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Filippesi 1:21-24;

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26/06/2013 14:07
 
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barnabino, 26/06/2013 12:57:

la domanda di Kalillo chiedeva solo se la traduzione della TNM era più o meno letterale rispetto alla CEI e la ND, mi pare che a questo abbiamo risposto.
Shalom




Nella TNM, vengono spiegati i motivi per cui, in questa scrittura, il verbo analỳsai viene reso "liberazione":

Il verbo analỳsai è qui usato come verbo sostantivato. Lo si trova solo un’altra volta nelle Scritture Greche Cristiane, in Lu 12:36, dove si riferisce al ritorno di Cristo. Il relativo nome anàlysis è usato una sola volta, in 2Tm 4:6, dove l’apostolo dice: “Il tempo stabilito della mia liberazione è imminente”.

In Lu 12:36 abbiamo reso il verbo “torna” perché si riferisce al fatto che il signore dei servitori si accomiata, se ne va dalla festa nuziale, sciogliendo così la festa.

Ma qui in Flp 1:23 non abbiamo reso il verbo come “ritorno” o “partenza” bensì come “liberazione”. La ragione è che la parola può trasmettere due pensieri: la liberazione dell’apostolo per essere con Cristo al suo ritorno e la liberazione del Signore dai vincoli celesti per tornare come promesso.
In nessun modo l’apostolo dice qui che alla propria morte sarebbe stato immediatamente mutato in uno spirito per essere eternamente con Cristo. Non sarebbe stato possibile essere con Cristo, il Signore, prima del suo ritorno, quando i morti in Cristo sarebbero risorti per primi, conforme alla dichiarazione ispirata dello stesso apostolo in 1Ts 4:15-17.

È a questo ritorno di Cristo e alla liberazione dell’apostolo per essere sempre col Signore che Paolo si riferisce in Flp 1:23. Qui egli dice di avere due possibilità immediate, cioè (1) continuare a vivere nella carne e (2) morire. A causa delle circostanze da considerare, si espresse come essendo messo alle strette da queste due cose, non facendo sapere quale avrebbe scelto. Quindi ne presenta una terza, che realmente desidera. Non c’è dubbio che preferisca più di ogni altra questa, cioè “la liberazione”, poiché significa per lui essere con Cristo.

Perciò l’espressione to analỳsai, “la liberazione”, non si può applicare alla morte dell’apostolo come creatura umana e alla sua dipartita da questa vita. Si deve riferire agli avvenimenti relativi al tempo del ritorno e della presenza di Cristo (vedi App. 5B) e alla risurrezione di tutti quelli morti in Cristo affinché siano eternamente con lui. (Appendice 5D)

[Modificato da operman 26/06/2013 14:08]



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.

Lonnie D. Kliever
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