzone Cucurrucucú Paloma, scritta dal compositore messicano Tomás Méndez. Al pubblico piacque. Quello segnò l’inizio della mia carriera. Mi esibivo come voce solista con lo pseudonimo di Romelia Romel.
Lavorai con Tomás Méndez, nonché con altri autori e cantanti di talento del Messico, tra cui Cuco Sánchez e Juan Gabriel. Ero elettrizzata nel vedere il mio nome nelle insegne e sui giornali. Cantavo nei night club e alla radio, e andavo in tournée in Messico e Belize. Inoltre lavorai con la famosa attrice Leonorilda Ochoa quando in Messico il suo show televisivo era agli esordi.
Col tempo acquistai una certa fama e iniziai a guadagnare bene, abbastanza da potermi permettere beni di lusso come gioielli, pellicce di visone e attici esclusivi. In apparenza avevo tutto, ma non ero felice. Mi sentivo vuota. Anche se avevo ricevuto un’educazione cattolica mi vergognavo ad andare in chiesa. A motivo del mio stile di vita immorale mi sentivo sporca.
Imparo ad amare Geova
Mentre facevo le prove per il mio primo disco, mi confidai con Lorena Wong, un’amica che era cantante di ranchera. Le dissi che avrei voluto diventare una suora e aiutare i meno fortunati. “Una suora? Ma stai scherzando?!”, esclamò lei.
Poi mi chiese: “Sai qual è il nome di Dio?”
“Il Signore Gesù Cristo”, risposi.
“No, il suo nome è Geova”, disse lei. “Gesù è suo Figlio”.
“Geova?”, chiesi io. Non avevo mai sentito quel nome. Lorena mi diede una Bibbia e mi promise di mandarmi il suo insegnante, che era testimone di Geova.
Ogni volta che vedevo Lorena le chiedevo: “Quand’è che mi mandi il tuo insegnante?” Avevo un grande bisogno spirituale.
Nel frattempo iniziai a leggere la Bibbia per conto mio e scoprii che il nome di Dio era veramente Geova. (Salmo 83:18) Ne rimasi sorpresa. Inoltre lessi i Dieci Comandamenti e mi colpì quello che diceva: “Non devi commettere adulterio”. (Esodo 20:14) In quel periodo vivevo con un uomo sposato da cui avevo avuto un figlio che allora aveva otto mesi. Era il mio secondo figlio. Avevo avuto il primo da un altro uomo con cui non mi ero mai sposata.
Un giorno, mentre provavo una canzone per un nuovo spettacolo, qualcuno bussò alla porta del mio attico. Era Mauricio Linares, l’insegnante di Lorena, accompagnato dalla moglie. I due mi mostrarono qual è il proposito di Dio per l’umanità e mi lasciarono il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Nonostante non riuscissi a capire tutte le parole, lo lessi in una sera. Fu così che iniziai ad amare Geova.
Cambio vita
Mentre i Testimoni mi aiutavano sia a studiare la Bibbia che a migliorare nella lettura, mi resi conto che per piacere a Geova avrei dovuto fare dei cambiamenti. Mi sbarazzai di immagini, medaglioni e portafortuna, anche se erano d’oro.
Feci molta fatica a smettere di bere troppo e di fumare. Quando passavo davanti a un negozio di liquori mi veniva l’acquolina in bocca. Dovetti tagliare i ponti con tutti i miei amici, perché mi offrivano da bere e mi invitavano a fare baldoria in ristoranti di lusso. Sapevo che se ci fossi andata avrei inevitabilmente alzato il gomito.
Inoltre per me fu difficile smettere di andare alle feste di gente ricca e famosa. Quando fui invitata al compleanno di un noto pugile cubano pregai: “Oh Geova, questa è l’ultima volta. Non andrò mai più a eventi del genere e non terrò più una condotta che non ti piace”. E così fu.
Troncai la relazione che avevo con il padre del mio figlio minore. Lo feci nonostante tutte le sue ricchezze e tutto ciò che promise di darmi se fossi rimasta con lui. Fu davvero difficile lasciarlo perché lo amavo, e lui lo sapeva. Mi disse con arroganza: “Sono io il tuo Dio! Sono il tuo Cristo!”
“Forse lo sei stato”, risposi, “ma ora il mio Dio è Geova”. Minacciò di portarmi via mio figlio e di picchiarmi.
All’epoca alcuni mi dissero che cantare era un mestiere come un altro e che potevo essere una Testimone e al tempo stesso fare la cantante. Tuttavia qualcun altro mi avvertì: “Non sarai sotto una campana di vetro che ti protegga da fumo, alcol e dalle proposte immorali dei tuoi fan”. Mi resi conto di quanto fossero vere quelle parole.
