Caro Ale,
In pratica mi stai dicendo che Bibbie del calibro di Cei,Nr,Gerusalemme ecc , hanno tradotto erroneamente?
Vorrei ricordarti che CEI e Bibbia di Gerusalemme (in italiano) hanno lo stesso testo, per cui non c'è nessuna differenza. Comunque nessuno dice che siano tradotte "erroneamente" (forse mi sono spiegato male) ma che sono tradotte in maniera
meno letterale e interpretando il passo teologicamente.
Dico questo perchè "perdendo la vita del corpo, la condanna comune a tutti gli uonini"
non c'è nel testo greco.
Non a caso la
TOB francese (prodotta a eruditi protestanti e cattolici) prodotto di punto dell'erudizione biblica traduce: "
affinché, essendo stati giudicati secondo gli uomini nella carne, vivano secondo Dio per mezzo dello spirito" e la
Novissima lo rende in questo modo: "
così che, anche se giudicati secondo gli uomini nella carne, vivano secondo Dio nello spirito" e in maniera simile rende la
Nuova Diotati.
Vedi che le traduzioni di CEI e Nuova Riveduta, che fanno pensare alla condanna come se fosse la morte, sono solo frutto di una possibile interpretazione.
Paolo dice in Romani 8:10: "Se Cristo è in voi, ben è il corpo morto a cagion del peccato
Ti faccio notare che Pietro non usa la parola "corpo" [soma] come Paolo in Romani, e come traducono la CEI o NR in maniera poco precisa in Pietro 4, ma piuttosto sarka ["carne"] e dunque non è proprio la stessa cosa....
Comunque il passo non fa che confermare quanto diciamo, il corpo è morto a causa del peccato ma naturalmente il corpo non è
letteralmente morto, lo è in funzione della condanna del peccato. Il corpo è vivo, ma condannato a morte a causa del peccato, dunque come se fosse morto.
Infine conclude "Se, ora, lo spirito di colui che destò Gesù dai morti dimora in voi, colui che destò Cristo Gesù dai morti renderà viventi anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo spirito che risiede in voi".
Dunque non ci contrappone una vita come "spiritelli" in cielo al corpo che muore, ma lo spirito di Gesù renderà viventi i "corpi mortali". La risurrezioni e non la dottrina paganeggiante dell'anima immortale (per di più qui di "psychè" non si parla proprio!).
è solo un modo di dire x contrapporre la morte alla vita dove nel NT è ricorrentissimo
Altrettanto normale è parlare di morte intesa in senso spirituale.
Beh, mi sembra ovvio. Ho solo cercato di mettermi nella mente dello scrittore
Dunque non si tratta di quello che dice Pietro, un ebreo del I secolo con la sua cultura e lessico, ma di quello che crede un cristiano del XX secolo dopo millenni di cultura che afferma l'idea di un'anima immortale.
in quanto li troviamo quel "comune a tutti gli uomini".
Troviamo?
In greco io non lo trovo!
Shalom
[Modificato da barnabino 17/02/2008 21:16]
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