Quando ero una cantante famosa ricevevo proposte immorali da uomini facoltosi. Ora ero decisa a evitare questo tipo di tentazioni. Così nel 1975 annullai il contratto che prevedeva una tournée in Cina e sei mesi dopo mi battezzai come testimone di Geova.
Difficoltà e gioie
Come avrei fatto a provvedere a me stessa e alla mia famiglia? Praticamente non avevo nessuna istruzione e a parte cantare non sapevo fare nulla. Irma, la mia sorella maggiore, e i suoi tre figli insieme ai miei due bambini dipendevano da me. Fummo costretti a trasferirci dal mio costoso appartamento in un minuscolo bilocale. Fu molto difficile passare di colpo da una vita di agi a una di privazioni. Per un po’ mia sorella e i ragazzi mi rinfacciarono quello che avevo fatto e cercarono di convincermi a riprendere la carriera di cantante, ma io ero determinata a fare quanto era necessario per servire Geova.
Iniziai a vendere le mie cose di valore: i gioielli, le pellicce, l’auto, e vivemmo grazie al ricavato. Ma col tempo quel denaro finì. Per sfuggire alle continue molestie del padre del mio figlio minore, nel 1981 ci trasferimmo in una città situata dall’altra parte del paese, dove lui non poteva trovarci.
In quel luogo i Testimoni mi insegnarono a preparare tamale, ciambelle e altri cibi da vendere. In seguito trovai lavoro in una fabbrica dove facevo il turno di notte. Questo lavoro però interferiva con la mia presenza alle adunanze cristiane e col mio servizio a Dio. Così alla fine mi licenziai e iniziai a preparare tamale a casa. Poi li mettevo in un cesto e li vendevo per strada. In questo modo sono riuscita a mantenermi nel servizio a tempo pieno.
Una scelta di cui non mi sono mai pentita
Quando mi chiedono cosa provo avendo lasciato una promettente carriera di cantante, rispondo che non baratterei il fatto di conoscere Geova e i suoi meravigliosi propositi con nessuna cosa al mondo. Per me è stata una gioia vedere i miei figli fare progressi nella conoscenza biblica, dedicare la loro vita a Geova e poi sposare delle compagne di fede. Entrambi, con l’aiuto delle loro mogli, stanno insegnando ai loro figli a servire il nostro Dio Geova.
Da quasi trent’anni sono pioniera, come i testimoni di Geova chiamano chi si impegna nell’opera di predicazione a tempo pieno. Con il sostegno di Dio sono riuscita ad aiutare molte persone, tra cui Irma e sua figlia, a conoscere le verità bibliche e a dedicare la vita a lui. È una grande gioia rincontrare questi “figli spirituali” e scoprire che camminano ancora nella via della verità, e che molti servono anche come pionieri. (3 Giovanni 4) Oggi, all’età di 64 anni, conduco 18 studi biblici.
Il vuoto spirituale che sentivo quando ero una giovane cantante è stato colmato e ho realizzato il mio desiderio di aiutare il prossimo ubbidendo al comando di Gesù di ‘andare e fare discepoli’. (Matteo 28:19, 20) In tutti questi anni Geova mi ha sostenuto e continua a farlo, cosa di cui sono davvero grata! Ho veramente ‘gustato e visto che Geova è buono’. — Salmo 34:8.
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:29] |
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22/01/2015 19:16 |
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138) Hugo Montgomery-Swan (1962-vivente)
rya.org.uk
indice di notorietà: ***
paese: Inghilterra
imprenditore e sportivo (motonautica)
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
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La motonautica (in inglese powerboating), la passione per i motoscafi, non è esattamente un passatempo per tutte le ‘tasche’. Non ci vuole molto a capire che questo non deve essere un problema per Hugo Montgomery-Swan, brillante ed agiato imprenditore originario di Plymouth. Possiede una propria casa editrice, la Oyster House Media, con la quale pubblica, fra l’altro, la nota rivista di settore Powerboat RIB Magazine (sin dal 1994).
Un numero del periodico Powerboat & RIB Magazine,
fondato e diretto da Montgomery-Swan.
rushprnews.com
Negli anni in cui dimora in Cornovaglia (nella cittadina costiera di Fowey) si innamora del mare e degli sport d’acqua. A Londra fonda, con il ‘veterano’ Michael Alexander e altri cultori, la British Inflatable Boat Owners Association. Alla guida di varie imbarcazioni a motore ha preso parte a molti eventi nautici in mare aperto, quali l’ Atlantic Challenge, la RB4 ( Round Britain Challenge, sfida riservata ai gommoni di lunghezza inferiore ai 4 metri) e la Gore-Tex Arctic Challenge (2011). Ha gareggiato inoltre nel Mar Baltico, in Irlanda, in Norvegia, nel Mediterraneo e nel Canale della Manica. È autore del libro Heavy Weather Powerboating.
A bordo del gommone con il quale, nel 2011, ha percorso oltre 3000 miglia nautiche dal Regno Unito al porto norvegese di Svolvær, in pieno Circolo Polare Artico.
Montgomery-Swan è alla guida dell’imbarcazione nella prima immagine e il più a destra nella seconda, accanto all'unica donna dell'equipaggio (fonte: telegraph.co.uk).
Montgomery-Swan è una forza della natura, vero e proprio ‘vulcano in eruzione’ di idee e attività; subito dopo il diploma, per esempio, per un periodo si è dedicato con successo agli sport equestri (come lo showjumping, salto ostacoli a cavallo), che ha praticato a livello professionistico sotto la guida del grande trainer olimpionico Dick Stillwell. È inoltre un appassionato di rock: da giovane aveva creato due band, i Phantasm e i Call of the Wild. Nel 2009 riprende l’attività musicale, sia da solista – con lo pseudonimo di Monty Swan – che con un gruppo che aveva denominato, ispirandosi al suo cognome, Swans in Flight (‘cigni in volo’).
Testimone di Geova molto osservante, ha servito anche come anziano di congregazione.
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Articolo del Plymouth Herald (versione elettronica), del 2013, a proposito di un'assemblea di distretto dei testimoni di Geova. Vi si menzionano Hugo Montgomery-Swan e la sua fede.
www.plymouthherald.co.uk/Jehovah-s-Witnesses-attend-Home-Park-convention/story-19359700-detail/st...
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:29] |
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22/01/2015 19:23 |
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139) Luca Minervino (vivente)
mask9.com
indice di notorietà: *
paese: Italia
musicista sinfonico
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Si è diplomato a Bari in chitarra classico presso il Conservatorio Niccolò Piccinni. Dopo aver seguito vari corsi di specializzazione, si è affermato in concorsi nazionali e internazionali; ha vinto il primo premio al Concorso Nazionale per Chitarra Igor Stravinsky, ed il secondo premio assoluto al 2° Concorso Internazionale per Chitarra di Bari.
Oltre che in complessi di musica da camera (spesso con il suo conservo in fede Massimo De Bonfils), suona regolarmente (2015) con l' Orchestra di Chitarre Manuel De Falla. Fra le sue partecipazioni, da ricordare quelle alla prima edizione del World Bach Festival (Firenze), al Teatro del Sale (Firenze), al Festival Musicale delle Nazioni ai Concerti del Tempietto (Roma), ed al Festival Mondomusica (Cremona). Si è esibito, tra le altre location, al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, a New York, a Valencia, a San Pietroburgo ed a Francoforte.
Video. Interpreta con il Duo Musica Nuova un suggestivo arrangiamento
del movimento conosciuto come Aria sulla quarta corda, dalla Suite n° 3 in re maggiore
BWV 1068 di J.S.Bach; di seguito la Cantilena BWV 1031 ed il Preludio BWV 1007.
L'occasione è il World Bach-Fest (Firenze, marzo 2012)
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:29] |
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22/01/2015 19:35 |
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140) Rudy Law (1956-vivente)
zimbio.com
nome completo: Rudy Karl Law
indice di notorietà: ***
paese: USA
giocatore di baseball
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Texano, di ruolo outfielder, ha giocato nelle Major Leagues dal 1978 al 1986, militando in tre storiche formazioni: i Los Angeles Dodgers (fino al 1980), i Chicago White Sox (fino al 1985) e i Kansas City Royals (nel 1986, l'ultimo suo anno di attività). Per l'anno 1983 detiene il record delle basi rubate per la sua squadra (77).
Nei Chicago White Sox aveva giocato anche un altro campione di baseball testimone di Geova, Chet Lemon.
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Elenco di dati di carriera di Law sul sito baseball-reference.
www.baseball-reference.com/players/l/lawru01.shtml
Una delle tante palle da baseball autografate
da Rudy Law, in vendita per i collezionisti.
amazon.com
Tre immagini di Law con le maglie delle
altrettante squadre delle quali ha fatto parte.
vinscullyismyhomeboy.com
amazon.com
amazon.com
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Articolo del Chicago Tribune nel quale si accenna all'appartenenza di Rudy Law ai testimoni di Geova.
articles.chicagotribune.com/1986-03-28/sports/8601230137_1_sox-didn-t-regular-center-fielder...
Un estratto (traduzione mia):
Law ha effettuato anche una conversione spirituale, divenendo un testimone di Geova. Ciò gli ha donato una nuova visione dello sport e della vita.
"Non credo più che il baseball sia 'tutto'", ha detto Law. "Una volta andavo a casa e non riuscivo a dormire per l'intera notte. [La mia fede] mi ha aiutato a rilassarmi. Non sono egoista come un tempo; non sono un sacco delle cose che ero prima."
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[Modificato da EverLastingLife 20/05/2020 23:29] |
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